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L'ultimo sguardo
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L'ultimo sguardo, Clint94

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SaschaGranato
view post Posted on 8/11/2013, 01:28




CITAZIONE
CITAZIONE
Ho apprezzato, in oltre, come il testo vada via via, migliorando. Se all’inizio qualche dialogo suona all’orecchio come le unghie sulla lavagna, già dopo una ventina di pagine ci si confronta con un’opera più matura. Come se fosse stata scritta in due momenti diversi, ma forse è una mia impressione.

"Qualche dialogo suona all'orecchio come le unghie sulla lavagna", addirittura? E quali sarebbero questi dialoghi così brutti all'inizio? :P
Comunque in realtà ho scritto il film in un mese, con una certa continuità, senza interruzioni. Quindi non ti so spiegare la tua impressione.

Forse ho esagerato con questa espressione, scusami Clint! Qualche dialogo che non mi ha convinto, all'inizio, c'è stato. Come ho detto però è un aspetto che copre solo una parte del film, mentre il resto dell'opera si mantiene su buoni livelli.

CITAZIONE
Siamo noi di bocca buona o è Sascha dal palato "extrafino"? :P

Non siete affatto di bocca buona, avete gusti molto difficili, credetemi :P Per me è più difficile appassionarmi ad un noir perchè ne ho visti a dozzine. Troppi clichè rendono questo genere anacronistico. Ma è un'opinione del tutto personale.

CITAZIONE
Nel topic di "Lo Sconosciuto n.89" si direbbe invece il contrario :P

Gia, è singolare in effetti. Tutt'ora considero quel film, fra i più belli del semestre. A parer mio avete elogiato il film sbagliato. :P
 
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mastruccio
view post Posted on 12/11/2013, 13:40




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Quando si dice che l'esperienza insegna più di una qualsiasi scuola, non posso fare a meno di pensare a Clint. Ad un'età anagrafica che corrisponde a più della metà della mia, ha già alle spalle un bagaglio esperenziale, in campo autoriale, davvero invidiabile. Ventisei pellicole all'attivo lo hanno forgiato come uno dei più apprezzati sceneggiatori del panorama cinematikino.
A quattro anni dall'ultima sceneggiatura originale, il nostro Clint realizza un bel film noir che nulla ha da invidiare a pellicole dello stesso genere uscite realmente al cinema.
Pariliamo di "L'ultimo sguardo", in uscita dopo l'altro noir "Lo sconosciuto n. 89", che invece era tratto da un romanzo. Evidentemente è un genere che lo appassiona, ed infatti, volendo fare un confronto fra le due pellicole, certamente l'opera originale non sfigura affatto se messa a confronto con la trasposizione.

Sorretto da un soggetto di base ben congegnato, e assemblato in una struttura narrativa lineare e senza sbavature, il film ci presenta una storia tipica per il genere, con un protagonista che rispecchia fedelmente tutti gli stereotipi dei noir cinematografici: il poliziotto tormentato con la coscienza sporca che, resosi conto degli errori fatti, inizia un percorso di redenzione mediante la ricerca della verità; l'ambientazione, ottimamente fotografata in bianco e nero, nella sua cupa penombra e malinconica atmosfera, è da clichè; così come i numerosi comprimari, dalla femme fatal al tenente corrotto e colluso con la malavita.
E' chiaro fin da subito che Clint non si sia volutamente discostato dai binari classici del cinema noir, senza la presunzione di voler inventare chissà quale nuova forma espressiva. Secondo me ha fatto più che bene, e d'altronde a nessuno di noi è chiesto di fare il "Tarantino" della situazione, e d'altro canto, se uno di noi ci riuscisse realmente potrebbe tranquillamente proporsi a qualsiasi reale produttore cinematografico del mondo, facendo la propria e l'altrui fortuna.
Qui siamo a Cinematik, ragazzi, e giochiamo a fare gli sceneggiatori, non inventando nulla rispetto a ciò che si è già scritto, e scopiazzando anche, o solo prendendo spunto, dai film reali che vediamo al cinema. Quindi anche "L'ultimo sguardo" attinge a piene mani da vecchi classici, ma anche da pellicole più recenti. L'atmosfera del film può essere paragonato da "L.A. Confidential", anche per l'uso massiccio della stessa colonna sonora, ed il finale, abbastanza spiazzante, è chiaramente ispirato da "The Departed" di Scorsese.

L'intreccio narrativo è ricco di situazioni che arricchiscono il plot di base, con diverse sottotrame che ci presentano personaggi e situazioni tipicamente di genere: la prostituta in pericolo, i gangster mafiosi in lotta fra loro, i poliziotti che sviano le indagini per mascherare la dilagante connivenza con la malavita, il bar dove si va a sfogare le frustrazioni ed annebbiare il cervello con l'alcol, e dove ci si confida con il barista amico. Tutto ben amalgamato, ed infatti la lettura scorre via che è un piacere, con ottimi cambi di ritmo e uno sviluppo della linea d'interesse perfettamente tracciata, che porta lo spettatore alla soluzione dell'intreccio nel massimo del climax, ed un finale giustamente amaro, che conclude il film nel modo corretto e non banale.
La bontà della cifra tecnica e stilistica della sceneggiatura fanno abbondantemente passare in secondo piano i piccoli errori riscontrati, dovuti più che altro da inesperienza tecnica scientifica e legale: l'eroina, se sniffata, provoca danni evidentissimi alle mucose nasali, con sanguinamenti e lacerazioni che non vediamo descritti, quindi evidentemente quella che usa il protagonista è cocaina; l'insufficenza di prove non è una condizione per il non arresto ma per l'assoluzione da un processo penale; tanto per cercare il pelo nell'uovo, o per fare le pulci, come di mia consuetudine, alle sceneggiature.

Ad accompagnamento della storia, Clint usa numerosi brani della colonna sonora di L.A. Confidential, ma anche brani splendidi cantati da Billie Holiday, che si inseriscono divinamente nello script perchè cantati da un personaggio del film, e da brani jazz. Una colonna sonora che risulta determinante per consentire al lettore di immergersi totalmente nelle atmosfere noir della pellicola.
Non conosco i film finora diretti da James Gray, però devo dire che se,nella realtà, è il regista che lavora in simbiosi con Joaquin Phoenix, allora mi pare il regista perfetto per questo film. Su Phoenix, ottimo interprete del protagonista Malcom Ross, possiamo già puntare per la vittoria agli Awards di fine anno, perchè si è perfettamente calato nella parte e la sua fisionomia e dolorosa espressione si sposa perfettamente col carattere de personaggio. Fra gli atri, spicca per rudezza il bravissimo Ed Harris, che impersona in modo molto credibile il tenente Alec Hammond, mentre Jessica Chastain, forse penalizzata da un personaggio, la prostituta Lydia, non opportunamente approfondito, non si staglia il ruolo di protagonista femminile come avrebbe meritato.
La locandina in bianco e nero è bella, ma sarebbe stato meglio evitare il solito faccione dell'attore protagonista, non necessaria ed anzi abbastanza ingombrante.
Sito appena sufficiente, omologato alle centinaia che si sono viste su Ck. Purtroppo, da questo punto di vista, ritenendo erroneamemte che sia un elemento poco importante, la fantasia, qui a Ck, latita.

VOTO: 78/100

Il film si piazza direttamente nella mia personale cinquina per i prossimi awards, con buone possibilità di primeggiare sugli altri. Anche se infarcito di stereotipi e clichè, l'ho guardato con grande ammirazione, grazie agli splendidi dettagli di sceneggiatura, arricchita dalla impeccabile colonna sonora e, non ultima, una apprezzabile costruzione della storia, ribadisco l'originalità, che candidano Clint come quasi certo vincitore per la sceneggiatura originale.
 
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Andrew.
view post Posted on 12/11/2013, 14:29




A Sascha, riguardo il discorso sui clichè del noir: questa è la dimostrazione che in fondo i clichè al cinema ci possono stare e tutto dipende da come li si usa. Anzi, è facile farsi battere le mani se crei una trama originale. E' più difficile farlo se hai dei clichè e una storia già vista, perchè significa che l'hai comunque resa profonda.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 12/11/2013, 16:44




Ecco anche le quattro parole sul film di Diego.

Un buon noir di stampo classico, devo dire, che ne rispetta tutti i cliché ma in modo intelligente: per esempio, mi è piaciuto il fatto che Jessica Chastain all'inizio sembri la classica femme fatale ma poi si rivela tutt'altro. Forse però il film soffre (non tanto, comunque) di una struttura lineare (ma flashback e tutto il resto sono dosati benissimo all'interno della narrazione), ma è una cosa che ci sta, perché spesso è meglio essere lineari che ingarbugliati. Anzi, come ho avuto spesso modo di dire, tutte le storie sono lineari, è il modo di raccontare la storia che rende la storia degna di essere letta/vista. Del resto, ho notato anche una certa cura nei dialoghi, davvero buoni e per nulla stereotipati (forse all'inizio quando il personaggio di Phoenix uccide il nero, scusate lo spoiler, ma per il resto mi sono sembrati tutti efficaci). Ecco, forse si poteva battere di più il tasto sul lato oscuro, che fa capolino all'inizio, di Phoenix (peraltro bravo come sempre): avrei per esempio anche sfruttato di più la sua attrazione per la cantante di colore (e avrei tolto del tutto la scena della tentazione con Carla Gugino, visto che non porta a niente: anzi, forse avrei tolto proprio il personaggio). Però queste sono cose che dico da "autore" non da spettatore (anche per questo la scoperta del killer l'ho trovata coerente col racconto ma prevedibile non appena Chris Cooper racconta a Phoenix dell'amico, trattandosi di un classico caso di setup/pay-off, ovvero seminare informazioni che poi torneranno "utili" per in un secondo momento), che si è goduto un bel film con un bel ritmo e dei bei personaggi. Di Gray purtroppo non ho ancora visto nulla, ma svolge il lavoro molto bene.

Voto: 7,5
 
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Andrew.
view post Posted on 12/11/2013, 17:13




CITAZIONE
(e avrei tolto del tutto la scena della tentazione con Carla Gugino, visto che non porta a niente: anzi, forse avrei tolto proprio il personaggio)

Secondo me invece quella scena ci stava, serve a dare una sfumatura in più al carattere al personaggio, che così scopriamo essere un debole nella carne, uno stronzo perchè era la moglie dell'amico, sebbene poi chiede scusa, dimostrando di avere anche un lato umano e sensibile.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 12/11/2013, 17:21




CITAZIONE (Andrew. @ 12/11/2013, 17:13) 
CITAZIONE
(e avrei tolto del tutto la scena della tentazione con Carla Gugino, visto che non porta a niente: anzi, forse avrei tolto proprio il personaggio)

Secondo me invece quella scena ci stava, serve a dare una sfumatura in più al carattere al personaggio, che così scopriamo essere un debole nella carne, uno stronzo perchè era la moglie dell'amico, sebbene poi chiede scusa, dimostrando di avere anche un lato umano e sensibile.

non so... è una lettura che ci può stare, però in un certo senso contrasta con l'attrazione per la cantante di colore. nel senso, c'è già quella... però sia ben chiaro che è una mia lettura, non critico la scelta di Clint, anzi, non mi permetterei mai.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 13/11/2013, 00:05




CITAZIONE
A Sascha, riguardo il discorso sui clichè del noir: questa è la dimostrazione che in fondo i clichè al cinema ci possono stare e tutto dipende da come li si usa. Anzi, è facile farsi battere le mani se crei una trama originale. E' più difficile farlo se hai dei clichè e una storia già vista, perchè significa che l'hai comunque resa profonda.

Non sono molto d'accordo. Per come la vedo io, quando si vuole omaggiare un genere così "antico", bisogna prendersi qualche rischio in più e offrire un pizzico di originalità non solo nella storia, ma anche nello stile. La mia recensione non muove alcuna critica sulla trama e sullo spessore dei personaggi, ma credo che troppi clichè possano alla lunga stancare. Questo non significa che il film non mi sia piaciuto, semplicemente non mi ha emozionato per tutta una serie di motivi.
 
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Clint1994
view post Posted on 13/11/2013, 00:45




Ringrazio Mastruccio e Arcadia. Ho letto con piacere le loro recensioni e non ho molto da ribattere. Mi fa molto piacere che abbiate apprezzato il film e vi ringrazio per le belle parole.

Grazie a Mas per le segnalazioni delle piccole incongruenze della trama: sapevo che soprattutto nella descrizione di certe procedure della polizia rischiavo di commettere qualche errore, ma alla fine ho pensato che in fondo non avessero tutta quest'importanza e ho lasciato correre.
:)

CITAZIONE (Arcadia1983 @ 12/11/2013, 17:21) 
CITAZIONE (Andrew. @ 12/11/2013, 17:13) 
Secondo me invece quella scena ci stava, serve a dare una sfumatura in più al carattere al personaggio, che così scopriamo essere un debole nella carne, uno stronzo perchè era la moglie dell'amico, sebbene poi chiede scusa, dimostrando di avere anche un lato umano e sensibile.

non so... è una lettura che ci può stare, però in un certo senso contrasta con l'attrazione per la cantante di colore. nel senso, c'è già quella... però sia ben chiaro che è una mia lettura, non critico la scelta di Clint, anzi, non mi permetterei mai.

Mah, quella scena l'ho inserita per dare un'ulteriore sfumatura alla personalità di Ross, come dice Andrew, e anche per fornire un'ulteriore giustificazione al fatto che poi Susan va a dire a Hammond che suo marito e Ross dovevano fare un lavoro insieme la notte in cui Doug è stato ucciso, e il fatto che Hammond lo venga a sapere è importante per la trama. E comunque considerate che Ross in quella scena è ubriaco, non è in sé: se fosse stato lucido e sobrio, probabilmente non avrebbe molestato Susan. Il rapporto che ha con Tracy Banks è un'altra cosa: Tracy per lui è una sorta di faro, l'unica luce in una vita oscura; nel caso dell'episodio con Susan, invece, si tratta semplicemente di una debolezza dovuta al fatto che era ubriaco.


Per quanto riguarda il discorso con Sascha... Mah, francamente non so cosa dire. Ho già detto che non era mia intenzione apportare particolari novità al genere, ma giocare con determinati cliché. Credo comunque che la trama che ho costruito non sia del tutto scontata o già vista... E' ovvio che ho preso diversi elementi da vari film (L.A. Confidential soprattutto, ma forse inconsapevolmente anche The Departed come avete detto voi), ma mi sembra di averli mescolati bene, creando un qualcosa di piacevole e coerente. E anche se magari non è così nuovo, per me non ha tutta quest'importanza. Non credi per esempio che il discorso che stai facendo tu per questo film, lo si potesse fare anche per Favola Americana in relazione ai film di gangster? Favola Americana non apporta nessuna originalità ai gangster movie e sfrutta dozzine di stereotipi, eppure è costruito molto bene e a me era piaciuto molto. Ma lo stesso si può dire della maggior parte dei film che escono, secondo me. Non ha importanza se si utilizzano troppi cliché, basta utilizzarli bene e mescolarli per creare una storia efficace e coerente.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 13/11/2013, 12:12




CITAZIONE
Per quanto riguarda il discorso con Sascha... Mah, francamente non so cosa dire. Ho già detto che non era mia intenzione apportare particolari novità al genere, ma giocare con determinati cliché. Credo comunque che la trama che ho costruito non sia del tutto scontata o già vista... E' ovvio che ho preso diversi elementi da vari film (L.A. Confidential soprattutto, ma forse inconsapevolmente anche The Departed come avete detto voi), ma mi sembra di averli mescolati bene, creando un qualcosa di piacevole e coerente. E anche se magari non è così nuovo, per me non ha tutta quest'importanza. Non credi per esempio che il discorso che stai facendo tu per questo film, lo si potesse fare anche per Favola Americana in relazione ai film di gangster? Favola Americana non apporta nessuna originalità ai gangster movie e sfrutta dozzine di stereotipi, eppure è costruito molto bene e a me era piaciuto molto. Ma lo stesso si può dire della maggior parte dei film che escono, secondo me. Non ha importanza se si utilizzano troppi cliché, basta utilizzarli bene e mescolarli per creare una storia efficace e coerente.

Non credo che gli stereotipi di Favola Americana siano riconducibili al genere, perchè non si tratta di un gangster movie, ma di un thriller ambientato nel periodo del proibizionismo. Non è come guardare il padrino. Gli stereotipi sono più legati ai personaggi, in quanto mafiosi, e probabilmente è anche peggio, perchè aumentano i rischi di creare dei protagonisti davvero poco credibili, un pò come in Gangster Squad.

In ogni caso vorrei evidenziare un passaggio della mia recensione.

CITAZIONE
Fermo restando i limiti e ai clichè evidenziati finora, credo sia altrettanto giusto evidenziare le qualità del film. Spesso le opere originali difettano sull’intreccio narrativo, ma non è questo il caso. Clint elabora un racconto intrigante e mai noioso. La storia ha un ottimo senso del ritmo, quasi fosse un film musicale. Merito di una sceneggiatura a tratti evocativa e a tratti asciutta, asciutta. Clint gioca con i tempi a proprio piacimento, infondendo all’opera un equilibrio perfetto. Non si ha mai la percezione che film proceda a rilento, così come non sembra mai che non veda l’ora di finire.

Questo per ricordare che il film mi è piaciuto. Perchè quando un film non mi piace, metto 50/100 (ed è successo poche volte, fortunatamente) non 70/100.

Resto però convinto di una cosa.

CITAZIONE
Avendo lavorato a due noir, posso affermare quanto sia bello immergersi nella scrittura di certe atmosfere. In parte è come rivivere i classici del passato, e in parte è come se offrissimo un contributo personale al genere. Tante possono essere le emozioni che si provano, ma a questo punto sono convinto che un film noir è molto più bello da scrivere che da leggere.

E' un'opinione personale, e non vale per tutti i film, altrimenti non avrei esaltato così tanto "Lo sconosciuto n 89".
 
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Clint1994
view post Posted on 13/11/2013, 13:14




Sì sì, lo so che il film ti è piaciuto, ma ormai non stiamo più parlando di quanto ti è piaciuto. E' un discorso più ampio sull'uso di certi cliché in certi generi di film, e mi sembrava interessante parlarne ;)

CITAZIONE
Non credo che gli stereotipi di Favola Americana siano riconducibili al genere, perchè non si tratta di un gangster movie, ma di un thriller ambientato nel periodo del proibizionismo. Non è come guardare il padrino. Gli stereotipi sono più legati ai personaggi, in quanto mafiosi, e probabilmente è anche peggio, perchè aumentano i rischi di creare dei protagonisti davvero poco credibili, un pò come in Gangster Squad.

Mah, io Favola Americana non lo definirei un thriller, sinceramente. E' un gangster movie, o al massimo un noir. E' la storia dell'ascesa di due giovani che insieme vogliono conquistare la città, l'uno con gli strumenti della politica e l'altro diventando un boss della malavita. Di stereotipi ce ne sono un sacco: i due giovani in ascesa, i vecchi boss sul viale del tramonto, la bella figlia del vecchio boss, il poliziotto tutto d'un pezzo dedito solo al suo lavoro; e ci sono un sacco di situazioni tradizionali, come le truffe sugli incontri di pugilato, esecuzioni, il killer psicopatico che se la prende con la famiglia di uno dei protagonisti e così via. Ora, tutto questo lo si può considerare un difetto perché i singoli elementi sono tutte situazioni già viste? No, non è affatto un difetto, perché è una grande storia ben costruita, in cui l'uso di certi cliché passa in secondo piano (e infatti a Favola Americana avevo dato 8). Per L'ultimo sguardo vale lo stesso discorso, secondo me.
 
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mastruccio
view post Posted on 13/11/2013, 14:09




Sascha, fraternamente, ma veramente pensi che ogni film che scriviamo dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo ed originale rispetto agli altri?
Non siamo Kubrick, Fellini, Spielberg, Tarantino, e Tornatore, ma facciamo finta, giochiamo, anche se cerchiamo di farlo per bene. Però nessuno può pensare minimamente di inventare chissachè, dato che già quasi tutto è stato già inventato.
Secondo me non ne abbiamo i mezzi, le conoscenze, l'esperienza e la professionalità. E vivaddio! Sennò il gioco perderebbe il fascino del gioco, scusa il gioco (ancora!) di parole, e diventerebbe un'altra cosa. Ma non mi divertirei più.
Meno male che "Il giorno del coniglio" mi ha svegliato dal "delirio". Facciamo i nostri film, magari qualcuno si impegnerà a scriverli in modo più "professionale" di altri, ma non prendiamoci trooppo sul serio.
P.S. I tuoi film sono pieni di stereotipi, ebbene si. E sono belli. Se ti inventavi qualcosa di assolutamente nuovo ed originale, non essendo bravo come un professionista, magari venivano una schifezza.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 13/11/2013, 14:26




Comprende tutti e tre questi generi; gangster movie, thriller (soprattutto nel secondo tempo) e noir, considerando le atmosfere ricreate.

CITAZIONE
ci sono un sacco di situazioni tradizionali, come le truffe sugli incontri di pugilato, esecuzioni, il killer psicopatico che se la prende con la famiglia di uno dei protagonisti e così via. Ora, tutto questo lo si può considerare un difetto perché i singoli elementi sono tutte situazioni già viste? No, non è affatto un difetto, perché è una grande storia ben costruita, in cui l'uso di certi cliché passa in secondo piano (e infatti a Favola Americana avevo dato 8).

Direi che è molto soggettivo, sei uno dei pochi ai quali è piaciuto veramente il film. Per molti, Favola Americana, viene considerato un "passo falso", anche per i numerosi clichè del film, e a certe situazioni tradizionali".

CITAZIONE
Sì sì, lo so che il film ti è piaciuto, ma ormai non stiamo più parlando di quanto ti è piaciuto. E' un discorso più ampio sull'uso di certi cliché in certi generi di film, e mi sembrava interessante parlarne ;)

In effetti non capitano spesso certi confronti e parlarne è stimolante, ma penso che il confronto serva a poco se io resto fermo sulla mia opinione e tu sulla tua. Se il tuo film ha ottenuto molti consensi è perchè è un buon film. Probabilmente sono partito io con il piede sbagliato. E' uno sfizio che voglio togliermi, quindi intendo rileggere il tuo film e vedere cosa cambia. Un pò come se avessi acquistato il dvd, o l'avessi scaricato su internet :P

Mi sono perso il commeto di Mas, quindi rispondo subito.

CITAZIONE
Sascha, fraternamente, ma veramente pensi che ogni film che scriviamo dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo ed originale rispetto agli altri?
Non siamo Kubrick, Fellini, Spielberg, Tarantino, e Tornatore, ma facciamo finta, giochiamo, anche se cerchiamo di farlo per bene. Però nessuno può pensare minimamente di inventare chissachè, dato che già quasi tutto è stato già inventato.
Secondo me non ne abbiamo i mezzi, le conoscenze, l'esperienza e la professionalità. E vivaddio! Sennò il gioco perderebbe il fascino del gioco, scusa il gioco (ancora!) di parole, e diventerebbe un'altra cosa. Ma non mi divertirei più.

Sono d'accordo con te sul fatto che tutto è stato inventato, ma credo si possa cercare sempre qualche spunto differente. Ed è anche vero che i mezzi a nostra disposizione, soprattutto per me che sono autodidatta, sono molto scarsi. Tutto quello che so l'ho imparato leggendo e guardando film. Ho un diploma come Geometra, quindi guarda quanta esperienza posso vantare in campo di cinema.

Da un punto di vista personale vedo in Cinematik molto più che un gioco. Per me è il modo migliore per imparare a scrivere sceneggiature e migliorarmi costantemente. Sono solo al terzo film e la strada è lunga. Considero Cinematik un'ottima palestra e un modo per confrontarmi con voi. Penso valga lo stesso per Clint o Arcadia, che studiano Cinema. A me tocca aspettare ancora uno o due anni prima di mettermi da parte i soldi necessari per pagarmi gli studi, ma è a questo che ambisco. Diventare uno sceneggiatore. Se poi avrò la fortuna di tirar fuori qualcosa di decente, tanto meglio.

CITAZIONE
Meno male che "Il giorno del coniglio" mi ha svegliato dal "delirio". Facciamo i nostri film, magari qualcuno si impegnerà a scriverli in modo più "professionale" di altri, ma non prendiamoci trooppo sul serio.

Sono il primo ad ammettere di avere molto da imparare, ed accolgo ogni vostro suggerimento come fosse oro colato, perchè è inutile negare che molti di voi la sanno più lunga di me. Quindi non mi prendo affatto sul serio, però prendo molto seriamente quello che scrivo. Do sempre il 110%...anche se il mio 110% messo a confronto di un professionista vale forse la metà.

Edited by SaschaGranato - 13/11/2013, 14:45
 
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Nuno Vox
view post Posted on 13/11/2013, 16:21




Soggetto: Soggetto originale (e quindi da premiare). La storia è un tipico noir ma l’intreccio è molto ben congeniato. 8
Sceneggiatura: La crescita di Clint non è più una sorpresa ma quest’ultima fatica conferma che il giovane produttore continua il suo cammino migliorando continuamente tante sfaccettature dei suoi script. Sceneggiatura curata e scritta molto bene che conferma Clint nell’olimpo dei migliori. 8
Regia: Non conosco molto il regista, ma per quello che ho letto mi sembra starci. 7
Cast: Ottimo cast con un Phoenix sugli scudi che si candida tra i favoriti per gli awards. Ma tutto il cast mi è parso funzionare molto bene. 7,5
Locandina: Ben fatta e caratterizzata da tante scelte (bianco e nero, sfumature, font) azzeccatissime. 7,5
Musiche: Soundtrack adattissima al genere. 7,5
Sito: Semplice ma funzionale. E il nero è sempre sinonimo d’eleganza (specialmente in un noir…). 7
Voto complessivo: Come detto un’altra grande prova per Clint che mette in questo film tutto quello che un noir deve avere: scene d’azione, dialoghi efficaci e soprattutto personaggi ben caratterizzati. Non do 8 pieno (che comunque darò al sondaggio) perché è un genere che mi piace ma che alla lunga un po’ mi annoia. Però il film mi è piaciuto più di quello che pensavo. E l’intreccio costruito da Clint funziona benissimo. Il fatto che sia tutto frutto della sua mente da ancora più valore al film. 7,5
 
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Superlele2013
view post Posted on 13/11/2013, 16:40




L'ULTIMO SGUARDO

SOGGETTO & SCENEGGIATURA: Soggetto tipico del noir, forse abusato. Ma su questo, Clint costruisce una sceneggiatura davvero ben fatta, che mischia gli elementi tipici del noir con quelli del thriller. I clichè del noir ci sono tutti, ma, e qui secondo me sta la bravura del produttore, i personaggi non scadono mai nella caricatura, anzi, prendono corpo e sfaccettature proprie che rendono il film davvero interessante. La visione è davvero piacevole, soprattutto grazie ad un ritmo costante, non rallentanto neanche dalle note di "regia". Ben fatti anche i dialoghi, per i quali cadere nel banale era davvero facile (Ale & Franz per intenderci).Unica piccola pecca un pò "scontato" il finale, ma dopotutto è un Noir, non un giallo. . Il personaggio di Ross (Joaquin Phoenix) mi ha ricordato in più punti i tipici eroi di Ellroy.

REGIA: Non lo conosco molto. Comunque, da quello che ho visto, ci più stare.

CAST: Il cast funziona a meraviglia. Su gli scudi Phoenix, sicuramente il migliore. Nota di merito per Ed Harris, pienamente nella parte.

LOCANDINA: Ben fatta.

MUSICHE: Scegliere di meglio non era facile. Forse un pò troppo simile a quella di L.A. Confidential, però va bene, anzi, di più.

SITO: Funzionale, fa da gregario al film, com'è giusto che sia.


CONCLUSIONE: Di Clint ho visto tre film (Nemesi, Lo Sconosciuto n.89 e L'ultimo sguardo) e sono rimasto davvero sopreso. Se i primi due, ben fatti, questo li supera di gran lunga tutti. Forse, sulla mia valutazione ha influito anche il fatto che in questo momento sto leggendo solo Ellroy, o forse il fatto che è una sceneggiatura originale, non lo sò, comunque il mio voto è: 90
 
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Clint1994
view post Posted on 13/11/2013, 17:10




CITAZIONE
Direi che è molto soggettivo, sei uno dei pochi ai quali è piaciuto veramente il film. Per molti, Favola Americana, viene considerato un "passo falso", anche per i numerosi clichè del film, e a certe situazioni tradizionali".

Beh, in ogni caso ha ottenuto una nomination come miglior film, quindi significa che mediamente è piaciuto. Ma a me interessava sapere come la pensi tu... Cioè, riconosci anche a Favola Americana gli stessi difetti (che per me difetti non sono) che hai evidenziato in L'ultimo sguardo?

CITAZIONE
In effetti non capitano spesso certi confronti e parlarne è stimolante, ma penso che il confronto serva a poco se io resto fermo sulla mia opinione e tu sulla tua. Se il tuo film ha ottenuto molti consensi è perchè è un buon film. Probabilmente sono partito io con il piede sbagliato. E' uno sfizio che voglio togliermi, quindi intendo rileggere il tuo film e vedere cosa cambia. Un pò come se avessi acquistato il dvd, o l'avessi scaricato su internet :P

Beh, ti ringrazio, è una cosa che apprezzo molto :)

CITAZIONE
Sono d'accordo con te sul fatto che tutto è stato inventato, ma credo si possa cercare sempre qualche spunto differente. Ed è anche vero che i mezzi a nostra disposizione, soprattutto per me che sono autodidatta, sono molto scarsi. Tutto quello che so l'ho imparato leggendo e guardando film. Ho un diploma come Geometra, quindi guarda quanta esperienza posso vantare in campo di cinema.

Da un punto di vista personale vedo in Cinematik molto più che un gioco. Per me è il modo migliore per imparare a scrivere sceneggiature e migliorarmi costantemente. Sono solo al terzo film e la strada è lunga. Considero Cinematik un'ottima palestra e un modo per confrontarmi con voi. Penso valga lo stesso per Clint o Arcadia, che studiano Cinema. A me tocca aspettare ancora uno o due anni prima di mettermi da parte i soldi necessari per pagarmi gli studi, ma è a questo che ambisco. Diventare uno sceneggiatore. Se poi avrò la fortuna di tirar fuori qualcosa di decente, tanto meglio.

Su questo sono d'accordo. Cinematik è un gioco, ma se uno è davvero appassionato lo può considerare una palestra che ci aiuta a migliorarci. Questo è indubbio, io nel corso degli anni sono migliorato tantissimo nel mio modo di ideare una storia e di scriverla grazie a Cinematik. E questa è una cosa di cui sarò sempre grato a questo gioco.
Comunque qui siamo tutti autodidatti... L'unico che frequenta una scuola di sceneggiatura è Arcadia. Io ho iniziato a scrivere sceneggiature a 13 anni, in terza media, ho continuato per tutti gli anni del liceo classico e ora sono al primo anno di università... Anch'io quello che so l'ho imparato guardando film e leggendo libri, fumetti e script di cinematik. Purtroppo non è vero che studio cinema... Ho iniziato l'università da un mese e frequento il DAMS qua a Padova. Studio storia dell'arte, storia della musica, letteratura e storia del cinema. Il tutto a livelli abbastanza bassi, nel senso che la maggior parte degli studenti non è particolarmente appassionata di cinema, è solo un indirizzo universitario come un altro. E in ogni caso si tratta principalmente di storia del cinema, di certo non studio come si scrive una sceneggiatura. Avrei voluto fare una scuola di cinema vera e propria dopo la fine del liceo, ma anch'io non ho potuto per motivi economici.



Ringrazio Nuno e Superlele per le recensioni. Sono contento che il film sia piaciuto anche a loro.

Per Superlele: se stai leggendo i romanzi di Ellroy, eri sicuramente immerso nelle atmosfere giuste per la visione di "L'ultimo sguardo". Io non ho letto nulla di Ellroy, ma ho letto qui su Cinematik Dalia Nera e Il grande nulla, e sono stati un modello importante da seguire. ;)

Comunque sia a Mas sia a Superlele volevo dire che i brani presi dalla soundtrack di L.A. Confidential sono solo due, quindi non tanti. Ho saccheggiato di più la soundtrack di L.A. Noire.


PS: Comunque è scandaloso che NESSUNO abbia mai visto nulla di James Gray, dai. Voglio dire, non è mica un regista d'avanguardia russo :P
 
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74 replies since 2/11/2013, 14:01   1252 views
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