Regia: E' un regista che conosco soltanto di fama. Grazie a questa pellicola (ma avevo in cantiere di recuperare qualcosa), sto cercando "I padroni della notte" (sfiorata la visione al cinema, qualche anno fa, poi mi hanno dato buca) e "The yards". Il recente "C'era una volta a New York" sarà senz'altro il terzo recupero. Da quello che noto è il connubio con Phoenix che io adoro, prima o poi voglio lavorarci anche io e alcuni attori palesemente "rubati" da alcune serie, tipo "Boardwalk Empire", ma ne parlerò più sotto.
Soggetto & Sceneggiatura: Tutto originale, tutta farina del sacco di Diego che orchestra una storia dove i personaggi e le loro pulsioni interne (maggiormente in quella del protagonista - trattasi pur sempre di un Noir) sono il fulcro principale degli avvenimenti. Il fatto che ci sia di mezzo un serial-killer, le indagini, una donna da salvare, sono tutti "sostantivi" che aiutano a immergere il protagonista nei suoi drammi, nelle sue sfaccettature di uomo poliziotto, Malcom Ross, che non ha problemi a togliere la vita a un altro essere umano. Per giusta causa? Clint lascia libera l'interpretazione, pur sguazzando nel pessimismo, nello squallore e nella cattiveria insita dentro di noi. E' questo il punto di forza di questo film, l'ultimo sguardo può voler dire tante cose, fra tutte un ultimo sguardo nella vita "normale", dove l'amore dovrebbe regnare incontrastato, rappresentato inevitabilmente da una donna, fragile e misteriosa allo stesso tempo, anch'essa, come l'uomo, fragile, impaurita dal mondo. Tutta l'impalcatura tiene perché Diego è abile a mostrare lentamente queste fragilità, si prende i suoi tempi, molto dilatati, bisogna dirlo. Più di cento pagine non sono poche. Ma questo arricchimento non può che non colpire e quindi è comunque un punto a favore della storia e dell'intreccio nel suo complesso. E' forse, al pari con le sceneggiature scritte da Fabrizio "Zen" Casu, uno dei migliori film originali di questo gioco, perché Diego è riuscito a gestire una mole di informazioni, anche dal suo background culturale, non indifferente, scavalcando i rischi che si possono incorrere con soggetti di questo tipo.
Cast: Diego oltre che essere un eccellente stratega nell'impacchettare le sue pellicola, è anche un bravo selezionatore di attori. I suoi personaggi a volte sembrano pensati specificatamente per alcuni attori. Sapiente l'uso di volti che hanno il giusto successo nei film reali ma che vengono ignorati dalle grandi competizioni (tipo l'Academy con Phoenix, che non riesce a premiarlo a dovere), oppure la presenza di volti noti nelle serie made in HBO. Un bravo anche in questo.
Locandina: Ben fatta, non mi convince molto il faccione in alto a sinistra, ma lo sguardo di Phoenix non può che non ammaliare.
Musiche: Bellissime ascoltarle durante la lettura. Tra Jazz e sinfonie tipicamente prese da giochi Noir, tipo L.A. Noire che io ho giocato (
) e Dalia Nera.
Sito: Semplice. Manca la pagina riassuntiva delle musiche.
Voto complessivo: Ottimo.
Difetti:
Eccessiva lunghezza. Un pò di stanca viene. Forse dipende dalla lettura su schermo, oppure da alcune descrizioni eccessive delle scene. Non saprei bene, non vorrei dire cose inesatte che poi non corrispondono alla mia reale percezione di lunghezza del film.
Edited by emilgollum - 8/3/2014, 13:04