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Gomorra

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marenarobros
view post Posted on 21/5/2008, 13:56 by: marenarobros
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Cinefilo Ad Honorem

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Eh, è lunga da spiegare. Il film mi è piaciuto e non mi è piaciuto.
Pro: l'inizio è fenomenale, sebbene non porti a nulla. Tutto il film, anzi, visivamente è fenomenale, ma da Garrone (e dalle facce scelte, che fossero famose o meno, e soprattutto dai posti che purtroppo ben conosco) ce lo si aspettava.
Contro: forse dura un po' troppo? O forse è così fastidioso, ti entra così sottopelle, che dopo un po' non ce la fai più? Nella seconda delle ipotesi il contro diventa un pro. E tutt'ora sono combattuto a proposito del rivederlo (non dico subito, anche tra un bel po') oppure di lasciarlo perdere, l'ho visto (un po' come il vanto di tanti "Io l'ho letto Gomorra!") e tanto basta. O no?
Contro: è meglio il libro? E' meglio il film? Chissene. In entrambi i casi si parla esclusivamente o di fenomeno casuale e momentaneo (e il film è per tanti versi un istant movie a tutti gli effetti: basti pensare alla storia della monnezza, che nel libro io non ricordo così approfondita) o di capolavoro. In entrambi i casi la cosa non sta portando (ma evidentemente non potrebbe, che si rassegni anche Saviano) a nessuna soluzione, nè da parte delle forze dell'ordine (assenti nel film, così come le parole "camorra" e "camorristi") nè tantomeno della politica (altra grande assenza nel film? O nella vita di tutti i giorni di noi tutti?). Augurando al film la vittoria a Cannes (che odiose le didascalie finali, soprattutto quel becero riferimento all'11 settembre) o un riconoscimento se non altro al cast (se Servillo è il peggiore, per modo di dire, figuriamoci gli altri!), io non ho condiviso molto le scelte degli sceneggiatori a proposito dei singoli finali delle storie (a questo proposito: un pro grande forse come una casa: il film è diviso in episodi come Paisà, citato dallo stesso Garrone; è sottotitolato - persino io qua e là perdevo qualche parola di napoletano, e nell'episodio dei due ragazzini di Casal di Principe per esempio un napoletano doc non potrebbe capirci niente - manco fosse La terra trema di Visconti; ha per protagonisti gente di strada e un sacco di ragazzini; è ambientato nei veri luoghi dei misfatti - le vele di Scampia, un incubo architettonico peggiore dell'Overlook Hotel, le spiagge del litorale domizio, la villa dei casalesi esatta replica di quella di Scarface: insomma, siamo davanti a un film neorealista nel vero senso della parola). Dicevo del contro, rivolto agli sceneggiatori: forse perchè avendo letto il libro (che comunque è intrasponibile di per sè, per chi non lo avesse letto o almeno sfogliato) io avrei davvero provato ad affrescare il tutto in un unico film, o avrei scelto un solo episodio (o meglio, capitolo: quello della faida di Scampia tra Di Lauro, anche lui mai nominato nel film, e scissionisti) contornandolo di questo personaggio o di quella situazione.
Pro: non mi esce dalla testa. E so che rileggendomi troverò forzate alcune delle mie critiche, che molto più facilmente si potrebbero trasformare in elogi. E dopo aver letto (persino sulla Gazzetta dello Sport) articoli che fanno il giro completo dalla realtà alla fiction alla realtà (ma sarà vero che succede/è successo tutto questo?), penso che almeno cinematograficamente il "gioco" sia riuscito. Peccato che non sia un gioco sul serio.
 
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