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Quei Bravi Ragazzi (1990), di Martin Scorsese

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view post Posted on 17/4/2009, 09:43
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Cinefilo Ad Honorem

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Tra gli 8 finalisti del sondaggio degli anni '90:

QUEI BRAVI RAGAZZI
(Goodfellas, 1990, USA)

image

Drammatico
Regia di Martin Scorsese
Con:
Robert De Niro
Ray Liotta
Joe Pesci
Lorraine Bracco
Durata: 146 minuti

Trama:
Henry Hill cresce circondato da malavitosi, ed è attratto dal loro modo di vivere. Diventa uno di loro, e stringe amicizia soprattutto con Tommy De Vito e Jimmy Conway. Riescono ad organizzare una grossa rapina, ma dopo la riuscita del piano, la droga, le donne e la grande instabilità di Tommy portano i tre verso una lenta rovina.

Scene memorabili:
La comica ma tesissima scena in cui Tommy si offende per le risate di Henry Hill alle sue battute.

Battute memorabili:
"Stai dicendo che sono buffo?"

Curiosità:
Il film ha vinto un solo Oscar, per l'interpretazione di Joe Pesci come non protagonista, pur avendo ricevuto le nominations per film, regia, sceneggiatura non originale, montaggio e attrice non protagonista (Bracco).

Basato sul romanzo di Nicholas Pileggi "Wiseguy", il film racconta una storia vera. Il film è stato chiamato così perché ne esisteva già uno di nome "Wiseguy" (1987).

Nella scena in cui Henry e Karen Hill stanno negoziando per entrare nel programma di protezione testimoni, l'ex procuratore Edward McDonald interpreta sè stesso, rifacendo quello che fece nella vita reale.

Tommy uccide Billy Batts (Frank Vincent) massacrandolo di botte. Anche in "Toro scatenato" (1980), il personaggio di Pesci picchiava a sangue il personaggio di Frank Vincent, che però si vendica in "Casino" (1995), dove uccide Joe Pesci in un campo di grano.

La madre di Scorsese interpreta il ruolo della madre di Tommy: tra l'altro improvvisò le sue battute. Il padre di Scorsese invece interpreta l'uomo che mette troppa cipolla nella salsa in carcere.

La scena cult del film, quella del "Stai dicendo che sono buffo?" di Joe Pesci, è stata scritta e diretta dallo stesso attore, su richiesta di Scorsese.

La parola "fuck" (traducibile in italiano in diversi modi) viene usata 246 volte (soprattutto da Pesci).

Il vero Henry Hill fu trasferito a Redmond, Washington, dove dirigeva un ristorante italiano. Dopo l'uscita del film, è stato costretto a ritrasferirsi. Una delle sue vere figlie interpreta il ruolo di una "Maria" al matrimonio.

Michael Imperioli, che interpreta Spider nel film, viene sparato ad un piede per essere troppo lento nel servire i drink. In un episodio della serie tv americana "The Sopranos", il suo personaggio spara ad un piede un panettiere che lo sta facendo aspettare troppo.

L'ultima scena di Pesci in cui guarda nella macchina da presa è una citazione de "La grande rapina al treno" (1903), in cui, alla fine, il cattivo George Barnes faceva la stessa cosa.

Durante le riprese della scena in cui il suo personaggio viene ucciso da Joe Pesci, Michael Imperioli si ferì alla mano rompendo un bicchiere e dovette essere portato al pronto soccorso. Quando i dottori videro quella che sembrava una ferita d'arma da fuoco sul suo torace, cercarono di curarla. Quando Imperioli spiegò quale era il vero problema, dovette aspettare tre ore prima di ricevere le cure. Scorsese gli disse che un giorno avrebbe raccontato la storia al famoso "Tonight Show", predizione avveratasi nel marzo del 2000.

qui un link al vecchio forum, potremmo riaprire qui la discussione:
http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...hlight=scorsese
 
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Arcadia1983
view post Posted on 18/4/2009, 07:54




Il capolavoro di Scorsese. Antropologico è l'aggettivo che, come dico sempre, mi viene da usare pensando a questo film.
 
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Andrew.
view post Posted on 18/4/2009, 09:31




Tra le altre cose, è stato il film che mi ha fatto scoprire Joe Pesci come grande attore.
 
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yaniano
view post Posted on 18/4/2009, 13:04




CITAZIONE (Andrew. @ 18/4/2009, 10:31)
Tra le altre cose, è stato il film che mi ha fatto scoprire Joe Pesci come grande attore.

Io Joe Pesci l'ho scoperto grande attore in "Mamma, ho perso l'aereo" :wub: .
 
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Andrew.
view post Posted on 18/4/2009, 18:20




CITAZIONE (yaniano @ 18/4/2009, 14:04)
CITAZIONE (Andrew. @ 18/4/2009, 10:31)
Tra le altre cose, è stato il film che mi ha fatto scoprire Joe Pesci come grande attore.

Io Joe Pesci l'ho scoperto grande attore in "Mamma, ho perso l'aereo" :wub: .

Ma infatti anch'io ho dovuto faticare per togliermelo dalla testa con quel ruolo...
 
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view post Posted on 27/9/2011, 22:31

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Lentamente, tempo e tesi di laurea permettendo, il mio trip scorsesiano va avanti. Con questo capolavoro assoluto.

goodfellas

"Per quanto mi ricordi, ho sempre desiderato essere un gangster": si presenta così l'italo-irlandese Henry Hill (Ray Liotta), pentito, nell'iniziare il racconto dei suoi trent'anni di vita e carriera nella mafia italiana, all'ombra del boss Paulie Cicero (Paul Sorvino), sorretto dall'amicizia e complicità del ladro professionista James Conway (Robert DeNiro) e del coetaneo schizofrenico Tommy DeVito (Joe Pesci). Trent'anni di affari, soldi, colpi grossi e piccoli, omicidi più o meno intenzionali, un matrimonio con l'ebrea Karen (Lorraine Bracco) e alcune amanti...finché non va tutto a rotoli per colpa di un traffico di droga che Henry ha messo su senza avvisare Paulie.

goodfellasjoepesciandray

Tornato dall'inferno (in tutti i sensi) dell'Ultima tentazione di Cristo, Martin fa un salto a casa e, a 17 anni di distanza da Mean Streets, eccolo parlare di nuovo della piccola criminalità in mezzo alla quale era cresciuto, con l'aiuto dello scrittore di Nicholas Pileggi, autore del romanzo Wiseguy basato sulla vita del vero pentito Henry Hill, e a cui Martin fece guardare numerosi film della Nouvelle Vague per farli capire che tono doveva avere la sceneggiatura. E' anche il film che, dopo sette anni, riporta Martin a lavorare con Bob, ricostituendo la "coppia d'oro" di Taxi Driver e Toro scatenato, solo che stavolta Bob è controllato e accetta di stare dentro a un copione, invece di imporlo lui (l'errore che aveva rovinato Re per una notte); e per l'occasione torna anche Joe Pesci, che per il film vinse un meritatissimo Oscar come miglior attore non protagonista. Gran parte dei dialoghi del film furono addirittura improvvisati da un cast affiatato e sicuro del lavoro che stava facendo, un toccasana per i nervi a pezzi di chi aveva appena finito uno dei film più difficili della storia. Al box office, il film fu un successo, agli Oscar purtroppo no.

GoodFellas+3

Quando ho detto che con questo film inizia la fase del Scorsese "classico", intendevo che, da adesso in poi, i film di Martin saranno sempre più immuni dallo sperimentalismo estremo degli anni '70-'80, e invece cominceranno a sedimentarsi e calmarsi in un "neoclassicismo", una struttura più armonica rispetto al passato, storie più lineari, ambientazioni non più (o non solo) metropolitane e decadute ma anche ricche, piene di décor e di stile. E anche la cinefilia dell'Autore prenderà sempre più piede, ricreerà generi (il film in costume con l'Età dell'innocenza, quello storico con Gangs of New York) e si porrà sempre più in linea di successione con il grande cinema americano classico (il confronto diretto avverrà, significativamente, con The Aviator). Ciò non significa che i risultati di questa seconda fase siano inferiori a quelli della prima, anzi tre fra i primi quattro risultati (questo film, L'età dell'innocenza e Casinò) sono fra le vette della sua carriera.

Forse il più bel gangster movie di sempre, certo un incrocio perfetto fra documentario e finzione, un film fluido, perfetto nel suo scorrere di situazione in situazione, sussultorio, a episodi, fuori da ogni schema di trama come i suoi personaggi che sono fuori da ogni schema di vita normale per noi e, anzi, ci deridono. Operai della mafia che mai diventeranno padrini, lontani anni luce dai raffinati Corleone di Coppola, sono per questo molto più veri, reali, umani, nelle loro ambizioni frustrate, nella loro esistenza vicina alla nostra, in un mondo che si sono eretti a loro immagine e somiglianza e che, proprio per questo, li tradirà. Musica, VFC e dialoghi si armonizzano alla perfezione, dando spazio a un grandissimo Ray Liotta, che non soffre affatto nel confronto con i mostri sacri DeNiro e Pesci. Un film da vedere e rivedere.
 
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view post Posted on 8/9/2014, 11:21
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Cinefilo Ad Honorem

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Up: non ditemi che chi l'ha visto si stanca di parlarne, se non è un 10 questo...
 
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emilgollum
view post Posted on 8/9/2014, 11:23




CITAZIONE (Andrew. @ 18/4/2009, 19:20) 
CITAZIONE (yaniano @ 18/4/2009, 14:04)
Io Joe Pesci l'ho scoperto grande attore in "Mamma, ho perso l'aereo" :wub: .

Ma infatti anch'io ho dovuto faticare per togliermelo dalla testa con quel ruolo...

io l'ho conosciuto con "Mio cugino Vincenzo", uno dei film che mi ha fatto ridere di più in assoluto. :wub:
 
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Arcadia1983
view post Posted on 8/9/2014, 11:32




CITAZIONE (emilgollum @ 8/9/2014, 12:23) 
CITAZIONE (Andrew. @ 18/4/2009, 19:20) 
Ma infatti anch'io ho dovuto faticare per togliermelo dalla testa con quel ruolo...

io l'ho conosciuto con "Mio cugino Vincenzo", uno dei film che mi ha fatto ridere di più in assoluto. :wub:

film ingiustamente semisconosciuto, invece è ben fatto davvero e con una Tomei spettacolare :D

Goodfellas è una pietra miliare, non c'è altro da dire.
 
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view post Posted on 8/9/2014, 11:36
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QUEI BRAVI RAGAZZI

Regia di Martin Scorsese
Con Ray Lotta, Robert De Niro, Joe Pesci, Louise Bracco, Paul Sorvino
Drammatico Usa 1990

Droga, omicidi, droga, carcere, droga, rapine, droga, squarci di vita famigliare. Piccoli mafiosi crescono sapendo che padrini non lo saranno mai. (Joe) Pesci piccoli tirati a lucido. Compiaciuta manovalanza. Scene di vita malvissuta. Il narratore è Ray Lotta, colui che tradirà. Le immagini si susseguono a fiotti, come fossero la colonna sonora della storia e non la sua essenza. Martin Scorsese, anche sceneggiatore con Nicholas Pileggi, allestisce un documentario sporcato di botti, musica e spari. Un tempo perfetto, quello delle mezze tacche che si esaltano gangster, in cui vanno a nozze i ghigni di De Niro e quello di Joe Pesci (Oscar). Film esemplare, perfettamente strutturato, molto pensato. E quindi magnetico a sprazzi: collage che avanza per scene/simbolo: l’apprendistato, il matrimonio, lo sgarro, la galera, il declino a vortice. Più spintoni, per quanto magistrali, che amalgama. (Guzzano)
 
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9 replies since 17/4/2009, 09:43   142 views
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