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Le intermittenze della morte
Poll choicesVotesStatistics
74 [44.44%]
7,52 [22.22%]
81 [11.11%]
6,51 [11.11%]
51 [11.11%]
100 [0.00%]
9,50 [0.00%]
90 [0.00%]
8,50 [0.00%]
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Le intermittenze della morte, Arcadia Productions

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Arcadia1983
view post Posted on 30/6/2013, 12:58




CITAZIONE (marenarobros @ 30/6/2013, 13:24) 
CITAZIONE (Arthur Zowski @ 30/6/2013, 06:16) 
il voto sarebbe 88 al primo tempo ma viene tragicamente abbassato a 52

:o:

vabbe', ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni.

spero comunque che la seconda parte non sia per uggia nei confronti dei due protagonisti :)
 
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emilgollum
view post Posted on 30/6/2013, 13:06




vabbè 88 a 52 è un gap troppo alto, Arthur non esagerare. :P
 
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Andrew.
view post Posted on 30/6/2013, 16:30




Tra l'altro Arthur è l'unico che ha apprezzato più la prima parte piuttosto che la seconda. Vabè, saranno gusti.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 30/6/2013, 17:00




CITAZIONE (Andrew. @ 30/6/2013, 17:30) 
Tra l'altro Arthur è l'unico che ha apprezzato più la prima parte piuttosto che la seconda. Vabè, saranno gusti.

notato.
 
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view post Posted on 30/6/2013, 22:15
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CITAZIONE (Arcadia1983 @ 30/6/2013, 13:58) 
CITAZIONE (marenarobros @ 30/6/2013, 13:24) 
:o:

vabbe', ognuno ha diritto di esprimere le proprie opinioni.

spero comunque che la seconda parte non sia per uggia nei confronti dei due protagonisti :)

No, niente di personale ;), potrebbe essere piuttosto che è il primo che recensisco...
 
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Oren productions
view post Posted on 1/7/2013, 20:05




Come al solito dopo aver visto un film di Arcadia resto sempre spiazzato dalla delusione e dal fascino che i suoi script mi provocano.
Come per Il desiderio, a fine di questa sua ultima fatica produttiva, mi ritrovo indeciso e chiedo a me stesso: Mi è piaciuto o no?
Cerco allora di fare spazio nelle mie idee e analizzare la questione punto per punto.
Il soggetto:
Fresco, originale e folle quanto basta per poter esplorare qualsiasi strada senza rischiare di cadere nel banale.
Arc, con grande e indiscusso coraggio, sceglie la più difficile.
La prima parte è molto corale, tantissimi personaggi che appaiono in scena anche solo per poco tempo. Tutto per mostrarci come la società reagirebbe ad una "stranezza" del genere. Molto realistiche infatti le razioni che il produttore mette in mostra. Le implicazioni della mafia, i problemi economici che subirebbe una nazione se nessuno morisse più, lo smarrimento della popolazione ecc. Ci sono anche molti personaggi interessanti come il giovane filosofo e le sue filosofiche riflessioni:). Lo spirito che parla con lui ad esempio. Inizialmente per me non aveva senso ma poi lo giustificato pensando che sia la mente del giovane a elaborare quei discorsi e quelle teorie.
Le seconda parte invece è molto più intensa, con l'apparizione della splendida Keira ed un grandissimo Waltz. Loro due insieme riempiono l'intero film. Anche qui non mancano cose lasciate un po' a discrezione dello spettatore. La falce, tanto affascinante quanto inutile, il mistero della busta che torna sempre al mittente, la decisione della morte di trasferirsi una settimana sulla terra; per cosa poi?
Insomma il film è troncato in modo piuttosto netto in due parti molto distinte fra loro e pieno di domande lasciate senza una era risposta.

Fra le due, io ho preferito la prima, anche se mi è piaciuta di più la seconda.
Nella prima metà Arc ha messo in scena situazione comunque credibili, anche se il film in quel pezzo non tocca nessuna corda emotiva, stuzzica lo spettatore in molti punti.
L'arrivo della mafia, i tanti personaggi, la prima lettera viola che arriva al direttore della tv ecc.
La seconda parte invece è la più bella, la più intensa e quella da cui si poteva attingere per dare più intensità alla splendida e ambigua relazione che si stava instaurando tra i due.
Insomma una prima parte ben sfruttata ma che non conquista a pieno, mentre la seconda si prende l'attenzione del pubblico ma non è molto approfondita e lascia in un certo senso l'amaro in bocca. anche perché rilegata appunto solo alla seconda parte del film.
Tutto è confezionato con l'impeccabile ed invidiabile stile di Gennaro che in questo è sempre una garanzia.
Molto belle anche le musiche che si accostano benissimo al film.

Voto 70

Sono poco convinto del voto, è un opera che lo merita e soprattutto penso di essere io e la mia limitata propensione verso questo genere di film, (che però in un certo senso mi affascinano) a non capirli a fondo.

Attendo le risposte di Arc per vedere come spiegherà alcune sue scelte.
 
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mastruccio
view post Posted on 5/7/2013, 01:01




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Soggetto: Un premio Nobel del livello di José Saramago, che ha trattato tematiche anche religiose con una visione assolutamente originale, ha ideato un soggetto particolarmente bello e stuzzicante. Che succederebbe se, all'improvviso, la morte decidesse di non "lavorare" più? Bè! Geniale, direi. Voto: 78/100

Sceneggiatura: Arcadia ha capacità notevoli, dimostrate nei suoi precedenti film, che ho apprezzato per lo stile del linguaggio, sempre asciutto ed efficace. Non so se è per assecondare l’autore del ibro, ma questa volta, invece, Arcadia preferisce una sceneggiatura densissima di dialoghi lunghi, scene che qualche volta faticano a decollare per via della continua richiesta al pubblico di riflettere e cercare di capire il significato intrinseco dei lunghi discorsi che dicono i personaggi. Non è un film semplice, è chiaro, e gli aspetti filosofici, le critiche anche feroci che Saramago rivolge al clero cattolico, ai politicanti e ai suoi malaffari con la criminalità (qui chiamata maphia), non fanno che arricchire il plot. Mi pare, però, che il libro si possa prestare più ad una trasposizione teatrale più che cinematografica, ed infatti a volte mi è parso di leggere un copione teatrale e non una sceneggiatura. E’ evidente che adattare per il cinema una tale opera sia impresa difficilissima, e certamente se lo si facesse realmente sarebbe un film intellettuale, per pochi spettatori e visibile in qualche cinema d’essay. Arcadia ha il merito di averci provato, con coraggio e una certa dose di sfrontatezza, dato che ha cambiato il finale del libro. Ma i limiti restano. Voto: 70/100

Regia: La scelta di Roma Polansky come regista di un film così particolare mi ha lasciato un po’ perplesso. E’ un impressione che mi è rimasta anche dopo aver letto lo script. Mi sarebbe piaciuto che ci fosse un altro tipo di regista; ad esempio, la butto lì, uno come Terrence Malick lo avrei visto meglio. Voto: 60/100

Cast: Il cast è molto ampio, con grandi attori ed attrici chiamati a ruoli anche piccolissimi, o a dare solo la voce, come nel caso di Helen Mirren. Ci può anche stare, per un film di questo tipo. Grande bella interpretazione dell’attrice prediletta di Arcadia, Keira Knightley. Voto: 74/100

Locandina: Bellissima, una delle migliori del semestre. Voto: 78/100

Musiche: Particolare come tutto il film. La scelta di inserire solo brano per violoncello, però, mi è parsa troppo semplice, visto che il personaggio chiave della storia è un violoncellista. Comunque fa il suo effetto. Voto: 70/100

Sito: Una buona presenza di pagine esplicative e il finale alternativo del film rendono completo il sito. Voto: 75/100

Voto complessivo: Sono sicuro che anche Arcadia si renda conto della particolarità di questo film, che non potrà piacere per forza a tutti. Una certa pesantezza, malgrado le non numerose pagine, non gli gioveranno, per non parlare poi delle difficoltà di comprendere subito, mentre lo si vede. A me, comunque, il film è abbastanza piaciuto. Poteva forse essere adattato meglio, rendendolo più fruibile al grande pubblico, ma non so ancora se sarebbe stato veramente necessario.
Voto: 72/100
 
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Merlino*
view post Posted on 5/7/2013, 01:18




Lo spettatore addormentato


Una volta fa mi fu detto che molta gente non pensa né alla morte né alla vanità delle cose e anche io come quei molti per tanti per anni ho dimenticato queste parole, evitando il problema, fino a ieri quando, dentro a un cinema, si sono spente le luci in sala e l’incanto dell'oblio è svanito avvolto dal buio intorno a me.
Nell'oscurità della sala la morte è tornata a parlarmi, a ricordarmi di quando, interrompendo la sua mietitura, accettò di darmi l’opportunità di una seconda vita e lo ha fatto mostrandomi sullo schermo come questa sua apparente bontà, se non circoscritta a pochi meritevoli da lei scelti, si trasformerebbe nel peggiore dei drammi portando alla distruzione e al degrado completo una società che ormai fatica a credere anche nella propria vita. Poi però, dopo essere tornata a fare il proprio dovere, la morte si lascia, ancora una volta volutamente, distrarre dal suono di un violoncellista.
Posso dire con certezza di aver visto un bel film con tanti (troppi?) attori bravi che, diretti con mano decisa, hanno saputo dare spessore fisico a immagini quasi sempre impalpabili e più dirette a mente e udito che non alla vista, con una morte forse sin troppo bella e un violoncellista bravissimo. Certo, proprio per questo, non è una pellicola semplice da vedere e ancor meno da assimilare, ma nulla è semplice durante il corso della nostra vita e ancor meno lo quel momento nel quale realizziamo di dover morire un giorno come cadendo in un nulla senza speranza, e quel momento prima o poi arriva sempre, per tutti, inatteso, a sorprenderci, anche dentro a un cinema. Voto 7 molto abbondante anche per premiare locandina, sito e soprattutto musiche.
Jof, 56 anni, Malmö. (03 Luglio 2013)

Per finire, fuori recensione, c’è una cosuccia che solitamente non faccio ma che non riesco a trattenere (no, non pensate male, non state per sentire odori strani): “Il violoncellista entra in casa e molla il violoncello all’ingresso” sarà pure in italiano corretto ma proprio non mi riesce di digerirlo chiedo scusa se lo faccio notare.
 
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Andrew.
view post Posted on 5/7/2013, 09:11




Piccola curiosità, Merlino, come mai per alcuni film hai usato la rece flash e per altri quelle "discorsive"?
 
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Merlino*
view post Posted on 5/7/2013, 09:22




CITAZIONE (Andrew. @ 5/7/2013, 10:11) 
Piccola curiosità, Merlino, come mai per alcuni film hai usato la rece flash e per altri quelle "discorsive"?

Negli ultimi giorni avevo, diciamo così, perso quella personale spersonalizzazione che mi serve per le recensioni dello Spettatore Addormentato, probabilmente per i soliti pesanti impegni lavorativi personali di inizio mese che si sono sommati alle letture a cadenza forzata degli ultimi film e così ho accelerato i tempi con il ritorno alla mia opinione di vecchia data che è molto più semplice e meno impegnativa. Ma tranquillo, già arrivato alla fine di questa recensione avevo pensato che non ci sarebbe nulla di male se Lo Spettatore Addormentato, già ora più rilassato, nel fine settimana recuperasse i film che non ha recensito ;)
 
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Andrew.
view post Posted on 5/7/2013, 09:43




Io pensavo che i film con le rece flash non avessero stimolato abbastanza lo spettatore addormentato, non l'avessero "ispirato". E non ci sarebbe nulla di male eh, capita anche a me di scrivere recensioni lunghe quando un film mi dice tante cose e viceversa :)
 
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Merlino*
view post Posted on 5/7/2013, 09:46




CITAZIONE (Andrew. @ 5/7/2013, 10:43) 
Io pensavo che i film con le rece flash non avessero stimolato abbastanza lo spettatore addormentato, non l'avessero "ispirato". E non ci sarebbe nulla di male eh, capita anche a me di scrivere recensioni lunghe quando un film mi dice tante cose e viceversa :)

Mah! Come cose se vogliamo ce ne sono quasi più nelle recensioni "classiche", anche se poi è vero che una attenta lettura dello Spettatore Addormentato svela tante altre cose oltre le parole scritte ;)
 
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World ^_^
view post Posted on 6/7/2013, 15:57




Le intermittenze della morte - Arcadia Productions

Soggetto & Sceneggiatura: Il tema della Morte che va in vacanza o si "innamora" non è sicuramente nuovissimo, al cinema. Basti pensare, appunto, al vecchio film dal titolo La morte va in vacanza (poi rifatto in tempi più recenti come Vi presento Joe Black), ciononostante non voglio certo essere "blasfemo" e già c'era da aspettarselo, fin dall'inizio, che il premio Nobel Saramago avrebbe tratto ispirazione da un tale spunto per creare un romanzo pieno di simbolismi e riflessioni filosofiche. Ad Arc, dal canto suo, piacciono le sfide e anche stavolta non si è tirato indietro dal realizzare un film personalissimo, di non univoca fruizione, che soprattutto nella prima parte si dilunga in dialoghi densi di significato, con tanti aspetti satirici (politica e religione cattoliche le istituzioni più criticate) che ne appesantiscono un po' la visione. Ho trovato anche io migliore la seconda parte, dove "compare" finalmente la Morte e la conosciamo, con sorpresa, attraverso il suo rapporto con il violoncellista. Complimenti per aver "tradito" il finale originale del libro con un altro a mio avviso più riuscito e "poetico", mi chiedo però se l'intera operazione ne avrebbe guadagnato ancora di più se con lo stesso coraggio avesse riadattato anche la prima parte del film.

Regia: Polanski ci sta. Non si può dire che non sia adatto alla regia di un film del genere, oltretutto l'impianto quasi "teatrale" dell'opera richiama anche stilisticamente opere come del regista polacco come Carnage o La morte e la fanciulla. Forse ci poteva stare qualche scelta ancora più ardita, ad assecondare la scelta sperimentale di Arc, ma Polanski l'ho visto bene.

Personaggi & Cast: Cast sontuoso e ci sta che in una produzione particolare come questa prestino il proprio viso (ma anche la sola voce) tanti grandi attori internazionali. Inevitabilmente, però, sono in pochi a emergere e stiamo parlando di Keira Knightley nel ruolo dell'Oscura Mietitrice e il violoncellista Waltz. Se la cava molto bene lui, mentre Keira ha avuto ovviamente da Gennaro un trattamento di favore, regalandole una interpretazione di alto livello. Non so se grazie ad essa riuscirà a centrare la statuetta da Arc tanto agognata, ma di sicuro è un nome col quale dovranno confrontarsi tutte le altre protagoniste favorite quanto lei (penso a Anna Paquin).

Considerazioni finali: Alla fine, alla visione di ogni opera tutto si riduce a una domanda: ti è piaciuto, sì o no? E, se sì, in che misura?
Come accaduto anche altre volte con film della Arcadia la risposta è sì, perchè è forte la convinzione di aver assistito anche stavolta a un film "diverso" dal solito, capace di interessare e far riflettere. In questo caso, a differenza di qualche film arcadiano più recente (penso al riuscito Gang Bang ma anche al più omogeneo Il desiderio), posso dire che alla fine lascia un po' freddi, anche a causa di una sua spaccatura in due parti che ha un po' spiazzato. Tuttavia non è difficile pensare che alle prese con questa stessa materia sarebbe stato forse difficile tirare fuori un'opera più compatta e convincente di questa.

Voto: 7.2
 
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Andrew.
view post Posted on 6/7/2013, 16:11




A proposito della chiesa, mi domandavo come mai lo spettatore addormentato si sia scandalizzato con A volte ritorno ma non con Le intermittenze della morte che mi è sembrato molto più "blasfemo".
 
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view post Posted on 6/7/2013, 17:07
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CITAZIONE (Andrew. @ 6/7/2013, 17:11) 
A proposito della chiesa, mi domandavo come mai lo spettatore addormentato si sia scandalizzato con A volte ritorno ma non con Le intermittenze della morte che mi è sembrato molto più "blasfemo".

Ma perchè in A volte ritorno ci sono le parolacce, ovvio! :P

Cmq a questo particolare non ci avevo pensato... qui la Chiesa ne esce davvero con le ossa rotte. Evidentemente il linguaggio urlato (ma piuttosto innocuo) di A volte ritorno ha fatto molto più rumore del sottile ma ben più impietoso ritratto fornito da Le intermittenze della morte.
 
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