| LARGO AL FACTOTUM! Le recensioni di Francis Delane
Sceneggiatura: partiamo dal fatto che sono un sentimentale, quindi questo genere di storie difficilmente non mi prendono (anche perché ho tre fratelli)· In secondo luogo, potrei lamentarmi della brevità del film, ma per una volta cambio obiettivo: non è tutto il film che andava allungato, ma soltanto il finale, per togliere alla 'redenzione' di Jim quel senso sgradevole di troppo veloce che rimane a fine film. Perché fino a quel momento, io non saprei trovare un difetto al film, che facendo sua la massima verdiana 'brevità e fuoco' riesce a concentrare una forte storia familiare di incontri e (soprattutto) scontri senza indulgere in scene strappalacrime, ma anzi facendo sua una quasi virile asciuttezza e brevità. Il percorso di Jim, uno splendido Mark Ruffalo, è molto ben tratteggiato, così come l'odiosa moglie e il suo ancor più odioso fratello. Forse leggermente più spazio andava concesso a Clive, ma anche così il personaggio del fratello, rimanendo in filigrana quasi fosse un incubo o un paradigma, ha una sua efficacia. Un film breve, quindi, un terzo film breve di questo Festival dopo L'enfant penchée e Une vie, ma molto più completo rispetto agli altri due.
Regia: Derek Cianfrance. Non ho visto nulla di lui, ma da quel poco che so è la prima volta che un suo film finisce bene. Mi sembra comunque adeguato.
Cast: essenziale e ben azzeccato. Ottimi tutti, ma speciale menzione per Ruffalo.
Musiche: ben assemblate, ottime per l'atmosfera.
Sito: non pervenuto.
Voto: 77/100 (7 al sondaggio). Un bel film sentimentale, asciutto, essenziale, con grandi attori e una bella atmosfera. Un finale un po' più lungo l'avrebbe anche migliorato.
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