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Le intermittenze della morte
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Le intermittenze della morte, Arcadia Productions

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view post Posted on 24/6/2013, 19:30
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Cinefilo Ad Honorem

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Arc (e non solo tu), ma aggiornare la firma, per riassumere i film letti (virtuali e reali) anche con il voto secco, no eh?
 
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emilgollum
view post Posted on 24/6/2013, 19:48




CITAZIONE
Al cinema ci sono cose che funzionano e altre no, non è vero che si può fare assolutamente tutto.

a parte che qui stiamo ragionando su una sceneggiatura, figurati se riusciamo a capire se quest'opera sia filmabile oppure no. E non si tratta di "giustificare" l'assenza di una narrazione classica con il termine "sperimentale", perché spesso, prendi per esempio "The Tree of life" (prendo quello più recente, ma ce ne sono a bizzeffe di film così), su carta come sarebbe? Renderebbe allo stesso modo? Soffermarsi troppo su questo aspetto è riduttivo.
 
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Clint1994
view post Posted on 25/6/2013, 10:55




CITAZIONE (emilgollum @ 24/6/2013, 20:48) 
CITAZIONE
Al cinema ci sono cose che funzionano e altre no, non è vero che si può fare assolutamente tutto.

a parte che qui stiamo ragionando su una sceneggiatura, figurati se riusciamo a capire se quest'opera sia filmabile oppure no. E non si tratta di "giustificare" l'assenza di una narrazione classica con il termine "sperimentale", perché spesso, prendi per esempio "The Tree of life" (prendo quello più recente, ma ce ne sono a bizzeffe di film così), su carta come sarebbe? Renderebbe allo stesso modo? Soffermarsi troppo su questo aspetto è riduttivo.

Eh ma appunto, "The tree of life" è un film che su carta non funzionerebbe, perché è tutto fatto di immagini, ma al cinema, proprio per questa sua caratteristica, funziona invece alla grande. "Le intermittenze della morte", invece, secondo me funzionerebbe più su carta che al cinema, per tutti i motivi che ho già spiegato.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 25/6/2013, 10:59




ah, io una volta beccai uno screencap della sceneggiatura di The Tree of Life: frasi semplicissime (tipo A chair e cose così).

comunque, il prossimo film con Jake Gyllenhaal e Mélanie Laurent, Enemy, ho scoperto che è tratto da un romanzo di Saramago. sarà interessante da vedere.
 
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emilgollum
view post Posted on 25/6/2013, 11:04




CITAZIONE (Clint1994 @ 25/6/2013, 11:55) 
CITAZIONE (emilgollum @ 24/6/2013, 20:48) 
a parte che qui stiamo ragionando su una sceneggiatura, figurati se riusciamo a capire se quest'opera sia filmabile oppure no. E non si tratta di "giustificare" l'assenza di una narrazione classica con il termine "sperimentale", perché spesso, prendi per esempio "The Tree of life" (prendo quello più recente, ma ce ne sono a bizzeffe di film così), su carta come sarebbe? Renderebbe allo stesso modo? Soffermarsi troppo su questo aspetto è riduttivo.

Eh ma appunto, "The tree of life" è un film che su carta non funzionerebbe, perché è tutto fatto di immagini, ma al cinema, proprio per questa sua caratteristica, funziona invece alla grande. "Le intermittenze della morte", invece, secondo me funzionerebbe più su carta che al cinema, per tutti i motivi che ho già spiegato.

quindi? MI suona un pò una contraddizione, oppure non ti sto capendo. :P
 
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Andrew.
view post Posted on 25/6/2013, 11:11




CITAZIONE (emilgollum @ 25/6/2013, 12:04) 
CITAZIONE (Clint1994 @ 25/6/2013, 11:55) 
Eh ma appunto, "The tree of life" è un film che su carta non funzionerebbe, perché è tutto fatto di immagini, ma al cinema, proprio per questa sua caratteristica, funziona invece alla grande. "Le intermittenze della morte", invece, secondo me funzionerebbe più su carta che al cinema, per tutti i motivi che ho già spiegato.

quindi? MI suona un pò una contraddizione, oppure non ti sto capendo. :P

Io penso che Clint voglia dire semplicemente che la trasposizione risente un po' troppo della forma del romanzo, che già di per sè era difficile da trasporre.
 
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Clint1994
view post Posted on 25/6/2013, 11:13




CITAZIONE (emilgollum @ 25/6/2013, 12:04) 
CITAZIONE (Clint1994 @ 25/6/2013, 11:55) 
Eh ma appunto, "The tree of life" è un film che su carta non funzionerebbe, perché è tutto fatto di immagini, ma al cinema, proprio per questa sua caratteristica, funziona invece alla grande. "Le intermittenze della morte", invece, secondo me funzionerebbe più su carta che al cinema, per tutti i motivi che ho già spiegato.

quindi? MI suona un pò una contraddizione, oppure non ti sto capendo. :P

E quindi, invece, i nostri sono film virtuali, che noi dobbiamo immaginare come se li vedessimo al cinema.

Mi sembrava di essere stato chiaro nella recensione e nel post successivo, eh
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 25/6/2013, 19:27




E se un giorno tutti smettessero di morire?
La cosa è allettante per molti, ma essere immortali non vuol dire per forza essere giovani in eterno. Ci sono molti anziani ammalati la cui morte sarebbe una liberazione per loro, mogli che aspettano eredità, religioni che non sanno più come giustificarsi, agenzie di pompe funebri che vanno in malora... Saramago e Polanski, e quindi Arc, ci fa vedere che la morte, per quanto brutta, è essenziale nella vita delle persone, ma quando torna non vuol dire che sono tutti pronti a darle il bentornato: la paura della morte rimane, anche se lei avverte con una settimana di anticipo. Ma anche la morte ha le sue debolezze: un bel violoncellista sessantenne interpretato da Waltz che non riesce a ricevere la sua lettera d'avviso, e di cui la Nera Signora prima vorrà affrontarlo vis a vis, poi si prenderà quella che potrebbe essere una bella cotta
Ora, fin qui tutto ok, il problema è nella continuità non viene spiegato molto: perché non riesce a dare la lettera? Che ha di speciale quel tipo? Alla fine non lo spiega più, e poi anche io penso che alcune scene, tipo quella con lo spirito dell'acqua, potevano essere tagliate: insomma, non bastava fargli scrivere le riflessioni sul suo diario al giovane filosofo?
Queste cose mi hanno lasciao un po' perplessa, per il resto il film è promosso.

voto 7,5
bellissima la colonna sonora fatta di archi.
 
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Nuno Vox
view post Posted on 26/6/2013, 08:56




Soggetto: Storia molto originale e ben congeniata. Sicuramente quello di Saramago è un romanzo difficile da trasporre in maniera efficace, ma lo spunto è indubbiamente molto affascinante. 7,5
Sceneggiatura: Script sicuramente difficile, anche se Gennaro dimostra di avere competenza ed esperienza per il compito. In alcuni punti un po’ troppo filosofico e il che appesantisce a tratti la lettura (il giovane filosofo, alcuni dialoghi morte-falce) ma nel complesso un buon lavoro. 7
Regia: Film nelle corde di Polanski, anche se forse avrei fatto una scelta meno altisonante. 7-
Cast: Waltz e la Knightley dominano la seconda parte del film e spiccano sugli altri, quasi tutti comprimari di passaggio, fatta eccezione per Cluzet e Trintignant. Nota di merito per un ottimo Burruano. 7
Locandina: Non memorabile ma discreta e abbastanza in tema. 6,5
Musiche: Molto belle e suggestive. 8
Sito: Minimo sindacale, ma sufficiente anche se la pagina del film non mi ha convinto sia per l’impaginazione che per la totale assenza delle foto che mi ha costretto a tenere sotto mano la pagina del cast. 6-
Voto complessivo: Attratto dal soggetto ho affrontato la visione con grandi aspettative, che alla fine non sono state del tutto soddisfatte. Forse mi aspettavo un film un po’ diverso e nei panni di Arcadia avrei dato più “realtà” e meno “filosofia” rispetto al romanzo originale. E’ vero che in definitiva è una storia poco cinematografica e quindi la trasposizione non era affatto un lavoro facile. Alla fine dei conti è sicuramente un buon film e un ottimo esercizio di stile, e la storia si sviluppa con grande eleganza, sorretta da un’ottima colonna sonora, suscitando anche profonde riflessioni. Ma la sensazione di “occasione non del tutto sfruttata” per sfornare un piccolo capolavoro rimane. 7
 
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view post Posted on 26/6/2013, 14:00
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Finalmente ho finito di leggere il nuovo e chiacchierato (mi sorprenderei del contrario! :P ) film di Arcadia, uno dei più attesi del semestre per l’assoluta stravaganza del soggetto e anche per il ritorno alla produzione di Arcadia che questo semestre, a differenza del passato, è uscito con una sola pellicola.
Lo dico subito, senza troppi giri di parole, per dovere di onestà nei confronti di Arcadia: il film non mi ha convinto del tutto nonostante le tante buone idee.
La storia, si sa già, racconta di un paese in cui da un giorno all’altro non esiste più la morte e nessuno degli abitanti va più all’altro mondo. Ciò comporterà una serie di pesanti ripercussioni sulla società, a partire dai ceti più umili fino alle sfere più alte. Inutile sottolineare la genialità che c’è dietro una storia del genere eppure quando si ha a che fare con un’opera così ingombrante e importante, i rischi e le insidie della trasposizione cinematografica si moltiplicano tanto che viene da chiedermi se davvero qualcuno avrebbe potuto fare meglio di Arcadia. Non credo si potesse fare di più, il produttore ha fatto un gran lavoro di trasposizione ma il film soffre di alcuni difetti su cui è difficile sorvolare.
Innanzitutto è bruscamente diviso in due parti, diametricalmente opposte. La prima corale, frammentaria, piuttosto lenta, mentre la seconda più intima, con due soli protagonisti e un ritmo che dire veloce è dire poco.
La prima parte, all’inizio, è estremamente interessante e ti cattura a dovere. Vedere le conseguenze che porterebbe l’annullamento della morte dalla vita degli uomini è sfizioso e davvero ci si rende conto come la nostra società sia fondata sulla morte, tanto che viene da pensare sia quasi una benedizione. Interessanti i vari dibattiti tra il cardinale e il primo ministro, oppure quello tra i due filosofi, per non parlare poi del modo in cui reagisce il governo a tale cataclisma (collusione con la mafia… ci ricorda mica qualcosa? :unsure: ).
Tutto molto piacevole e stimolante da seguire, eppure a volte si ha la sensazione che i dibattiti vadano troppo per le lunghe, che bastassero molte meno battute per far passare un concetto, o che addirittura qualche dialogo fosse quasi superfluo (quello con lo Spirito delle Acque non mi ha convinto e poi mi sono chiesto: come farebbe uno spettatore a capire che quello è lo Spirito delle Acque? Non gli si chiede uno sforzo di immaginazione troppo grande?). Si ha quasi la sensazione di assistere più a una lezione di filosofia, con grande stile ovviamente, ma pur sempre una lezione.
La seconda parte invece è sicuramente quella più avvincente, che stimola non solo riflessioni ma soprattutto emozioni. A volte si prova quasi tenerezza per l’enigmatica figura della Morte, dipinta quasi come un impiegato delle poste, con i suoi superiori da soddisfare e le scartoffie burocratiche. Non c’era modo migliore di ironizzare sulla più grande paura dell’uomo. Bello anche il timido rapporto che si instaura tra Morte e il violoncellista, fatto di dialoghi enigmatici e sguardo silenziosi. Sembra che tra i due, a parlare, più che le parole sia la musica. Peccato che tutto si risolva davvero in una manciata di scene lasciando al sensazione che si potesse approfondire molto di più il rapporto tra i due, magari sacrificando proprio qualche scena della prima parte.
Riguardo il finale, Arcadia, in coerenza con lo stile, le atmosfere e le scelte fatte nel corso della pellicola, si affida a una conclusione aperta che sicuramente non stona con il resto del film. Io però avrei preferito quella più attinente al libro, sicuramente più esplicita e meno enigmatica, ma con un tocco vagamente romantico che ho molto apprezzato.
Nonostante le perplessità di cui ho parlato, rimane però intatto il consueto e ormai personalissimo tocco di Arcadia: le atmosfere raffinate, le musiche, alcune inquadrature, contribuiscono a creare uno stile sempre molto raffinato che affascina e cattura.

Nonostante non sia facile da giudicare in un film del genere, credo che quella di Polanski sia una buona scelta. Anche il cast non è semplice da giudicare, dato che la maggior parte compare in poche scene. Nel suo complesso è molto ben assemblato, con scelte originali e per nulla scontate. La scommessa di Arcadia sulla Knightley è pienamente vinta. Infatti l’attrice con al sua bellezza algida e l’espressione un po’ imbronciata è perfetta per la parte.

Apprezzo la scelta delle musiche, tutte stilisticamente sulla stessa linea. A volte però avrei cambiato qualche accompagnamento.

Buono il sito. Interessante soprattutto la sezione sul romanzo. Locandina bellissima, l’immagine sembra quasi professionale. Solo il font usato non mi ha convinto.

In conclusione Le intermittenze della morte è un film molto particolare, per certi versi coraggioso, che però a volte è troppo debitore nei confronti del romanzo da cui è tratto e quindi della forma letteraria. La prima parte troppo lunga e dispersiva, schiaccia inevitabilmente la seconda molto più emozionante ma che si risolve in poche scene. Credo che Arcadia (spinto dalla passione per l’opera) abbia fatto il massimo per trasporre il romanzo al meglio senza tradirlo e questo gli va riconosciuto; altri magari (tipo io) non ci avrebbero neanche provato. 67/100
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/6/2013, 15:27




attendo qualche altra recensione (Francis, Mastruccio, Merlino, Pap, World, insomma), poi rispondo. comunque intanto vi ringrazio per la lettura e le recensioni.
 
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view post Posted on 29/6/2013, 15:51
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CITAZIONE (Arcadia1983 @ 29/6/2013, 16:27) 
attendo qualche altra recensione (Francis, Mastruccio, Merlino, Pap, World, insomma), poi rispondo.

Fossi in te risponderei già. Siamo noi a non meritarci l'attesa.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/6/2013, 16:01




CITAZIONE (marenarobros @ 29/6/2013, 16:51) 
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 29/6/2013, 16:27) 
attendo qualche altra recensione (Francis, Mastruccio, Merlino, Pap, World, insomma), poi rispondo.

Fossi in te risponderei già. Siamo noi a non meritarci l'attesa.

vedremo, dai... è che ho paura di ripetere poi le stesse cose.
 
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view post Posted on 30/6/2013, 05:16
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Comparsa

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Ho visto il primo film!

Ho scelto le intermittenze perchè la storia è veramente originale, l'idea che la morte smetta di mietere è grandiosa per poter parlare di politica, filosofia e religione, durante tutto il primo tempo sono rimasto sorpreso, divertito e coinvolto pensando.... chissà quando arriva la morte che succede, il primo tempo mi ha reso addirittura impaziente che arrivi la morte!, poi devo confessare che arrivata non ha smentito la sua fama, ho finito di vederlo con difficolttà, grandiosa colonna sonora!
il voto sarebbe 88 al primo tempo ma viene tragicamente abbassato a 52
 
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view post Posted on 30/6/2013, 12:24
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CITAZIONE (Arthur Zowski @ 30/6/2013, 06:16) 
il voto sarebbe 88 al primo tempo ma viene tragicamente abbassato a 52

:o:
 
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