yaniano |
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| CITAZIONE (Mr.Noodles @ 17/5/2015, 13:39) CITAZIONE Però tutte le storie sono contornate da un non so che, che mi faceva perdere la sospensione dell'incredulità: la pulce gigante qua, quell'interpretazione forzata là, quella frase detta in quel modo o le sconfinate inquadrature di luoghi vuoti o le colline di casa mia... insomma non sono mai riuscito a immedesimarmi nella storia, a crederla reale. CITAZIONE per avere poi un'impennata conclusiva quanto tutte hanno una svolta horror (non tanto perché amo l'horror, ma perché il film sfoggia una crudezza davvero ammirabile) mancanza di sospensione dell'incredulità, mescolanza di "orrido e maraviglioso" sono le basi della fiaba che è un genere molto codificato e ben diverso dal fantasy. sul fatto che tutte le storie si concludono in aria no: nella prima storia la madre arriva a sacrificare se stessa per riportare a casa il proprio figlio, nella seconda la ragazza diventa grande e il padre perde il potere, e in quella della vecchia scorticata, semplicemente, la bellezza non si eterna. sono comunque variazioni sui medesimi temi (l'esercizio del potere, l'ossessione del potere, i legami di sangue) e i parallelismi tra i 3 episodi sono molteplici. inoltre, le storie sono montate con un climax sfalsato (prima va avanti una, poi un'altra la insegue arrivando più in là nello sviluppo drammaturgico e così via) esattamente come accadeva in "Gomorra". Concordo, ma evita gli SPOILER possibilmente. CITAZIONE (Mr.Noodles @ 15/5/2015, 10:58) "Il racconto dei racconti" l'ho visto ieri sera, non potevo aspettare per quanto mi riguarda è bellissimo e un'operazione ammirevole sotto tutti i punti di vista, anche se comprendo l'accoglienza tiepida (e non so quanto possa incassare in Italia visto che lo stanno pubblicizzando come un fantasy, mentre il pubblico medio ha un'idea ben precisa di cosa sia un fantasy). Garrone è un talento senza eguali: qui costruisce il film basandosi stilisticamente sulla potenza visiva, su un lavoro sontuoso in fase di fotografia (il compare di Cronenberg) e scenografia, con molteplici riferimenti pittorici (la pittura veneziana e i paesaggisti in particolare), così palesi e fini da ricordarmi il miglior Pasolini Concordo anche qui su tutto, direi che è un film migliore del miglior Pasolini.
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