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Festival di Roma: Baby Face
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Festival di Roma: Baby Face, by Clint94

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Clint1994
view post Posted on 21/9/2009, 17:41




1)Esprimi le tue sensazioni nell'essere qui a Roma in concorso al Festival!

mi sono iscritto a Cinematik due anni fa, e l'anno scorso ho partecipato al mio primo festival con "Meglio morire d'inverno". E' stata un'esperienza molto bella, credo che il festival, insieme agli Awards, sia uno dei momenti più belli dell'anno cinematikino: partecipare ancora, con il mio primo film tratto da un libro (il saggio di Bryan Burrough) e non da un fumetto, non può che rendermi felice, anche perché penso di essere migliorato rispetto all'anno scorso.

2)Il pregio e il difetto principale del tuo film.

Il pregio è quello di raccontare una storia vera restando estremamente fedele alla realtà: le modifiche rispetto al saggio di Burrough (che è estremamente fedele alla realtà storica) in fatto di trama, sono veramente minime. Sono di invenzione i dialoghi e la psicologia di alcuni personaggi, ma i fatti sono veri.
Come difetto, si può dire che è un film abbastanza lento e che i comprimari non sono caratterizzati bene come il protagonista.

3)Sii sincero: ti aspetti di ottenere qualche premio?

Come miglior film non penso, ma punto un pochino su Slater, che è protagonista assoluto del film ed è a mio avviso perfetto per il ruolo.

4)Quando uscirà il tuo film nelle sale?

Non lo so, sicuramente prima dell'uscita di Nemico Pubblico di Mann, quindi entro dicembre.

5)Pronostico secco: chi vince il festival?

Dico Cavallo Nero Carbone, ma è presto per dirlo con sicurezza

6)Cast come sempre ricchissimo, ormai c'hai abituato. Ma una scelta molto coraggiosa: Christian Slater. Come mai?

Beh, in questo caso il cast è ricco perché ci sono tanti personaggi, ma non ci sono molti attori famosi, anzi (al contrario di Darker than Black e Sinfonia di Morte). Lo stesso protagonista, Christian Slater, è un attore conosciuto, ma non propriamente una star. Ho scelto lui proprio per questo: perché non è sconosciuto ma nemmeno famosissimo, perché assomiglia fisicamente al vero Baby Face Nelson, e perché secondo me a fare la parte del gangster psicopatico e schizzato, violento, ossessivo e contraddittorio, è perfetto.


7)In un cameo appare anche Johnny Depp, che sarà nelle sale a dicembre con Nemico Pubblico, che in un certo senso ti ha spinto a fare questo film. Non credi che anche il tuo sia più un film da cinema virtuale e Ck Awards, rispetto che un papabile per il festival?

Sì, Johnny Depp interpreta proprio John Dillinger in un cammeo iniziale, prima dei titoli di testa (e scusatemi, ma in quel cammeo spoilererò il finale di Nemico Pubblico, ma essendo un fatto storico penso che sappiate già come morì Dillinger). Comunque in questo caso non ho pensato se il film era o no da festival (ed effettivamente è più da cinema virtuale): ho pensato solo a come fare per farlo leggere ai cinematikini il prima possibile, prima dell'uscita del film di Mann. E il festival era l'occasione che volevo, anche perchè non sapevo che film portare. Ah, volevo poi specificare una cosa: non è stato il film Nemico Pubblico a spingermi a fare questo film, ma il libro. Poi, essendoci il film NP, sarà possibile fare il confronto.

8)Sam Mendes l'hai scelto per Era mio padre? hai mai visto gli altri suoi film (American Beauty, Jarhead, Revolutionary Road)? Sembra più un regista che cambia sempre genere, come l'hai convinto a tornare al gangster movie?

Non avevo idea di chi mettere come regista del film e alla fine ho scelto Mendes perché dovevo mandare il film in sviluppo il prima possibile e, nel poco tempo che ho avuto per pensarci, mi è sembrato adatto. E' ovvio che l'abbia scelto per Era mio Padre, anche se nella realtà è difficile che torni a fare un gangster movie. La mia è stata una scelta dettata dalla fretta, ma di cui, in fin dei conti, non mi pento.
 
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view post Posted on 21/9/2009, 17:48
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Un altro anarchico :P
 
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Clint1994
view post Posted on 21/9/2009, 18:12




CITAZIONE (marenarobros @ 21/9/2009, 18:48)
Un altro anarchico :P

:P

ma no dai, è che ho visto che il sito era già stato aggiornato e visto che ero sul forum ne ho approfittato! ;)
 
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Zio Carlo
view post Posted on 21/9/2009, 18:29




ZIO CARLO'S REVIEWS FOR DUMMIES:

BABY FACE

Incursione nel gangster-movie per Diego, dopo che bene o male tutti i giovani sceneggiatori di CK hanno tentato una puntata nel genere. Partendo da solide basi storicamente provate, il film diretto da Sam Mendes comincia in maniera coinvolgente, con la morte di Dillinger: poi il ritmo rallenta di colpo, portando la pellicola su un’andatura meno continua e più dispersiva, che mi ha ricordato, in tutto il periodo della baita, un po’ “L’assassinio di Jesse James” In seguito, il film si tramuta nella classica ricerca del criminale, con tradimenti, sparatorie etc…, che rendono la pellicola più compatta, fino al bel finale. Il punto di forza del film è, come detto, l’accuratezza della ricostruzione, assieme alla bella prova di Slater, che tratteggia un Nelson nervoso, irascibile e con qualche complesso di inferiorità nei confronti di Dillinger. Ma il resto non funziona sempre come dovrebbe: tutti i restanti personaggi (a partire da quelli femminili) sono poco incisivi, se si esclude il Cowley di Spader, e visto che l’intreccio è abbastanza complicato, sarebbe stato meglio soffermarsi un attimo di più sulla costruzione psicologica di almeno un paio di personaggi, che risultano abbastanza bidimensionali. Anche la regia di Mendes sembra un po’ “in vacanza” da quello che ci si potrebbe aspettare da una sua opera: a tratti sembra che le incertezze narrative che il regista ha avuto in “Jarhead” si siano rifatte vive (e questo, paradossalmente, potrebbe essere un motivo di giudizio positivo :P). Un peccato, perchè sia dalle premesse che dalla realizzazione “pratica”, è innegabile come questo sarebbe potuto essere il film più maturo di Clint (che – fa sempre bene ricordarlo – ha 15 dico 15 anni, mica 30…); invece ci dobbiamo “accontentare” di una pellicola molto buona, ben scritta, ma gravata da una non ottimale resa delle singole psicologie.

VOTO: 6,5-7/10
 
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Arcadia1983
view post Posted on 21/9/2009, 19:01




Regia: Sam Mendes è un regista discreto, di cui ho apprezzato molto il suo ultimo film "reale" (Revolutionary road con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet), mentre il suo tanto decantato esordio (American Beauty) a me non ha mai detto niente. Suppongo che Clint abbia scelto il regista di Reading per il suo Road to perdition (che non ho visto). Ho trovato il suo lavoro, nel film di Clint, abbastanza buono, con pochi fronzoli e solido.
Sceneggiatura: Il film, anche per la storia che racconta, non annoia (tranne forse la parte centrale che, per quanto interessante è vedere dei gangsters interagire nella vita di tutti i giorni - con tutte gli annessi disagi, è un po' tirata per le lunghe, e alcune svolte nell'indagine dell'FBI sono un po' facilone), merito anche della sceneggiatura di Clint. Quello che emerge più di tutti è il personaggio di Baby Face, il protagonista, talmente ossessionato da essere simile se non superiore a Dillinger da distruggere a causa sua tutti i rapporti che ha (si veda il primo dialogo con la moglie) e morire "gloriosamente" (la sparatoria finale m'ha ricordato Scarface). Descrizioni curate e dialoghi molto realistici.
Soggetto: Non conoscevo questo gangster, per cui promuovo la scelta di Clint.
Cast: Ben scelto. Slater (attore ormai nel dimenticatoio) offre un'ottima prova nei panni di Nelson, come detto ossessionato dalla figura di Dillinger e sospettoso con tutto e tutti (quando decide di uccidere Sally, per esempio). Il resto del cast offre una buona prova: da Spader ad Arquette (anche se forse il rapporto tra loro due poteva essere approfondito meglio), a Duhamel (mentre Cooper resta un po' nell'ombra) alla Winstead alla Bibb (una che si ama odiare, almeno in questo film).
Locandina: Sufficiente.
Musiche: Inesistenti.
Voto complessivo: 7 Un buon film che si legge veramente con piacere.
 
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Clint1994
view post Posted on 21/9/2009, 19:52




Grazie ai miei primi due recensori, Carlo e Arcadia... Le prime recensioni sono sempre le più temute e attese! ;)

Avrei già parecchie cose da dire in risposta, ma aspetto di leggere qualche altra recensione.
 
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Andrew.
view post Posted on 22/9/2009, 00:18




Baby Face fa parte del genere gangster movie, sebbene si differenzi un po’ dai classici per via di un’impostazione più introspettiva, con la mdp puntata sul personaggio di Baby Face Nelson, che vuol mostrarlo di più nella sua quotidianità piuttosto che sul posto di lavoro.
Assistiamo infatti alla sua fuga assieme alla moglie e alcuni complici, che diventa più che altro una gita fuori città, occasione per mostrarci il carattere folle e prepotente di questo curioso personaggio. E’ dipinto come un uomo imprevedibile, con numerosi scatti d’ira che fanno tremare di paura chiunque gli stia accanto, anche gli amici più fidati. Come tutte le persone violente al mondo, si intuisce che si tratta in realtà di insicurezza, di voglia di mostrare a tutti che lui è il migliore. L’epilogo della storia è abbastanza prevedibile, si sa che è solo questione di tempo e che prima o poi verrà preso così come sono stati presi tutti gli altri criminali prima di lui.
Il finale credo sia proprio la parte migliore del film. Per una volta, si vede in quest’uomo (che fino a quel momento lo si era odiato, ammettiamolo) un briciolo di dignità e valore, nel modo in cui affronta lo scontro a viso aperto, venendo crivellato di colpi. C’è il sospetto che non si tratti di coraggio, bensì di follia e sconsideratezza, ma rimane pur sempre un atto che lo eleva da quella condizione di vigliacco che si era venuta a creare fino a quel momento.
Insomma, le basi erano buone, però devo dire che il film non mi ha convinto in pieno. Non so se il problema risiede proprio nel soggetto, o nell’adattamento di Clint. Perché ho trovato che tutti i primi tre quarti del film soffrono di un’eccessiva staticità. Il ritmo è lento, e sebbene l’idea di mostrare il gangster da vicino era lodevole, il risultato è stato quello di rendere tutta la prima parte piuttosto pesante e ripetitiva: mi riferisco ai continui scatti d’ira di Nelson, ai continui battibecchi tra lui e gli amici, alla continua paura che questi provano per lui. Insomma, non succede nulla per troppo tempo, e solo alla fine le cose prendono una piega più interessante, durante la fuga finale.
So che è stato tratto da una storia vera, ma ci sono poi alcune cose della trama che non convincono.
Ad esempio, la naturalezza con la quale lascia andare Chase e la ragazza, e la naturalezza con la quale riaccoglie Chase dopo che la ragazza lo ha tradito, senza mostrare il minimo rancore (quando poco prima voleva ammazzarlo). Poi durante la scena delle auto che si inseguono, non si capisce che fine faccia la prima auto dei federali, Ryan e McDade. Si appostano per tendere un agguato a Nelson, ma sembra che poi non compaiano più in scena.
Vabè, questi sono solo alcune cose che non tornano, ma che non considero ai fini del giudizio finale, il quale diventa più basso rispetto alle aspettative di partenza per il motivo di cui ho parlato sopra.
Passando a parlare delle scelte tecniche, Christian Slater è un nome insolito, coraggioso da parte di Clint sceglierlo, non essendo una grandissima star come ci si poteva aspettare. Sinceramente non ricordo di aver visto di recente film suoi, ma come volto ci siamo quindi promosso. Del resto del cast mi sono piaciuti James Spader e Patton Oswald (quest’ultimo un po’ scontato come personaggio: il solito grasso e imbranato, però convincente).
Mendes è un regista che (come viene detto nell’intervista) ha cambiato molti generi, ma tutto sommato avendo già affrontato gangster movie come Era mio padre e film più “da camera” come Revolutionary Road, può andar bene.
Locandina ben fatta, con un ottimo soggetto e una buona grafica.



Scena migliore: L’inizio con la morte di Dillinger (mi ero detto: se tutto il film è così, è un capolavoro).

Battuta migliore: NEGRI: Beh… Ho vinto…
NELSON: E che cazzo me ne frega se hai vinto? Dammi i miei soldi!


Voto: 7-
Film che parte con una buona base, con le giuste intenzioni, ma che si perde strada facendo abbandonando quei buoni binari su cui era partito, diventando troppo statico, per poi rifarsi in un finale impeccabile. Mi spiace un pò per Clint, dato che c'era parecchia attesa, ma forse abbiamo sbagliato noi ad aspettarci un capolavoro, quando invece si è trattato "solo" di un film discreto e godibile, senza pretese troppo elevate.



P.s. letta l'intervista. A questo punto mi sa che il confronto non si potrà fare, dato che quell'altro tratterà di un altro nemico pubblico, o no?
 
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World ^_^
view post Posted on 22/9/2009, 11:41




Baby Face - Clint94 Production - regia di Sam Mendes

Regia: Alla fine il nostro Clint ha sciolto i suoi dubbi e ha preso Sam Mendes, facendo a mio avviso la scelta giusta.
Il regista inglese, che ha già diretto Road to Perdition come film di tal genere, dirige con mano sicura questo film gangster, che poi è sostanzialmente la storia di un fuggiasco e di come si è giunti alla sua cattura.
Sono contento che non abbia preso Michael Mann, anche perchè poi la somiglianza col reale e imminente "Nemico pubblico" sarebbe stata veramente troppa e la sua scelta sarebbe stata giudicata davvero scontata.

Sceneggiatura & Soggetto: Il soggetto è lo stesso del già citato "Nemico pubblico", il film infatti inizia con Dillinger braccato dai federali e poi ucciso, ricollegandosi suppongo proprio con quello che sarà il finale del film di Mann, che arriverà presto nelle sale.
L'incipit (con la breve apparizione di Johnny Depp) è proprio una delle parti migliori del film, poi il film cala un bel po' di tono fino ad assestarsi sul binario lento della storia del fuggiasco Baby Face Nelson, nuovo nemico pubblico numero uno. Per gran parte del film, infatti, assistiamo ai suoi spostamenti, alle dinamiche tra i vari personaggi della banda (tutti comunque abbastanza piatti, compreso forse Baby Face, troppo caricato e folle), al prosieguo delle indagini che vanno avanti senza particolari scossoni fino a un finale che è sì prevedibile (ed è normale questo, si sa che tutti questi gangster finivano male) ma anche un po' deludente per come ci si arriva (che la ragazza di Chase fosse il facile tramite per arrivare a Nelson e la sua banda, s'era capito da subito non appena Chase insisteva per portarsela appresso e la stessa ragazza - antipaticissima, tra l'altro - cominciasse a dar noie coi suoi piagnistei). L'epilogo tragico finale gioca sul parallelo tra la morte del famigerato malavitoso e quella del (grigio?) agente dell'FBI e le parole del sermone (un po' esagerate in verità) si riferiscono forse più al criminale che al povero tutore dell'ordine caduto.

Cast: Su tutti spicca Christian Slater, straordinariamente somigliante a Baby Face Nelson, anche se molto più grande dei 26 anni, età in cui sarebbe morto.
Riesce ad essere credibile anche se il suo personaggio l'ho trovato molto caricato. Assai più bidimensionali gli altri personaggi, anche se mi è piaciuta la "rivalità" tra Mel Purvis e Sam Cowley e ho notato quanto non solo i malavitosi ma soprattutti i federali qui suscitino davvero poca simpatia in chi assiste.


Voto complessivo: Formalmente è un film ben fatto (Clint non è più un novizio e si vede) ma nel leggerlo e nel dargli un giudizio complessivo mi ritrovo a pensare, guarda un po', proprio al già citato "Road to Perdition" dello stesso Mendes, film forse impeccabile formalmente ma assai freddo, poco coinvolgente e lento in più punti. La storia della fuga di Nelson è forse troppo poco per imbastire un solido film gangster ed ecco quindi affiorare, purtroppo, delle crepe: più di metà film dedicato alla insopportabile ragazza di Chase e ai suoi capricci è veramente un po' troppo e ci svela troppo sul suo ruolo nella prevedibile cattura di un gangster nei confronti del quale non riusciamo a provare empatia. Per farlo avremmo dovuto vederlo in azione, conoscerne il passato, il perchè sia diventato gangster e per giunta così famoso e temuto. In realtà tutto questo non ci viene detto, lo vediamo solo in fuga e gli unici accenni al suo passato sono contenuti nelle sfuriate che fa ogni volta che si accenna a Dillinger e al fatto che lui facesse parte della sua banda. Purtroppo un film poco riuscito e a dirlo è una persona sicuramente non prevenuta, perchè non solo sono un grande amante del genere ma avevo anche riguardo a questo progetto aspettative piuttosto alte (che cmq credo e spero non abbiano inficiato il mio giudizio finale). 6,5

Edited by World ^_^ - 22/9/2009, 12:57
 
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Clint1994
view post Posted on 23/9/2009, 14:08




Inizio a rispondere.

Prima, però, una piccola premessa. Non voglio essere polemico, eh, anche perché in fondo le recensioni sono tutte più o meno positive, però secondo me vi siete avvicinati a questo film col piede sbagliato. Può darsi che mi sbagli, ma secondo me voi vi aspettavate un gangster movie classico, col gangster che in fin dei conti sta simpatico, pieno di inseguimenti e sparatorie (infatti un pò tutti avete detto che le scene migliori sono l'inizio e la fine, che sono le uniche scene d'azione presenti), e per questo siete rimasti un pò delusi. Io avevo anche cercato di avvertirvi che Baby Face è un film che solo in parte rientra in quella categoria (vedasi il topic sullo svilupper), però le aspettative che gli spettatori hanno nei confronti di un film sono quasi impossibili da cambiare. Insomma, World dice che non era affatto prevenuto, invece secondo me lo eravate, ma in positivo invece che in negativo! Oh, poi, questa è la mia impressione, ma ditemi pure se sbaglio.

Detto questo, passo a rispondere

CITAZIONE
Incursione nel gangster-movie per Diego, dopo che bene o male tutti i giovani sceneggiatori di CK hanno tentato una puntata nel genere. Partendo da solide basi storicamente provate, il film diretto da Sam Mendes comincia in maniera coinvolgente, con la morte di Dillinger: poi il ritmo rallenta di colpo, portando la pellicola su un’andatura meno continua e più dispersiva, che mi ha ricordato, in tutto il periodo della baita, un po’ “L’assassinio di Jesse James” In seguito, il film si tramuta nella classica ricerca del criminale, con tradimenti, sparatorie etc…, che rendono la pellicola più compatta, fino al bel finale. Il punto di forza del film è, come detto, l’accuratezza della ricostruzione, assieme alla bella prova di Slater, che tratteggia un Nelson nervoso, irascibile e con qualche complesso di inferiorità nei confronti di Dillinger.

Fin qui ho poco da dire, ti ringrazio per i complimenti. Una curiosità sul complesso d'inferiorità che Nelson prova per Dillinger: quella è un'idea mia, ma non è storicamente provata. Si sa che i due non andavano d'accordo e che a Nelson non piaceva sentirsi dire che era uno dei componenti della banda Dillinger, perché lui voleva essere un leader. Però non penso che nella realtà arrivasse al punto in cui arriva nel mio film.

CITAZIONE
Ma il resto non funziona sempre come dovrebbe: tutti i restanti personaggi (a partire da quelli femminili) sono poco incisivi, se si esclude il Cowley di Spader, e visto che l’intreccio è abbastanza complicato, sarebbe stato meglio soffermarsi un attimo di più sulla costruzione psicologica di almeno un paio di personaggi, che risultano abbastanza bidimensionali.

Questa è la critica principale che mi ha fatto Carlo e ci può stare (lo dicevo anche nell'intervista che i personaggi secondari sono tratteggiati peggio del protagonista). In mia difesa posso dire che questo è un film quasi solo su Baby Face Nelson, e il mio obiettivo era caratterizzare per bene lui, anche se questo probabilmente è andato a scapito degli altri personaggi. Secondo te, quali avrei dovuto approfondire?
Quanto ai personaggi femminili, sono d'accordo fino ad un certo punto. Sally non mi sembra così mal riuscita, anche perchè l'hanno nominata quasi tutti come un personaggio che si odia, e questo per me è un complimento, perché anch'io l'ho odiata quando ho letto il libro. Helen, invece, l'ho fatta così com'è nel film volutamente: per tutta la storia è poco più di un'ombra quasi passiva e priva di personalità, ma la chiave del suo rapporto con Nelson sono la scena iniziale e quella finale, quando Nelson le dice di dirgli che lui è superiore a Dillinger e quando Nelson le stringe la mano in fin di vita. Nelson quindi non tratta sicuramente bene Helen, ma ne è in qualche modo "dipendente", ha bisogno di lei, come avrebbero dovuto dimostrare quelle due scene che ho citato. Io spero di essere riuscito a mostrare tutto questo, ma dovete dirmelo voi.

CITAZIONE
Anche la regia di Mendes sembra un po’ “in vacanza” da quello che ci si potrebbe aspettare da una sua opera: a tratti sembra che le incertezze narrative che il regista ha avuto in “Jarhead” si siano rifatte vive (e questo, paradossalmente, potrebbe essere un motivo di giudizio positivo ).

qui non ho capito molto cosa intendi...

CITAZIONE
Un peccato, perchè sia dalle premesse che dalla realizzazione “pratica”, è innegabile come questo sarebbe potuto essere il film più maturo di Clint (che – fa sempre bene ricordarlo – ha 15 dico 15 anni, mica 30…); invece ci dobbiamo “accontentare” di una pellicola molto buona, ben scritta, ma gravata da una non ottimale resa delle singole psicologie.

Sappi che questo tanto citato "film più maturo" o "salto di qualità" che dovrei fare e che sperate che io faccia (mi è stato detto in più di una discussione), io sono il primo a voler fare. Anzi, confesso che è abbastanza frustrante sentirsi spesso dire di essere migliorato, ma poi essere più o meno sempre lì, anche col voto (quasi tutti i miei film vagano tra il 6 e il 7, ad eccezione di Tom Wheeler), anche perchè io sono un tipo ambizioso per natura. Ma per questo motivo non me la prendo con voi, sia chiaro, bensì con me stesso, dato che effettivamente non sono ancora riuscito a fare il mio capolavoro. A questo punto, sono curioso di vedere come saranno le recensioni a Sinfonia di Morte e Darker than Black...


Purtroppo mi sono dilungato un pò troppo con Carlo e adesso non ho tempo per rispondere anche agli altri, ma stasera o domani commenterò anche tutte le altre recensioni, promesso, anche perché ho ancora parecchio da dire! ;)
 
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emilgollum
view post Posted on 23/9/2009, 15:37




CITAZIONE
Sappi che questo tanto citato "film più maturo" o "salto di qualità" che dovrei fare e che sperate che io faccia (mi è stato detto in più di una discussione), io sono il primo a voler fare. Anzi, confesso che è abbastanza frustrante sentirsi spesso dire di essere migliorato, ma poi essere più o meno sempre lì, anche col voto (quasi tutti i miei film vagano tra il 6 e il 7, ad eccezione di Tom Wheeler), anche perchè io sono un tipo ambizioso per natura. Ma per questo motivo non me la prendo con voi, sia chiaro, bensì con me stesso,
dato che effettivamente non sono ancora riuscito a fare il mio capolavoro. A questo punto, sono curioso di vedere come saranno le recensioni a Sinfonia di Morte e Darker than Black...

Probabilmente caro Diego il tuo problema, come può esserlo per altri, Carlo per esempio, sta nella scelta delle storie, anche in questo caso, non proprio allettante. C'è da dire, negli ultimi tempi, a Cinematik, c'è stata troppa voglia di fare storie di questo tipo, tutte abbastanza simili tra loro, vedi New York Gangster, Volstead Act (di mio fratello), lo stesso problema che potrebbe avere il genere western, al festival pur evitando gli stilemi classici, pur di evitare fortini, indiani, sparatorie, si è cercata la diversità, ma nel cercarla, (c'è chi ha parlato di atipicità, successivamente in fase recensoria ci si sono adeguati un pò tutti) il risultato sono storie abbastanza simili, dove il "moralismo" diventa parte itegrante dei personaggi. Parlo proprio dei due Western ma anche del tuo Baby Face. E da qui posso iniziare la mia recensione.
Regia: Scelta leggermente azzardata, sia per i trascorsi non proprio brillanti con il film reale "Road to perdition", sia per il poco amore nutrito da parte dei cinematikiani nei confronti di questo regista, usato molto poco (o per niente?). Sceneggiatura e soggetto: Indubbiamente si corre su binari diversi (?) dal prossimo film di Mann ma certamente non si può non ritrovare la stessa narrazione che un genere di questo tipo può offrire e deve poter offrire. Quindi, la critica non sta sul modo in cui si regge la storia, ma sui binari dove questa corre, binari classici, spesso banali e scontati oppure, per non usare una frase troppo sbagliata, poco originale. Certo l'obiezione a questa critica può essere sempre la stessa: ma come si può dare un senso di originalità a una storia del genere? E forse la risposta può essere, scartando a monte l'idea di puntare su trame di questo genere. Quindi, lo dico per Diego, dopo aver premuto su storie, non proprio dissimili da queste, mi chiedo se non è il caso di puntare lo sguardo altrove, soprattutto per necessità nel raccontare qualcosa di diverso. Per carità gli spunti narrativi di questa storia, fra tutti il processo di inferiorità nei confronti di un mito, rendono il personaggio di Nelson completo, sorreggendo bene la struttura del racconto,puntando però tutto su di lui, forse rendendo la storia un pò biografica, egocentrica.
Cast: Ben scelto, Slater senza dubbio regge bene la scena, resto del cast selezionato con cura.
Locandina: Brava Sunny, bella.
Voto complessivo: Per carità bel film, troppo lungo secondo me, ma è proprio il soggetto a non offrire
granchè, e il finale, appunto, rischia di fare il verso a altre pellicole e da qui tutta la chirirchera della mia
critica. Certo, è vero, parole che potrebbero essere usate contro un pò tutte le nostre creature,
ma bisognerebbe anche guardarsi indietro e capire cosa si è già mostrato..
 
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Andrew.
view post Posted on 23/9/2009, 18:18




Rispondo al volo a Clint sul discorso delle aspettative, che si fa spesso in sede recensiva.
Io di un film ho sempre delle aspettative, positive o negative che siano. Quindi è normale che se un film mi delude le aspettative, lo dico in sede recensiva. Ma ciò esula totalmente dal voto. Il voto non è dato in base alla mia delusione di non aver visto quello che volevo, o in base al mio entusiasmo se ho visto ciò che cercavo, ma in base a criteri più oggettivi (certo, pur sempre personali) che non hanno a che fare con quello che io pensavo prima di vederlo.

Sul discorso capolavoro o no, sono daccordo con Emilz. Spesso sta (quasi) tutto nella scelta del soggetto. Ne è l'esempio Carlo, abilissimo sceneggiatore che ultimamente ha racimolato poco a causa di storie che con tutto l'impegno che poteva metterci, difficilmente potevano diventare capolavori, e che invece ora abbiamo visto presentarci un ottimo film. Quindi le critiche non sono rivolte a te, perchè il tuo livello è buono, è solo che bisogna saper scegliere bene le idee e sinceramente Baby Face come storia non aveva moltissimo da dire. Parere mio eh...


Comunque se mi sono espresso male poi ci ritorno a parlarne che ora sono di fretta.
 
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Andrew.
view post Posted on 23/9/2009, 23:24




Aggiungo...

CITAZIONE
Sappi che questo tanto citato "film più maturo" o "salto di qualità" che dovrei fare e che sperate che io faccia (mi è stato detto in più di una discussione), io sono il primo a voler fare. Anzi, confesso che è abbastanza frustrante sentirsi spesso dire di essere migliorato, ma poi essere più o meno sempre lì, anche col voto (quasi tutti i miei film vagano tra il 6 e il 7, ad eccezione di Tom Wheeler), anche perchè io sono un tipo ambizioso per natura. Ma per questo motivo non me la prendo con voi, sia chiaro, bensì con me stesso, dato che effettivamente non sono ancora riuscito a fare il mio capolavoro. A questo punto, sono curioso di vedere come saranno le recensioni a Sinfonia di Morte e Darker than Black...

Ma secondo me il salto di qualità l'hai già fatto con La legge di Tom Wheeler, e ancor prima con Meglio morire d'inverno (sono stati un bel salto rispetto agli esordi). Insomma, per me ti sei già confermato ed è riduttivo dire che sei ancora alla ricerca del salto di qualità.
Poi, cercare il capolavoro, quello è un altro discorso... ed è una cosa ben più difficile, perchè ciò che un film deve aver per poter essere considerato tale, a parte le qualità tecniche, è la capacità di emozionare.
Se parliamo proprio di questa riguardo a Baby face, secondo te quali dovevano essere le emozioni che il film poteva trasmettere? A me ha trasmesso irritazione nei confronti di questo personaggio, poi poco altro, anche perchè dei personaggi che muoiono non abbiamo il tempo di capirli bene, di affezionarci...
 
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Clint1994
view post Posted on 24/9/2009, 13:58




Rispondo anche agli altri...

ARCADIA
CITAZIONE
Quello che emerge più di tutti è il personaggio di Baby Face, il protagonista, talmente ossessionato da essere simile se non superiore a Dillinger da distruggere a causa sua tutti i rapporti che ha (si veda il primo dialogo con la moglie) e morire "gloriosamente" (la sparatoria finale m'ha ricordato Scarface).

Bene, sono contento di questo, perchè era quello che volevo dire. Scarface non l'ho visto, ma prima o poi lo vedrò...

CITAZIONE
Spader ad Arquette (anche se forse il rapporto tra loro due poteva essere approfondito meglio),

Infatti nel libro era una delle cose principali, ma io avevo un problema. Il mio film si concentra solo su Baby Face Nelson, mentre il rapporto di rivalità tra i due si svolge soprattutto nei casi di John Dillinger e di Pretty Boy Floyd, e poco in quello di Nelson. Se avessi approfondito il rapporto tra i due restando fedele alla realtà, quindi, avre dovuto parlare anche delle indagini ad altri gangsters, non so se mi spiego... Quindi ho preferito fare come ho fatto.


ANDREW
CITAZIONE
Baby Face fa parte del genere gangster movie, sebbene si differenzi un po’ dai classici per via di un’impostazione più introspettiva, con la mdp puntata sul personaggio di Baby Face Nelson, che vuol mostrarlo di più nella sua quotidianità piuttosto che sul posto di lavoro.

Esatto, è un pò questa la differenza coi gangster movie classici.

CITAZIONE
Assistiamo infatti alla sua fuga assieme alla moglie e alcuni complici, che diventa più che altro una gita fuori città, occasione per mostrarci il carattere folle e prepotente di questo curioso personaggio. E’ dipinto come un uomo imprevedibile, con numerosi scatti d’ira che fanno tremare di paura chiunque gli stia accanto, anche gli amici più fidati. Come tutte le persone violente al mondo, si intuisce che si tratta in realtà di insicurezza, di voglia di mostrare a tutti che lui è il migliore. L’epilogo della storia è abbastanza prevedibile, si sa che è solo questione di tempo e che prima o poi verrà preso così come sono stati presi tutti gli altri criminali prima di lui.

Niente da dire su questo, anzi, ne sono contento. Nelson non è sicuramente un personaggio che sta simpatico, anzi, ma mi aveva colpito molto proprio quello che dici tu, cioè che tutti i suoi scatti di follia e di rabbia erano un modo per nascondere la sua fragilità e instabilità, anche mentale (Nelson era uno psicopatico, e questo è certo). Quanto al fatto che alla fine viene preso, lo si sapeva fin da quando l'ho presentato allo sviluppo (infatti avevo scritto che il film parlava dell'ultimo periodo di vita di Nelson...)

CITAZIONE
Il finale credo sia proprio la parte migliore del film. Per una volta, si vede in quest’uomo (che fino a quel momento lo si era odiato, ammettiamolo) un briciolo di dignità e valore, nel modo in cui affronta lo scontro a viso aperto, venendo crivellato di colpi. C’è il sospetto che non si tratti di coraggio, bensì di follia e sconsideratezza, ma rimane pur sempre un atto che lo eleva da quella condizione di vigliacco che si era venuta a creare fino a quel momento.

Mah, secondo me vigliacco non è l'aggettivo giusto. Era tirannico, prepotente, egocentrico, ma non vigliacco. Anzi, lui è stato uno dei principali protagonisti delle sparatorie contro l'FBI.

CITAZIONE
Insomma, le basi erano buone, però devo dire che il film non mi ha convinto in pieno. Non so se il problema risiede proprio nel soggetto, o nell’adattamento di Clint. Perché ho trovato che tutti i primi tre quarti del film soffrono di un’eccessiva staticità. Il ritmo è lento, e sebbene l’idea di mostrare il gangster da vicino era lodevole, il risultato è stato quello di rendere tutta la prima parte piuttosto pesante e ripetitiva: mi riferisco ai continui scatti d’ira di Nelson, ai continui battibecchi tra lui e gli amici, alla continua paura che questi provano per lui. Insomma, non succede nulla per troppo tempo, e solo alla fine le cose prendono una piega più interessante, durante la fuga finale.

Questa è una critica che temevo e che probabilmente ci sta, non ho molto da dire.

CITAZIONE
Ad esempio, la naturalezza con la quale lascia andare Chase e la ragazza, e la naturalezza con la quale riaccoglie Chase dopo che la ragazza lo ha tradito, senza mostrare il minimo rancore (quando poco prima voleva ammazzarlo).

Allora, chiariamo un pò la situazione... Il fatto che lasci andare Chase e Sally dovrebbe mettere in risalto un altro aspetto del carattere di Nelson, ossia il suo lato incoerente, imprevedibile, contradditorio. E anche la pericolosità dei suoi attacchi di rabbia: dice di voler ammazzare Chase e Sally dopo aver litigato con quest'ultima, infatti. Poi, che riaccolga Chase mi sembra una cosa normale: aveva litigato con Sally, non con Chase, e inoltre non sapeva che Sally l'aveva tradito (e come avrebbe potuto?).

CITAZIONE
Poi durante la scena delle auto che si inseguono, non si capisce che fine faccia la prima auto dei federali, Ryan e McDade. Si appostano per tendere un agguato a Nelson, ma sembra che poi non compaiano più in scena.

E infatti è proprio così. Ryan e McDade vanno troppo avanti e perdono di vista l'auto di Nelson. Non si accorgono poi dell'arrivo di Hollis e Cowley, perciò decidono di appostarsi e tendere l'agguato a Nelson quando sarebbe passato, ignari che in realtà non sarebbe mai passato, perché stava lottando con Cowley e Hollis. Di conseguenza lo aspettano invano. Che problema c'è?

CITAZIONE
Passando a parlare delle scelte tecniche, Christian Slater è un nome insolito, coraggioso da parte di Clint sceglierlo, non essendo una grandissima star come ci si poteva aspettare. Sinceramente non ricordo di aver visto di recente film suoi, ma come volto ci siamo quindi promosso.

sì, io sono molto soddisfatto di questa scelta.

CITAZIONE
L’inizio con la morte di Dillinger (mi ero detto: se tutto il film è così, è un capolavoro).

...e questo si ricollega alla mia premessa prima della risposta a Carlo...


A World rispondo più tardi
 
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Andrew.
view post Posted on 24/9/2009, 14:07





CITAZIONE
Mah, secondo me vigliacco non è l'aggettivo giusto. Era tirannico, prepotente, egocentrico, ma non vigliacco. Anzi, lui è stato uno dei principali protagonisti delle sparatorie contro l'FBI.

La vigliaccheria non la si intende solo come mancanza di coraggio. Una persona che maltratta la moglie, e i suoi amici, che si approfitta della sua superiorità per esser prepotente con i più deboli, io la chiamo vigliacco, perchè non ha il coraggio di mettersi in gioco senza usare la violenza.



CITAZIONE
E infatti è proprio così. Ryan e McDade vanno troppo avanti e perdono di vista l'auto di Nelson. Non si accorgono poi dell'arrivo di Hollis e Cowley, perciò decidono di appostarsi e tendere l'agguato a Nelson quando sarebbe passato, ignari che in realtà non sarebbe mai passato, perché stava lottando con Cowley e Hollis. Di conseguenza lo aspettano invano. Che problema c'è?

Ok, in pratica avevo capito che i due si appostavano più vicino, e che quindi Nelson e gli altri continuando a viaggiare li avrebbero raggiunti, senza pensare che potevano effettivamente fermarsi prima di raggiungere il luogo dove erano appostati.




CITAZIONE
...e questo si ricollega alla mia premessa prima della risposta a Carlo...

Sì, ho risposto anche a quella.
 
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Clint1994
view post Posted on 24/9/2009, 14:09




CITAZIONE
La vigliaccheria non la si intende solo come mancanza di coraggio. Una persona che maltratta la moglie, e i suoi amici, che si approfitta della sua superiorità per esser prepotente con i più deboli, io la chiamo vigliacco, perchè non ha il coraggio di mettersi in gioco senza usare la violenza.

è vero, hai ragione

CITAZIONE
Sì, ho risposto anche a quella.

quando rispondo a World, rispondo anche alla tua risposta! ;)
 
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52 replies since 21/9/2009, 17:41   608 views
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