CITAZIONE (marenarobros @ 13/6/2014, 14:59)
Sulle tre autocritiche ok, su De Niro pure (altrimenti il dubbio ti sarebbe venuto prima, ne sono certo), ma si vede lontano un miglio che lo ritieni il miglior film del semestre (rispetto agli altri in gara) quindi comunque è come se ti recensissi da solo, quando stronchi gli altri, non trovi? (è una provocazione, lo so che hai dato il 7 politico a tutti, ma sono sicuro che non temi concorrenti e non invidi - sportivamente - il film di nessuno, a questo giro).
Mi fai sembrare come quello che guarda gli altri con la presunzione di essere il migliore, ma non è così. Il mio film non è perfetto, ovviamente, ma è, senza falsa modestia, un buon film, la cui principale caratteristica è l'onestà. E' normale che a questo giro mi senta di poter ambire a qualcosa di importante, ma la concorrenza la temo eccome.
CITAZIONE (marenarobros @ 13/6/2014, 14:59)
Sulla coproduzione, parliamone, ma non vorrei essere sempre al centro dei tuoi pensieri, poi.
Tranquillo, ho altro al centro dei miei pensieri!
Se ne può parlare. Intanto se ti propongo un film originale, che mi dici?
CITAZIONE (marenarobros @ 13/6/2014, 14:59)
De Niro no perchè troppo riconoscibile, rispetto a un Totò che nel film spesso viene immaginato con le fattezze... di Totò stesso, come se fosse un documentario. Da giovane Pisellino gli somiglia, ma come attore non regge la parte, mi spiace, nè come comico, nè nelle parti drammatiche. Aniello Arena (opportunamente invecchiato e/o ringiovanito) è uguale, e soprattutto è bravissimo. Le vicende di Totò potevano diventare una metafora delle difficoltà che questo "nuovo" volto del cinema italiano ha riscontrato per sfondare, e se avessi visto Reality sono sicuro non avresti avuto dubbi. Purtroppo quello che manca all'attuale Ck sono i riferimenti, non si è aggiornati e non si ammette questa come lacuna. Certo scegliere un nome praticamente sconosciuto ai non addettia ial lavori, e magari anche un regista diverso da Tornatore, avrebbe tolto l'aura da kolossal a un film che questo, nelle intenzioni, voleva essere.
E' vero, volevo fare un film importante, tanto è vero che ho subito pensato a Tornatore. Secondo me solo lui oggi potrebbe fare un film di questo tipo. La storia di De Niro che nelle intenzioni della figlia di Totò doveva interpretare De Curtis è vera, sentita con le mie orecchie, e mi aveva già allora trovato pienamente d'accordo. Questo fatto della faccia troppo riconoscibile, dell'immaginarsi il personaggio con le fattezze di Totò... boh! Non la capisco. Faccio anche a te le domande che ho fatto ad Andrew sui film e sugli attori reali dei film che ho citato:
Il viso di Daniel Day Lewis è, per gli americani, meno noto e riconoscibile di quello di Lincoln? Quello di Helen Mirren, per gli inglesi, meno noto di quello della Regina Elisabetta? E, per andare su un caso recentissimo, quello di Nicole Kidman è meno famoso di quello di Grace Kelly? L'immaginazione è un ingrediente essenziale, e se può andare bene immaginarci Cuba Gooding Jr. ingrassato per vestire i panni di Fats Waller, non vedo perchè non si possa immaginare De Niro, che già qualche leggera somiglianza ce l'ha, con un ottimo make-up che gli storca il mento e il naso. Il suo enorme mestiere (chi ha il coraggio di negarglielo?) fa il resto. Anche volendo immaginare Aniello Arena, che ho realmente preso in considerazione perchè davvero bravo, non mi è sembrato che potesse reggere il peso di un'interpretazione molto sofferta e fatta soprattutto di sguardo e carisma. Ripeto, solo un attore veramente importante, e straniero, secondo me, potrebbe realmente calarsi nei panni di un mito di questa caratura.
Ciro Petrone l'ho scelto soprattutto per la somiglianza, ma sapevo anche che alla regia ci sarebbe stato un maestro, capace di fare recitare anche i sassi. E Petrone, almeno questo puoi concederglielo, è un po' più espressivo di un sasso.
CITAZIONE (marenarobros @ 13/6/2014, 14:59)
Di recente ho visto due biopic che invece possono ricongiungersi al tuo Totò: Io e Marilyn, e Hitchcock (e il documentario di cui ho parlato, Scola che racconta Fellini). Trova il tempo e ne riparliamo, Chaplin (fortunatamente) per il tuo è stata solo una base strutturale, ma non li accosterei; per "semplicità" di messa in scena, invece, spesso ho purtroppo pensato a una "due puntate" televisiva, di quelle coprodotte da mezza Europa, con l'attore americano a fare il personaggio super-italiano (mi vengono in mente svariati film "papali") per dare credito a un'operazione altrimenti difficile da giustificare agli occhi degli investitori e da rivendere appunto a una platea televisiva. E la sfilata di personaggi (a casa di Totò tutti in una notte si presentano?), la cena con Eduardo, i brevi incontri Pasoliniani, la Loren che lo premia a Cannes rischiano solo di confermare questo aspetto (non a caso gli attori sono somiglianti, c'è la foto a sottolinearlo, poi che siano bravi o meno chissene, che i loro ruoli siano - nella pellicola - monodimensionali, chissene).
Eh no! Addirittura assimilarlo ad una fiction tv del genere "Lux Vide", no. Ho fatto tanto per evitare di somigliare proprio a quel tipo di biopic. Ho rigorosamente scelto tagli di inquadratura tipicamente da grande schermo, citando pure molte sequenze ed inquadrature di Tornatore e provando a muovere la mdp alla Tornatore, ed anche il paradigma è diverso da quello, più o meno sempre uguale, che viene usato nei biopic televisivi. L'attore americano c'è per i motivi di cui sopra, e i personaggi "che passano in sfilata" sono apposta monodimensionali, nell'ottica di Totò, che riceveva realmente chi voleva parlargli (registi, produttori, attori, e i pochissimi amici) solo ed esclusivamente a casa sua e nelle ore notturne, con quel distacco nobiliare che rende appunto monodimensionale chi gli sta attorno. E' proprio un particolare studiato e, vedo, riuscito.
Non ho capito perchè non consideri bravi gli attori che ho scelto. Oltre che somiglianti (e dovrebbe essere un "plus" positivo), mi pare che abbiano dato prova di bravura, anche nella realtà. E, ripeto, qui sono diretti da un maestro.