Certo che mi va di continuare a discutere del film.
CITAZIONE (marenarobros @ 30/12/2013, 18:47)
Meglio un rigo di papelata che dieci recensioni con riassunto di trama e banalità a ripetizione. Vedi se uno degli altri recensori viene a dirmi qualcosa...
Parlo di due scelte PER ME sbagliate: con il soggetto che hai scelto coraggiosamente tu di portare su Ck, avrei tentato un altro regista e visivamente altri approcci, non per forza pornografici: dell'Archibugi ho visto solo Questione di cuore, io di rimando ti chiedo (e se la risposta è no, recuperalo) se hai visto Spring Breakers. Lì sono giovani universitarie senza valori, gli USA non sono l'Italia, ma è per renderti l'idea che la stessa storia si può raccontare in tanti modi. Ti ho criticato solo per non aver "osato" qualcosa in più. Se fosse stato un film reale, avrei detto che è il solito film da tinello. A Bertolucci (o almeno al suo stile narrativo) avevi pensato di accostarti?
Se la papelata è argomentata, come finalmente sta diventando, allora abbiamo di che discutere. Se rimane invece una dichiarazione lasciata là senza un rigo di approfondomento, se ne può pure fare a meno. Come delle recensioni finte, fatte senza aver letto il film per intero e, peggio, ricalcate sulla media delle altre recensioni per evitare di non sbagliare dicendo cavolate.
Quindi, se ho ben capito, se avessi scelto di "osare" di più, rimanendo più fedele alle scabrosità del romanzo, il film sarebbe stato migliore e ti sarebbe piaciuto maggiormente. Sono punti di vista differenti, ma tu trovami un film che piaccia a tutti allo stesso modo: semplicemente non esiste.
Ti posso raccontare il perchè delle mie scelte.
Avevo letto il romanzo di Pierantozzi. Pur trovandolo nel complesso non perfetto, ho trovato lo spunto per il film nel raporto che si crea tra i tre adolescenti, nel carattere controverso e spigoloso, ma vero e reale come ne ho trovati nella vita in alcuni ragazzi e ragazze che ho conosciuto in passato, e che hanno, due di loro, anche fatto la stessa identica fine di Ivan.
Perchè il romanzo è imperfetto? Perchè secondo me punta il bersaglio, ma si perde e si distrae dal plot principale indugiando su situazioni e particolari che non danno nulla in più. La scelta di Pierantozzi di indugiare in dettagli che risultano perfino disturbanti, dato che entrano nella pornografia, mi è sembrata abbastanza sbagliata. Se è stata fatta per far richiamare sul romanzo un certo clamore mediatico, che si traduce in pubblicità, allora mi sembra addirittura banale. La stessa banalità l'avrei fatta io, se avessi mantenuto lo stesso livello di scabrosità, perchè, ripeto, mi sembra fin troppo facile ottenere dei risultati con il minimo sforzo. Ben più difficile invece far immergere il pubblico nello stesso senso di vuoto e desiderio di essere amati fino alla follia che vive Ivan, senza mostrare gli amplessi sessuali nella loro totale crudezza.
Ho invece deciso di puntare al bersaglio in modo più deciso, lasciando da parte le varie divagazioni che il libro possiede, e rendendo così la mia operazione di scrittura anche più interessante, perchè ho cambiato caratteri ad alcuni personaggi secondari (ad esempio il personaggio di Greta Carrer) e modificato situazioni e fatti.
Sono situazioni da film nel tinello alcune scene che ho lasciato nella loro crudezza? La pisciata che Ivan fa sulla testa di Sara, i baci appassionati fra due ragazzi quindicenni, la cattiveria verbale nei confronti della ragazza dopo che Ivan scopre lo scherzo, il suicidio di Ivan, per parlare dei ragazzi, e la vuotezza e il senso di fallimento del mondo lontano e alieno degli adulti, incapaci ed inetti: uno spettatore smaliziato come te le troverà cose banali e scontate, perchè probabilmente ormai assuefatto da un cinema più vero del vero e però, nella mia idea, piuttosto facile e prostituito al voyeurismo del pubblico; magari un regista come Bertolucci avrebbe calcato ancor di più la mano, certo; nel dargli un taglio un pelino meno crudo e scontato, ho voluto provare a non distarrre lo spettatore, a fargli conoscere il disagio di alcune vite di adolescenti, senza filtri distorti. In questa scelta editoriale, la regia affidata ad una bravissima Francesca Archibugi mi è sembrata coerente.