FARGO, dei fratelli Coen

FARGO




Un film di Joel Coen (e Ethan Coen). Con Frances McDormand, Steve Buscemi, William H. Macy, Peter Stormare, Harve Presnell.
John Carroll Lynch Drammatico, durata 97 min. - USA 1996.
Dvd Fargo

Della cronaca nera. Il confronto dei Coen con la realtà dei fatti e i fatti reali danno vita al non-luogo Fargo, il niente dove molte cose possono succedere e dove di fatto succede proprio tutto senza che succeda niente. A inizio film i Coen spendono più parole del normale per comprovare la verità della Storia, ma si smentiscono a fine titoli di coda: è tutto inventato. Non l'unitarietà della storia è vera, ma i singoli fatti di cronaca lo sono, legati insieme fino a formare la non-storia (una reazione a catena di non-cose che non-sarebbero dovute succedere) tragicomica, ambientata nel nulla di nome Fargo, setting neutro (ma non neutrale) e ipso facto universale dove ad accadere è l'imprevisto di nome uomo, la macchia di sangue sulla neve immacolata, l'assoluto vuoto che occupa lo scheletro della nostra contemporaneità andata in pezzi lasciando in piedi solo macerie accumulate a casaccio per riempire quel vuoto. Un vuoto puntellato vanamente da un altro non-personaggio, quasi un deus ex machina post-moderno o una Madonna secolarizzata, l'investigatrice in cinta che pone fine alla vicenda solo per la stupidità degli altri e non per suo intervento. A questa falsa, presunta, immagine di eroina, prototipo dell'investigatore McCarthyano di Non è un paese per vecchi non rimane nemmeno la morale, i cui resti sono una carcassa di informe silenzio davanti alla televisione accesa e che non può far altro che annunciare la stupidità (o la presunta follia) dell'essere umano e l'avvento di un bambino in questo mondo inesorabilmente svuotato dall'interno.

*****

* Noodles corre nudo per la strada gridando "NOOOOOOO" *


PS: ovviamente concordo sul pessimismo cosmico di "Fargo". pessimismo col quale i Coen hanno piegato il materiale mccarthyano vagamente moralista, rendendolo decisamente più fatale e nichilista.


Link al topic del vecchio forum...avevo ancora 17 anni
http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...0f4ea09dc6d9564

ODDIO, MILETO!
Qualcuno mi dica che fine ha fatto.
[/nostalgiacanaglia]

Perchè corri nudo per la strada urlando nooo? ^^

Comunque sono daccordo su quanto dici rispetto a Mccarthy: e in questo senso i tagli chirurgici che hanno fatto al libro in non è un paese per vecchi segnano proprio questa via al fatalismo cosmico chenel''autore maericano è ancora vagheggiato.
Comunque che carino nood quando ancora faceva il democratico sui film^^

Piccoli saccentini in erba crescono.

perchè ho letto la recensione pensando "ora scriverà SVUOTATO DALL'INTERNO"...e l'hai fatto!!!
ora, capisco che sia una bella espressione, ma la usi SEMPRE, ogni qual volta si parla di Coen, Tarantino, Altman e compagnia bella (e si adatta, per carità). dai, mandiamolo in pensione e facciamolo riempire 'stò interno



beh, i miei commenti lunghi facevano cacare, figurati quelli sintetici ora che ci penso era un modo piuttosto "cinematikiano" di parlare di un film...si vede che in questo senso Ck m'ha aiutato a raffinarmi... comunque, non ho ben chiaro che intendi con "democratico"

AHAHHAH. Tra l'altro è stata una aggiunta dell'ultimo minuto^^
Beh la utilizzo, perchè è il modo più rapido per dare l'idea di quello che penso in merito a certe filmografie (soprattutto i Coen) in rapporto a un certo modo di rapportarsi alal contemporaneità o alla contempornaeità stessa. Tendo a ripetermi perchè sono cosine brevi queste: se scrivessi qualcosa di più lungo raffinerei di più. Ammetto che alla base però c'è la bellissima immagine che dà Benjamin del Barocco ne il dramma del barocco tedesco. M'ha segnato, che ci posso fare?^^
in futuro ci starò più attento^^


Beh eri molto più attento a non sbilanciarti troppo, a essere cortese. Adesso sei più affilato, diretto, di parte (sul film) più "totaliristico". E anche più raffinato a livello di forma.

beh, sì. "il tempo scorre lungo i bordi"...e come dicevo era appunto un modo molto cinematikino ad approcciarsi al commento del film, come se poi arrivasse l'autore a chiederti maggiori spiegazioni

Io lo inserirei tra i primi miei cinque film ideali. La versione dvd contiene degli speciali degni di nota che voi sappiate?

zero.

L'ho visto ieri sera, dopo averlo downloadato. E' un film che ho letteralmente adorato, grandioso, veramente: era la prima volta che lo vedevo e ne sono rimasto affascinato. Affascinato dalla ricostruzione, dai personaggi così veri: su tutti, spiccano l'ottima McDormand (e il di lei marito) e Stormare, che nel film dirà sì e no dieci battute, ma la cui psicologia è veramente complessa: ammetto che il momento dell'uccisione di Buscemi è uno dei (tanti) momenti migliori, nella sua "sorpresa". La sceneggiatura è perfetta: c'è un dettaglio forse banale, ma che a me è piaciuto molto: tutto si svolge sotto manti di neve che coprono le strade, le case: quasi una metafora della difficoltà di vedere "chiaramente", dell'oscurità di sentimenti che il film palesa così bene. E il finale è un pugno nello stomaco, nel suo "apparente" lieto fine (perché in realtà, come dice Lorenzo, è molto pessimista: fiumi di sangue per dei soldi - del resto, il denaro è il motore del film - che poi non vengono "goduti"). Un capolavoro.