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E poi siamo arrivati alla fine
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E poi siamo arrivati alla fine, Arcadia Productions

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Arcadia1983
view post Posted on 10/6/2014, 13:15




Figurati, Lele, anzi, grazie a te. Dai, comincio a rispondere che così non succede come con Il giorno dell'abdicazione di Anna Magdalena e chissà quanti altri film.

CITAZIONE (mastruccio @ 5/6/2014, 13:43) 
RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
La napoletana Arcadia Production ha intrapreso, da diverso tempo, scelte produttive impervie e, senza alcun dubbio, lontane dalle canoniche politiche commerciali che impervesano fra le major di grido.
Dopo il breve film sperimentale "Il giorno dell'abdicazione di Anna Magdalena", Gennaro presenta nelle sale una pellicola dai toni completamente diversi, ma che ha altrettanti crismi di particolarità come il precedente.

Non ho molto da dire qui.

CITAZIONE
"E poi siamo arrivati alla fine", tratto dal romanzo omonimo di Joshua Ferris, è un film corale, dove ogni singolo personaggio ha un carattere ben distinto e classificabile, e quindi nell'insieme rappresenta uno spaccato verosimile della società americana che si riscontra nei luoghi di lavoro, e che non è difficile assimilare ai nostri.
La vita che scorre all'interno di una grande agenzia pubblicitaria situata in uno dei grattacieli di Chicago, guidata da Lynn Mason, donna forte ed autoritaria che sta combattendo un cancro, è fatta di incontri e scontri, piccole tragedie, invidie e gelosie, manie e solitudini.
Un licenziamento può provocare reazioni differenti: Tom Mota esce fuori di testa, abbandona la sua famiglia e torna poi, temuto da tutti, per compiere la sua assurda personale vendetta, ma rivendicando il diritto di non volersi omologare agli schemi; Chris Yop, invece, rifiuta la realta rifugiandosi nel 59° piano del grattacielo e continuando a fare il suo lavoro di copywriter da abusivo e disperato.
Gli impiegati si ritrovano fra i cubitoli, la sala riunioni, la mensa, la sala delle stampanti, e passano quasi tutto il tempo della loro vita insieme, ma non riescono a conoscersi realmente fra loro, trincerandosi dietro una maschera.
Succedono tante cose, che arrivi, per esempio, un'insolita commissione per una campagna pubblicitaria contro il cancro che faccia ridere, o che un collega muoia e che lasci in eredità ad un altro un totem e una collezione di fumetti, e che ci si ritrovi al capezzale di Lynn, dopo l'intervento chirurgico, ed anche che alla fine, dopo diversi anni, ci si ri-incontri per scoprire che non si conosce nulla degli altri e altrettanto nulla si è lasciato di sè agli altri.

Anche su questa parte non ho molto da dire: è la trama, più o meno corretta.

CITAZIONE
Il soggetto è molto intrigante, e da quello che ho letto in rete, il libro è serratissimo e denso di situazioni. Arcadia ha fatto un lavoro di trasposizione certamente difficile, imprimendo allo script un ritmo spesso incalzante

Come detto, è stato il libro più difficile da ridurre per Ck.

CITAZIONE
facendo sì che la macchina da presa arrivi perfino a non riuscire a seguire i personaggi con la stessa velocità con cui dialogano fra loro.

Volendo è un espediente da sit-com.

CITAZIONE
Peccato però che la continua ripetitività di questo escamotage, praticamente reiterato con un "copia e incolla" del particolare tecnico di inquadratura, finisca con l'appesantire un po' la lettura.

Non sono d'accordo: non è per nulla continuo e ripetitivo (su una ventina di scene, questo espediente sarà usato in 3-4) e non mi pare che appesantisca la lettura, visto che nella realtà sarebbero dei dialoghi velocissimi (due-tre minuti, in totale otto-dieci minuti, su un film di oltre due ore). Se ho usato il copia-incolla, è semplicemente perché mi sembrava ("realisticamente") che Reitman avesse appuntato questo particolare stile (forse con le stesse parole, forse no) sullo script.

CITAZIONE
Non aiuta neppure una prosa molto verbosa, prosaica e poco cinematografica in diversi passaggi , quando l'autore rappresenta solo a parole e non in immagini delle personali deduzioni che il pubblico in sala non potrebbe mai far sue (ad esempio: Lynn è una donna di potere, di 42 anni, e bacchetta i suoi dipendenti; Genevie sa che può dirgli tutto; probabilmente il suo rispetto - di Tom - per Joe è aumentato).

Anche qui non sono d'accordo: a parte che scrivo così anche nelle cose extra-Ck, ma per portare acqua al mio mulino porto un esempio di peso:

CITAZIONE
MARK ZUCKERBERG is a sweet looking 19 year old whose lack of any physically intimidating attributes masks a very complicated and dangerous anger. He has trouble making eye contact and sometimes it’s hard to tell if he’s talking to you or to himself.
ERICA, also 19, is Mark’s date. She has a girl-next-door face that makes her easy to fall for. At this point in the conversation she already knows that she’d rather not be there and her politeness is about to be tested.

E' la prima descrizione di The Social Network di Aaron Sorkin, sceneggiatura alla base dell'omonimo film di Fincher e vincitrice, nella Awards Season di riferimento (2009-2010) di ben 36 premi (qualunque premio possibile e immaginabile). Poco più avanti, Sorkin sempre parlando di Mark nella sua stanza davanti al pc scrive: "This is the only place he’s comfortable." Non è visivo uno stile del genere? Forse. Eppure, nel film, tutto questo si vede benissimo sullo schermo. Se ho scritto così è per dare un determinato mood di lettura, senza per forza essere didascalico. E comunque non è Tom a provare rispetto per Joe, ma Genevieve nella scena dopo il monologo di Joe (cui tornerò tra breve).

CITAZIONE
Lo stile di scrittura che Gennaro ha deciso di utilizzare mi è risultato piuttosto freddo, anche quando vorrebbe toccare qualche corda emotiva (ad esempio il dialogo fra Lynn e Joe).

A parte che a leggere una sceneggiatura credo sia difficile capire se è possibile toccare qualche corda emotiva (tocca agli attori, no?), comunque no, è un dialogo per nulla nato per commuovere, considerato che anche nelle scene più facilmente "strappalacrime" (la scena con Lynn) ho cercato di essere il più "oggettivo" possibile.

CITAZIONE
Non riesco poi a comprendere perchè abbia scelto di usare un metodo quasi meccanico, robotico direi, nelle descrizioni delle azioni dei personaggi, con il continuo insistere nello spezzettare la scrittura e ripetere ogni volta il nome dello stesso personaggio.

La ripetizione del nome dei personaggi è una convenzione, no? Magari si usa "lui/lei", ma in scene di gruppo mi dici come sarebbe stato possibile senza generare confusione in chi legge? Ah, e si scrive "perché" non "perchè". Tra l'altro:

CITAZIONE
Mina sorride e lascia che Totò riceva l'applauso, che aumenta di intensità. Totò inizia a muovere il collo a destra e sinistra, una delle sue più tipiche movenze, e Mina ride.

Come la mettiamo? :rolleyes:

CITAZIONE
Il risultato mi ha dato l'idea di un totale distacco, anche da parte sua

Il distacco... mah, a me non pare distaccato. E' vero che ho cercato di essere "oggettivo" nella stesura della sceneggiatura, ma perché non amo le ruffianerie.

CITAZIONE
e alla fine, personalmente, l'ho trovato in qualche modo irritante.

Per me sono più irritanti un dialogo sbagliato, personaggi costruiti male, storie banali, finali campati per aria che mandano in vacca un film, tralasciare aspetti che vengono lanciati nella storia che non lo stile di scrittura. Punti di vista.

CITAZIONE
Ho riscontrato anche una mancanza rispetto al romanzo originale che, tradotta nella sceneggiatura, rende una situazione lacunosa. Mi riferisco al personaggio di Joe, che ho scoperto essere , nel romanzo, omosessuale. Capisco quindi, solo ora, tutta la faccenda della scritta ripugnante sul muro del suo ufficio, opera di Tom. Capisco meglio il dialogo fra Tom e Joe, quando lui torna in ufficio con la pistola spara vernice e gli rimprovera di non aver reagito adeguatamente alla scritta offensiva, che acquista ora tutto il significato che certamente c'è nel libro. L'aver tagliato nel film il particolare dell'omosessualità di Joe (non ne ho trovato traccia), fa perdere il peso di tutta la scena. Inspiegabile.

A parte che questa cosa della omosessualità di Joe (su cui non sono sicuro) non viene tenuta in conto dallo stesso Ferris (e dagli stessi personaggi del libro, che pettegoli come sono ne avrebbero sicuramente tenuto conto), il senso del personaggio di Joe si capisce nel monologo (che avrei dovuto spezzettare, ve l'immaginate una persona che parla per 5 minuti?) che fa a Genevieve, e quello è rimasto. E' più importante e rispettoso di Ferris e del pubblico sapere "filosoficamente" chi è Joe, non il sapere se quando torna a casa bacia un uomo o una donna (fosse stato omosessuale non avrei avuto nulla contro, anzi: ho molti amici omosessuali e alcuni sono tra le persone migliori che conosco). Molto più rispettoso, mi si permetta di dirlo, che mostrare una quasi ottantenne che brandisce una accetta di qualche chilo manco fosse un boscaiolo e diventa improvvisamente, lo sottolineo con convinzione, una pazza furiosa omicida da far impallidire Hannibal Lecter.
E Tom chiarisce molto bene perché Joe non risponde a quella scritta: pensavo addirittura fosse fin troppo didascalico :rolleyes:. Ah, lo spazio dopo "essere" prima della virgola non dovrebbe esserci.

CITAZIONE
Aggiungiamo pure che mancano le fotografie dei numerosi attori del cast, che non mi ha consentito di associare moltissimi dei personaggi a volti reali

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 1 :rolleyes: So di essere brutale nel dirlo, ma esiste Internet: ci vogliono cinque secondi a digitare un nome e imprimere il suo volto nella mente, accostandolo al personaggio. Oltretutto io sto pensando, dalle prossime, di non mettere neanche il nome degli attori tra parentesi quando esce il rispettivo personaggio, e di scriverli solo alla fine. Anche perché questa è una convenzione cinematikina assurda: nelle sceneggiature reali (anche quelle desunte) trovate il nome (o le foto) degli attori accanto a quelli dei personaggi? Io ho in volume le sceneggiature di Tre donne di Robert Altman, Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci e Non toccate la donna bianca di Marco Ferreri e Rafael Azcona e in tutte i nomi degli attori non sono presenti.

CITAZIONE
ed anche qualche grave congiuntivo sbagliato, e la frittata è fatta.

Su questo faccio mea culpa: la grammatica e la sintassi mi premuro di rispettarle. La fretta (nella rilettura) è stata cattiva consigliera. Ah, si scrive "e anche", non "ed anche".

CITAZIONE
Se alla fine della lettura, comunque, la storia è riuscita ad arrivare pur con difficoltà ad entrare nella testa del pubblico

Questa, se permetti, è una frase arrogante e assolutizzante: tu sei una sola persona, non puoi parlare a nome del pubblico in generale. Oltretutto "ad arrivare pur con difficoltà ad entrare" è una frase che non significa niente: una cosa o arriva o entra (non "od entra").

CITAZIONE
questi aspetti che ho annotato sulla forma ne inficiano la facile fruibilità.

Avrei preferito annotassi qualcosa sul contenuto (annotazioni che non leggo, qué lastima, è proprio il caso di dirlo), tipo sulla lunghezza dei dialoghi, sulla costruzione dei personaggi, sugli snodi narrativi, sulla stessa filosofia di fondo della storia. Perché questo fanno gli scrittori quando leggono gli altri scrittori (e infatti al corso i miei prof, a parte uno poco amato, così fanno: e loro non sono certo teneri con noi). Non penso che Dostoevskij andasse a vedere dove Tolstòj mettesse la virgola o che stile usasse (lo stile da usare è prerogativa di un autore ed è rispettabilissimo). Lungi dal paragonarmi (e paragonarti) a questi due sommi autori, è solo un esempio.

CITAZIONE
La regia è affidata a Jason Reitman, di cui ho visto solo "Juno". Non è male, e quindi è promosso.

Molto meglio Young Adult, ma forse a te non piacerebbe: delle comparse al minuto 82 e 45 secondi non viene detto il nome :rolleyes:.

CITAZIONE
Il cast è composto da un nutrito gruppo di attori. Spicca naturalmente il nome di Winona Ryder, nel ruolo di Lynn, ma ci sarebbero anche Adrien Brody e Mark Ruffalo, volti conosciutissimi, o Casey Affleck, un po' meno.

Come ho detto, ho scelto volutamente un cast "indie", ammesso che sia un cast "indie".

CITAZIONE
E ci sono poi tanti altri attori di cui ignoro il volto.

Ripeto: c'è Internet. Poi magari le mettevo e tutti a dirmi che le foto rendevano pesante il file.

CITAZIONE
La grave mancanza delle fotografie nella sceneggiatura provoca la totale inconsistenza ed inutilità di questa parte di cast.

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 2 :rolleyes:
Se la frase precedente era arrogante, questa, permettimi di dirlo, è delirante: cioè, mi bocci metà cast (scrivendo "la totale inconsistenza ed inutilità" me lo bocci, non ci vuole un linguista per capirlo), personaggi tutti importanti nella storia, tutti sviscerati, cui viene dedicata attenzione, insistendo (forse meno di quanto avrei dovuto, visto che lancio aspetti che magari avrei dovuto approfondire) sulle loro manie, pareri, visioni del mondo, modi di parlare, mi bocci metà cast - dicevo - perché non ho messo le foto degli attori? :rolleyes: :rolleyes: :o: :o: Ma mi prendi in giro? E poi è "grave" la mancanza di foto? Ma conosci il significato delle parole che scrivi? Non è più grave un finale assurdo (il più assurdo della storia di Ck) che manda in vacca un intero film? Assurdo perché costruito male (e le affannose "spiegazioni" degli "indizi" durante la pellicola - due frasi criptiche, lo ricordo - ricordano tanto le interpretazioni degli "esperti" alle "profezie" di quel ciarlatano di Nostradamus). Queste sono le cose gravi, non il fatto di non sapere che faccia hanno Sarah Gadon o Tyler Perry :rolleyes: Ah, si dovrebbe scrivere "la totale inconsistenza e inutilità".

CITAZIONE
La colonna sonora è composta di brani cantati, certo piacevoli da ascoltare ma che poco hanno a che fare con le scene che pretendono di accompagnare. Se fosse un film reale, una colonna sonora così sarebbe plausibile? Ho i miei ragionevoli dubbi.

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 3 :rolleyes:
Se ho scelto una colonna sonora straniante, è perché volevo sottolineare lo straniamento che vivono i personaggi, no? Mi pare lapalissiano. O forse è troppo complicato da capire? Ah, già: vale lo stesso principio per le foto: non sono "adatte" alle scene quindi sono da bocciare in toto :rolleyes:

CITAZIONE
Nulla da dire sul sito, perchè non esiste, e pochissimo sulla locandina, solo di formato mignon sulla home page di Ck, quindi poco visibile. Sembra comunque buona, e mi pare pure che sia presa dalla copertina del romanzo.

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 4 :rolleyes:
Ma quando andate al cinema, andate a vedere pure i siti e le locandine nei cinema e parlando dei film che vedete nei forum, nelle chat, su Facebook parlate dei siti o delle locandine? No, ma davvero: siamo sceneggiatori (sia pur dilettanti) che mi frega che il sito e la locandina di E poi siamo arrivati alla fine sono bellissimi? Voglio che si guardi alla storia, a quello che non funziona di qualche personaggio (e alla loro costruzione), al realismo delle loro battute e delle loro azioni, al perché uno dovrebbe raccontare una storia simile piuttosto che un'altra, alla forza o meno degli snodi narrativi, all'originalità di qualche scelta, se sono banali oppure no. Cose autenticamente di scrittura. Lo stile "freddo", la mancanza di foto, questi sono giochi (per citare proprio Camus all'inizio del Mito di Sisifo) che non portano lontano.

CITAZIONE
Voto: 68/100 (7 al sondaggio)

Non posso dare di più, malgrado Arcadia abbia certamente una buona dose di talento.

Non se ce l'hai, ma ti invito a leggere (o a rileggere) la scheda che Farinotti dedica nel suo dizionario a C'era una volta il West di Leone: stesso identico atteggiamento. Preferisco uno che mi smonta (per motivi tutti suoi, s'è capito, piccolezze queste sì davvero inutili) e mi mette 4 a uno che mi smonta e poi dice "ma vabbe', è bravo".

CITAZIONE
Errori e lacune

Se gli errori e le lacune sono quelli che hai notato (aspetti secondari, lo ricordo)... :rolleyes:

CITAZIONE
che non dovrei aspettarmi da un veterano come lui, per giunta arricchito da un bagaglio di nozioni ed esperienza che gli sta regalando il corso, abbassano la media di voto, che altrimenti sarebbe potuta essere molto più alta.

A parte che gli errori li fanno tutti e a parte che le nozioni le ho usate (Hank che scrive sul taccuino è un classico caso di setup per il finale), trovo davvero sconcertante (lo ripeto per l'ennesima volta, in fondo metà recensione è su quest'aspetto) che si abbassino dei voti per delle piccolezze. Manco i miei esigentissimi docenti (a parte forse quello poco amato che dicevo, che infatti nel corso centra come i cavoli a merenda) giudicano quello che scriviamo sulla base di queste piccolezze.

CITAZIONE
Il potenziale era veramente notevole, per la storia e per le possibilità di lavorare sulla sceneggiatura con fantasia e creatività

Se per fantasia e creatività intendi scrivere scene totalmente a muzzo, mi spiace, non concordiamo.

CITAZIONE
ed invece mi è parso un film scritto piuttosto frettolosamente, senza molto estro, quasi con un certo distacco.

Tanto per essere chiari: il film l'ho scritto per due mesi, pensandoci e ripensandoci ogni giorno e cercando di trovare le soluzioni narrative migliori (tanto per fare un esempio, la scena di Lynn nel libro è lunga oltre 30 pagine e spiega tutto per filo e per segno, vorrei vedervi alle prese con capitoli simili. Per non parlare della temporalità de romanzo che è del tutto incomprensibile). Quindi queste supposizioni le rimando al mittente.

CITAZIONE
Magari invece l'ha scritto con passione e massimo coinvolgimento, ma purtroppo la sensazione finale, personalmente, è risultata quella.

E che te devo dì? E' un parere personale, come tale rispettabile ma non condivisibile.
 
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view post Posted on 10/6/2014, 14:30
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Cinefilo Ad Honorem

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Inizio a leggerlo stasera di corsa così da domani mi getto a capofitto nella mischia!

Grande Arc, finalmente tiri fuori le unghie. Non ho letto le tue risposte per non rovinarmi la "visione" (la lettura ^_^ ) del tuo film, ma dopo le 15 righe iniziali della rece di Mastruccio, dove dici "E questa è la trama, ok" mi sono piegato in due dal ridere. :D
 
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Andrew.
view post Posted on 10/6/2014, 16:00




Ho dato una rapida lettura alle risposte di Arc (preciso che il film devo finire di leggerlo) e volevo aspettare di scrivere la mia rece, ma mi prudono le mani e devo dire una cosa: stiamo parlando sempre di film virtuali, o di sceneggiature classiche? Certe convenzioni che usano gli sceneggiatori per lavorare, sono difficilmente riproponibili in un gioco come cinematik. E' lampante come Gennaro abbia realizzato una sceneggiatura in tutto e per tutto utilizzando le sue conoscenze acquisite negli ultimi anni, ma al tempo stesso si è discostato molto dal concetto di film virtuale. Ma comunque riprenderò il discorso, approfondendolo e motivandolo nella mia rece.
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 10/6/2014, 18:34




In un ritardo abominevole per via di esami (che ancora non sono finiti), inizio a recensire gli ultimi film del semestre, a partire da quello di Arcadia.
Il suo lavoro di Editor mi sta aiutando parecchio e ammiro molto il suo lavoro e il suo coraggio di affrontare molti generi, qui d'imbatte in un film corale su un gruppo di pubblicitari impegnati in una pubblicità progresso. Ma questo è il pretesto per parlare di qualcosa di più profondo, per affrontare le paure e le diversità degli esseri umani. A cominciare da Lynn, la direttrice dell'azienda pubblicitaria a cui si dice abbiano diagnosticato il cancro, quindi la corazza che si è data in tutti questi anni ha fatto una crepa agli occhi dei suoi sottoposti. E anche ai nostri, mostrando in una scena la sua paura di morire e di avere qualcuno accanto.
Ma oltre alla paura di morire, c'è anche la paura di essere licenziati e le diverse reazioni a questa notizia. C'è chi da di matto, c'è chi si chiude in sè stesso, sempre facendo notare che non siamo tutti uguali nelle emozioni e nelle reazioni ed ognuno ha un modo diverso di vivere una brutta notizia.
Per me è questa la morale del film alla fine: nessuno è uguale e nessuno è diverso, quindi bisogna stare attenti e conoscere bene una persona prima di giudicarla.
Bello anche il modo di usare i flashback, la scrittura di Arcadia si basa molto sulle sue lezioni di sceneggiatura e per me ci sta, questo stile può essere buono aggiungendo comunque gli elementi di CK, fra questi le foto degli attori (non sapevo chi facessi chi, a parte la Ryder).
Reitman... di lui ho visto Juno e Tra le Nuvole, e non so se facesse un film così "serio", sinceramente penso che farebbe un film del genere ma non sarebbe così drammatico, farebbe un lavoro più irriverente.

Il mio voto è 7

sull'mosessualità di Joe, se non era importante per la trama che problema c'è?
Non facciamo i moralisti che se un omosessuale diventa etero in un film prendiamo i forconi eddai!
Soprattutto quando nel libro viene scritto solo in una battuta

Edited by Sunset Boulevard Films - 10/6/2014, 19:59
 
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Arcadia1983
view post Posted on 11/6/2014, 10:38




CITAZIONE (marenarobros @ 10/6/2014, 15:30) 
Grande Arc, finalmente tiri fuori le unghie.

C'è sempre una prima volta ;)

E' che non ho tempo di leggere le altre recensioni agli altri film di Ck, parlo di tutti in generale. Ma credo di non sbagliare nel dire che ci siamo appiattiti su uno stereotipo duro a morire. Davvero, è frustrante per chi perde due mesi a scrivere qualcosa leggere recensioni tipo: "il sito è bellissimo, la locandina è carina" e cazzate del genere. Immaginate uno scrittore che perde sei mesi a buttare giù un romanzo, ci perde il sonno per farlo funzionare e farlo pubblicare, poi lo pubblica e le recensioni sono tipo "eh, ma il carattere scelto per la stampa è proprio brutto". Come dovrebbe sentirsi quel scrittore? Una storia è fatta di altro, uno (soprattutto chi scrive) quando legge la suddetta storia deve sviscerarla come fosse un chirurgo, ma non per vedere se c'è la foto del tale attore o altre scemenze, ma per capire il meccanismo narrativo, se funziona oppure no, e parlarne di conseguenza. Altrimenti che senso ha?
Il mio film non è perfetto, sono il primo a dirlo, ma che mi si critichi per delle cazzate (perché tali sono e perdere tempo a scrivere un papiello di cazzate, è tempo perso), be', non lo accetto. Tanto più che Andrew dice (giustamente) che se non si fanno notare i difetti non si cresce, ma se i difetti per i Cinematikini sono l'assenza di foto e cose del genere, come si può pretendere di crescere?
 
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mastruccio
view post Posted on 11/6/2014, 12:53




Prima di tutto rispondo a quella che considero una topica colossale di Agnese, e in parte anche di Arc.
Non ho mai fatto, sull'omosessualità, una questione di moralità e di rispetto. Se le mie parole hanno fatto pensare questo, vuol dire che si è capito male. Rileggendole, non c'è il minimo dubbio che si riferiscano alla sostanza del dialogo fra Joe e Tom. Vediamo se con un esempio riesco a far capire meglio.
Se in ufficio qualcuno ha la brillante idea di scrivere dietro la mia scrivania la parola "frocio", tutti all'inizio rideranno e poi riderò anche io. Tutti sanno che ho famiglia, e sono indiscutibilmente etero. Quindi nessuno avrà da rimproverarmi se non mi arrabbio e se considero la cosa come uno stupido scherzo.
Se Tom rimprovera Joe in quel modo, è perchè Joe è un omosessuale: nella sua visione del mondo il non aver reagito con energia e rabbia all'offesa (la parola "frocio" è la peggiore offesa per un omosessuale) è, in questa ottica, inaccettabile. Ho rimarcato la cosa perchè non è ininfluente il fatto che Joe non viene descritto come gay. La reazione di Tom si giustifica pienamente nel romanzo, non nel film.
Parere personale, si intende, come tutti gli altri che ho scritto nella rece, e se Gennaro intendeva punzecchiarmi con quelle simpatiche correzioni alle virgole e alle eufoniche, invece lo ringrazio, perchè non si finisce mai di imparare, anche a quasi 50 anni. Per inciso, però, sappi che l'uso delle eufoniche non è una regola assoluta della grammatica italiana come invece è l'uso dei congiuntivi.
CITAZIONE
CITAZIONE
Peccato però che la continua ripetitività di questo escamotage, praticamente reiterato con un "copia e incolla" del particolare tecnico di inquadratura, finisca con l'appesantire un po' la lettura.

Non sono d'accordo: non è per nulla continuo e ripetitivo (su una ventina di scene, questo espediente sarà usato in 3-4) e non mi pare che appesantisca la lettura, visto che nella realtà sarebbero dei dialoghi velocissimi (due-tre minuti, in totale otto-dieci minuti, su un film di oltre due ore). Se ho usato il copia-incolla, è semplicemente perché mi sembrava ("realisticamente") che Reitman avesse appuntato questo particolare stile (forse con le stesse parole, forse no) sullo script.

Era solo l'annotazione che quel "copia-incolla" per 3/4 volte della identica descrizione tecnica mi ha fatto ripetere per 2/3 volte: "ancora?". Non sarà un po' pesante, ma la lettura, o la visione immmaginaria, mi è risultata un po' ripetitiva.
CITAZIONE
CITAZIONE
Non aiuta neppure una prosa molto verbosa, prosaica e poco cinematografica in diversi passaggi , quando l'autore rappresenta solo a parole e non in immagini delle personali deduzioni che il pubblico in sala non potrebbe mai far sue (ad esempio: Lynn è una donna di potere, di 42 anni, e bacchetta i suoi dipendenti; Genevie sa che può dirgli tutto; probabilmente il suo rispetto - di Tom - per Joe è aumentato).

Anche qui non sono d'accordo: a parte che scrivo così anche nelle cose extra-Ck, ma per portare acqua al mio mulino porto un esempio di peso: (...)

L'esempio che hai citato non è calzante. Nella scena di "The social network", Mark ed Erika sono descritti in quel modo mentre sono presenti in scena, quindi è corretto e giustificato che lo sceneggiatore tracci un quadro dei personaggii inserendo l'aspetto anagrafico e caratteriale (gli attori che vediamo contemporaneamemte sullo schermo hanno quindi quell'età e assumono quell'espressione caratteriale). Nel tuo film, invece, Lynn non c'è, è assente, e la vedremo sullo schermo solo dopo. Avresti dovuto mettere quella descrizione al suo apparire sullo schermo. Parere personale, s'intende, ma mi pare che a scuola di sceneggiatura si insegni questo.
CITAZIONE
CITAZIONE
Lo stile di scrittura che Gennaro ha deciso di utilizzare mi è risultato piuttosto freddo, anche quando vorrebbe toccare qualche corda emotiva (ad esempio il dialogo fra Lynn e Joe).

A parte che a leggere una sceneggiatura credo sia difficile capire se è possibile toccare qualche corda emotiva (tocca agli attori, no?), comunque no, è un dialogo per nulla nato per commuovere, considerato che anche nelle scene più facilmente "strappalacrime" (la scena con Lynn) ho cercato di essere il più "oggettivo" possibile.

Se è un dialogo per nulla nato per commuovere, ok. Se per tutto il film hai cercato di essere più oggettivo possibile, ok. Le scelte autoriali le ho sempre rispettate.
Mi permetto solo di affermare con convinzione che le corde emotive, leggendo uno script, si possono toccare, basta volerlo e saperlo fare.
CITAZIONE
CITAZIONE
Non riesco poi a comprendere perchè abbia scelto di usare un metodo quasi meccanico, robotico direi, nelle descrizioni delle azioni dei personaggi, con il continuo insistere nello spezzettare la scrittura e ripetere ogni volta il nome dello stesso personaggio.

La ripetizione del nome dei personaggi è una convenzione, no? Magari si usa "lui/lei", ma in scene di gruppo mi dici come sarebbe stato possibile senza generare confusione in chi legge?

Non mi riferivo a scene di gruppo ma a questo tipo di scena, in cui ci sono solo due personaggi:
"Tom si alza e apre un cassetto della scrivania. Tom prende dal cassetto delle polo aziendali, dai diversi colori: rosso, blu, verde, marrone. Tom si toglie la camicia e indossa una polo rossa."
Scritto proprio così, senza un'alternanza di gesti fra i due personaggi, come invece succede nella citazione di "Totò".
Questo modus scribendi lo si incontra anche quando in scena c'è solo un personaggio, ad esempio quando muore Frank.
Non ho detto che è un errore, ma che mi è parso un metodo quasi "robotico". Non so se rendo l'idea, e mi chiedo solo il perchè di questa scelta.
L'ho trovato, alla fine, un modus irritante, nel senso che non mi suonava bene, provocando un piccolo filo di fastidio.
CITAZIONE
CITAZIONE
Aggiungiamo pure che mancano le fotografie dei numerosi attori del cast, che non mi ha consentito di associare moltissimi dei personaggi a volti reali

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 1 :rolleyes: So di essere brutale nel dirlo, ma esiste Internet: ci vogliono cinque secondi a digitare un nome e imprimere il suo volto nella mente, accostandolo al personaggio. Oltretutto io sto pensando, dalle prossime, di non mettere neanche il nome degli attori tra parentesi quando esce il rispettivo personaggio, e di scriverli solo alla fine. Anche perché questa è una convenzione cinematikina assurda: nelle sceneggiature reali (anche quelle desunte) trovate il nome (o le foto) degli attori accanto a quelli dei personaggi? Io ho in volume le sceneggiature di Tre donne di Robert Altman, Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci e Non toccate la donna bianca di Marco Ferreri e Rafael Azcona e in tutte i nomi degli attori non sono presenti.

Meno male che te lo dici da solo che hai sbagliato campo e controcampo! Se ce ne vogliono cinque di secondi per cercare in rete la foto di un attore, ce ne vogliono quattro per inserire la foto nello script.
Siamo a Ck, non voglio ripetere quello che già sai da anni. Qui dentro mi avete insegnato a fare le sceneggiature cinematikine, e le foto sono e rimangono determinanti per il gioco. Poi fai tu, ma aspettati altre critiche come queste. Però, consentimi, la tua mi pare una presa di posizione irrispettosa nei confronti degli altri produttori, che invece quei quattro secondi li spendono per aiutare la piena visione immaginifica del film.
Per questo scrivo che "la storia è riuscita ad arrivare pur con difficoltà ad entrare nella testa del pubblico", dato che non è dato sapere che faccia abbia chi parla e, per di più, trattandosi di un film corale si può correre il grave rischio di uscire abbastanza confusi con così tanti personaggi. A ciò mi riferisco quando parlo di non facile fruibilità.
CITAZIONE
CITAZIONE
La grave mancanza delle fotografie nella sceneggiatura provoca la totale inconsistenza ed inutilità di questa parte di cast.

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 2 :rolleyes:
Se la frase precedente era arrogante, questa, permettimi di dirlo, è delirante: cioè, mi bocci metà cast (scrivendo "la totale inconsistenza ed inutilità" me lo bocci, non ci vuole un linguista per capirlo), personaggi tutti importanti nella storia, tutti sviscerati, cui viene dedicata attenzione, insistendo (forse meno di quanto avrei dovuto, visto che lancio aspetti che magari avrei dovuto approfondire) sulle loro manie, pareri, visioni del mondo, modi di parlare, mi bocci metà cast - dicevo - perché non ho messo le foto degli attori? :rolleyes: :rolleyes: :o: :o: Ma mi prendi in giro? E poi è "grave" la mancanza di foto? Ma conosci il significato delle parole che scrivi? Non è più grave un finale assurdo (il più assurdo della storia di Ck) che manda in vacca un intero film? Assurdo perché costruito male (e le affannose "spiegazioni" degli "indizi" durante la pellicola - due frasi criptiche, lo ricordo - ricordano tanto le interpretazioni degli "esperti" alle "profezie" di quel ciarlatano di Nostradamus). Queste sono le cose gravi, non il fatto di non sapere che faccia hanno Sarah Gadon o Tyler Perry

Sì, hai sbagliato campo e controcampo! Ripeto che io le scelte autoriali le rispetto, e quindi pretendo che lo faccia anche tu. Mai e poi mai leggerai nelle mie rece parole e toni come quelli che usi tu. Forse il delirio di onniscienza te lo sta dando il corso, solo perchè un professore ti ha fatto innalzare nell'alto dei cieli per averti riconosciuto una certa dose di talento (l'ho fatto anche io, ma non sono un professore). Ma scendi subito in terra! A scuola te l'insegnano l'umiltà? Sei arrivato perfino a scrivere in un altro topic: " semmai riuscissi ad accostarmi a Hollywood (improbabile, ma mai dire mai: i miei temi sono molto più "esteri" che italiani) con lui non ci lavorerei. sono cosciente di essere bravo (nonostante spesso il mio talento non lo utilizzo al meglio), me lo dicono anche al corso, sinceramente non mi va di essere fagocitato da quest'uomo, un distruttore di talenti unico:" BOOM! Ti accorgi di sembrare leggermente presuntuoso? Non fai che parlare solo di te e di 'sto cavolo di corso.
Naturalmente il discorso sul resto del cast è riferito al fatto che hai "inutilmente" ingaggiato degli attori che non sono entrati minimamente nell'immaginario mio e, presumo, degli altri lettori. Sono stati solo dei perfetti sconosciuti, dimenticati un istante dopo averne letto il nome. Quindi, praticamente, inconsistenti. E parlo degli attori, non dei personaggi, come erroneamente hai compreso.

Sulle musiche, sul sito e sulla locandina, rimaniamo su pareri discordanti, e amen.

Prendo nota che hai scritto il film in due mesi, e che hai faticato non poco per risolvere numerosi problemi narrativi. Infatti la mia era solo un'impressione, a questo punto sbagliata. Ma anche tu, con quel "vorrei vedervi alle prese con capitoli simili" cadi nel mio stesso errore. Magari domani arriva uno capace di risolvere il problema in due minuti.

Sul voto, confermo. Non ti ho dato meno perchè il film ha un ottimo soggetto, quindi la sostanza c'è. E' la forma che lascia un tantino a desiderare. Parere personale, s'intende.
 
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view post Posted on 11/6/2014, 12:58
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Lascio una replica a Mas prima di intromettermi (in pratica vorrei riassumere in tre righe i motivi dello scontro, per evitare questo quote e controquote un po' dispersivi e anche le bacchettate retrograde sulla grammatica o su precedenti script).

ps: edito perchè vedo che Mas ha risposto, e se posso dire la mia in maniera molto puntuale: Arc, lo ripeto perchè ti conosco. Hai delle ragioni e puoi sostenerle, vediamo anche che ne dicono Andrew, Agnese, io per primo dopo che avrò letto, però non ti imbufalire inutilmente (e ricordarti sempre che sarebbe "l'ennesima" :rolleyes: ).
 
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Arcadia1983
view post Posted on 11/6/2014, 13:20




CITAZIONE (mastruccio @ 11/6/2014, 13:53) 
Prima di tutto rispondo a quella che considero una topica colossale di Agnese, e in parte anche di Arc.

guarda che qui chi ha fatto una topica colossale sei tu che ti stai aggrappando a un dettaglio su un personaggio quasi inesistente. porti gli occhiali, che cavolo non l'hai letta la mia spiegazione?

CITAZIONE
Non ho mai fatto, sull'omosessualità, una questione di moralità e di rispetto. Se le mie parole hanno fatto pensare questo, vuol dire che si è capito male. Rileggendole, non c'è il minimo dubbio che si riferiscano alla sostanza del dialogo fra Joe e Tom.

"C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero". E' perfino così didascalico Tom: NON SI RIFERISCE AL FATTO CHE JOE E' OMESESSUALE! Vuoi capirlo sì o no?

CITAZIONE
Vediamo se con un esempio riesco a far capire meglio.

E' inutile che porti esempi, sbagli, ma l'hai capito sì o no?

CITAZIONE
Se in ufficio qualcuno ha la brillante idea di scrivere dietro la mia scrivania la parola "frocio", tutti all'inizio rideranno e poi riderò anche io. Tutti sanno che ho famiglia, e sono indiscutibilmente etero. Quindi nessuno avrà da rimproverarmi se non mi arrabbio e se considero la cosa come uno stupido scherzo.
Se Tom rimprovera Joe in quel modo, è perchè Joe è un omosessuale: nella sua visione del mondo il non aver reagito con energia e rabbia all'offesa (la parola "frocio" è la peggiore offesa per un omosessuale) è, in questa ottica, inaccettabile. Ho rimarcato la cosa perchè non è ininfluente il fatto che Joe non viene descritto come gay. La reazione di Tom si giustifica pienamente nel romanzo, non nel film.

e dalli. E si scrive "perché", non "perchè".

CITAZIONE
Parere personale, si intende, come tutti gli altri che ho scritto nella rece, e se Gennaro intendeva punzecchiarmi con quelle simpatiche correzioni alle virgole e alle eufoniche, invece lo ringrazio, perchè non si finisce mai di imparare, anche a quasi 50 anni. Per inciso, però, sappi che l'uso delle eufoniche non è una regola assoluta della grammatica italiana come invece è l'uso dei congiuntivi.

come la scrittura corretta di "perché". Considerato che tu ti appigli a 'ste cazzate...

CITAZIONE
CITAZIONE
CITAZIONE
Peccato però che la continua ripetitività di questo escamotage, praticamente reiterato con un "copia e incolla" del particolare tecnico di inquadratura, finisca con l'appesantire un po' la lettura.

Non sono d'accordo: non è per nulla continuo e ripetitivo (su una ventina di scene, questo espediente sarà usato in 3-4) e non mi pare che appesantisca la lettura, visto che nella realtà sarebbero dei dialoghi velocissimi (due-tre minuti, in totale otto-dieci minuti, su un film di oltre due ore). Se ho usato il copia-incolla, è semplicemente perché mi sembrava ("realisticamente") che Reitman avesse appuntato questo particolare stile (forse con le stesse parole, forse no) sullo script.

Era solo l'annotazione che quel "copia-incolla" per 3/4 volte della identica descrizione tecnica mi ha fatto ripetere per 2/3 volte: "ancora?". Non sarà un po' pesante, ma la lettura, o la visione immmaginaria, mi è risultata un po' ripetitiva.
CITAZIONE

e se la visione è immaginaria, come fai a dire che è ripetitiva? :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:


CITAZIONE
CITAZIONE
Non aiuta neppure una prosa molto verbosa, prosaica e poco cinematografica in diversi passaggi , quando l'autore rappresenta solo a parole e non in immagini delle personali deduzioni che il pubblico in sala non potrebbe mai far sue (ad esempio: Lynn è una donna di potere, di 42 anni, e bacchetta i suoi dipendenti; Genevie sa che può dirgli tutto; probabilmente il suo rispetto - di Tom - per Joe è aumentato).

Anche qui non sono d'accordo: a parte che scrivo così anche nelle cose extra-Ck, ma per portare acqua al mio mulino porto un esempio di peso: (...)

L'esempio che hai citato non è calzante. Nella scena di "The social network", Mark ed Erika sono descritti in quel modo mentre sono presenti in scena, quindi è corretto e giustificato che lo sceneggiatore tracci un quadro dei personaggii inserendo l'aspetto anagrafico e caratteriale (gli attori che vediamo contemporaneamemte sullo schermo hanno quindi quell'età e assumono quell'espressione caratteriale). Nel tuo film, invece, Lynn non c'è, è assente, e la vedremo sullo schermo solo dopo. Avresti dovuto mettere quella descrizione al suo apparire sullo schermo. Parere personale, s'intende, ma mi pare che a scuola di sceneggiatura si insegni questo.
CITAZIONE

Primo: tu, come me, non sei un cazzo di nessuno per fare le pulci a Sorkin. Secondo, se Lynn esce tre secondi dopo la frase scritta, mi sento autorizzato a scrivere la descrizione fin dall'inizio.

CITAZIONE
CITAZIONE
Lo stile di scrittura che Gennaro ha deciso di utilizzare mi è risultato piuttosto freddo, anche quando vorrebbe toccare qualche corda emotiva (ad esempio il dialogo fra Lynn e Joe).

A parte che a leggere una sceneggiatura credo sia difficile capire se è possibile toccare qualche corda emotiva (tocca agli attori, no?), comunque no, è un dialogo per nulla nato per commuovere, considerato che anche nelle scene più facilmente "strappalacrime" (la scena con Lynn) ho cercato di essere il più "oggettivo" possibile.

Se è un dialogo per nulla nato per commuovere, ok. Se per tutto il film hai cercato di essere più oggettivo possibile, ok. Le scelte autoriali le ho sempre rispettate.
Mi permetto solo di affermare con convinzione che le corde emotive, leggendo uno script, si possono toccare, basta volerlo e saperlo fare.
CITAZIONE

come del resto far immaginare una quasi ottantenne come una serial killer :rolleyes: ma ti rendi conto che per una scena simile tu dovrsti stare in un cantuccio zitto invece di fare le pulci alla gente, sì?

CITAZIONE
CITAZIONE
Non riesco poi a comprendere perchè abbia scelto di usare un metodo quasi meccanico, robotico direi, nelle descrizioni delle azioni dei personaggi, con il continuo insistere nello spezzettare la scrittura e ripetere ogni volta il nome dello stesso personaggio.

La ripetizione del nome dei personaggi è una convenzione, no? Magari si usa "lui/lei", ma in scene di gruppo mi dici come sarebbe stato possibile senza generare confusione in chi legge?

Non mi riferivo a scene di gruppo ma a questo tipo di scena, in cui ci sono solo due personaggi:
"Tom si alza e apre un cassetto della scrivania. Tom prende dal cassetto delle polo aziendali, dai diversi colori: rosso, blu, verde, marrone. Tom si toglie la camicia e indossa una polo rossa."
Scritto proprio così, senza un'alternanza di gesti fra i due personaggi, come invece succede nella citazione di "Totò".
Questo modus scribendi lo si incontra anche quando in scena c'è solo un personaggio, ad esempio quando muore Frank.
Non ho detto che è un errore, ma che mi è parso un metodo quasi "robotico". Non so se rendo l'idea, e mi chiedo solo il perchè di questa scelta.
L'ho trovato, alla fine, un modus irritante, nel senso che non mi suonava bene, provocando un piccolo filo di fastidio.
CITAZIONE

e io ho trovato irritante tutta la parte finale di Mind the gap, scommettiamo che nella realtà saresti tu a uscirne sconfitto, professore dei miei stivali?

CITAZIONE
CITAZIONE
Aggiungiamo pure che mancano le fotografie dei numerosi attori del cast, che non mi ha consentito di associare moltissimi dei personaggi a volti reali

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 1 :rolleyes: So di essere brutale nel dirlo, ma esiste Internet: ci vogliono cinque secondi a digitare un nome e imprimere il suo volto nella mente, accostandolo al personaggio. Oltretutto io sto pensando, dalle prossime, di non mettere neanche il nome degli attori tra parentesi quando esce il rispettivo personaggio, e di scriverli solo alla fine. Anche perché questa è una convenzione cinematikina assurda: nelle sceneggiature reali (anche quelle desunte) trovate il nome (o le foto) degli attori accanto a quelli dei personaggi? Io ho in volume le sceneggiature di Tre donne di Robert Altman, Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci e Non toccate la donna bianca di Marco Ferreri e Rafael Azcona e in tutte i nomi degli attori non sono presenti.

Meno male che te lo dici da solo che hai sbagliato campo e controcampo! Se ce ne vogliono cinque di secondi per cercare in rete la foto di un attore, ce ne vogliono quattro per inserire la foto nello script.
Siamo a Ck, non voglio ripetere quello che già sai da anni. Qui dentro mi avete insegnato a fare le sceneggiature cinematikine, e le foto sono e rimangono determinanti per il gioco. Poi fai tu, ma aspettati altre critiche come queste. Però, consentimi, la tua mi pare una presa di posizione irrispettosa nei confronti degli altri produttori, che invece quei quattro secondi li spendono per aiutare la piena visione immaginifica del film.
Per questo scrivo che "la storia è riuscita ad arrivare pur con difficoltà ad entrare nella testa del pubblico", dato che non è dato sapere che faccia abbia chi parla e, per di più, trattandosi di un film corale si può correre il grave rischio di uscire abbastanza confusi con così tanti personaggi. A ciò mi riferisco quando parlo di non facile fruibilità.
CITAZIONE

ma quando vedete un film reale? ma ci rendiamo conto che sono cazzate? io rispetto gli altri produttori PENSANDO alle storie che scrivono, non andando a vedere 'ste cazzate di cui tu (INCAPACE) hai riempito la tua "recensione".

CITAZIONE
CITAZIONE
La grave mancanza delle fotografie nella sceneggiatura provoca la totale inconsistenza ed inutilità di questa parte di cast.

"Ha sbagliato il campo/controcampo" Parte 2 :rolleyes:
Se la frase precedente era arrogante, questa, permettimi di dirlo, è delirante: cioè, mi bocci metà cast (scrivendo "la totale inconsistenza ed inutilità" me lo bocci, non ci vuole un linguista per capirlo), personaggi tutti importanti nella storia, tutti sviscerati, cui viene dedicata attenzione, insistendo (forse meno di quanto avrei dovuto, visto che lancio aspetti che magari avrei dovuto approfondire) sulle loro manie, pareri, visioni del mondo, modi di parlare, mi bocci metà cast - dicevo - perché non ho messo le foto degli attori? :rolleyes: :rolleyes: :o: :o: Ma mi prendi in giro? E poi è "grave" la mancanza di foto? Ma conosci il significato delle parole che scrivi? Non è più grave un finale assurdo (il più assurdo della storia di Ck) che manda in vacca un intero film? Assurdo perché costruito male (e le affannose "spiegazioni" degli "indizi" durante la pellicola - due frasi criptiche, lo ricordo - ricordano tanto le interpretazioni degli "esperti" alle "profezie" di quel ciarlatano di Nostradamus). Queste sono le cose gravi, non il fatto di non sapere che faccia hanno Sarah Gadon o Tyler Perry

Sì, hai sbagliato campo e controcampo! Ripeto che io le scelte autoriali le rispetto, e quindi pretendo che lo faccia anche tu. Mai e poi mai leggerai nelle mie rece parole e toni come quelli che usi tu. Forse il delirio di onniscienza te lo sta dando il corso, solo perchè un professore ti ha fatto innalzare nell'alto dei cieli per averti riconosciuto una certa dose di talento (l'ho fatto anche io, ma non sono un professore). Ma scendi subito in terra! A scuola te l'insegnano l'umiltà? Sei arrivato perfino a scrivere in un altro topic: " semmai riuscissi ad accostarmi a Hollywood (improbabile, ma mai dire mai: i miei temi sono molto più "esteri" che italiani) con lui non ci lavorerei. sono cosciente di essere bravo (nonostante spesso il mio talento non lo utilizzo al meglio), me lo dicono anche al corso, sinceramente non mi va di essere fagocitato da quest'uomo, un distruttore di talenti unico:" BOOM! Ti accorgi di sembrare leggermente presuntuoso? Non fai che parlare solo di te e di 'sto cavolo di corso.

e tu saresti un cinefilo? vatti a guardare Ombre rosse (e così "capirai" il senso della citazione). e guarda che se qua c'è un presuntuoso, non sono io, ma un certo siciliano di 50 anni che pare un bambino. e sì, mi va di parlare di 'sto cavolo di corso perché come c'è chi parla delle famiglie io parlo di quello che faccio nella vita di tutti i giorni, devo venirmi a giustificare con te? e sì, sono bravo, perché mi rifaccio ai pareri di un fumettista che lavora in Bonelli e a un editor che lavora in TV, due che hanno più palle quadrate di me e te messi assieme.

CITAZIONE
Naturalmente il discorso sul resto del cast è riferito al fatto che hai "inutilmente" ingaggiato degli attori che non sono entrati minimamente nell'immaginario mio e, presumo, degli altri lettori. Sono stati solo dei perfetti sconosciuti, dimenticati un istante dopo averne letto il nome. Quindi, praticamente, inconsistenti. E parlo degli attori, non dei personaggi, come erroneamente hai compreso.

ripeto, in maiuscolo: QUANDO VEDETE UN CAZZO DI FILM? citerei i personaggi di Ionesco e Beckett, ma sarebbe inappropriato.

CITAZIONE
Sulle musiche, sul sito e sulla locandina, rimaniamo su pareri discordanti, e amen.

Per forza: da INCAPACE quale sei di sviscerare le storie ti aggrappi a 'ste cazzate. Infatti non parli nemmeno dei film reali, perché non sapresti parlarne.

CITAZIONE
Prendo nota che hai scritto il film in due mesi, e che hai faticato non poco per risolvere numerosi problemi narrativi. Infatti la mia era solo un'impressione, a questo punto sbagliata. Ma anche tu, con quel "vorrei vedervi alle prese con capitoli simili" cadi nel mio stesso errore. Magari domani arriva uno capace di risolvere il problema in due minuti.

Cinematikini, vi prego: diamo tutti gli Awards per la sceneggiatura a Mastruccio. abbiamo un genio tra noi, meglio farlo chiaro a noi analfabeti.

CITAZIONE
Sul voto, confermo. Non ti ho dato meno perchè il film ha un ottimo soggetto, quindi la sostanza c'è. E' la forma che lascia un tantino a desiderare. Parere personale, s'intende.

alla stupidità di questa frase non rispondo nemmeno.
 
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mastruccio
view post Posted on 11/6/2014, 13:33




Stop! Quando il discorso prende queste pieghe, arrivando ad abbassarsi a livelli così penosi, mi fermo e lascio ad altri la continuazione.
Non si finisce mai di imparare, non mi sono mai dichiarato cinefilo, qui dentro ognuno può dire quello che gli pare ma il rispetto non è un optional, e continuerò a scrivere le recensioni come ho sempre fatto.
Hai mai sentito o letto che quando uno inizia a offendere nasconde solo la propria debolezza?
 
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view post Posted on 11/6/2014, 13:39
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CITAZIONE (mastruccio @ 11/6/2014, 14:33) 
Stop! Quando il discorso prende queste pieghe, arrivando ad abbassarsi a livelli così penosi, mi fermo e lascio ad altri la continuazione.
Non si finisce mai di imparare, non mi sono mai dichiarato cinefilo, qui dentro ognuno può dire quello che gli pare ma il rispetto non è un optional, e continuerò a scrivere le recensioni come ho sempre fatto.
Hai mai sentito o letto che quando uno inizia a offendere nasconde solo la propria debolezza?

Mas, hai la mia comprensione.
Arc, alla fine ci sei cascato per l'ennesima volta.

Oggi ho il pomeriggio libero dal negozio ma me l'ero preso per fare il fantamondiale con i miei amici "reali", se dopo ho tempo provo a riassumere le questioni, come detto prima, per non farle finire in un nulla di fatto (sia Mas che Arc hanno le loro ragioni, al di là dei modi brutali di Gennaro una volta che viene punto nel vivo - e Mas c'è riuscito, evidentemente - e dei modi da "professore" che purtroppo Mas spesso assume, rendendo assoluti pareri che sono ovviamente personali, e a parer mio molto ma molto discutibili).
 
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Arcadia1983
view post Posted on 12/6/2014, 07:11




CITAZIONE (marenarobros @ 11/6/2014, 14:39) 
CITAZIONE (mastruccio @ 11/6/2014, 14:33) 
Stop! Quando il discorso prende queste pieghe, arrivando ad abbassarsi a livelli così penosi, mi fermo e lascio ad altri la continuazione.
Non si finisce mai di imparare, non mi sono mai dichiarato cinefilo, qui dentro ognuno può dire quello che gli pare ma il rispetto non è un optional, e continuerò a scrivere le recensioni come ho sempre fatto.
Hai mai sentito o letto che quando uno inizia a offendere nasconde solo la propria debolezza?

Mas, hai la mia comprensione.

ma sì, diamo la comprensione a chi spende tempo e scrive una INTERA pagina senza dire un cazzo di serio e importante e pretende pure di avere ragione (non è così - la foto negli script, le musiche, la locandina, il sito, i nomi dei personaggi scritti più volte, CAZZATE belle e buone - che si ragiona sulle cose di scrittura, lo volete capire sì o no?). i messaggi sui forum dovrebbero davvero avere il limite di caratteri, almeno certe cazzate ce le risparmieremmo (vedi, la so usare la consecutio temporum).
un aneddoto, a proposito: ricordo ancora come fosse ieri la squallida mail che mi inviò Pezzi su American Dust, mio "film" del 2005. squallida perché certe cose che scrisse nella mail di positivo (poca roba, del resto la sceneggiatura non era il massimo) in pubblico o non lo disse o le cambiò in negativo (e nella mail fece pure il pistolotto). ecco, mi viene da rivalutarlo, almeno lui andò alla vera sostanza della pellicola, mica andò a vedere le cazzate.
evito di rispondere anche al messaggio quotato, tranne che per l'ultima frase, una frase da bignami di psicologia stupidissima: qua se c'è uno debole non sono io, e se ho "offeso" è perché sono stato offeso. offeso dalla supponenza, dall'arroganza, dalla presunzione, dalla boria, dalla burbanza e dall'improntitudine di uno che si crede davvero un genio e poi non sa costruire manco un finale realistico e coerente con il resto della storia (non solo è irrealistico perché a una quasi ottantenne verrebbe un infarto solo a prenderla in mano, un'ascia, ma è anche incoerente per un altro motivo: dopo l'omicidio del marito sarebbe la prima sospettata e probabilmente verrebbe arrestata dopo qualche ora di interrogatorio. ma chi se ne frega, almeno la foto dell'attrice nello script è bellissima). tra l'altro, pretende pure di parlare delle mie "cose" (il "come" lasciamolo perdere) e poi è stato il primo a liquidarle con sufficienza: settimane prime ha mandato interviste, richiesta, cazzi e mazzi a tutti per lo Specialone tranne che a me.

CITAZIONE
Arc, alla fine ci sei cascato per l'ennesima volta.

a uno che mi chiama presuntuoso (io che quando mi dicono che sono bravo "arrossisco tutto", IO, e che quando mi smontano al corso - a proposito di alzarmi in cielo - prendo atto degli errori - che comunque non sono i nomi dei personaggi -, IO), che si mette in cattedra ogni volta (senza averne le qualità, peraltro, e questo vale anche per me) e fa la conta della consecutio temporum (oh è così che si stabilisce chi sa scrivere, sì sì), che insiste a difendere delle idee palesemente sbagliate, nonostante si sia cercato di farlo ragionare ('sta cazzata del personaggio gay l'ha vista solo lui, non se ne fa cenno manco nella quarta di copertina del libro e perfino l'autore del libro quando presenta il personaggio dice tutto ma non questo :rolleyes:), che pretende che la forma è più importante della sostanza (eh be', sono importanti le foto negli script - altrimenti il cast diventa inutile, mica contano i personaggi della storia -, le musiche, le locandine e il sito, oh, le cose fondamentali di un gioco che si basa sulla SCRITTURA) e che con tipico atteggiamento mellifluo e ipocrita suggerisce di essere migliore di me ("basta sapere e volerlo fare", "domani arriva uno e in due minuti risolve tutto", chi è il presuntuoso? io o lui?), come dovrei rispondere?

ripeto, pensate a uno scrittore che lavora per mesi a un romanzo, ci perde il sonno per farlo funzionare, poi lo pubblica e le recensioni sono tipo "eh, ma il carattere usato per la stampa non è bello", "la copertina del libro è brutta" e altre scemenze simili. mi dite quello scrittore come dovrebbe sentirsi? uno schifo, ecco come si sente. tanto più poi che quello scrittore come ogni scrittore sa di dover migliorare ogni volta.
ecco, a Ck ci comportiamo esattamente come i lettori di questo libro. ma che mi frega che la locandina, il sito sono bellissimi, che ci sono o no le foto negli script, che i nomi dei personaggi vengano ripetuti e altre cazzate varie, qua bisogna giudicare la costruzione della storia, dei personaggi, la consistenza dei dialoghi, se ci sono falle nel "sistema" oppure no, le cose che davvero contano nella scrittura. lo faceva Ian e a conti fatti faceva benissimo.

detto questo, la chiudo qua.
 
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view post Posted on 12/6/2014, 07:34
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Mas, direi che quest'ultima "animosa" risposta di Arc comunque sottolinea i motivi della sua incazzatura, e ti spiega il perchè del rifiuto di alcune tue critiche (e tu sei uno che è abituato a respingerle al mittente vedi Totò). Tra l'altro è proprio su questi punti che io concordo in pieno con Arc... non mi piace come recensisci, ha ragione Arc che ci vorrebbe il limite di caratteri in certi casi, e anche se le opinioni sono SEMPRE personali, il confronto con l'autore dovrebbe essere sempre "aperto" dalla parte del critico, in modo che si possa comprendere ragioni, pregi e anche gli errori.

Il muro contro muro non serve a niente, e le crititche en passant di Arc al tuo Mind the Gap ci stanno alla grande, ma ovviamente anche nel topic le avevi respinte quasi tutte. :rolleyes:

ps: so che Andrew difenderà le foto, i siti, le locandine: ma se valutiamo la sceneggiatura, dimentichiamocene. Io i vostri film li leggo senza musica e senza foto, che sono scemo io da 10 anni a questa parte?
 
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mastruccio
view post Posted on 12/6/2014, 10:35




Mi ero ripromesso di non tornare più sull'argomento , per invitare oggi stesso a calmarci gli animi, io per primo, e chiedere anche scusa se ho involontariamente ferito Arc con la mia recensione al suo film.
Ma vedo che lui continua a interpretare le mie frasi in maniera non esatta, anche se mi sembra di essere sempre stato piuttosto chiaro. Quindi rispondo ancora, facendo finta di non aver letto gli insulti.
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 12/6/2014, 08:11) 
ma sì, diamo la comprensione a chi spende tempo e scrive una INTERA pagina senza dire un cazzo di serio e importante e pretende pure di avere ragione (non è così - la foto negli script, le musiche, la locandina, il sito, i nomi dei personaggi scritti più volte, CAZZATE belle e buone - che si ragiona sulle cose di scrittura, lo volete capire sì o no?). i messaggi sui forum dovrebbero davvero avere il limite di caratteri, almeno certe cazzate ce le risparmieremmo (vedi, la so usare la consecutio temporum).

Ah! Quindi io sarei supponente e arrogante, che non mi sono mai permesso di tacciare come "cazzate" e "poco serie" i commenti degli altri sui miei film.
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 12/6/2014, 08:11) 
se ho "offeso" è perché sono stato offeso. offeso dalla supponenza, dall'arroganza, dalla presunzione, dalla boria, dalla burbanza e dall'improntitudine di uno che si crede davvero un genio e poi non sa costruire manco un finale realistico e coerente con il resto della storia

Non capisco quali parole e toni ti abbiano così offeso. Supponi che io mi senta un genio, ma ti assicuro che non è così, ed anche qui non capisco perchè e come ti sei fatta un'idea così sbagliata su di me.
Mi sento, in realtà, come un ignorante in materia, che ha bisogno ancora tanto da imparare e migliorare. Quelle che ti ho scritto, in merito al film, sono considerazioni assolutamente personali e non intendo certo passarle per verità assoluta. In un confronto normale, fra persone che riconoscono negli altri la capacità e la voglia di interloquire, ognuno esprime liberamente la propria opinione - senza limite di caratteri, per carità! - senza intendere di voler far cambiare l'opinione agli altri, e portando avanti uno scambio di idee motivate, argomentate, che finiscono per arricchirci a vicenda. Questo penso che debba essere lo spazio delle recensioni. Invece se dico la mia idea, convinto di ciò che dico, con educazione e sobrietà, questo viene scambiato per arroganza e presunzione. Di chi è il problema? Forse di chi non riconosce nell'altro la dignità di interlocutore valido e libero di esprimere le proprie opinioni?
O forse il problema è mio, e mi piacerebbe che mi argomentassi meglio, e senza offendere, in che toni e parole ho sbagliato ad esprimerle.
Taccio sul finale di "Mind the gap" perché già ne ho abbondantemente parlato nel topic del film.
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 12/6/2014, 08:11) 
tra l'altro, pretende pure di parlare delle mie "cose" (il "come" lasciamolo perdere) e poi è stato il primo a liquidarle con sufficienza: settimane prime ha mandato interviste, richiesta, cazzi e mazzi a tutti per lo Specialone tranne che a me.

Non è vero. Ho aspettato che mi mandasssi la scheda dei tuoi progetti per poi inviarti le domande dell'intervista,ho anche preparato i fotomontaggi da inserire (c'era anche Keira Knightley, pensa un po'), ma tu non mi hai mai mandato nulla. Che dovevo fare? Tra l'altro, ne sono più che certo, in quel periodo non sei proprio mai entrato nel forum.
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 12/6/2014, 08:11) 
a uno che mi chiama presuntuoso (io che quando mi dicono che sono bravo "arrossisco tutto", IO, e che quando mi smontano al corso - a proposito di alzarmi in cielo - prendo atto degli errori - che comunque non sono i nomi dei personaggi -, IO), che si mette in cattedra ogni volta (senza averne le qualità, peraltro, e questo vale anche per me) e fa la conta della consecutio temporum (oh è così che si stabilisce chi sa scrivere, sì sì), che insiste a difendere delle idee palesemente sbagliate, nonostante si sia cercato di farlo ragionare ('sta cazzata del personaggio gay l'ha vista solo lui, non se ne fa cenno manco nella quarta di copertina del libro e perfino l'autore del libro quando presenta il personaggio dice tutto ma non questo :rolleyes:), che pretende che la forma è più importante della sostanza (eh be', sono importanti le foto negli script - altrimenti il cast diventa inutile, mica contano i personaggi della storia -, le musiche, le locandine e il sito, oh, le cose fondamentali di un gioco che si basa sulla SCRITTURA) e che con tipico atteggiamento mellifluo e ipocrita suggerisce di essere migliore di me ("basta sapere e volerlo fare", "domani arriva uno e in due minuti risolve tutto", chi è il presuntuoso? io o lui?), come dovrei rispondere?

Per l'ennesima volta, non sono mai salito in cattedra, anche perchè non ne ho i titoli, ma ho sempre e solo argomentato le mie opinioni, cercando di far conoscere le mie idee sul mio modo di scrivere film, e non volendo insegnare niente a nessuno. Chiaro? Quando però noto quelli che, per il mio modo di vedere, considero errori, lo faccio notare. Senza mai arrogarmi il diritto di spacciarle per verità assolute. Continuo a non capire come fai a pensare che mi senta il Dio degli sceneggiatori e consideri tutti gli altri una merda! Mah!
Non ho mai scritto, nè mai pensato, che considero la forma più importante della sostanza. Dove lo hai letto? Il mio esatto pensiero è che in un film di Ck, e solo di Ck, la forma acquisisca un'importanza quasi pari alla sostanza. Ripeto, QUASI PARI. Il che sifgnifica l'esatto opposto di quello che hai presunto che pensassi io.
Sbagli pure quando presumi che mi riferissi a me stesso, quando cito quel qualcuno che domani risolve tutto in due minuti. Mi riferivo ad un'altro, un qualsiasi altro produttore eccetto me. Non mi nascondo dietro un dito. Il problema è che ognuno vuol interpretare, delle parole degli altri, ciò che gli pare, ma quasi mai è quello che realmente è. Sai quante liti nascono per non corrette interpretazioni?
Sulla storia del personaggio gay, l'ho letto in una recensione più argomentata delle altre, questa, e l'ho presa per buona. In effetti avrei dovuto leggere proprio il romanzo, per essere assolutamente certo. Ma il recensore potrebbe avermi fatto sbagliare, e se ho sbagliato (Joe non è omosessuale), mea culpa.
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 12/6/2014, 08:11) 
qua bisogna giudicare la costruzione della storia, dei personaggi, la consistenza dei dialoghi, se ci sono falle nel "sistema" oppure no, le cose che davvero contano nella scrittura. lo faceva Ian e a conti fatti faceva benissimo.

Secondo te cosa significano le mie parole sul talento che, indubbiamente, hai? Non ho scritto che il film ha una sua consistenza, perchè "ogni singolo personaggio ha un carattere ben distinto e classificabile, e quindi nell'insieme rappresenta uno spaccato verosimile della società americana che si riscontra nei luoghi di lavoro, e che non è difficile assimilare ai nostri"? Sì, mi è sfuggito di scrivere che i dialoghi sono corretti e ben fatti, ma se il talento te l'ho riconosciuto...
Gennaro, da parte mia l'assoluta volontà di chiuderla qui, tornare a confrontarci su tutto, quando vuoi, e sperare che in futuro, quando capitasse l'occassione di incontrarci, farci una risata insieme. Cosa che, peraltro, ho già fatto da solo ieri sera.

P.S. Credo di avere anche risposto a Papele, ma se pensa di no, me lo dica e confrontiamoci. Io amo il confronto. Non si è ancora capito?
 
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MadHatterPictures
view post Posted on 12/6/2014, 14:39




"E poi siamo arrivati alla fine"

Soggetto & Sceneggiatura: Da amante delle storie corali, il soggetto di questo film mi ha attratto sin dall'inizio. E leggendolo, non ne sono rimasto affatto deluso. I rapporti conflittuali all'interno dell'ufficio sono resi molto bene, sia grazie ad una sceneggiatura ben scritta, sia ad una regia molto attenta a sottolineare la tensione crescente all'interno delle mura dell'agenzia di pubblicità, con delle trovate che a me sono piaciute parecchio e che non mi sono sembrate affatto stancanti. I vari personaggi sono ben delineati, e le loro caratteristiche principali ben sottolineate. Ecco, a questo proposito, senza alzare i toni o voler far polemica, concordo con chi dice che qualche foto del volto degli attori, avrebbe un pochino aiutato ad orientarsi tra i vari personaggi. Il finale dolce-amaro è un pochino scontato, ma comunque, ben fatto e se non commuove ci va comunque molto vicino.

Regia: del regista ho visto solo Juno. Direi che ci può stare.

Cast: In un film corale difficilmente qualcuno spicca di molto sugli altri. Se dovessi esprimere una preferenza direi Brody (Adrien), attore che personalmente mi paice moltissimo, perfetto nella parte di schizzato.

Musiche: Ben scelte. E poi come non apprezzare una colonna sonora dove c'è una delle più belle canzoni di Nick Cave?

Conclusione: Il film mi è piaciuto, e parecchio. E' sicuramente ben scritto (per quello che conta che lo dica io...) e riesce a gestire con chiarezza anche alcune scene estremamente "confusionarie". Certo, la mancanza di locandina/sito, non può non influire (anche se in minima parte, per quanto mi riguarda) nella valutazione a parità con un film "completo" (parlando di sceneggiature cinematikine, ovvio). Il mio film preferito del semestre.

VOTO: 85, sarebbe 90 con locandina/sito
 
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view post Posted on 12/6/2014, 17:33
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CITAZIONE (MadHatterPictures @ 12/6/2014, 15:39) 
VOTO: 85, sarebbe 90 con locandina/sito

Ora mi interesserebbe vedere il confronto tra Lele e Mastruccio. In chiave Awards, il film di Arc può dare filo da torcere, ne sono convinto. E alla fine saranno decisivi i votanti che non hanno film in gara (come Superlele e come me). Vedo sempre più spesso modi ambigui di giocare e interpretare il proprio ruolo nel gioco da parte di chi è "attivo" (virgolette molto ma molto virgolette).

ps: Mas, anche io mi documento poi sui libri da cui i cinematikini traggono le loro opere, ma il confronto con il libro è una cosa da fare come discorso a parte, non da inserire in una rece, se il libro non è stato letto in prima persona (un po' il discorso che mi aveva infastidito con Fats Waller).

Per il resto penso che il qui pro quo nasca dal fatto che "smontare" un film pezzo per pezzo dà fastidio a tutti, e a volero fare "a tavolino" potremmo esserne in grado tutti. :rolleyes: E' ora che torni Mr.Hyde a recensire? :ph34r:
 
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