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Il racconto dei racconti, di Matteo Garrone

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Arcadia1983
view post Posted on 15/5/2015, 10:25




io nei prossimi giorni, non ho ancora deciso quando.
 
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view post Posted on 15/5/2015, 10:42
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Mr.Noodles @ 15/5/2015, 10:58) 
"Il racconto dei racconti" l'ho visto ieri sera, non potevo aspettare :P per quanto mi riguarda è bellissimo e un'operazione ammirevole sotto tutti i punti di vista, anche se comprendo l'accoglienza tiepida (e non so quanto possa incassare in Italia visto che lo stanno pubblicizzando come un fantasy, mentre il pubblico medio ha un'idea ben precisa di cosa sia un fantasy). Garrone è un talento senza eguali: qui costruisce il film basandosi stilisticamente sulla potenza visiva, su un lavoro sontuoso in fase di fotografia (il compare di Cronenberg) e scenografia, con molteplici riferimenti pittorici (la pittura veneziana e i paesaggisti in particolare), così palesi e fini da ricordarmi il miglior Pasolini

Scriverai tu la rece su Ondacinema? :B):
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 15/5/2015, 18:42




nope, ormai non ho quasi più tempo -.-
 
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emilgollum
view post Posted on 15/5/2015, 20:21




CITAZIONE (Mr.Noodles @ 15/5/2015, 19:42) 
nope, ormai non ho quasi più tempo -.-

perché che stai facendo? :)
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 15/5/2015, 20:37




CITAZIONE (emilgollum @ 15/5/2015, 21:21) 
CITAZIONE (Mr.Noodles @ 15/5/2015, 19:42) 
nope, ormai non ho quasi più tempo -.-

perché che stai facendo? :)

il Tfa :ph34r:
 
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view post Posted on 16/5/2015, 09:12
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Cinefilo Ad Honorem

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Visto ieri, 22.30, sala vuota se non per due coglioncelli che non so come ci siano capitati e che hanno parlato per tutto il tempo commentando con cose del tipo "Uh, quella ha i capelli rossi" "Uh guarda un cinghiale" ecc.

Poco prima fuori dal cinema avevamo anche incontrato due nostri cari amici che ci hanno quasi guardato storto quando ci hanno chiesto cosa stessimo andando a vedere... :rolleyes:

Venendo al film, 2 ore molto scorrevoli, la giusta dose di tempo data a ogni episodio, prima di progredire con uno degli altri (insomma con passo cinematografico e non televisivo, e senza montaggio da folle videomaker che "simula" l'azione), con incroci casuali e in occasioni ufficiali giusto all'inizio e alla fine tra i vari personaggi e regni.

Il film è molto bello, spettacolare per gli occhi, per chi non si fa abbacinare dalla CGI e dagli effetti farlocchi (molto più farlocco un drago su sfondo verde che un bel pupazzone di drago artigianale)... Garrone è stato molto bravo a scegliere i racconti (ne riparleremo, della morale e dell'attualità di tutti e tre) e a gestire in giuste dosi qualche ammiccamento sia all'horror che a scene più spinte, e in questo il film mi ha conquistato: mi ha fatto tornar bambino (altro che i supereroi, ma ci torneremo anche su questo) e alle favole con cui mia nonna intratteneva me, tomo e altri cuginetti, leggende popolari che mischiavano realtà e fantasia, racconti con altri racconti, che si modificavano ogni volta che chiedevamo di raccontarci quella o quell'altra storia, ricordandocela poi sempre in maniera diversa...

Se dovessi dire che mi ha entusiasmato mentirei, ma è un film che rivedrei: al cuore per ora mi ha preso di più Moretti, però poi non lamentiamoci se il cinema italiano batte solo un genere (quello drammatico/familiare/realista), Garrone molto più di Sorrentino è l'unico autore che passo dopo passo si sta spingendo sempre di più verso un cinema "difficile", ostico, non certo per chi ne mastica tanto, ma per chi dal cinema vuole storie lineari, finali chiusi, insegnamenti non ambigui, cinema (ultra)popolare che però lascia ben poco a fine visione. E questo Tale of Tales lascia molto amaro in bocca, semplicemente perchè sui titoli di coda si è costretti a tornare a una realtà/reality che ci inganna molto più dei sotterfugi e dei sortilegi di un mondo fatato che non esiste.

Edited by marenarobros - 16/5/2015, 10:57
 
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Arcadia1983
view post Posted on 16/5/2015, 11:07




CITAZIONE (marenarobros @ 16/5/2015, 10:12) 
Visto ieri, 22.30, sala vuota se non per due coglioncelli che non so come ci siano capitati e che hanno parlato per tutto il tempo commentando con cose del tipo "Uh, quella ha i capelli rossi" "Uh guarda un cinghiale" ecc.

'sta gente mi fa salire proprio il nazismo. per quanto riguarda la mia esperienza, il culmine si è avuto con Uomini che odiano le donne di Fincher.
 
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view post Posted on 16/5/2015, 11:28
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Cinefilo Ad Honorem

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E comunque non so chi se lo ricorda ma in tempi non sospetti volevo fare dei film a episodi tratti dai racconti provenienti da culture diverse
 
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emilgollum
view post Posted on 16/5/2015, 17:35




CITAZIONE (marenarobros @ 16/5/2015, 12:28) 
E comunque non so chi se lo ricorda ma in tempi non sospetti volevo fare dei film a episodi tratti dai racconti provenienti da culture diverse

altra epoca. Quindi il film di Garrone è a episodi?
 
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view post Posted on 16/5/2015, 18:52
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Cinefilo Ad Honorem

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L'ho portato su nella sezione news.

Non è a episodi, sono tre storie slegate però (un po' come le varie di Gomorra).

su Ondacinema è uscita la rece, voto 7. Colpisce gli occhi e non il cuore.
 
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Andrew.1
view post Posted on 16/5/2015, 23:10




Visto stasera... pensieri vari al momento.
Piaciuto? Sì, ma c'è qualcosa che non mi è andato giù. Solo di una cosa sono sicuro, che questa sarebbe stata una perfetta serie tv. Le storie, troppo slegate tra di loro, sono state forzatamente intrecciate e questa cosa si fa sentire. Non era meglio fare una mini serie in stile Black Mirror, con puntate di una cinquantina di minuti e con tante storie diverse? Avremmo avuto un piccolo capolavoro televisivo senza eguali.
Invece unendole tutte in un film, perdono un po'.

Comunque, parlando del film in sè: bellissima la fotografia e la costruzione di certe scene dove si vede una mano esperta, alcune sono geniali e si mangiano a colazione altri fantasy ben più noti. Però tutte le storie sono contornate da un non so che, che mi faceva perdere la sospensione dell'incredulità: la pulce gigante qua, quell'interpretazione forzata là, quella frase detta in quel modo o le sconfinate inquadrature di luoghi vuoti o le colline di casa mia... insomma non sono mai riuscito a immedesimarmi nella storia, a crederla reale. ho avuto l'impressione di assistere "solo" a un film, bellissimo esteticamente, ma pur sempre un film a cui non crederei nemmeno per un secondo.
E il suo limite sta proprio qua, è per questo che la gente lo disprezzerà: o riesci ad apprezzare un minimo l'estetica, oppure ti sembrerà un fantaghirò palloso, come ho intuito dai commenti degli spettatori.
 
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Mac!
view post Posted on 17/5/2015, 01:23




Visto or ora. Per me è nì.
La messa in scena è splendida: bellissima fotografia e ottima regia, e anche gli effetti speciali sono (quasi...) sempre all'altezza. Garrone è stato poi davvero bravo a sfruttare ambientazioni reali e dar loro una dimensione fantastica (come già faceva Pasolini, anche se le similitudini terminano qui, credo).
Il problema è che ho trovato il film un po' fine a stesso. Che non è necessariamente un difetto, per carità, ma diciamo che Il racconto dei racconti alla lunga si perde, e soprattutto si butta via con il finale. Mi spiego: dopo un buon inizio le tre storie tendono un po' forse a ristagnare, per avere poi un'impennata conclusiva quanto tutte hanno una svolta horror (non tanto perché amo l'horror, ma perché il film sfoggia una crudezza davvero ammirabile), poi però c'è quella scena finale che chiude tutto a tarallucci e vino (esagero): la storia delle due sorelle proprio viene troncata (dopo che tra l'altro non ci è stato mostrato un momento fondamentale), quella della principessina (la migliore?) finisce in nulla (ma per lo meno finisce), quella dei gemelli (la peggiore, nonostante alcuni splendidi momenti) lascia proprio il tempo che trova.
Detto tutto questo, comunque non mi è spiaciuto troppo e ammiro (tanto!) Garrone per il coraggio.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 17/5/2015, 12:39




CITAZIONE
Però tutte le storie sono contornate da un non so che, che mi faceva perdere la sospensione dell'incredulità: la pulce gigante qua, quell'interpretazione forzata là, quella frase detta in quel modo o le sconfinate inquadrature di luoghi vuoti o le colline di casa mia... insomma non sono mai riuscito a immedesimarmi nella storia, a crederla reale.

CITAZIONE
per avere poi un'impennata conclusiva quanto tutte hanno una svolta horror (non tanto perché amo l'horror, ma perché il film sfoggia una crudezza davvero ammirabile)

mancanza di sospensione dell'incredulità, mescolanza di "orrido e maraviglioso" sono le basi della fiaba che è un genere molto codificato e ben diverso dal fantasy.
sul fatto che tutte le storie si concludono in aria no: nella prima storia la madre arriva a sacrificare se stessa per riportare a casa il proprio figlio, nella seconda la ragazza diventa grande e il padre perde il potere, e in quella della vecchia scorticata, semplicemente, la bellezza non si eterna. sono comunque variazioni sui medesimi temi (l'esercizio del potere, l'ossessione del potere, i legami di sangue) e i parallelismi tra i 3 episodi sono molteplici. inoltre, le storie sono montate con un climax sfalsato (prima va avanti una, poi un'altra la insegue arrivando più in là nello sviluppo drammaturgico e così via) esattamente come accadeva in "Gomorra".
 
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Mac!
view post Posted on 17/5/2015, 13:11




CITAZIONE (Mr.Noodles @ 17/5/2015, 13:39) 
CITAZIONE
Però tutte le storie sono contornate da un non so che, che mi faceva perdere la sospensione dell'incredulità: la pulce gigante qua, quell'interpretazione forzata là, quella frase detta in quel modo o le sconfinate inquadrature di luoghi vuoti o le colline di casa mia... insomma non sono mai riuscito a immedesimarmi nella storia, a crederla reale.

CITAZIONE
per avere poi un'impennata conclusiva quanto tutte hanno una svolta horror (non tanto perché amo l'horror, ma perché il film sfoggia una crudezza davvero ammirabile)

mancanza di sospensione dell'incredulità, mescolanza di "orrido e maraviglioso" sono le basi della fiaba che è un genere molto codificato e ben diverso dal fantasy.

Tutte le suddivisioni di genere e categoria, che ben conosco, lasciano il tempo che trovano quando si giudica un film (un'opera). È un giochetto tassonomico assai utile ma che nulla dice sulla qualità (approfittavo della tua giusta puntualizzazione per dirlo, non ce l'ho con te, Nood :D ).
Sulle storie sono stato poco chiaro... non è che non si concludano, in realtà, ma i finali sono poco pregnanti e piuttosto sottotono.
Il livello metaforico è chiarissimo, ma secondo me povero, perché semplice e troppo esplicito. La storia della principessina: è una bambina, conosce l'orco e lo sconfigge, diventa donna. Fine. Mi pare davvero troppo lineare e poco interessante (detto che è il mio episodio preferito e la scena dell'inseguimento è splendida). La storia dei gemelli: come hai detto tu, la madre-arpia si sacrifica, e la ricerca e ritrovamento del fratello lascia il tempo che trova alla fine, anche perché lui uccide la madre-arpia e il racconto termina, di fatto. La storia delle sorelle: quella si che è incompiuta. La sorella vecchia si fa scuoiare e va al castello. Ma non viene detto null'altro, dell'eventuale incontro, e per di più il film tutto finisce mentre lei torna vecchia e fugge, senza una vera e propria conclusione, al di là dell'ovvia e banalissima morale della bellezza fugace (non banale in quanto tale, ma banale perché non viene approfondita oltre questo livello semplicissimo).

Poi, visto che parliamo dei difetti mi sto concentrando su quelli... l'ho detto che ha anche molti ed importanti pregi, quindi poi non mi venite a dire che non mi piace nulla :P

PS: in realtà vedendolo ho pensato a CK, perché uno degli altri difetti è l'abuso delle dissolvenze in nero, che rompono un po' l'unitarietà delle tre storie. Abuso che avevamo notato pure in Irina Palm, visto assieme a Bologna :D
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 17/5/2015, 13:46




CITAZIONE
Il livello metaforico è chiarissimo, ma secondo me povero, perché semplice e troppo esplicito. La storia della principessina: è una bambina, conosce l'orco e lo sconfigge, diventa donna. Fine. Mi pare davvero troppo lineare e poco interessante (detto che è il mio episodio preferito e la scena dell'inseguimento è splendida). La storia dei gemelli: come hai detto tu, la madre-arpia si sacrifica, e la ricerca e ritrovamento del fratello lascia il tempo che trova alla fine, anche perché lui uccide la madre-arpia e il racconto termina, di fatto. La storia delle sorelle: quella si che è incompiuta. La sorella vecchia si fa scuoiare e va al castello. Ma non viene detto null'altro, dell'eventuale incontro, e per di più il film tutto finisce mentre lei torna vecchia e fugge, senza una vera e propria conclusione, al di là dell'ovvia e banalissima morale della bellezza fugace (non banale in quanto tale, ma banale perché non viene approfondita oltre questo livello semplicissimo).

e secondo me invece c'è un intreccio metaforico molto più denso: in tutti e 3 i racconti si parla del rapporto col proprio sangue, dall'ossessione per la maternità (che diventa la madre-mostro), all'anaffettività di un padre ossessionato dal altro (da una pulce che nutre col proprio sangue amata più della figlia: il paradosso). in tutti e 3 i casi il re si trasforma nell'orco della favola e in tutti e 3 i casi c'è una crescita e una consapevolezza dei protagonisti (quelli giovani diventano adulti, quella vecchia ritorna giovane ma è un'illusione: e in tutte e 3 i casi c'è un pegno di sangue da pagare). è un'opera multi-tematica che si sviluppa in parallelo, quindi secondo me è errata anche la critica che i tre episodi siano completamente irrelati: ripeto, per me il paragone più proprio è con "Gomorra".


CITAZIONE
Tutte le suddivisioni di genere e categoria, che ben conosco, lasciano il tempo che trovano quando si giudica un film (un'opera). È un giochetto tassonomico assai utile ma che nulla dice sulla qualità (approfittavo della tua giusta puntualizzazione per dirlo, non ce l'ho con te, Nood :D ).

è un discorso interessante, ma che non si riferisce a questo film (anche se possiamo usarlo a mo' di esempio) quanto piuttosto su quali siano le armi critiche che si utilizzano per analizzare e giudicare un film. la tassonomia è a mio avviso indispensabile se fornisce dei parametri di paragone esatti (e non campati per aria come il fantasy tolkieniano - e qui mi riferisco a cose che ho letto altrove) oltre all'impalcatura entro cui si muovono narrazione e topoi di un film: d'altra parte la tassonomia dei generi si fa da Aristotele, quindi mi pare sia un leitmotiv critico di una certa consistenza. se si applicano categorie drammaturgiche del cinema fantasy degli anni 2000 a un'opera tratta da una raccolta di fiabe del napoletano barocco, se permetti, si provoca uno iato cosmico. non esiste l'opera di per sé, astratta dal mondo, questa è l'utopia di un certo strutturalismo che ha fallito: paradossalmente posso fare a meno dell'autore, ma non della cornice storicistica. l'analisi immanente dell'opera rischia se no di rimanere fredda e sterile, oppure, al contrario, di avere una visione troppo sentimentale, basata su "ciò che vuole dirci l'opera etcetc" che trovo questione altrettanto oziosa. my two cents, insomma...
 
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