Mr.Noodles |
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| visto in sala, fortunatamente in VO. è un buon film, ma il "peggiore" dei tre di McQueen. McQueen si lascia un po' andare alla "grande storia" e mette da parte la ricerca stilistica delle prime opere: paradossalmente, in "12 years a slave", dove la connessione corpo-prigione affronta una delle tematiche più dure e mostruose, cioè "lo schiavismo", si perde completamente la metafora religiosa presente sia in "Hunger" (sulla scorta di Bresson) che in "Shame" (sulla scorta di Schrader). vanno bene i piani fissi, alcuni dettagli e il tono freddo che è le griffe della regia di McQueen, ma la conduzione del racconto è sin troppo tradizionale: un paio di spezzature della linearità narrativa, per altro costruita col montaggio esattamente come in "Shame" (ma senza il senso che aveva quel montaggio in "Shame"), non fanno primavera. scivoloni sono i dialoghi didascalici e alcune scorciatoie per alzare il livello di pathos, attraverso immagini liriche (col commento sonoro che cresce di volume), un probabile debito alla sua provenienza videoartistica. Fassbender in vesti luciferine è davvero enorme, e bravissima anche Lupita Nyong'o.
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