| LARGO AL FACTOTUM! Le recensioni di Francis Delane
La politica della Ramaya Productions sembra essere quella di concentrarsi su film piccoli, brevi, veloci, pieni però di grandi attori e diretti con brio ed entusiasmo. E' una politica abbastanza in controtendenza con quello che è stato per molto tempo l'andazzo del nostro gioco, che ha visto invece i produttori combattere a suon di kolossal e film da Awards, ma che di sicuro rende molto sia in termini di divertimento sia di incassi, oltre che di sperimentazione di diverse forme. A variare sono ovviamente i risultati: Jerry Blatta, ad esempio, con tutti i temi che sollevava, sarebbe stato meglio allungarlo.
Non è invece il caso di questo film, che in quanto a lunghezza ha la misura giusta, e se alla fine rimane il desiderio che fosse più lungo, è solo perché lo sceneggiatore è stato bravo a condurlo fino in fondo. Una commedia italiana onesta e gradevole, mai volgare (grazie al cielo), che non ha niente a che spartire con i pestilenziali cinepanettoni, e sfrutta al meglio un cast all star per i parametri italiani. Certo, cast che interpreta i suoi ruoli soliti: Fabio De Luigi l'adulto mai cresciuto e un po' sfigato, Christian De Sica il cafone neoarricchito e donnaiolo, Filippo Timi lo stralunato e saggio "alieno", Marco Giallini l'approfittatore, Giacomo Poretti il precisino... Non sono neanche dei personaggi, questi, sono delle maschere da Commedia dell'Arte impersonate da attori ognuno specializzato in questo ruolo. Chi quindi cerca qualche dimensione che vada oltre il divertimento immediato, ha sbagliato film; ma chi invece si "accontenta" (oppure ha meno pretese), si diverte in abbondanza. Io personalmente mi sono divertito molto, me li immaginavo davvero i personaggi e gli attori scambiarsi battute come solo attori rodati su un palcoscenico sanno fare (e molti di questi attori, per quanto noti anche al cinema, hanno la loro carriera teatrale). E non a caso, mi viene da dire, i personaggi meno riusciti sono i giovani: non che siano venuti male di per sé o che recitino da cani, ma messi a confronto con i più maturi ed esperti colleghi, mancano del carisma e della verve necessari a essere altrettanto "iconici".
Il ritmo non cede mai, lo sceneggiatore/produttore è molto bravo a condurci da una parte all'altra del palazzo senza farci mai perdere il filo, le battute sono azzeccate e la regia dell'esperto Veronesi conduce in porto un onesto film d'intrattenimento senza pretese ma perlomeno anche senza volgarità. Applausi.
VOTO: 7/10. In realtà sarebbe 6, ma il punto in più è dato all'abilità di Luca di riuscire a comprimere tutto in 1h e 45' cinematikini. Io ammetto che avrei avuto difficoltà.
|