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Il Divo

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dove83
view post Posted on 2/6/2008, 11:09 by: dove83




Visto ieri sera l'ultimo film di Paolo Sorrentino, l'ennesimo, che dopo tutti gli altri già visti, non mi stanca mai.
Ogni suo film è diverso dagli altri, per trama o ambientazione, ma simile per la capacità e la bravura di saper rendere i personaggi nei loro aspetti più reali e profondi. Nel guardare l'ultimo lavoro di Sorrentino, non posso non tenere in considerazione i personaggi di Titta ne "Le conseguenze dell'amore"o Toni Pisapia ne "L'uomo in più".
Sarà che ogni volta mi viene da pensare che Servillo è appropriato a tutti i personaggi nei quali si cala, così anche nei panni di Giulio Andreotti, non avrei saputo vedere nessun altro ad interpretarlo così bene quanto lui... anche se forse per quanto riguarda l'aspetto fisico, Servillo è un po' più alto. A parte la rappresentazione della politica italiana daglia anni '80 in poi, che alcuni, me compresa, un po' per ignoranza, un po' per la giovine età, ne ricorderanno vagamente dai telegiornali dell'epoca, è impressionante la resa del personaggio "Giulio" ai nostri occhi.
Dai trailer che sono in circolazione, è assai inquietante l'apparizione di Andreotti ad ogni angolo buio di quel lungo corridoio, il modo di camminare, di sparire, di ricomparire...sembra quasi la rappresentazione di un piccolo demonio in fuga. Ma Andreotti dorme poco, si sveglia alle prime luci del giorno per ... guarda un po'... andare a messa e confessarsi. Quando il parroco gli dice che mentre De Gasperi andava in chiesa per parlare con Dio , lui parla con un prete, Andreotti risponde: un prete può votare, Dio no. Sono numerose le scene in cui nonostante risulti a tutti indecifrabile ed imperscrutabile l'animo del personaggio, viene spontanea una risata o un sorriso per l'autoironia derivante dalle battute. Ricordo la scena nella quale, parlando al telefono con la moglie Lidia, le chiede di pronunciare parole con la "erre arrotata". E' una trovata, che non penso corrisponda alla realtà, perchè sarebbe un po' ridicola, ma che suscita il riso. Mi è piaciuta la scena molto "da teatro", dalla quale vien fuori ancora di più la bravura di Servillo/Andreotti che recita un monologo ad un certo punto del film. Per quest' uomo che non crede al caso ma alla volontà di Dio, non pare esistere alcuna emozione, nè contentezza nè disperazione, anche nei momenti più bui, per lui esiste solo il potere... e niente e nessuno, anche a distanza di tempo, è riuscito a colpirlo realmente.
Devo dire che mi hanno colpita molto anche i titoli di testa, proprio per la scelta dei colori, rosso su nero, e per il modo in cui i nomi vengono affiancati ai personaggi, con il rispettivo soprannome. Dai trailer, se non l'avessi saputo, chi avrebbe mai detto che Cirino Pomicino era interpretato da Buccirosso? Solo dopo aver parlato o comunque nella scena in cui dopo aver salutato rispettosamente Andreotti, si lancia in uno scatenato e buffo ballo alla festa, se ne riconoscono le movenze ed i modi di fare.
Beh, si capisce che il film mi è piaciuto e seppure è il mio primo film non visto con Pap :( (che lo vedrà stasera dopo il lavoro), c'è stata una scena, verso la fine, che mi ha fatto ancora di più pensare a lui e a quanto sarebbe stato più bravo: mi riferisco alla scena in aereo.
Un saluto a tutti.
Coly ;)
 
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76 replies since 14/5/2008, 15:30   877 views
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