Recensione della Chimera.Sono anch'io tra gli amanti dei Topolini, anche se ho smesso di leggerli da un po', sebbene a casa ho ancora conservato la mia modesta collezione. Come la Ramaya, anch'io avevo in mente di trasporre prima o poi qualche storia ma non ho mai avuto il coraggio di concretizzare la cosa, dato che la ritenevo un'operazione troppo complicata. Mi sono approcciato alla lettura con curiosità ma anche scetticismo e lo dico solo adesso che ho finito di leggerlo proprio perchè sono rimasto colpito positivamente e ho dovuto ricredermi.
E' la storia di Paolino "Paperino" Dacchi che come sempre si trova in una situazione di grande sfiga. Con rifermenti fantozziani, gliene vediamo capitare di tutti i colori, dal lavoro che si fa sempre più duro alla famiglia disastrata, per terminare con la scena durante il diluvio dove la sfiga raggiunge l'apice. A proposito, ricordo una bellissima storia (i disegni erano particolari) dove Paperino doveva raggiungere casa durante un temporale ma non ci riusciva per una serie di eventi sfortunati. Dopo tanto pellegrinare, alla fine decide di fermarsi a dormire in un cespuglio, non accorgendosi che casa sua era proprio oltre la siepe. Vabè, chiudo parentesi e torno al film.
A metà giunge l'evento che sembra dover cambiare le cose, l'incontro con i due scienziati che gli offrono uno spunto per vedere la sua vita da un'altra prospettiva. Diventa così un onironauta, entriamo nel delicato e affascinante mondo dei sogni dove lo spettatore prima ancora del personaggio deve scoprire se ciò che vede è sogno o realtà. Oggi siamo talmente smaliziati (Inception ha detto tutto?) che non è stato difficile intuire che Paolino era entrato nel mondo dei sogni sebbene la sua vita sembrava normale. Ma siamo così smaliziati che lo sceneggiatore è riuscito a fregarci, inserendo il colpo di scena finale. Paolino non aveva sognato, quella era la sua vera vita e andava bene così, serviva solo uno sforzo per ripartire e renderla migliore.Una bella bacchettata a chi, come me, credeva di non poter essere sorpreso.
La sceneggiatura si legge benissimo, scorre che è una meraviglia.
L'unico difetto l'ho riscontrato verso la fine, dove la situazione sembra risolversi nel giro di poco tempo, troppo poco per giustificare un cambiamento emotivo di questa portata. Nel giro di poche scene infatti Paolino prende atto della verità e decide di cambiare. Secondo me andava approfondito un po' meglio questo cambiamento.
Pollice in su invece per il resto delle scene, apprezzabili anche quando si cade nel facile lieto fine. Sebbene il ricongiungimento della famiglia avvenga in maniera un po' semplicistica e poco verosimile (bastano davvero un mazzo di fiori e delle paste per ricongiungere una famiglia in crisi?), ammetto di essermi emozionato nel vedere la figlia essere felice del padre. Ecco, questo rapporto poteva pure essere sfruttato in misura maggiore.
Sia chiaro che sto dando semplici consigli per il futuro, non stiamo parlando infatti di veri e propri difetti. Ma dato che qua cerchiamo tutti quanti di vincere qualcosa, mi sento di far notare queste cose perchè con qualche sforzo in più il film sarebbe potuto diventare un serio partecipante dei prossimi awards.
Le scelte di cast e regia le ho apprezzate, servivano nomi non troppo ingombranti e il cast televisivo ci sta bene. Solfrizzi ha il volto perfetto per interpretare Paperino.
Del regista non ho visto molto. Effettivamente anch'io pensavo a Nichetti, ma dice bene Uomo_d quando afferma che non lo si vede ormai produttivo da troppo tempo e sarebbe stato anche poco verosimile.
Locandina bella ma troppo quadrata, sito ottimo.
Voto: 7Un ottimo biglietto da visita questo del nuovo esordiente che ci ha sorpresi con un film fresco e simpatico che mescola la commedia a un pizzico di fantascienza, inserendoci anche una buona dose di morale e un insegnamento non da poco: siate voi gli artefici della vostra fortuna.
Inizio molto simpatico, svolgimento perfetto ma sul finale si accelera troppo. Le emozioni riescono comunque ad arrivare, quindi operazione più che riuscita.
CITAZIONE
- Un film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
Me lo direte voi, perché fra quelli letti sinora non ne ho trovato uno che possa essere vicino al mio.
Io ho trovato qualche affinità con uno dei miei primi film scritti per cinematik, Due gocce sul vetro. Era un film di un genere diverso (romantico) ma ha in comune la componente onirica e il fatto di essere tutto italiano. In alternativa ci sarebbe anche Cerebral Download, un thriller con alla base lo stesso concetto che c'era in Se mi lasci ti cancello.