Una bruna che ha perso la memoria e non sa perchè è perseguitata, una bionda aspirante attrice che si innamora di lei: un noir così onirico e surreale non poteva che essere di David Lynch.Un film di David Lynch.
Con Naomi Watts; Laura Elena Harring; Justin Theroux; Ann Miller; Robert Forster; Diane Baker.
Genere Drammatico, colore 145 minuti. - Produzione Francia 2001.Da leggere solo DOPO aver visto il film.Ci sono due modi per vedere questo film.
Il primo è quello di cercare di capire. Cercare di capire come tutto il film sia strutturato, perchè credo che una struttura ci sia. Una struttura paradossalmente rigidissima, costruitissima, e anche complessissima. Si possono dare infinite spiegazioni al film, ma credo che la più plausibile (anche se bisogna dire che nessuna è sbagliata a priori) sia di ricollegare il film all'"interpretazione dei sogni" freudiana. Il campo del film si può suddividere in tre parti: "sogno", "realtà presente" e "realtà passata". Per tutta la prima parte noi assistiamo al sogno di Betty/Diane, che termina quando viene aperta la scatolina blu. Poi, entriamo nella "realtà presente", che acquista significato attraverso la mediazione della "realtà passata", dove scopriamo l'"intreccio". Diane aveva una relazione con Camilla, questa l'ha abbandonata per mettersi col regista Adam Kesher, e per vendicarsi lei la fa uccidere, e, divorata dal rimorso, si uccide. Struttura apparentemente elementare, ma che viene stravolta dal sogno, che però acquista anch'esso un senso attraverso la "realtà passata", con la quale scopriamo come attraverso la "legge dello spostamento", sempre di origine freudiana, Diane abbia trasformato mille, diversi, piccoli, elementi della realtà, in un qualcosa d'altro nel suo sogno. Così la madre del regista diviene la vicina di casa, un ospite alla festa un misterioso criminale, un'amica/amante di Camilla un'attrice e così via. E, sempre attraverso il sogno, Diane ricostruisce la realtà come avrebbe voluto fosse. L'omicidio non è più commissionato da lei, ma da dei non ben definiti individui; Camilla, perde la memoria, così che Diane può ricostruire il suo rapporto con lei; al regista per il quale l'amica l'ha lasciata capita di tutto; l'assassino che ha assoldato si rivela un imbecille. Nel sogno però si hanno anche "premonizioni" della "realtà futura"; vi sono infatti tre presagi di morte. Il primo, l'uomo (la cui figura è "tratta" da un individuo visto ad una tavola calda, lo stesso luogo dove Diane trova l'idea per il proprio nome-nel-sogno) che muore d'infarto; la donna stramba che annuncia "grandi sventure"; Diane-del-sogno morta a letto (nella stessa posizione, bisogna notare, in cui poi si ritroverà morta Diane-della-realtà). Presagi di morte che riguardano, ovviamente, Diane.
Certo, però, questo è tutto un sogno. E prima o poi anche Betty lo scopre; ne ha infatti presa di coscienza al Club Silentio, dove il misterioso presentatore ripete infinite volte, appunto, che tutto è falso, dove la cantante canta in playback, ad evidenziare come quella altro non sia se non una versione distorta della realtà. Dopo questa presa di coscienza, Diane si sveglia (il passaggio sogno->realtà è evidenziato dall'apertura della scatola -scatola aperta attraverso una chiave tridimensionale, come tridimensionale è la realtà-). E, una volta sveglia, distrutta dal rimorso, verrà spinta al suicidio dalla simpatica coppia di vecchietti, Coppia di vecchietti che l'hanno anche introdotta al sogno, tanto che è possibile interpretarli come una proiezione della mente di Diane, rifacendosi alle teorie che volevano gli emisferi del cervello umano come due, e distinti in maschile e femminile.
Bene, questa è un'interpretazione del film. Che non vuol dire che questo sia il senso del film.
E qui, possiamo parlare del secondo modo di vedere "Mulholland Dr.". Lynch si è sempre rifiutato di "spiegare" i suoi film, e ha sempre ritenuto che l'interpretazione sia fondamentale, anche quando questa si basa esclusivamente sull'intuito, e dunque può anche rivelarsi un'interpretazione puramente inconscia, senza che vi sia possibilità di esplicitarla. Ed è fondamentale. E' giusto per tanto cercare di interpretare, o meglio, è giusto che ognuno cerchi di interpretare, riflettendo e discutendo, ma il primo e più fondamentale livello è quello dell'emozione pura. Ovvero, è necessario "guardare", lasciarsi travolgere dalla potenza straordinaria delle immagini, lasciarci conquistare dall'intreccio che durante la visione apparirà come assolutamente convulso, e per questo dannatamente affascinante. La parte del sogno scivola pian piano nell'incubo, la parte della realtà perde paradossalmente la logica narrativa che pur costituiva il sogno, evidenziando quindi elementi di distacco tra i due mondi, che però paradossalmente li uniscono. La realtà è solo una diversa continuazione del percorso-verso-l'incubo del sogno, non vi è un elemento di distacco così netto come potrebbe apparire.
Insomma, "Mulholland Dr." è un film di complessità infinita, che si può leggere in infiniti modi diversi, e che si può guardare, in infiniti modi diversi.
VOTO: 8/9