CITAZIONE (marenarobros @ 18/9/2014, 09:56)
CITAZIONE (uomo_d @ 17/9/2014, 18:38)
una trovata un po' autoreferenziale.
In un coro entusiastico, questa è una critica legittima che condivido anche io:
ed è IL difetto principale di Arcadia.spiegati.
anche in generale, dico, al di là del corto, che ho ovviamente scritto io. ringrazio tutti per le belle parole (eccessive) e anche per le sensate critiche (come quella di Merlino), che capisco: anche l'obiezione (chiamiamola così
) di Andrew è comprensibile, sono il primo a dire di dover essere un po' più "caldo" nella mia scrittura (ma forse la mia freddezza è dovuta anche alle mie influenze, come Ellis e Cronenberg, non so).
allora, due parole sulla genesi. è un soggetto che ho scritto per il corso, il lato tenuto dal fumettista, l'ho anche inviato a una rivista (che non mi ha fatto sapere niente...) e a uno dei prof della Scuola, un inchiostratore che lavora per la Marvel (per mettere su una collaborazione con i disegnatori della scuola, appunto). eccolo, tanto per la cronaca:
CITAZIONE
Vigilia di Natale, Vienna, 1927. Gustav ha 45 anni mal tenuti a causa dell'abuso di alcol e fumo ed è il custode delle latrine di un grande albergo della città. Gustav non è sposato e non ha figli, e sta ultimando la pulizia delle latrine dell'albergo. Ma Gustav non ha mai fatto sempre questo lavoro: quando era giovane, infatti, vent'anni prima, era un giovane attore di belle speranze, che stava avendo i primi successi grazie a rappresentazioni di opere come Amleto di William Shakespeare. Il giovane Gustav sembrava destinato a grandi successi, fino a quando una sera, andando a festeggiare con amici in una birreria, incontra Hannah, bellissima e seducente ballerina. Gustav se ne innamora perdutamente, e Hannah approfitta del suo amore: la ragazza infatti è stanca di essere considerata una volgare e squallida ballerina e vorrebbe diventare una rispettabile attrice di teatro. Ma alla bellezza di Hannah non fa da contraltare il talento d'attrice: per esempio la ragazza dimentica le battute e si muove legnosa sul palco. Questo provoca attriti fra Gustav e Hannah: il primo si prende tutte le colpe per i difetti di Hannah, perché dice che è lui che non sa dirigerla e insegnarle le battute. Nonostante molti cerchino di fargli capire la verità, Gustav non sente ragioni e fa recitare a Hannah la parte di Ofelia nel nuovo spettacolo dell'Amleto. La serata è un fiasco, e Gustav viene abbandonato dal potente impresario che gli ha prodotto lo spettacolo. L'impresario gli promette di non farlo più lavorare. La tensione con Hannah diventa sempre più insostenibile: mentre Gustav, sempre innamorato, fa di tutto per accontentarla, Hannah comincia a manifestargli il suo disprezzo, fin quando non lo lascia. Torniamo a Gustav vecchio: ha finito di pulire le latrine e recita le prime righe del famoso monologo “Essere o non essere” dell'Amleto.
non è un soggetto che amo, trovo sia piuttosto banale e, soprattutto, non amo il personaggio femminile che trovo, come ho scritto, una stronza totale
anche perché amo scrivere personaggi femminili e penso si possa fare molto meglio. oltretutto la tristezza/il pessimismo che trasuda dalla storia è un po' dovuto all'inclinazione personale e un po' per i miei soliti dubbi sul mio futuro lavorativo (in effetti credo sia proprio nato per l'indifferenza del direttore della scuola, anche editore, per un nostro lavoro comune...).
dicevo, il soggetto è piuttosto banale e al momento di stendere la sceneggiatura mi trovai un po' in difficoltà per renderla un po' interessante, visto che, appunto è abbastanza banale (come riconosciuto anche da una mia collega del corso) e di stendere una sceneggiatura pedissequa del soggetto non mi andava: pensai di cambiare qualche dettaglio oppure di rendere il tutto un po' come nella sequenza di
Citizen Kane in cui Kane e la moglie, a colazione, passano da "pucci pucci" alla più completa e ostile indifferenza (una delle tante sequenze magistrali...), ma era una cosa che in celluloide avrebbe funzionato, ma non su carta. insomma, mentre mi arrovellavo il gulliver (per citare Alex DeLarge
), mi venne da pensare che il momento più alto dell'
Amleto (che stavo studiando per l'esame di Interpretazioni e analisi del film - le battute vengono dalla traduzione di Agostino Lombardo, il teatro invece viene fuori dall'esame di Fonti e metodologie della storia del teatro, nei dialoghi tra le due voci ci sono alcune citazioni, che spiegherò dopo) è il monologo "Essere o non essere". se non il più alto, quanto meno il più famoso, e quindi il primo cui penserebbe un attore che vuole recitare questo ruolo. e sicuramente quello cui penserebbe al momento della morte: e infatti ho pensato "Gustav, a causa dell'alcool, del fumo e dei dispiaceri, muore di crepacuore, e il suo desiderio potrebbe essere quello di recitare, in Paradiso - ammesso che esista -, il monologo dell'
Amleto con la donna che ha sempre amato, nel suo ricordo sempre bellissima e nel suo desiderio bravissima, in un loop continuo". trovata la "soluzione" a un soggetto banalotto, mi son detto, poi: "e la storia, come ce la faccio entrare?" e mi è venuta l'idea delle due "voci fuori campo", due "angeli" diciamo che attraverso un dialogo via didascalia raccontavano la storia. chiaramente, non mi sto bullando, non è una idea così geniale, anzi, e credo che molti di noi avrebbero avuto idee migliori (non sarebbe male una sfida su scrivere storie diverse partendo dallo stesso spunto). trovavo curioso raccontare come è venuto fuori il modo di raccontare una storia, anche perché mi interessano molto i modi di raccontare una storia. tra l'altro al fumettista la sceneggiatura in generale è piaciuta.
dicevo, ci sono delle citazioni. eccole:
"Prima era un uomo ragionevole", viene dall'
Otello (se non ricordo male)
"Era sempre così puntiglioso coi registi e gli altri attori, così smanioso di voler essere realistico al massimo" riprende il metodo Stanislavskij (che stavo appunto studiando per l'esame di teatro). sul metodo consiglio quel che scrive Ripellino in
Il trucco e l'anima, un saggio bellissimo sul teatro russo di inizio '900
"Tu e la tua pretesa di rendere distante l'attore e lo spettatore" citazione/volgarizzazione delle teorie teatrali di Bertolt Brecht
Freud è citato perché ha scritto anche dell'
Amleto