Soggetto e sceneggiatura: la prima cosa che ho pensato a fine lettura è che questo film rappresenti un po' la summa delle suggestioni e delle tematiche care ad Arcadia tant'è che ho percepito spesso assonanze con sue vecchie pellicole (
Il desiderio, La donna di Logan Beach, American Psycho...). In questo caso però il produttore riesce a restituirci un film pienamente godibile, dalla prima all'ultima scena, estremamente equilibrato al suo interno e che si presta a molteplici chiavi di lettura: chi vorrà potrà accontentarsi del thriller dalle atmosfere languide e morbose, altri invece potranno andare più a fondo leggendovi riflessioni sulla società moderna o sull'animo umano. Lo script come sempre è impeccabile e pieno di dettagli che però non risultano mai ridondanti nè appesantiscono la lettura, anzi arricchiscono il ritratto dei personaggi come delle atmosfere splendidamente ricreate. Il soggetto forse è l'unico punto debole della pellicola. Il mistero che si cela dietro l'enigmatica Cecilia è facilmente intuibile e le svolte narrative, soprattutto dell'ultima parte della pellicola, sono tutte abbastanza prevedibili. Eppure, nonostante ciò, il film affascina e cattura per via anche delle atmosfere stranianti e di un andamento quasi onirico. Molte scene(e il loro ripetersi) sono spesso al limite tra sogno e realtà (il modo in cui Kim si presenta ripetutamente in casa del protagonista come se nulla fosse, col solito atteggiamento un po' lascivo, un po' di sfida; stesso discorso per le due vicine, riprese a fare sempre le stesse cose, e che ripetono quasi come un mantra "bel ragazzo"; per non parlare poi del misterioso serial killer di animali). Ovviamente quindi molte questioni rimangono in sospeso, e probabilmente un film del genere non può e non deve chiarire ogni cosa, altrimenti perderebbe gran parte del suo fascino.
(ad esempio chi era il serial killer? il ragazzo arrestato o magari il protagonista inconsciamente alla ricerca di una scossa che dia una svolta, un brivido alla sua esistenza, così meticolosamente codificata e inquadrata?).
Regia: di Fukunaga ho visto Jane Eyre e True Detective, e considerata la sua predilezione per le psicologie dei personaggi rispetto al puro intreccio, direi che la scelta è più che azzeccata oltre che molto “cool”.
Cast: i tre protagonisti fanno tutti una gran figura. Dal serioso Emile Hirsch, alla dimessa Nicole Kidman fino all’isterico Matthew McConaughey. Tre cavalli di razza su cui puntare ai prossimi Awards; Arcadia avrà l’imbarazzo della scelta.
Musiche: tutti pezzi cantati, in linea con il periodo storico.
Sito e Locandina: sito basilare con le informazioni essenziali.
Voto conclusivo: Scoprendo Cecilia è indubbiamente il film più riuscito di Arcadia da qualche semestre a questa parte, perché riesce a coniugare perfettamente le due anime del produttore: quella più sperimentale e sofisticata assieme a quella più pop e mainstream. Il risultato è un thriller dalle atmosfere affascinanti ed enigmatica che tiene letteralmente legati ala poltrona, nonostante l’intreccio non abbia nulla di nuovo da offrire, tutt’altro. Eppure il film convince a pieno e sarà altrettanto interessante sentire Arcadia stesso su alcuni aspetti della storia, quelli più enigmatici e sfuggenti.
78/100