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Un bravo ragazzo
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Un bravo ragazzo, Hermes production

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Arcadia1983
view post Posted on 29/6/2013, 10:02




Ecco le parole sul film di Hermetico:

Regia: Aronofsky, regista che apprezzo molto. Direi che è una scelta abbastanza interessante, molto adatta a una storia del genere. Certo, è ingarbugliata (ma più per la forma che per la sostanza), ma il regista americano è bravo a non lasciarsela scappare di mano. Peraltro, son rimasto imperturbabile per tutto il film (al contrario di quello che scrissi a fine lettura, era una cosa scherzosa): questo perché Aronofsky non cerca l'effettaccio facile a sconvolgere lo spettatore, non lasciandogli poi niente.
Sceneggiatura: Come sempre con Hermetico, ben scritta. E avvincente, proprio perché il produttore (non so quanto fedele al romanzo, che non conoscevo) ha scelto di raccontare la storia in modo molto frammentario, dosando gli indizi e tutto il resto. Nonostante non sia un film facile, per contenuti e per come essi vengono raccontati, mi son lasciato trasportare dalla storia, alla fine ne son rimasto conquistato.
Soggetto: Soggetto interessante. A me, più che Il desiderio, ha ricordato American Psycho.
Cast: Rhys-Meyers era un po' scomparso dal giro che conta e con questo ruolo ha l'occasione per dimostrare la sua bravura. Amy Adams la conosciamo, a me piace un casino, quindi non posso che apprezzare la scelta. Mi ha fatto piacere rivedere la Sossamon, che ha avuto un destino simile a quello di Rhys-Meyers.
Locandina: Bella, abbastanza in linea col film.
Musiche: Adatte.
Sito: Non c'è.
Voto complessivo: 7,5 Ripeto, nonostante sia un film difficile, a me ha conquistato. Spero possa avere molte soddisfazioni in sede di Awards, ma credo che questa sia appunto un desiderio. Io cercherò di sostenerlo.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 2/7/2013, 16:07




Recensione della Granato Production

La storia raccontata in questo film è terribile. Lo stile psichedelico, permette di instaurare un filo diretto con il protagonista, al punto di vivere le sue stesse vicissitudini, provando in qualche modo il medesimo senso di colpa che lo spinge a vivere un esistenza in balia fra ciò che è vero e ciò che la sua mente propone come alternativa alla verità. Una verità tanto brutale quanto assurda. Non esiste logica dietro un’azione dannosa. Non esistono giustificazioni, ne espedienti in grado di compensare il male causato. Il male produce solo male, per chi lo subisce e per chi lo compie. E’ un gioco a perdere, sempre. Consapevole di questo, Ryan, decide di andarsene da Boston, sua città natale, per seguire le orme del padre. Provando così a lasciarsi alle spalle le degenerazioni provocate da una vita spinta al limite, fra feste, sesso, alcool e droga. Soprattutto quest’ultima, che sarà la causa dello scioglimento della sua rock band, e quindi, lo scioglimento definitivo del suo più caro gruppo di amici.

L’opera ruota attorno ad un evento drammatico di cui non conosciamo l’esatta natura. In virtù dei numerosi salti temporali fra passato e presente, la trama complica la comprensione e la rivelazione di questo evento, come se ci fosse la volontà di camuffare ad ogni costo la verità. Non si tratta di una banale soluzione narrativa. Lo scopo è chiaramente quello di descrivere alcuni stati della psiche, nel momento in cui il cervello formatta o modifica alcuni traumi, per necessità propria. Un naturale istinto di sopravvivenza, impossibile da calcolare e difficile da riconoscere. Alla base resta solo un sentore di malessere, che esplode nei piccoli eventi scatenanti della quotidianità. Eventi normali, come il fare l’amore con la propria ragazza, o bere una birra in compagnia fra amici. Tutto questo è reso molto bene, grazie ad un sapiente uso del linguaggio e dei tempi, che scandiscono un complesso racconto senza mai esagerare e senza mai appesantire la lettura.

Un bravo ragazzo? Probabilmente è la domanda che spesso ci poniamo quando vediamo il nostro volto riflesso su uno specchio. E’ sempre difficile attribuirci certi titoli valutando onestamente le nostre azioni. Tendenzialmente l’uomo, in quanto essere imperfetto, tende a raccontarsi un’infinità di menzogne. Esiste poca consapevolezza di se stessi e tanta presunzione. Da qui derivano le doppie facce. Da questo derivano le promesse mancante, le bugie infinite, e soprattutto le azioni più impensabili. Non c’è miglior modo di conoscersi se non quello di confrontarsi con sé stessi, trovando il coraggio di mettersi sempre in discussione. Come del resto non credo esista miglior modo di maturare, se non attraverso la responsabilità.

Il finale, ci conduce verso il processo di maturazione di Ryan, spinto dal desiderio di svelare e probabilmente svelarsi una verità che conosce solo attraverso le proprie emozioni, ma parzialmente celato dalla sua parte più razionale. Ryan si riconosce finalmente per quello che è; lo stupratore della sua attuale fidanzata. Per lei non nutre amore, ma una profonda compassione che nasce dal proprio rimorso. Il rimorso che deriva dall’assurdità di certe azioni, che lo spinsero in passato a drogare e violentare una cinquantina di ragazze, insieme ai suoi amici. Nessun trauma passato, nessun rancore verso violenze subite e quindi nessuna necessità di sfogare la propria frustrazione. Violentare donne, diventa per loro uno sfizio da togliersi una volta alla settimana, insieme ad una buona dose di droghe ed alcool a condire il tutto. Nessun senso di colpa, poiché questo si verifica solo nel momento in cui una persona è presente a se stessa e attribuisce un senso alle parole. Ai loro occhi, non erano stupratori, ma semplici ragazzi con il desiderio di divertirsi.

Da un punto di vista puramente tecnico e artistico, ho trovato il film decisamente ben fatto. La regia è curata nei minimi particolari e i dialoghi brillanti, danno vita a dei personaggi affascinanti, ricchi di sfumature. In merito al cast muovo solo una critica; troppi bellocci. Anche se capisco che un film oltre ai contenuti, debba tenere conto dell’aspetto estetico e su questo gli attori sono tutto!

La sceneggiatura è ben scritta e fa un buon utilizzo dei flashback. Nessun pastrocchio, il puzzle si compone con una semplicità sorprendente e l’immagine che ne deriva è assolutamente semplice.

Le musiche sono buone, ma oserei dire superflue. Non c’è bisogno di alcuna colonna sonora per emozionarsi, la storia commuove già da sola.
Il sito è semplicissimo, ma in fondo non è determinante per la riuscita del film , come del resto la locandina, che si presenta comunque bene.

Voto 88/100

Attribuisco un voto molto alto proprio per i contenuti del film, che mi hanno suscitato forti emozioni. Probabilmente, il fatto di non essere del tutto estraneo ad un certo tipo di ambienti, mi ha portato a rivivere alcune situazioni del passato. E non c’è niente come immedesimarsi in una situazione per provare emozioni, soprattutto attraverso la lettura di un film.
Un bravo ragazzo lo inserisco tra le opere che più mi hanno emozionato da quando partecipo a Cinematik.
 
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view post Posted on 2/7/2013, 22:33
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Critico

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Ringrazio molto sia Arcadia che Sascha per le loro recensioni, entrambe positive, che mi hanno fatto un gran piacere.
In particolare non mi aspettavo l'accoglienza positiva di Sascha perchè pensavo che il film non fosse nelle sue corde.

Sul fatto che gli attori siano troppo bellocci, ammetto di averci pensato (non volevo rischiare di fare un film patinato e poco credibile), ma avevo già chiuso il cast e poi mi sembra che l'unico che abbia davvero una bellezza da copertina sia Meyers. Gli altrise truccati in maniera adeguata e un po' trasandati ci stanno.

Grazie ancora a entrambi.
 
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Merlino*
view post Posted on 2/7/2013, 23:51




L'opinone di Merlino


Regia: Darren Aronofsky, Aronosfky, … ok, picchiatemi, massacratemi, seviziatemi, uccidetemi senza nessuna pietà ma lo ammetto, non ho proprio negli occhi niente di costui. Poi vedo che ha girato Requiem for a Dream, qualche vago ricordo, ma niente … boh! Quindi, consideranto che qui ha fatto un gran bel lavoro, mi fido che sia il regista giusto per questo film.

Sceneggiatura: Anche se all’apparenza difficile e schizofrenica a me non solo è piaciuta ma l’ho seguita senza scossoni e con la tranquillità e la masochistica soddisfazione di sentirmi trafitto dallo scorrimento della storia. Ottima.

Soggetto: Quando il soggetto è tratto da un libro dire se è buono o no dipende molto dalla riuscita finale della trasposizione. Era un bel soggetto non semplice da portare sullo schermo ma a mio parere Hermes ci è riuscito nel migliore dei modi.

Cast: che lo dica una volta per tutte il produttore che vuole i miei voti per il cast! Dopo Christian Bale ora Jonathan Rhys-Meyer, entrambi tra i miei preferiti ed entrambi con una parte che sembra perfettamente studiata per far risaltare le loro immense qualità di attori, non posso che promuovere a pieni voti questa scelta. Gli altri fanno il loro dovere ma è sotto gli occhi di tutti che la pellicola si regga sulle spalle e negli occhi di Rhys-Meyer.

Locandina: Già mi piaceva da prima ma dopo aver visto il film il viso profondo del protagonista dietro il vetro rotto e il titolo frammentato mi appaiono perfetti.

Musiche: Le musiche si nota che sono sicuramente ricercate ma a mio avviso a volte forse troppo cupe e distaccate rispetto alle immagini, ma ammetto di non essere uno spettatore cinematikino che si sofferma a lungo sulle musiche a meno che non ne rimanga colpito per un qualche motivo e in questo caso non è successo.

Voto Complessivo per il sondaggio: Avevo lasciato Hermes qualche al suo esordio con John McNaughton che dirigeva uno strepitoso Christian Bale in “Gli ultimi sette giorni di Peter Crumb” e da allora mi si dice che l’ex novellino ne ha fatta di strada e si vede. Ad essere sincero ero un po’ dubbioso all’inizio perché un mio caro amico di Roma mi aveva detto che l’ultimo film di Hermes non è che fosse proprio il massimo ma si trattava di un altro genere e ritrovarmelo qui con i suoi incubi e le sue allucinazioni mi ha fatto grande piacere. Un 8 pieno è il minimo per un film così coraggioso e anzi, nel dubbio, al momento di votazioni importanti potrei anche essere di manica anche molto più larga.

Il pregio/La cosa migliore del film: La scelta del protagonista e la locandina.

Il difetto/La cosa peggiore del film: Mi viene da sorridere ma posso tranquillamente lasciare quanto scrissi per “Peter Crumb”: Solo una considerazione strettamente personale: non mi è piaciuto il finale ma questo è solo un fattore soggettivo.

Ciao ciao!
 
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mastruccio
view post Posted on 3/7/2013, 00:13




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Anche per il film di Hermetico, recensione nella versione schematica.
Soggetto: Non ho mai letto nulla di JAVIER GUTIÈRREZ, di cui sconoscevo persino l'esistenza. Dalla descrizione del libro che Hermetico ha fatto nei suoi post e nell'intervista, però, mi pare un autore molto dotato tecnicamente, capace di trasferire su carta, in maniera efficacissima, le allucinanti vicende vissute dai protagonisti della storia, utilizzando una scrittura sincopata, su piani parallei e con continui salti temporali. Tutto ciò rende molto più accattivante ed appassionante una vicenda che, di suo, non avrebbe quasi nulla di nuovo e originale. Voto: 72/100
Sceneggiatura: Ormai è assodato. Hermetico sa scegliere, ed anche bene, i libri da cui trasporre i suoi film. Questo, però, lo riconosco, sarà stato un pò più complicato degli altri. Utilizzando una tecnica narrativa mutuata, con le dovute differenze, dal libro, la sceneggiatura scorre su un percorso non lineare, volutamente incomprensibile per buona parte del film, in cui assistiamo a continui flash-back, salti temporali, dialoghi interrotti, scene ridondanti. A parte il farmi pensare che forse sta diventando una moda, purtroppo devo dire che questo sviluppo disomogeneo ha come risultato che per quasi la prima metà del film mi sia annoiato, anche perchè mi è risultato subito evidente che si voleva nascondere un segreto incoffessabile, del quale il protagonista Rian era l'elemento fondamentale, e che certamente le sedute dallo psicologo lo avrebbero portato a far riemergere il dramma che ha distrutto il suo equilibrio. Alla fine, quindi, non ho ricevuto alcuna grossa sorpresa, quando i nodi sono venuti al pettine e quelle scene ridondanti e i dialoghi interrotti si sono completati.
Però Hermetico non credo che avrebbe potuto fare qualcosa di diverso, perchè quello che ha adottato era l'unico modo, a mio parere, per trasmettere al pubblico quel senso di psichedelica follia che pervade la mente dei ragazzi della band, e di Rian in particolare. Un appunto anche per qualche scena che mi è apparsa in po' didascalica, quando per esempio la prima volta che vediamo Rian dallo psicologo lui cerca di spiegargli il suo malessere, soprattutto dopo aver fatto l'amore con la moglie, e subito dopo parte il flash-back a descrivercelo. Avrei messo la scena del flash-back quasi all'inizio del film, come le altre scene interrotte, e poi il colloquio con lo psicologo l'avrebbe adeguatamente spiegata. Voto: 70/100
Regia: DARREN ARONOFSKY è il regista perfetto per questo film, e un plauso va fatto ad Hermetico che ha scritto lo script immaginado come lo avrebbe diretto lui, con delle sequenze, quelle che descrivono meglio lo stato alterato della mente di Rian, davvero efficaci. Voto: 78/100
Cast: Il cast è di buon livello, senza grandissimi divi, ma sicuramente omogeneo. JONATHAN RHYS MEYERS sugli scudi, con buona chance di entrare in cinquina agli Awards, e un'ottima performance delle bellissime AMY ADAMS e SHANNYN SOSSAMON. Gli altri attori mi sono sembrati adatti per le parti loro assegnate, ma nessuno in particolare ha prevalso sugli altri. Voto: 72/100
Locandina: Efficace ed evocativa, mi ha trasmesso l'idea che quando la lente dell'apparenza si rompe, come un vetro, la natura dell'uomo esce fuori nella sua cruda realtà. Caratteri grafici azzeccatissimi. Voto: 78/100
Musiche: La colonna sonora, purtroppo, non mi è sembrata molto adeguata. Le musiche si interrompono troppo repentinamente, e non mi sono sembrate nemmeno sempre arricchenti. Voto: 65/100
Sito: Assente. Hermetico forse non ha il tempo di realizzare i siti dei suoi film. Voto: n.c.
Voto complessivo: Certamente questo "Bravo ragazzo" non sarà ricordato come il suo film migliore. La complessità narrativa del libro gli avrà certamente procurato più di un grattacapo per riuscire a trasporlo nel migliore dei modi, ma comunque di sicuro lui lo considererà un bell'esercizio di adattamento e di scrittura. Il risultato finale, in ogni caso, appaga lo spettatore amante delle storie complicate, dei drammi e dei lati oscuri della mente umana. Personalmente, a parte, ripeto, la prima metà leggermente noiosa, mi ha alla fine convinto sufficientemente.
Voto: 73/100
 
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Andrew.
view post Posted on 3/7/2013, 10:32




Un bravo ragazzo tra i film più sottovalutati del semestre :B):
 
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SaschaGranato
view post Posted on 3/7/2013, 18:16




CITAZIONE
Un bravo ragazzo tra i film più sottovalutati del semestre :B):

Può essere, ma sono certo che un film del genere anche nella realtà cinematografica verrebbe apprezzato da un pubblico di nicchia. Io ho attribuito un voto alto proprio per le emozioni che ho provato. Raramente mi commuovo durante la lettura, e quando capita non posso far finta di nulla.
 
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Merlino*
view post Posted on 3/7/2013, 23:18




CITAZIONE (Andrew. @ 3/7/2013, 11:32) 
Un bravo ragazzo tra i film più sottovalutati del semestre :B):

Più dal suo produttore stesso che da noi :P
 
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Oren productions
view post Posted on 4/7/2013, 00:23




Un bravo ragazzo è il film più sottovalutato del semestre.
Hermes quatto quatto arriva e sforna l'ennesimo filmone.
Qui molto più a suo agio con le cupe atmosfere, hermes come al solito da il meglio di se.
Assistiamo alla disfatta mentale di Rian, il protagonista di questa psichedelica pellicola infatti è un ragazzo ossessionato ed inseguito dal suo stesso passato. Tra un vorticoso gioco di salti temporali, Flashback e insinuazione ed ostacoli partoriti direttamente dalla mente di Rian, noi ci troviamo come lui in balia delle sue stesse angosce.
Hermes costruisce un film inizialmente complicatissimo ma che piano piano porta ogni tassello al suo posto e calandoci nei panni del protagonista viviamo insieme a lui gli eventi e ci avventuriamo in una serie di immagine e scene ricche di dettagli e movimenti di macchina con descrizioni accuratissime ed un intreccio contorto ma geniale.
Ottimi i personaggi, tutti ben descritti. Ci si ritrova lentamente a scoprire gli orrori che il gruppo metteva in atto. Orrori che alla fine portano tutti inevitabilmente alla rovina, incastrati in un blocco mentale, una dipendenza e dei sensi di colpa che non potranno mai levarsi di dosso.
Sceneggiatura strepitosa, che con i numerosi stacchi e scene all'apparenza confuse, tiene un ritmo elevatissimo fin dalle primissime scene.

Voto 80
Hermes mette a segno un altro colpo e porta agli awards un altro film che insieme al suo A volte ritorno si prepara ad una valanga di statuette .
Una bella ed inaspettata sorpresa.
 
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view post Posted on 4/7/2013, 18:31
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Rispondo alle ultime recensioni.

CITAZIONE (Merlino* @ 3/7/2013, 00:51)
Darren Aronofsky, Aronosfky, … ok, picchiatemi, massacratemi, seviziatemi, uccidetemi senza nessuna pietà ma lo ammetto, non ho proprio negli occhi niente di costui. Poi vedo che ha girato Requiem for a Dream, qualche vago ricordo, ma niente … boh!

Ti consiglio due gran bei film: Il Cigno Nero e The Wrestler. Non sono per nulla pretenziosi o fintamente "intellettualoidi". Meritano, secondo me.

CITAZIONE (Merlino* @ 3/7/2013, 00:51)
Ad essere sincero ero un po’ dubbioso all’inizio perché un mio caro amico di Roma mi aveva detto che l’ultimo film di Hermes non è che fosse proprio il massimo

Ah, ma allora hai amici fin su nelle alte sfere! :P

Grazie mille per i complimenti.

CITAZIONE (mastruccio @ 3/7/2013, 01:13)
A parte il farmi pensare che forse sta diventando una moda, purtroppo devo dire che questo sviluppo disomogeneo ha come risultato che per quasi la prima metà del film mi sia annoiato, anche perchè mi è risultato subito evidente che si voleva nascondere un segreto incoffessabile, del quale il protagonista Rian era l'elemento fondamentale, e che certamente le sedute dallo psicologo lo avrebbero portato a far riemergere il dramma che ha distrutto il suo equilibrio.Alla fine, quindi, non ho ricevuto alcuna grossa sorpresa, quando i nodi sono venuti al pettine e quelle scene ridondanti e i dialoghi interrotti si sono completati.

Questa struttura sincopata con continui flashback non l'ho scelta perchè di moda, almeno non consciamente) ma perchè credo sia perfetta per descrivere il tormento psicologico del protagonista. Se in alcuni film questo genere di progressione può risultare pretestuoso, in questo caso non credo che lo sia, anzi è doppiamente giustificato prorpio perchè il punto di vista della vicenda è tutto interno al protagonista.
E' vero che alla fine non c'è chissà quale sorpresa perchè è chiaro fin dall'inizio che c'è un trauma da svelare e che in tutto ciò è coinvolto il protagonista. L'obiettivo era in realtà quello di trasmettere la stessa sensazione straniante e ansiogena che vive Rian, in balia del suo senso di colpa.

Sul fatto che alcune scene siano un po' didascaliche sono d'accordo. Le ho messe anche per dare qualche appiglio sicuro allo spettatore che altrimenti sarebbe stato in balia di un susseguirsi di scene sensa senso. Potevo toglierle o metterle in un altro modo ma ho preferito non esagerare e non approfittarmi troppo della pazienza del lettore.

Grazie anche a te.


A Oren non ho nulla da ribattere, se non ringraziarlo per le belle parole spese.

In generale posso dire che, nel bene o nel male, il film ha lasciato il suo segno ed è cmq un buon risultato.
 
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view post Posted on 4/7/2013, 22:56

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Due settimane e più di lontananza dalla lettura, e mi scuso quindi subito con Hermes per il ritardo mostruoso con cui posto la recensione, che se non altro mi è stata però molto utile per farmi un'idea chiara del film: che posso definire senza problemi un "Hermes classico", in positivo e in negativo.

In positivo, nel senso che ritroviamo tutte le caratteristiche per cui Hermes attende solo la consacrazione dei premi per diventare un big del gioco. Scrittura limpida e chiaramente descrittiva, personaggi azzeccati e complessi, cast azzeccato (bravissimo Johnatan), tensione e ritmo instancabile da vero thriller. E quindi, per me, i soliti disturbi allo stomaco, dovuti per di più al fatto che qui si tratta direttamente di sesso, argomento che, come avete capito, per me è delicatissimo. Con l'aggiunta, poi, di essere un film perfetto per Aronofsky, specie quello del capolavoro Il cigno nero, nel modo in cui disegna un protagonista che cerca di convivere con un disperato senso di colpa, ma non riesce né a essere così cinico da soffocarlo né ad avere il coraggio necessario per decidersi a scontare le sue colpe.

In negativo, nel senso che, da parte di Hermes, questa è roba già vista. Dopo A volte ritorno, film che aveva segnato un netto e riuscito (secondo me) cambio di registro, qui si torna a tematiche e sfondi più classici per lui, con meno splatter e più psicologia, d'accordo, ma anche di questo avevamo avuto un assaggio più che notevole. E questo, per me, abbassa un po' il voto.

VOTO: 75/100. Comunque alto, perché è un ottimo prodotto.
 
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view post Posted on 11/7/2013, 14:52
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Regia: 7 Aronofsky anche nella realtà ancora non riesco a inquadrarlo bene. Di sicuro su Ck è una scelta tosta, coraggiosa. Promosso, ma.
Sceneggiatura: 7 Hermes scrive bene e i suoi film sono comunque molto scorrevoli e abbastanza realistici, approfonditi.
Soggetto: 5 qui calco la mano (ohibò, sto dando un po' di randellate in giro, ma forse solo perchè tocca a me il ruolo del cattivo del forum): come per scomparsa, mi chiedo: Hermes sceglie soggetti fastidiosi (non scomodi, fastidiosi proprio) apposta? Perchè sul serio gli son piaciute le fonti, o perchè come lui su Ck non c'era ancora mai stato nessuno? Ecco, capisco ora il fastidio provato da Merlino per A volte ritorno, io con Scomparsa pensavo di trovarmi davanti a un "caso" isolato (tant'è vero che gli altri lo hanno osannato e ancora non comprendo il perchè, per la serie thrillerozzi di lusso), ma qui c'era buone potenzialità che però (evidentemente anche alla fonte) vanno a finire in un calderone melodrammatico un po' da fiction tv... tolte ovviamente le scene choc. Insomma, un weirdo movie, ma non un capolavoro (c'è qualcuno che l'ha gridato anche stavolta?)
Cast: 7 tutti bravi, per carità, ma nessuno davvero in palla, un po' di fastidio anche qui per le età dei protagonisti che li rendono poco plausibili nei ruoli "giovanili"...
Locandina: sv
Musiche: sv
Sito: sv
Voto complessivo: 7 (a conti fatti, meno meno)
 
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view post Posted on 11/7/2013, 15:42
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CITAZIONE (marenarobros @ 11/7/2013, 15:52) 
Soggetto: 5 qui calco la mano (ohibò, sto dando un po' di randellate in giro, ma forse solo perchè tocca a me il ruolo del cattivo del forum): come per scomparsa, mi chiedo: Hermes sceglie soggetti fastidiosi (non scomodi, fastidiosi proprio) apposta? Perchè sul serio gli son piaciute le fonti, o perchè come lui su Ck non c'era ancora mai stato nessuno? Ecco, capisco ora il fastidio provato da Merlino per A volte ritorno, io con Scomparsa pensavo di trovarmi davanti a un "caso" isolato (tant'è vero che gli altri lo hanno osannato e ancora non comprendo il perchè, per la serie thrillerozzi di lusso), ma qui c'era buone potenzialità che però (evidentemente anche alla fonte) vanno a finire in un calderone melodrammatico un po' da fiction tv... tolte ovviamente le scene choc. Insomma, un weirdo movie, ma non un capolavoro (c'è qualcuno che l'ha gridato anche stavolta?)

Ammazza quanto sei tirchio! :P
Cmq io i soggetti li scelgo innanzitutto perchè mi piacciono e ho voglia di leggerne il libro, poi se sarà il caso penso a un'eventuale trasposizione. Lungi da me condizionare le mie scelte in base a un "personaggio" che dovrei interpretare.

Che il film ti abbia infastidito non faccio fatica a crederlo. E' una storia dura, difficile da digerire (tra i miei film è sicuramente quello più "disturbante" seppur meno esplicito) e mi aspettavo reazioni del genere.
Non ci vedo però nulla di male nel voler raccontare anche storie del genere. Si può raccontare anche il male nelle sue manifestazioni più subdole, l'uomo nei suoi stadi più meschini. Non necessariamente si deve sempre andare incontro alla storia consolatoria o tranquillizzante. Lungi da me paragaonarmi a Von Trier, ma allora uno come lui dovrebbe essere bandito dal mondo del cinema?!

Davvero ci hai visto del melodramma da fiction tv?! Solo perchè il protagonista in una scena urla in modo isterico o piange?! Dai non puoi ridurre il melodrammatico a questo. Io fiction italiane che trattano un tema simile, con una struttura non lineare e scelte non proprio convenzionali (lo stupratore rimane a piede libero, bello e beato, tanto per dirne una) non ne ho viste tante, anzi nessuna.

Cmq grazie per averlo letto e per la rece.
 
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view post Posted on 11/7/2013, 15:52
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Riassumendo:
lo so che non è che ti sei scelto questo personaggio, ma è quello che film dopo film vai ritagliandoti addosso (nulla di male, anzi, la personalità conta eccome);
fiction tv può essere anche tedesca, parlo appunto di melodramma un po' forzato, Von Trier lasciamolo dove sta;
per finire, alla fine anche tu riconosci sin dall'intervista iniziale un voto tra il 6,5 e il 7, quindi obbiettivo prefissato e raggiunto in pieno: con un po' di "visione d'insieme" in più, qualche esagerazione in meno, e il soggetto insufficiente poteva tramutarsi nel cigno (nero).
 
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emilgollum
view post Posted on 11/7/2013, 15:57




mi trovo d'accordo con Pap e l'ho anche spiegato nella mia recensione.
 
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