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E poi siamo arrivati alla fine
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E poi siamo arrivati alla fine, Arcadia Productions

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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 12/6/2014, 18:56




allora, io credo che il modo migliore e fare una "fusione" fra gli script CK e quelli veri. Se gennaro vuole usare il linguaggio "ufficiale" può farlo tranquillamente, ma consiglio anche io di riprendere a mettere le foto per rendere il lavoro più semplice a chi legge.
mi dissocio sulla questione "gay"
 
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view post Posted on 13/6/2014, 07:18
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 12/6/2014, 19:56) 
allora, io credo che il modo migliore e fare una "fusione" fra gli script CK e quelli veri. Se gennaro vuole usare il linguaggio "ufficiale" può farlo tranquillamente, ma consiglio anche io di riprendere a mettere le foto per rendere il lavoro più semplice a chi legge.

E qui sono d'accordo anche io, che l'ho appena iniziato a leggere. Anche perchè i personaggi sono molti. Ciò però è un'ingenuità (o una voluta dimenticanza) di PRODUZIONE, non di sceneggiatura. Un dettaglio tecnico insomma, un aspetto secondario, una cosa da marpioni, cosa che Arc in tanti anni non è mai diventato (vedi anche le reazioni che ha, senza mai rifletterci su abbastanza, anche furbescamente).

CITAZIONE
mi dissocio sulla questione "gay"

In che senso ti dissoci? Se ho capito bene la questione, Arc rispetto al libro ha tralasciato questo aspetto, Mas l'ha letto invece in una recensione/riassunto del libro... cosa c'entra tirarla in ballo nella rece al film cinematikino? Tanto per trovare il pelo nell'uovo? :blink: O per appigliarsi a una critica gratuita come un'altra?
 
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mastruccio
view post Posted on 13/6/2014, 08:16




CITAZIONE (marenarobros @ 12/6/2014, 18:33) 
Ora mi interesserebbe vedere il confronto tra Lele e Mastruccio. In chiave Awards, il film di Arc può dare filo da torcere, ne sono convinto. E alla fine saranno decisivi i votanti che non hanno film in gara (come Superlele e come me). Vedo sempre più spesso modi ambigui di giocare e interpretare il proprio ruolo nel gioco da parte di chi è "attivo" (virgolette molto ma molto virgolette).

ps: Mas, anche io mi documento poi sui libri da cui i cinematikini traggono le loro opere, ma il confronto con il libro è una cosa da fare come discorso a parte, non da inserire in una rece, se il libro non è stato letto in prima persona (un po' il discorso che mi aveva infastidito con Fats Waller).

Per il resto penso che il qui pro quo nasca dal fatto che "smontare" un film pezzo per pezzo dà fastidio a tutti, e a volero fare "a tavolino" potremmo esserne in grado tutti. :rolleyes: E' ora che torni Mr.Hyde a recensire? :ph34r:

Pap, ma veramente pensi che mi sono messo a fare giochetti, come dici tu "ambigui", per portare acqua al mio mulino in ottica award? Io ho sempre fatto le pulci ai film, fin dall'inizio. E ti dirò, secondo me è proprio la rece il posto adatto dove fare anche dei confronti fra il film e il libro da cui è tratto. Perché no? Certo, il libro lo si deve almeno conoscere, anche senza averlo letto pagina per pagina.
Riguardo a Fats Weller, io non credo di aver messo il film a confronto col fumetto. Ho appena riletto la rece, e l'unica critica che ti ho mosso è quella circa il "linguaggio" che hai usato, che ho riscontrato poco cinematografico e molto fumettistico. Non vedo dove altro avrei dovuto parlare di questo aspetto, se non all'interno della rece del tuo film.
Mah! Io ancora non capisco (ma certo, potrebbe essere un mio limite) perchè non si accetti che qui a Ck un film possa essere sviscerato durante la recensione, mettendo sotto esame tutti gli aspetti che ne costitutiscono la sostanza ed anche la forma.

CITAZIONE
Se ho capito bene la questione, Arc rispetto al libro ha tralasciato questo aspetto, Mas l'ha letto invece in una recensione/riassunto del libro... cosa c'entra tirarla in ballo nella rece al film cinematikino? Tanto per trovare il pelo nell'uovo? :blink: O per appigliarsi a una critica gratuita come un'altra?

Quando ho letto la sequenza del dialogo fra i due personaggi, mi sono subito chiesto perché mai Tom si sia arrabbiato in quel modo esagerato. Ok, è un personaggio piuttosto privo di equilibrio mentale, ma mi è rimasta la sensazione che ci fosse qualcosa sotto, e che magari nel romanzo fosse più dettagliato. Andando alla ricerca di notizie sul romanzo, come faccio sempre per qualsiasi film di trasposizione, ho letto quell'articolo (il link l'ho messo sopra) in cui si parla di Joe omosessuale, ed allora ho semplicemente, logicamente, fatto due più due, ho capito perfettamente il senso della scena, e ho solo fatto notare la cosa nella rece. Apriti cielo! Ma un recensore non deve annotare queste cose? Io gioco a Ck nel miglior modo che le mie facoltà (che per la verità non considero affatto migliori degli altri) mi consentono, sia nello scrivere i film che nel recensire. Provo a scrivere recensioni corpose e argomentate come quelle che ci piace leggere sui giornali e in rete dei fillm reali, e mi diverto, sennò non ci perderei tempo. Può essere che sia una chiavica a recensire, che in fondo basterebbero quelle 5/6 righe e che tutto il resto è fuffa. Ma, in fondo, me ne frego, perchè sto giocando. Non ho perso mai di vista che si tratta solo di un gioco.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/6/2014, 08:48




CITAZIONE
La bicicletta era l'unico oggetto personale nell'ufficio di Joe Pope. Non teneva manifesti né cartoline, sfere di neve, souvenir, foto incorniciate, riproduzioni di quadri, promemoria, nessun libro umoristico sugli scaffali e niente che gli ingombrasse la scrivania. Occupava quell'ufficio da tre anni e aveva ancora un'aria provvisoria. Ogni giorno non potevamo fare a meno di chiedercelo: chi diavolo era Joe Pope? Non che avessimo niente contro di lui, solo che forse gli mancava qualcosa. Ascoltava musica strana. Non sapevamo come passasse i fine settimana. Che razza di persona era uno che si presentava il lunedì e non sentiva nessun bisogno di condividere quello che gli era successo negli unici due giorni della settimana in cui si svolge la vita reale? I suoi fine settimana erano lunghe ombre scure e misteriose. Con molta probabilità passava i giorni liberi in ufficio, a mettere a punto il suo piano strategico. Il lunedì noi arrivavamo rinvigoriti e rilassati e lo trovavamo già lì, pronto a sorprenderci. Forse non tornava mai a casa. Di certo la mattina non aveva bisogno di una tazza di caffè per svegliarsi. Non lo giudicavamo per questo, fintanto che lui non ci giudicava per la nostra tendenza a prendercela con calma nell'affrontare la nuova giornata lavorativa.

Joshua Ferris, E poi siamo arrivati alla fine, pagina 56, capitolo 2, sottocapitolo significativamente intitolato Chi è Joe Pope? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

mi sto perfino stancando di ripetere 'sta cosa, guardate.
 
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mastruccio
view post Posted on 13/6/2014, 08:48




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 13/6/2014, 09:39) 
CITAZIONE
La bicicletta era l'unico oggetto personale nell'ufficio di Joe Pope. Non teneva manifesti né cartoline, sfere di neve, souvenir, foto incorniciate, riproduzioni di quadri, promemoria, nessun libro umoristico sugli scaffali e niente che gli ingombrasse la scrivania. Occupava quell'ufficio da tre anni e aveva ancora un'aria provvisoria. Ogni giorno non potevamo fare a meno di chiedercelo: chi diavolo era Joe Pope? Non che avessimo niente contro di lui, solo che forse gli mancava qualcosa. Ascoltava musica strana. Non sapevamo come passasse i fine settimana. Che razza di persona era uno che si presentava il lunedì e non sentiva nessun bisogno di condividere quello che gli era successo negli unici due giorni della settimana in cui si svolge la vita reale? I suoi fine settimana erano lunghe ombre scure e misteriose. Con molta probabilità passava i giorni liberi in ufficio, a mettere a punto il suo piano strategico. Il lunedì noi arrivavamo rinvigoriti e rilassati e lo trovavamo già lì, pronto a sorprenderci. Forse non tornava mai a casa. Di certo la mattina non aveva bisogno di una tazza di caffè per svegliarsi. Non lo giudicavamo per questo, fintanto che lui non ci giudicava per la nostra tendenza a prendercela con calma nell'affrontare la nuova giornata lavorativa.

Joshua Ferris, E poi siamo arrivati alla fine, pagina 56, capitolo 2, sottocapitolo significativamente intitolato Chi è Joe Pope? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

Ok! Arc, hai ragione tu, senza alcuna ironia, credimi, che il romanzo lo hai sviscerato davvero per farne il film. Io mi sono lasciato ingannare, da pivello, da una testa di min..a di giornalista che si è inventato quell'aspetto di Joe. Sbagliare è umano, chiedere scusa la logica conseguenza.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/6/2014, 08:55




la testa di min... si sarà fatto abbindolare dalla traduzione del romanzo. nel dialogo incriminato, Tom dice effettivamente dopo "era ammirazione" "era amore", ma "love" in inglese si usa per dire anche "volere bene" senza per forza indicare l'"amore" come lo intendiamo noi. se Joe fosse stato omosessuale, l'avrei scritto, non avrei avuto nulla in contrario, anzi.
 
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mastruccio
view post Posted on 13/6/2014, 09:29




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 13/6/2014, 09:55) 
la testa di min... si sarà fatto abbindolare dalla traduzione del romanzo. nel dialogo incriminato, Tom dice effettivamente dopo "era ammirazione" "era amore", ma "love" in inglese si usa per dire anche "volere bene" senza per forza indicare l'"amore" come lo intendiamo noi. se Joe fosse stato omosessuale, l'avrei scritto, non avrei avuto nulla in contrario, anzi.

Giusto. ...chiedere scusa la logica conseguenza.
 
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view post Posted on 13/6/2014, 12:05
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (mastruccio @ 13/6/2014, 09:16) 
Pap, ma veramente pensi che mi sono messo a fare giochetti, come dici tu "ambigui", per portare acqua al mio mulino in ottica award? Io ho sempre fatto le pulci ai film, fin dall'inizio. E ti dirò, secondo me è proprio la rece il posto adatto dove fare anche dei confronti fra il film e il libro da cui è tratto. Perché no? Certo, il libro lo si deve almeno conoscere, anche senza averlo letto pagina per pagina.

Premesso che poi la questione è stata finalmente risolta e superata (e le fonti secondarie non sono sempre affidabili, quindi fossi un recensore serio non mi ci affiderei), nessun complotto ambiguità/awards. Dico che però è diverso sviscerare un film, uno script virtuale, dal fargli le pulci. Un esempio che mi viene in mente è quello che si è messo a smontare la presunta "verità scientifica" per Gravity... sono cose diverse da una critica cinematografica, il cinema fa arte a sè.

CITAZIONE
Riguardo a Fats Weller, io non credo di aver messo il film a confronto col fumetto. Ho appena riletto la rece, e l'unica critica che ti ho mosso è quella circa il "linguaggio" che hai usato, che ho riscontrato poco cinematografico e molto fumettistico. Non vedo dove altro avrei dovuto parlare di questo aspetto, se non all'interno della rece del tuo film.

Senza uscire fuori topic (se no ne parliamo di là, volentieri ;) ), mi resta un dubbio: senza "indagare" prima o dopo la lettura, avresti notato questa cosa del linguaggio "fumettistico"? Perchè se sì, ok, ed era comunque voluto (non il linguaggio fumettistico, ma un linguaggio veloce, un linguaggio sincopato, come il jazz protagonista assoluta del film), ma un critico se ne deve accorgere con gli strumenti che GIA' ha a disposizione, non studiando fonti e riferimenti ogni volta che affronta una recensione. Per carità è giusto farlo, soprattutto su Ck, ma le basi e le intuizioni dovrebbero essere spontanee o pre-esistenti.

Anche io sono bravo ad andarmi a leggere la biografia di Totò su Wikipedia subito dopo aver letto il tuo film, e rendermi conto che è emozionante uguale. :unsure: Ma se lo scrivo in una rece è un commento un po' gratuito: se ho letto la biografia di Totò e anche dei Metallica, è GRAZIE a uno script che ho letto su questo magico gioco, e rendo merito al produttore di turno.
Come esempi letterari mi vengono in mente Nemesi di Clint e L'uomo che cade di World: amato il primo, insospettito dal secondo, mi hanno comunque reso possibile la conoscenza ulteriore di due romanzi molto importanti e di autori americani che andrebbero letti a scuola. Ma separo queste cose dalla critica cinematikina nuda e cruda... sviscerare è una cosa, fare le pulci un'altra. Nel primo caso si è bravi recensori quando si sviscera in positivo; nella seconda si è un po' superflui quando le pulci si fanno per bocciare.
 
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mastruccio
view post Posted on 13/6/2014, 13:00




CITAZIONE (marenarobros @ 13/6/2014, 13:05) 
Dico che però è diverso sviscerare un film, uno script virtuale, dal fargli le pulci.

Quando dico "fare le pulci" intendo proprio sviscerare. Pensavo che si capisse. Quando recensisco, provo sempre ad esaminare il film nel suo insieme, anche la "confezione", e tutti gli aspetti intrinsechi, intreccio, paradigma, conflitti, linguaggio visivo, ritmo, costruzione dei personaggi, dialoghi, etc. etc. Secondo te questo è sviscerare, o "fare le pulci" nel senso negativo che intendi tu? Sono veramente curioso, ma tu le hai lette le mie recensioni sui film degli altri? Pensi veramente che mi attacco alle michiate?

Sul tuo film, anche senza indagare avrei notato questa cosa del linguaggio. E mi fa piacere che sia una cosa voluta, perché grazie al tuo chiarimento ho saputo che hai voluto usare quel tipo di linguaggio sincopato (di dialoghi e di immagini) assimilandolo alla musica jazz. ;) Quindi, bravo!
 
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view post Posted on 13/6/2014, 13:40
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (mastruccio @ 13/6/2014, 14:00) 
Quando dico "fare le pulci" intendo proprio sviscerare. Pensavo che si capisse. Quando recensisco, provo sempre ad esaminare il film nel suo insieme, anche la "confezione", e tutti gli aspetti intrinsechi, intreccio, paradigma, conflitti, linguaggio visivo, ritmo, costruzione dei personaggi, dialoghi, etc. etc. Secondo te questo è sviscerare, o "fare le pulci" nel senso negativo che intendi tu? Sono veramente curioso, ma tu le hai lette le mie recensioni sui film degli altri? Pensi veramente che mi attacco alle michiate?

Le leggo sempre, penso di essere l'unico o uno dei pochi che legge anche le rece altrui e soprattutto le commenta... per me sei uno che fa le pulci, ma calchi la mano sugli aspetti negativi (e non c'è niente di male in questo, solo che spesso non c'azzecchi).

ps: Mas, quando ti vedrò aprire topic su filmchat, o commentare libri, dischi, programmi tv che leggi, ascolti e vedi, allora potremo discutere a 360° di quelli che sono i gusti personali e le idee artistiche che ognuno di noi ha. Diciamo che spesso il forum di Ck mi sembra un po' povero intellettualmente (e non tiro fuori Mourinho e la prostituzione intellettuale, che è peggio).

Rientriamo in topic e a presto per i prossimi confronti!
 
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view post Posted on 14/6/2014, 16:40
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Finalmente ho finito di leggere lo script quindi anche io posso dire la mia sull’ultimo controverso film di Arcadia che tante polemiche ha sollevato.

Soggetto & sceneggiatura: il libro avevo iniziato a leggerlo molto tempo fa ma poi lo avevo abbandonato per via della sua narrazione troppo dispersiva fatta di tanti personaggi e innumerevoli aneddoti senza un apparente filo conduttore, quindi posso testimoniare che la trasposizione per Arcadia deve essere stata un lavoro davvero duro. Il produttore però è riuscito innegabilmente a creare un film breve, intenso, che sviluppa a modo suo un racconto e lo fa in maniera efficace e con un proprio stile. Riguardo lo script devo ammettere che hanno colpito anche a me, proprio come a Mastruccio, le lunghe descrizioni sui personaggi, soprattutto quelle dedicate a Lynn. Mi hanno spiazzato perché sembrano contravvenire a quella regola tacita qui a Ck che dice di scrivere solo ciò che si vede sullo schermo (la prima descrizione su Lynn invece ci presenta un personaggio che non è in scena ed entrerà molto dopo). Altre descrizioni invece tratteggiano alla perfezione i personaggi e aiutano a darci un’idea più chiara. Ammetto la mia ignoranza, non credevo che nelle sceneggiature ci si potesse prendere questi spazi per adottare una forma molto simile a quella del racconto. E’ un tipo di script diverso dai soliti che leggiamo qui a Ck (ha indubbiamente un taglio più professionale), ma funziona altrettanto bene.
Alcune perplessità sul personaggio di Lynn derivano dal fatto che nella descrizione ci viene raccontata come una dirigente dagli atteggiamenti dispotici e autoritari, una di cui tutti hanno paura e invece nel film sembra una persona molto ragionevole (sicuramente fiaccata dalla malattia), ma comunque equilibrata e comprensiva. Per il resto Arcadia riesce bene a raccontare un vero e proprio “ecosistema” (il film infatti si svolge quasi esclusivamente all’interno dell’agenzia), composto da quarantenni che con i loro comportamenti infantili e discorsi futili dimostrano in realtà appena vent’anni. Passano le giornate a spettegolare, a parlare “degli altri” e la loro vita sembra ridursi soltanto a questo. Unica voce fuori dal coro è quella di Joe, personaggio che con poche efficaci scene riesce a imporsi nello spettatore. Il film a volte si perde in aneddoti apparentemente inutili (vedi i vaneggiamenti di Tom con il povero Carl) oppure ci restituisce ritratti non proprio compiuti di alcuni personaggi (anche qui Tom che a me è sembrato solo un totale psicopatico anche perché non si è capito quali sono stati i suoi trascorsi con il resto dei colleghi, a parte la questione della scritta, anche quella però senza un’apparente motivazione). Una narrazione quindi spezzettata, per via anche della coralità del racconto, che però pur con qualche difficoltà, Arcadia riesce a tenere sotto controllo usando proprio il personaggio di Lynn (e la sua tragedia) come collante. Bello il finale, semplice ma molto malinconico e amaro. I protagonisti, ahimè, nonostante gli anni passati sembrano essere rimasti gli stessi e l’assenza di Joe è perfettamente coerente col suo personaggio.
Regia: Reitman ci sta tutto in un film del genere. Le note tecniche in cui la mdp fa fatica a star dietro alle battute dei personaggi mi sono piaciute molto perché hanno reso perfettamente l’idea del tipo di film. Io infatti l’ho vista come una di quelle commedie amare dal taglio indipendente “ a la Sundance” (vedi Young Adult dello stesso Reitman o The kids are all right di Lisa Cholodenko).
Cast: non mi ha convinto completamente. Io ci avrei visto molto meglio un cast meno ricco di star e più marcatamente “ low profile”. La Chastain non ce l’ho vista nel ruolo (per via anche del fisico la vedo molto di più in personaggi decisi e sicuri di sé). Affleck mi sembra sprecato per il ruolo. La Ryder e Ruffalo invece mi hanno colpito positivamente.
Musiche: belle. Poche ma buone. Anche queste fanno molto “film indie-chic”.
Sito & locandina: la locandina è sicuramente in tema ma non mi ha colpito molto, sembra più la copertina di un libro.
Voto complessivo: Arcadia ci spiazza con uno script diverso dal solito (che forse aprirà anche a un “nuovo modo di scrivere” qui a Ck), ma al di là di questo il film risulta essere una piacevole commedia dal retrogusto molto amaro, con personaggi volutamente “antipatici” che abitano un ecosistema chiuso su se stesso e sull’orlo dell’isteria. A volte la narrazione si perde un po’ e il personaggio di Tom forse è quello più incompiuto, ma Arcadia riesce a riprendere le redini del film proprio sul finale con una scena semplice ma perfettamente coerente con la storia. 71/100
 
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uomo_d
view post Posted on 25/6/2014, 16:33




Torna nelle sale di CK la Arcadia Productions con il suo secondo film per questo primo semestre del 2014.
"E poi siamo arrivati alla fine" segue di qualche mese "Il giorno dell'abdicazione di Anna Magdalena", film di cui già ho parlato (positivamente).
Anche questa seconda opera di Arcadia per il semestre poteva, in un certo qual senso, rientrare fra i film in gara per il CIFF, quanto meno a livello di trama, sceneggiatura e svolgimento, non certo analizzando il cast, di alto livello.
Si tratta comunque, tuttosommato, di un film, se non indipendente, alternativo.
Difficile riassumerne la trama, che coinvolge molti personaggi. Si tratta di un film corale dove non si può individuare un solo protagonista. Spiccano, evidentemente, Joe e Lynn, ma senza far sfigurare o "rubare spazio" agli altri personaggi coinvolti.
Il cast è convincete, anche se forse faccio fatica ad accostare Wynona Rider ad un boss con le caratteristiche di Lynn.
La storia è coinvolgente, seppure alcune scelte tecniche a livello cinematikino, rendono più difficile seguire per il lettore-spettatore. Chiarisco il mio pensiero. Il film "virtuale" ha regole diverse dalla sceneggiatura del film "reale". Arcadia forse si sbilancia più sul "professionale" e in alcuni passaggi sembra contravvenire ai dettami di ck. Non aiuta la mancanza delle foto del cast, ma si può chiaramente ovviare, mentre in alcuni passaggi vi sono alcune descrizioni che vanno oltre quello che viene "mostrato".
Superato questo impatto "insolito" si assiste comunque a uno svolgimento che tiene sempre un ritmo discreto, e mantiene così l'interesse nello spettatore virtuale.
Molto interessante anche l'universo di personaggi che popolano la trama di questa pellicola. Si tratta di ritratti mai, volutamente, del tutto completi, come fossero tutti fotografati in movimento. Si percepisce di ognuno solo qualche tratto, qualche piccolo tic, qualche fobia. Nessuno di loro è ben definito fino in fondo. Potrebbe essere colto come un limite, ma io credo che sia una scelta precisa. Il risultato dunque è volutamente “pungente” e “fastidioso”, così come, tuttosommato, lo è tutto il film, con un finale amaro. Se ci si cerca una grande verità nascosta non la si troverà. Si sarà più convinti invece se ci si cercherà un sincero affresco della routine quotidiana di un qualunque ufficio (sebbene così qualunque non sia, dato l'accavallarsi di eventi non proprio ordinari).
VOTO: 75

Arcadia ci propone un'altra pellicola sopraffina e diversa da altri prodotti presentati ai cinema virtuale. Il risultato è accattivante, anche se la sua ricercatezza lo trasforma in un film un po' di nicchia. La sceneggiatura e la resa sono quasi ineccepibili, influisce un soggetto impegnativo e che lascia un po' di freddezza di fondo.
 
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view post Posted on 30/6/2014, 11:34
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Cinefilo Ad Honorem

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Il giudizio in un tweet: Un film che funzionerebbe al 100% sullo schermo. Su carta, però, perde molto.

Molto interessante secondo me in chiave Ck gioco di scrittura o Ck "fantacinema"?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 1/7/2014, 19:05




mi sono accorto di un paio di errori: all'inizio, quando descrivo l'ufficio di Lynn dico che la tastiera è wireless, ma all'epoca (nel 2001) mi sa che non c'erano. un altro è quando Lynn e Benny parlano dei Simpson e Lynn dice che fino alla 13a stagione lei può recitare le battute degli episodi a memoria, ma nel 2001 avevano finito la 12a stagione (l'ultimo episodio di quella stagione è del 20 maggio 2001).
 
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mastruccio
view post Posted on 2/7/2014, 09:48




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 1/7/2014, 20:05) 
mi sono accorto di un paio di errori: all'inizio, quando descrivo l'ufficio di Lynn dico che la tastiera è wireless, ma all'epoca (nel 2001) mi sa che non c'erano. un altro è quando Lynn e Benny parlano dei Simpson e Lynn dice che fino alla 13a stagione lei può recitare le battute degli episodi a memoria, ma nel 2001 avevano finito la 12a stagione (l'ultimo episodio di quella stagione è del 20 maggio 2001).

Ah, però! Allora mi trovo costretto a rivedere il mio voto al ribasso, per questi imperdonabili errori, che tutti naturalmente avevamo notato!

Ed ora la doverosa chiosa, sennò rischio che mi prendi sul serio.
:P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P :P
Ok, ora spero che sia chiaro che è una battuta :D .

P.S. A parte la battuta, capisco la tua pignoleria, che condivido in quanto anche io non scherzo: in "Totò", durante una delle ultime scene si sente la canzone "Cuore matto" di Little Tony. Non è un titolo messo a casaccio, ma è proprio una canzone della hit-parade della settimana in cui è morto Totò. Mi sono andato a cercare la classifica di quella settimana precisa.
 
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50 replies since 31/5/2014, 10:48   724 views
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