| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS Uscito per ultimo all'Halloween Contest, questo "Hideout" della Nuno Production è l'unico film totalmente horror della rassegna. Fedele alla sua fama, Nuno sforna una breve sceneggiatura che non lesina in atmosfere disturbate e claustrofobiche, personaggi controversi e dai comportamenti malati, situazioni da cardiopalma e scene truculenti ben descritte. Tratto da un manga, la storia è subito tracciata grazie ad una voce fuori campo, quella del protagonista Jacques, che ci accompagnerà per tutto il film. La storia è abbastanza semplice, e con pochi e leggeri tratti ci viene presentata la coppia di sposi, lo scrittore falllito Jacques e l'insopportabile moglie Florence, che si ritrova in una non precisata lontana isola per un viaggio che dovrebbe fungere da rigenerante per il loro rapporto, precipitato in uno stato di profonda crisi a causa della morte accidentale del loro figlioletto, ma che la donna addebbita come colpa al marito. Chiaramente questa è solo l'apparenza, poichè il reale motivo per cui Jacques ha organizzato il viaggio è quello di far fuori Florence, che per la verità fa di tutto per meritarsi questa fine. Precipitati in un abisso sotterraneo fatto di oscuri e tetri cunicoli, e soprattutto fatti prigionieri da misteriose e terrificanti creature, i personaggi vivono un incubo che li rende alternativamente vittime ed aguzzini, in un vortice di inseguimenti, lotte sanguinose e truculente scene splatter, degne dei migliori film horror d'autore. Sapientemente raccontato mediante l'uso costante e massiccio dei flash-back, il backgroud dei due protagonisti ci spiega perchè si è arrivati fino a quel punto. Veniamo così a conoscere tutti i retroscena, con i genitori di Florence, anche loro insopportabili, e i tentativi di Jacques di trovare un lavoro dopo che il suo editore lo ha liquidato senza pietà. E' facile, quindi, per il pubblico, mettersi dalla parte del povero Jacques, e diciamolo francamente, non verserà una sola lacrima alla visione di ciò che succede a Florence e ai suoi genitori, poichè risultano odiosi fin da subito. Nell'adattamento cinematografico di un fumetto, il linguaggio filmico e la struttura del racconto devono necessariamente tener conto che la maggior parte delle informazioni vanno trasmesse al pubblico mediante le immagini. Per questo motivo ritengo che l'accompagnamento parallelo e continuo della voce fuori campo del protagonista sia piuttosto inutile ed invasivo, dato che ci sono le immagini che già spiegano tutto. Probabilmente Nuno ha preferito mantenere inalterato questo modo di raccontare che c'è nel manga, lì assolutamente giustificato e necessario perchè si tratta di un fumetto, ma bisogna sempre tenere a mente che il cinema è tutta un'altra cosa. Nuno avrebbe dovuto, a mio parere, eliminare la V.F.C di Jacques, lasciandola solo all'inizio del film come incipit per accendere immediatamente verso l'alto la linea d'interesse, ed al termine del film come chiosa perfetta e propedeutica all'angosciante destino cui vanno incontro i giovani sposini. Altro elemento da discutere è la mancanza di approfondimento sui personaggi, che anche altri critici hanno fatto notare. Io, per la verità, non ne ho sentito la mancanza, tanto meno dei mostri dentro la caverna. Non posso non prendere in considerazione che ci troviamo dinanzi ad un film di pura evasione, un horror che si allinea senza fronzoli e inutili dispersioni sui binari classici del genere, rispettando tutte le regole imposte dai maestri; quindi non ci vengono risparmiate, giustamente, immagini veloci, violente e disturbanti, ed anzi avrei voluto vederne di più e di maggior effetto, cambi di ruolo e di carattere dei personaggi, esplosioni di follia e dialoghi asciutti e taglienti, e alla fine del film non mi sono per nulla posto il problema di sapere chi erano i mostri della caverna e di conoscerne la loro genesi. Ma chi se ne frega? Questo film vuole essere quello che è, e sbaglia chi prova ad addentrarsi in ardui confronti con il precedente film di Nuno, quel "L'uomo che odiava Sherlock Holmes" che si è fatto apprezzare al festival di Roma. E' tutto un altro genere di pellicola, e non è possibile fare paragoni. In "Hideout" ho riscontrato alcuni errori tecnici e di scrittura, ma non gravi da inficiare la bontà dello script. Probabilmente Nuno non ha avuto materialmente il tempo di dare più riletture alla sceneggiatura, per via dei tempi strettisismi per la presentazione al Contest. L'atmosfera horror del film è perfettamente creata anche grazie all'ausilio di una bella colonna sonora, che comprende brani d'effetto e adatti alle scene. Qui il paragone con il precedente film lo devo fare, perchè mentre in quel caso avevo fortemente criticato le scelte musicali che non ritenevo adatte per quel contesto, in questo caso non posso che complimentarmi con Nuno, perchè si sono scelti brani azzeccati che arricchiscono notevolmente la cifra dell'opera filmica. Buone anche le scelte di cast e regia, tutti francesi e sconosciuti al grande pubblico. Scelte indovinate che svelano la profonda passione che Nuno ha per questo genere di cinematografia. Sono scelte che, però, non credo potranno regalargli soddisfazioni alle premiazioni, poichè in generale sono favoriti i nomi già conosciuti, e comunque peserà, in fase di scelta, la brevità del film. La locandina ricalca quasi fedelmente quella del manga, e quindi anche il sito risulta poco originale. Poco male, perchè in linea con il tenore dell'intero film, che non nasce per chissà quali traguardi, anche commerciali, ma solo per far vivere alle spettatore un'oretta di puro svago e qualche piccola scossa d'adrenalina. E c'è da dire che ci riesce abbastanza bene. Voto: 74/100
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