Regia: Come ho avuto già modo di dire su film chat, di Del Toro mi è piaciuto soltanto Il Labirinto del Fauno, gli altri sono dei filmettini mediocri s un pò sopravvalutati. Seppur lui sappia usare molto bene lo strumento, ma non riesce quasi mai a farmi appassionare ai personaggi. E io sono uno di quelli che vede di tutto, dal b-movie a Lars von Trier, passando per l'horror splatters, il sentimentale ecc. ecc. La scelta per Berserk non la condivido molto, ma la capisco, primo perché intorno al fantasy a parte Peter Jackson è molto difficile trovare autori apprezzati e siccome Del Toro è comunque un regista apprezzato ai più, Sascha non ci ha visto niente di male nel selezionarlo. Però, l'aspetto più positivo dell'operazione "regia" deriva dal fatto che lo script è molto dettagliato dal punto di vista tecnico e quindi rafforza il comparto regia, dando a Del Toro degli elementi in più per una messa in scena importante e funzionale.
Soggetto & Sceneggiatura: Il manga lo conosco, ho qualche numero, ma non ho mai continuato la serie. Grazie a te, finalmente riuscirò a capirne un pò di più. Io sono un grande appassionato di questo tipo di fantasy (ma anche quello classico, Tolkeniano, anzi le mie prime letture sono proprio quelle del maestro inglese), questo genere è stato ripreso anche da Martin per le sue Cronache del ghiaccio e del fuoco, ma guardando al passato troviamo anche Conan il barbaro. Se poi giriamo la testa verso l'oriente non possiamo che fare un elenco della spesa. Adattare un manga di tanti volumi, con una storia di questo tipo, pur rimanendone appesi, cercando di non tradire lo stile del fumetto, Sascha riesce a compiere un vero miracolo, perché (pur con una sceneggiatura di 160 pagine) la storia rimane sempre gradevole da leggere. Lo stile a me piace un sacco, queste descrizioni colme di aggettivi, ti permettono di immaginare meglio il film, renderlo ancora più cupo, tetro. In passato è stato sempre un metodo piuttosto criticato da molti giocatori, ma che io ho sempre riscontrato anche nella realtà, leggendo sceneggiature di film reali. E' assai importante impressionare il lettore, certo senza sconfinare nel romanzo, ma è una scrittura che ti permette una maggiore immersione nella storia, nei luoghi, nel tempo. Anche il modo in cui è stato interrotto non lo trovo diverso da un Il signore degli anelli, perché comunque la vicenda (pur lasciando aperti degli interrogativi) esaurisce il suo climax che evidentemente sarà il punto di partenza dell'altro episodio.
Cast: Anche la scelta del cast mi è sembrata molto corretta, Sascha ha tenuto in considerazione l'aspetto fisico, ma anche quello attoriale e infatti Bale è più che azzeccato. Bello rivedere anche Dolph Lundgren.
Locandina: "Dovahkiin, Dovahkiin, naal ok zin los vahriin" - ahahaha. Pur prendendo "spunto" da un altro capolavoro del fantasy, fà la sua sporca figura. Mi aspetto maggiore inventiva per il secondo episodio, però
Musiche: Per la maggior parte prese dal talentuoso James Newton Howard. Anche io difendo la scelta di riproporre il tema principale più volte all'interno di un film. Lo fanno quasi sempre a Hollywood non capisco perché non debba farlo anche un cinematikino. E la pellicola comunque contiene anche altri brani.
Sito: Finalmente qualcosa di fatto veramente bene. La passione dietro a questo film, si avverte e va premiata. Unico appunto. Visto che le musiche ce l'hai già linkate, quando rifai la pagina con la tracklist metti quelle linkate, perché se uno le vuole risentire se le deve andare a ricercare nello script e è abbastanza fastidioso. Per il resto veramente ottimo soprattutto il fatto di voler far immergere ancora di più con i riferimenti visivi al quale l'opera vuole avvicinarsi. Per me il premio scenografia e fotografia si deve rafforzare anche su questo tipo di lavoro che io userò nei miei prossimi film. Quindi, grazie per lo spunto.
Voto complessivo: E' un film che avrebbe meritato molto di più. Mi sono letto un pò le critiche che vengono mosse e non le condivido per niente. Quella di Andrew forse è quella più vicina alla mia idea di adattamento, a volte rischiare un pò di più sarebbe più opportuno, ma capisco anche la scelta dell'aderenza all'originale. Qui stiamo parlando di una serie ampia e saper gestire una mole di informazioni non è per niente semplice. E' un pò diverso dal romanzo, perché lì è tutto piuttosto concentrato (a meno che il libro non conti più di 700 pagine), quindi saper tagliare, mettere del proprio, richiede una grande elasticità ma soprattutto un metodo professionale. Lavorarci quattro mesi è già tantissimo, ma l'adattamento di opere così complesse può richiedere anche qualche anno. Per questo non mi sento assolutamente di criticare quell'aspetto. Il tipo di scrittura mi piace, il modo in cui è stato affrontato il fumetto mi piace. Per me è il secondo film del semestre, insieme all'altro capolavoro di Clint. 8, tanto per essere chiari.