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Frankenweenie, Tim Burton, 2001.

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jugger
view post Posted on 14/9/2009, 22:09




In arrivo l'ammazzacaffè. 2011.
Poi uno dice.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 14/9/2009, 22:18




dai, su. rilassiamoci, prima c'è Alice :P
 
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World ^_^
view post Posted on 14/9/2009, 22:22




Sapevo di quest'altro progetto a lungo termine... cos'è? Il corto allungato? Mah...

Cmq il corto è un vero capolavoro :woot: , consigliato a tutti quelli che non l'hanno ancora visto!

eccolo qua:
https://www.youtube.com/watch?v=HfzCmzFfGnM
https://www.youtube.com/watch?v=jKFSL_9ieq8&feature=related
 
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emilgollum
view post Posted on 15/9/2009, 10:24




vabbè, mo non è che ogni volta bisogna farne una tragedia. Se Burton vuole fare questi film e a voi ha rotto le palle, basta non andarli a vedere. Elementare Watson.
 
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view post Posted on 15/9/2009, 13:01
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Cinefilo Ad Honorem

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Non se per altri diventa La Bibbia, Emil. O meglio, andremo a vederli e giudicandoli con occhio sicuramente più critico di chi si fa abbabbionare dalle scenografie, cercheremo di aprire loro gli occhi.
PS: altrimenti uno dice "vabbè, se Berlusconi vuole fare certe leggi le faccia, voi non votatelo/calcolatelo, elementare watson". :rolleyes: Il nostro dovere è quello di non distogliere mai lo sguardo (A. Kurosawa)

Il corto comunque è un capolavoro, per chi ha amato Burton viene da piangere a rivederlo... se c'è chi non l'ha visto (e confonde Big Fish e altre ciofeche con i suoi capolavori), lo faccia. E poi lo pianga con noi. Però diciamo che il lungometraggio potrebbe essere un ritorno, a livello produttivo, a dimensioni più piccole...
 
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emilgollum
view post Posted on 15/9/2009, 13:04




Sei riuscito a unire la Bibbia, Berlusconi e Kurosawa, sei un genio. :P
 
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World ^_^
view post Posted on 27/6/2012, 16:37




Trailer italiano del film... in Italia dal 18 gennaio...

Video

Che ne pensate? Io amo troppo il corto originale, questo non so... non mi ispira tanto...
 
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Arcadia1983
view post Posted on 27/6/2012, 16:56




stiamo a vedere, via.

il corto originale... non ricordo se l'ho visto, penso di sì... devo rivederlo.
 
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World ^_^
view post Posted on 27/6/2012, 17:00




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 27/6/2012, 17:56) 
stiamo a vedere, via.

il corto originale... non ricordo se l'ho visto, penso di sì... devo rivederlo.

Il link al corto originale, lo trovi in cima... sempre se funziona... lo incollai io tre anni fa! :D
 
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Arcadia1983
view post Posted on 27/6/2012, 17:39




CITAZIONE (World ^_^ @ 27/6/2012, 18:00) 
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 27/6/2012, 17:56) 
stiamo a vedere, via.

il corto originale... non ricordo se l'ho visto, penso di sì... devo rivederlo.

Il link al corto originale, lo trovi in cima... sempre se funziona... lo incollai io tre anni fa! :D

funziona, nei prossimi giorni lo (ri)vedo.
 
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view post Posted on 5/5/2013, 11:23
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Quindi non l'ha visto nessuno??? :ph34r:
 
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Arcadia1983
view post Posted on 5/5/2013, 11:25




io l'ho proprio perso, perché è uscito nel periodo in cui guardavo i film per i due esami di Roma Tre (ho visto 60 film in un mese, anche tre al giorno, ne ho visti), quindi ho dovuto fare una scelta tra questo, Django Unchained e Seeking a Friend (sono usciti nello stesso giorno). lo recupero più in là.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 5/5/2013, 11:31




CITAZIONE (marenarobros @ 5/5/2013, 12:23) 
Quindi non l'ha visto nessuno??? :ph34r:

io l'ho pure dovuto recensire -_-
 
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view post Posted on 5/5/2013, 12:16
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CITAZIONE (Mr.Noodles @ 5/5/2013, 12:31) 
CITAZIONE (marenarobros @ 5/5/2013, 12:23) 
Quindi non l'ha visto nessuno??? :ph34r:

io l'ho pure dovuto recensire -_-

A me è piaciuto. Sarà che l'ho visto subito dopo Dark Shadowzzz. :sick:
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 5/5/2013, 12:20




www.ondacinema.it/film/recensione/frankenweenie_burton

L'assassino torna sempre sulla scena del delitto. La carriera di Tim Burton, sotto contratto con la Disney da "Alice in Wonderland", ha assunto una traiettoria circolare: divenendo un filmmaker al servizio di uno Studio, Burton è tornato al punto di partenza, alla sua casa-base. Ha fatto mettere una toppa a quando i successori di Zio Walt licenziarono quel ventiseienne, disegnatore dal talento esplosivo ma eccentrico, perché spendeva fior di quattrini per film dai tratti troppo cupi e orrorifici per poter piacere a un pubblico di bambini. Il prodotto che offrì il pretesto per il licenziamento fu a quanto pare il cortometraggio di poco meno di mezz'ora intitolato "Frankenweenie" e narrante la storia di un bambino che riporta in vita il proprio cane, morto prematuramente a causa di un incidente. Il bambino, per la cronaca, si chiamava Victor Frankenstein e il corto scorreva in un profluvio di citazioni, tra il bianco e nero dell'espressionismo e gli horror della Hammer, tanto da poter essere considerato un sunto tematico-stilistico delle inclinazioni burtoniane. Nel 2012 il regista di Burbank ha resuscitato quel soggetto, traendone un lungometraggio. Che Burton sia cambiato e abbia tradito lo spirito del cinema che l'ha fatto amare a una generazione di cinefili è ormai indubbio: se si esclude quello che è a tutti gli effetti il suo canto del cigno, cioè "Big Fish", a Burton è andata bene quando si è rifugiato nella maniera (vedi le i contrasti de "La sposa cadavere" che richiamano "The Nightmare Before Christmas") e così "Frankenweenie" si presenta come una corsa ai ripari di un regista che ha finito la benzina e vive quasi di rendita, dovendo persino riciclare un'idea avuta ventotto anni fa.

Ogni sua nuova opera denota l'irreversibile presa di distanza del nuovo-Burton con l'alter-ego giovanile e in "Frankenweenie" si può registrare quasi un campionario che include un interessante confronto tra vecchi cliché e idee del nuovo corso, tra manierismo e normalizzazione. Se la cittadina di New Holland è ricalcata su quella canonizzata in "Edward mani di forbice", lo sguardo sui "freaks" che la popolano si è ormai modificato: non più personaggi mostruosi da comprendere compatire e, in certi casi, da amare ma mostriciattoli che sono in fin dei conti i veri villain del racconto, che chiedono aiuto al nostro eroe quando la situazione diventa fuori controllo. Entrando nel dettaglio, il gobbo Edgar, un compagno di classe di Victor che dovrebbe essere la rilettura dell'Igor di Mary Shelley, non solo non è il suo braccio destro ma è anche il personaggio più viscido e negativo, seguendo una caratterizzazione lombrosiana spesso tipica di produzioni hollywoodiane ingenue, che proprio Burton si era divertito a ribaltare causticamente per tutti gli anni 90. In tal modo entra anche in contraddizione coi moduli del suo vecchio cinema che naturalmente sono stati ereditati dalla fonte originaria.
"Frankenweenie" rimane infatti fedele al bellissimo cortometraggio, soprattutto nella parte iniziale e finale: la sezione originale è un'estensione che approfondisce la cittadinanza di New Holland, che non si riduce ai due arcigni vicini di casa del lavoro del 1984, poiché il giovane Victor si confronta col nuovo professore di scienze, un personaggio che omaggia Vincent Price con la voce profonda del grande Martin Landau, e con il manipolo di freaks dei compagni di classe, dalla ragazzina con il gatto chiaroveggente (la bambina che fissava di "Morte malinconica del bambino ostrica") alla vicina di casa di nome Elsa, dal sadico Toshiaka all'immancabile bambino obeso, fino ad Edgar il gobbo. I ragazzini finiranno col riportare in vita i propri animali domestici defunti con risultati catastrofici che spingono "Frankenweenie" anche nel territorio della parodia dei disaster-movie alla "Godzilla".

Il character design dell'animazione stop-motion resta sulla falsariga de "La sposa cadavere" (a sua volta frutto dell'evoluzione del tratto stilistico già presente nel mitico "Vincent") e il bianco e nero della fotografia di Peter Sorg è sempre espressionista, con illuminazione e inquadrature che riprendono il cortometraggio in maniera pedissequa. I frangenti che rappresentano un vero e proprio remake sono anche i migliori, una sorta di tuffo nel passato per il cinema burtoniano. L'incipit ad esempio è un colpo gobbo del Burton migliore: ci presenta la visione in 3D del suo "Frankenweenie" attraverso il mise en abyme della proiezione casalinga del filmino amatoriale di Victor che fa indossare gli occhialini ai genitori: il film non è altro che una boutade fanciullesca partorita da un giovane Ed Wood e anticipa la svolta del pre-finale, quando Sparky e il piccolo scienziato dovranno salvare la città da una squadra di bestie non-morte.

Se "Frankenweenie" rappresenta per il Burton-autore il parto di un mostro di Frankenstein, sul piano tecnico il regista-Burton sa il fatto suo; tra omaggi e citazioni più o meno esplicite, la rilettura del moderno Prometeo avanza senza un attimo di tregua, attraverso la sapienza nel metaforico uso delle transizioni per analogia e la raffinata parodia dell'horror. Trovando riparo in un habitat del passato, il regista si mantiene in equilibrio tra vecchie e nuove istanze: non è molto, ma è quello che il signor Burton può offrirci oggi.
 
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23 replies since 14/9/2009, 22:09   182 views
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