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A volte ritorno
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A volte ritorno, Hermes production

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Merlino*
view post Posted on 5/6/2013, 13:03




CITAZIONE (World ^_^ @ 5/6/2013, 12:46) 
Devo ancora scrivere la mia recensione tuttavia il film l'ho letto, mi è piaciuto (ma non ho gridato al capolavoro come qualcun altro) e leggere ora tutta questa polemica mi fa sorridere e non poco...

Mi perdoni Hermetico ma la cosa dovrebbe quasi inorgoglirlo visto che stiamo parlando di un buon film, senza dubbio riuscito, ma di sicuro non de L'Ultima Tentazione di Cristo di Scorsese.
Comunque va detto che la responsabilità di tanto clamore (piacevole però, da quanto non si aveva una discussione del genere su un film cinematikino? :)) non è dell'incolpevole Hermetico ma di Merlino, che voglio definire "pittoresco" và, sicuramente compiaciuto di questa sua piccola "crociata" che, ripeto, fa veramente sorridere... :P :lol:

Prego ringraziare sailor

E allora se l'hai visto vai con la recensione o ti scomunico brucelee

E cmq sì in fondo hai ragione, è un buon film che si crogiola molto nel proprio brodo. Ma se qui trova tanti estimatori evidentemente si tratta di un brodo ricercato del quale qui si sentiva il bisogno. È importante però che che non ci si rinchiuda troppo in gruppi autoreferenziali perché poi, come cantavano i Matia bazar, c'è tutto un mondo intorno.
 
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view post Posted on 5/6/2013, 16:38
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Merlino* @ 1/6/2013, 00:18) 
Francesco, 76 anni, Roma. (30 Maggio 2013)

:D

finezza che a questo punto merita il premio come miglior recensione del semestre.

ps: restando nello scherzo, mi confermi quindi che i film non li leggi tu in quanto Merlino ma dei critici prezzolati.
 
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Merlino*
view post Posted on 6/6/2013, 00:00




CITAZIONE (marenarobros @ 5/6/2013, 17:38) 
CITAZIONE (Merlino* @ 1/6/2013, 00:18) 
Francesco, 76 anni, Roma. (30 Maggio 2013)

:D

finezza che a questo punto merita il premio come miglior recensione del semestre.

ps: restando nello scherzo, mi confermi quindi che i film non li leggi tu in quanto Merlino ma dei critici prezzolati.

Ma sì dai! :)
Naturalmente, dopo la lettura, mi faccio la mia opinione e, in seguito a questa, la demenza senile ha fatto sì che mi venisse in mente di contaminare il mio pensiero riportando delle brevi recensioni a caldo di persone appena uscite dal cinema e, ipoteticamente, in qualche modo coinvolte con la pellicola (o con quello che è la mia opinione della pellicola).
Insomma, lo so, sono da ricovero urgente :rolleyes: ma in questo periodo non avevo voglia di fare la classica recensione divisa in punti precisi che, anche se entra in tanti dettagli, a volte con il suo essere professionale e puntigliosa può apparire come la fredda opinione di un critico super partes; volevo qualcosa di semplice e diretto, che arrivasse dalla pancia dello spettatore qualunque intervistato nel momento in cui si alza dalla sedia ed esce dal cinema.
Il bello è che fuori dal cinema può capitare di incontrare chiunque, dalla massaia finita per errore nella sala sbagliata alla personalità importante direttamente coinvolta nella trama o nella realizzazione del film, non ti dico la sorpresa quando mi è sono ritrovato faccia a faccia con Francesco worthy e con almeno un altro paio di personaggi di una certa rilevanza con la pellicola appena vista! ;)
 
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emilgollum
view post Posted on 6/6/2013, 11:09




Maurì continui a delirare! :D
 
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Merlino*
view post Posted on 6/6/2013, 11:24




CITAZIONE (emilgollum @ 6/6/2013, 12:09) 
Maurì continui a delirare! :D

Sì lo so :lol: e il mio motto nella vita è "vai avanti così che tanto può solo peggiorare" smiliesmaker_h4h
 
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Merlino*
view post Posted on 7/6/2013, 00:56




OK, suvvia, andiamo col mio voto. Mi trasformo per un momento nel vecchio critico parruccone che anziché soggettivamente, come io preferirei, guarda "oggettivamente" il film. Considerando che la pellicola oltre a essere ben fatta abbiamo capito che è stata realizzata con tante buone intenzioni (anche se non sempre riuscite a 360°) direi che, sorvolando alcuni aspetti che non ho gradito ma sui quali non sto a dilungarmi ( :rolleyes: ) "oggettivamente"un 7 si può dare.
 
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view post Posted on 7/6/2013, 08:46
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CITAZIONE (Merlino* @ 7/6/2013, 01:56) 
Mi trasformo per un momento nel vecchio critico parruccone

Ci tengo a precisare che anche io come Merlino penso che una recensione vada al di là del voto numerico, la sua inizialmente per me non "valeva" come recensione ma negli interventi successivi probabilmente ha motivato meglio le sue parole ed è riuscito anche a indorare la pillola a Hermes.
 
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emilgollum
view post Posted on 18/6/2013, 15:39




Questo "A volte ritorno" l'avevo visto in libreria, avevo letto proprio il primo capitolo e mi ero fatto una risata leggera. Ritrovarlo su Cinematik è stata un'occasione per "recuperare" quella storia che inizialmente mi sembrava un buon soggetto per ridacchiare sui soliti problemi delle religioni dell'uomo. Mi sbagliavo in parte, avevo ragione sulla morale di fondo. Hermes è stato bravo a portarlo su Cinematik perché il gioco spesso è troppo serioso e commedie "adulte" come questa fanno bene. Mi sono annotato durante la lettura alcuni spunti di discussione, ma ho visto che ne hanno già parlato gli altri. Innanzitutto (curioso, ma al passo con i tempi) collocare l'ascesa verso il successo di Gesù tramite un Talent Show di musica. Per carità colpisce nel segno (se fosse uscito qualche anno fa, l'autore avrebbe pensato sicuramente al Grande Fratello), mi ha ricordato (con tutte le differenze del caso) The Millionaire di Danny Boyle.
La sceneggiatura cambia vestito più volte e quanto pare non ha infastidito nessuno (meglio così). Un inizio alla Terry Gilliam, un film on the road, il talent show televisivo, la comunità, gli fbi che fanno una strage, il dramma finale, di nuovo la spensieratezza di un film leggero con l'Happy End. Insomma di tutto e di più. :P
Come hanno detto tutti scelta della regia fuori sincro, non ci sta per niente (Seth fa satira graffiante, senza perdere tempo con le riflessioni, quando l'ha fatto con Ted ha fallito miseramente). Scelta del casting azzeccata (Jeff Bridges dove lo metti sta :D), e resto del cast spiluccato dalle serie tv in voga in questi tempi.

In finale
Non so se sarà il miglior film del semestre, è un buon film senza dubbio, forse non l'ho apprezzato del tutto per la poca amalgama, per il suo essere troppo fracassone (non per le parolacce) e per alcune moralità sbattute troppo in faccia, alcuni "sermoni" erano rimbrotti.

 
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view post Posted on 19/6/2013, 12:13
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Ho pensato subito al film di Hermes:

CITAZIONE
Gaza, 17 giugno 2013, Nena News -E se Mohammed Assaf vincesse Arab Idol? Hussein, 22enne di Gaza, aspetta qualche secondo prima di rispondere alla nostra domanda. «Sarebbe un bel dilemma per quelli del governo di Hamas - prevede -, perché da un lato non vogliono entrare in conflitto con gli imam più radicali che accusano Assaf di portare sulla strada sbagliata i ragazzi musulmani, dall'altro sanno che sarebbe un terribile errore impedire il concerto a Gaza di un palestinese diventato così popolare, che canta la sua terra». Ha ragione Hussein.

Sarebbe folle impedire una esibizione pubblica di Assaf, nato e cresciuto a Khan Yunis, che davanti a milioni di telespettatori arabi, con il suo repertorio fatto di brani pop e della tradizione classica, ha saputo riportare in primo piano la questione palestinese. Come nessun leader politico ha fatto in questi ultimi anni. Il governo di Gaza non ha preso posizione, lo farà quando diventerà imminente il ritorno di Assaf a Khan Yunis. I leader religiosi più radicali invece continuano, con sermoni infuocati, a lanciare pesanti accuse al giovane cantante che pure non ha atteggiamenti da star, non eccede sulla scena e si mostra sempre molto sobrio, non andando oltre qualche sorriso.

Dalla parte di Assaf ci sono milioni di ragazzi (e non solo) palestinesi e arabi che lo adorano. Per il suo stile, la sua naturalezza e, ovvio, per la sua voce che tanto ricorda quella di un mito della canzone egiziana di un bel po' di anni fa, Abdel Halim Hafez. I suoi fan più accaniti lo chiamano Hilm Filastin («il sogno della Palestina») perché Mohammed davanti alle telecamere spesso canta, con la kefiah sulle spalle, brani della tradizione palestinese, su Gerusalemme e invoca il diritto al ritorno per i profughi.



Ventitre anni, nato in Libia nel 1989 e tornato a Gaza nel 1994, Assaf studia relazioni pubbliche. La sua vita però è sempre stata il canto. Ha cominciato a esibirsi da «professionista» già a 11 anni ai matrimoni. Da adolescente ha capito di avere una voce fuori dal comune, che potrebbe portarlo a diventare uno dei più cantanti arabi più famosi. Così ha colto al volo l'opportunità offerta dalla televisione araba Mbc che produce e trasmette Arab Idol, una sorta di versione mediorientale di The Voice, visto di recente in Italia. Con una differenza non di poco conto. Se la giovane albanese Elhaida Dani, vincitrice dell'edizione italiana di The Voice, è stata seguita da un alto numero di telespettatori, quando si accedono le telecamere di Arab Idol davanti agli apparecchi televisivi ci sono decine di milioni di arabi, dall'Algeria all'Iraq.

Da qui il successo enorme riscosso da Mohammed Assaf, che lo scorso fine settimana ha conquistato la finalisima di Arab Idol. Qualcuno lo considera il favorito alla vittoria finale, su Youtube i video delle sue esibizioni hanno milioni di visualizzazioni, più di tutti i suoi avversari. A dargli una mano anche i complimenti che gli ha fatto in diretta tv una delle regine del pop arabo, Nancy Ajram.

Comunque andranno le cose, il ragazzo di Khan Yunis ha già firmato un contratto con una delle etichette mediorientali più importanti. Lui, ancora timido quando deve parlare al pubblico e ai giudici, qualche giorno fa da Beirut (da dove viene trasmesso il programma) ha mandato un saluto speciale a Gaza e alla Palestina. «La mia gente mi sta sostenendo da quando è cominciata questa avventura, ringrazio chi è venuto fino a Beirut per incoraggiarmi. Spero di vincere ma non sarà facile, i miei avversari sono molto bravi».

Khaled al Houroub del quotidiano al Ayyam qualche giorno fa ha messo in guardia Fatah e Hamas, i due principali movimenti politici palestinesi, e in generale le forze politiche tradizionali arabe, sul significato del successo di Arab Idol e di Assaf. «Alcuni dei brani interpretati dal giovane cantante hanno milioni di visualizzazioni, più dei voti che Hamas e Fatah hanno ottenuto alle elezioni politiche del 2006 al Houroub», dice.

«Arab Idol solleva profonde questioni culturali e sociologiche per chi è interessato alla vita pubblica, in particolare ai leader dei partiti religiosi e non religiosi - spiega al Houroub -, il grande successo del programma suggerisce che le masse si allontanano dai canali di notizie politicizzati e dai canali religiosi usati per anni per attirare le popolazioni arabe. La recente corsa all'intrattenimento televisivo dimostrata dagli ascolti che registrano certi programmi su varie stazioni, è anche figlio della stanchezza di milioni di persone verso l'informazione politica, religiosa e di guerra».

Per Assaf, prosegue l'analista, votano musulmani e cristiani, uniti nel sostenere un giovane e stanchi di chi propone separazione e fratture. «Non è una esagerazione - conclude - sostenere che fa di più Mohammed Assaf per la riconciliazione nazionale palestinese che gli uomini politici. Assaf sta ricucendo ciò che le forze politiche hanno strappato».

Considerazioni che trovano conferma nelle parole di Ebaa Rizek, 22enne universitaria di Gaza, impegnata in politica ma lontana dai partiti tradizionali. «Mohammed ci fa sentire un popolo unito - dice la ragazza - e dalla Cisgiordania e Gaza tifiamo per lui, perché è bravo e porta nel mondo arabo la Palestina con la sua cultura, la sua storia e la sue capacità».

Conquistare la vittoria finale non sara' facile ma il giovane cantante di Khan Yunis ha vinto in ogni caso. Anche contro la schiera di esponenti religiosi che potrebbero impedirgli di tenere un concerto pubblico. Mohammed dalla sua parte ha milioni di palestinesi. Nena News
 
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view post Posted on 19/6/2013, 18:30
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CITAZIONE (emilgollum @ 18/6/2013, 16:39) 
Questo "A volte ritorno" l'avevo visto in libreria, avevo letto proprio il primo capitolo e mi ero fatto una risata leggera. Ritrovarlo su Cinematik è stata un'occasione per "recuperare" quella storia che inizialmente mi sembrava un buon soggetto per ridacchiare sui soliti problemi delle religioni dell'uomo. Mi sbagliavo in parte, avevo ragione sulla morale di fondo. Hermes è stato bravo a portarlo su Cinematik perché il gioco spesso è troppo serioso e commedie "adulte" come questa fanno bene. Mi sono annotato durante la lettura alcuni spunti di discussione, ma ho visto che ne hanno già parlato gli altri. Innanzitutto (curioso, ma al passo con i tempi) collocare l'ascesa verso il successo di Gesù tramite un Talent Show di musica. Per carità colpisce nel segno (se fosse uscito qualche anno fa, l'autore avrebbe pensato sicuramente al Grande Fratello), mi ha ricordato (con tutte le differenze del caso) The Millionaire di Danny Boyle.
La sceneggiatura cambia vestito più volte e quanto pare non ha infastidito nessuno (meglio così). Un inizio alla Terry Gilliam, un film on the road, il talent show televisivo, la comunità, gli fbi che fanno una strage, il dramma finale, di nuovo la spensieratezza di un film leggero con l'Happy End. Insomma di tutto e di più. :P
Come hanno detto tutti scelta della regia fuori sincro, non ci sta per niente (Seth fa satira graffiante, senza perdere tempo con le riflessioni, quando l'ha fatto con Ted ha fallito miseramente). Scelta del casting azzeccata (Jeff Bridges dove lo metti sta :D), e resto del cast spiluccato dalle serie tv in voga in questi tempi.

In finale
Non so se sarà il miglior film del semestre, è un buon film senza dubbio, forse non l'ho apprezzato del tutto per la poca amalgama, per il suo essere troppo fracassone (non per le parolacce) e per alcune moralità sbattute troppo in faccia, alcuni "sermoni" erano rimbrotti.

Grazie a Emil anche per questa recensione.
E' vero, la sceneggiatura cambia ritmo e sfiora generi diversi più volte. Sotto questo aspetto è sicuramente un film piuttosto fracassone e "urlato". Ma volevo che fosse così perchè non era questa la sede per andare "di fioretto". Un linguaggio schietto e immediato penso fosse la scelta migliore.
E' vero che è un bel calderone di situazioni e generi che può anche risultare indigesto, ma, a costo di sacrificare un po' di coerenza stilistica, a me piacciono i film che abbracciano generi diversi, perchè sono in grado di sorprenderti quando meno te lo aspetti.

Che MacFarlane sia fuori posto è ormai assodato. Ma continuo a pensare che trovare un regista adatto a una storia così multiforme sia una mezza impresa. Alcuni hanno detto Gilliam, ma solo per la primissima parte perchè poi sarebbe fuori postoanche lui. Forse Kevin Smith...

Grazie. :)


Bella la news riportata da Papele. Ne ho sentito parlare qualche giorno fa su radio deejay (soggetto perfetto per un film da pelle d'oca). Quando la realtà supera la fantasia.
E poi è la dimostrazione che non tutti i talent show vengono per nuocere. Non si può controllare tutto... la piccola variante impazzita che scombina tutti i piani c'è sempre. E questo sembra uno di quei casi.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/6/2013, 09:41




ecco le quattro parole sul film "discusso" di Hermetico:

Regia: Seth MacFarlane non lo amo granché, come ho avuto modo di dire I Griffin sono per me uno show insulso, uno dei più insulsi della storia della televisione mondiale (un po' meglio ho trovato American Dad!, che comunque non brillava, e The Cleveland Show, sulla stessa linea di American Dad!, ma per onestà devo dire che di TCS ho visto giusto un paio di puntate). Ted non l'ho visto (e lo farei, lo farò, per Mila Kunis e basta), quindi non so il Seth cinematografico come sia, se rispetta tutti i suoi stilemi di autore TV. Tuttavia, il film l'ho seguito con piacere e ho trovato il lavoro abbastanza buono, anche se comunque non magistrale. Per fortuna Seth non risulta tronfio e volgare, ma anzi dimostra pure di avere una certa sensibilità (lo stupro di Becky, per esempio, e altre scene che la riguardano).
Sceneggiatura: Non so quanto il film sia fedele al romanzo (di cui avevo sentito parlare). E' ben scritto, comunque. Non l'ho nemmeno trovato così blasfemo o cattivo, anzi. Sarà pure che io sono poco interessato alla cosa, ma non mi ha dato molto fastidio il racconto. Certo, all'inizio spiazza un po' vedere Dio dire le parolacce, ma una volta che ci si abitua... Comunque, mi pare che sia abbastanza fedele al racconto evangelico. Bei personaggi, pure: la già citata Becky, ma anche Big Bob, o lo stesso Dio. Gesù l'ho trovato abbastanza interessante, piuttosto fedele al lato "politico" della figura (non ci si pensa molto a questa cosa). Finale "buonista" il giusto.
Soggetto: La nuova venuta sulla Terra di Cristo. Molto interessante.
Cast: Ben scelto. La Rossum è deliziosa (peccato che sia abbastanza sottoutilizzata nella realtà), Bridges è mitico come sempre, Galifianakis è forte, Leto se la cava in un ruolo non facile. Il migliore è Spacey, ha proprio la faccia giusta.
Locandina: Ben fatta. Forse avrei evitato la faccia di Leto, ma ci può stare, via.
Musiche: Mi son piaciute, creano la giusta atmosfera.
Sito: Non è presente, ma non è un male.
Voto complessivo: 7,5 Bel film, "discutibile", ma che vale la pena vedere.
 
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Nuno Vox
view post Posted on 3/7/2013, 15:32




Soggetto: Superfluo dire che lo spunto di partenza è uno dei più divertenti degli ultimi anni. 8
Sceneggiatura: Scorrevole e ben scritta. Qualche erroruccio oprtografico qua e là e qualche espressione nei dialoghi poco cinematografica ma nel complesso sicuramente un ottimo script che conferma le qualità di Hermes. 7,5
Regia: Scelta azzeccata, ma per le ambizioni del film non sarebbe stonato un nome più altisonante. 6,5
Cast: Scelto con cura e azzeccato con i tre nomi di richiamo (Leto, Bridges e Spacey) tutti in parte e in ottima forma. 7,5
Locandina: Stilisticamente ben fatta, anche se io avrei fatto qualcosa di diverso considerando il tipo di film. Mi sembra un po' troppo seriosa (anche se poi alla fine è un film meno comico di quanto ci si aspetti). 6,5
Musiche: Parte importante del film, che ha una grossa componente musicale. Scelte un po’ inflazionate cinematograficamente, ma nel complesso soddisfacenti. 7
Sito: Non c’è. Ed è un grooooosso peccato. 5
Voto complessivo: La Hermes è passata in pochissimo tempo da produttore emergente a splendida realtà di CK e stavolta esce con una pellicola dichiaratamente predestinata a trionfare agli Awards. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di diverso. Mi aspettavo di ridere di più, invece mi sono trovato di fronte a un film più riflessivo (anche se la parte iniziale è spassosissima). Al di là delle questione cine-etiche (sì, dubito che un film del genere esca senza tanti problemi nei cinema reali...) è un film sicuramente ben scritto ed efficace nell’intento che si pone, anche se mi aspettavo qualcosina di più. Lo spunto era giusto per virare più sulla commedia, facendo ridere di gusto. In definitiva sicuramente un buon film, stilisticamente molto ben fatto, ma a mio avviso un’occasione in parte persa per scrivere qualcosa di veramente epico. Tiratina d’orecchi a Hermes. Un film di livello, che si presenta agli Awards da favorito, non può non avere nemmeno uno straccio di sito, nemmeno il minimo sindacale. Neanche la pagina cast. Quando non ricordavo la faccia di un attore ero costretto a tornare indietro nello script.... 7,5
 
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World ^_^
view post Posted on 4/7/2013, 12:35




A volte ritorno - Hermes Production

Soggetto & Sceneggiatura: Questo soggetto ha suscitato anche il mio forte interesse quando mi è capitato tra le mani, in libreria, il libro di John Niven. Ma l'ha acquistato e trasposto Hermetico, quindi molto meglio così, anche perchè tra le altre cose gli ha dato l'occasione di ritornare alla commedia, svariati film (e storie drammaticissime) dopo Una cosa da nulla e di affrontare il genere con qualcosa di adulto, dal retrogusto piuttosto "serio" e impegnato.
Il soggetto è stato quindi nobilitato da una sceneggiatura che è diventata sempre più buona, stilisticamente parlando, con descrizioni che non sono mai eccessive o preponderanti, e un accurato studio dei tempi "cinematografici".
Proprio la sua caratteristica, però, di situarsi a metà tra commedia e serietà porta a un continuo saliscendi e cambi di registro, la maggior parte delle quali "ben gestito", mentre qualcuno forse ha lasciato lo spettatore un po' interdetto. A me è successo, per esempio, quando dopo l'inizio estremamente esilarante, con un Bridges mattatore ci siamo trovati improvvisamente alle prese con le miserie umane di Gesù, coi suoi poveri amici tossici e senzatetto.
Da lì in poi il film comincia ad affrontare il suo aspetto più impegnato, senza risparmiare efficaci stoccate alle religioni costituite (su tutte, il Cattolicesimo), alla società attuale e alla "cultura" di massa (Gesù che diventa la star di un reality musicale è tutto dire). Il continuo cambio di genere e di sentimenti ne fa un'opera poco equilibrata, perennemente in bilico che vuol dire tanto (forse troppo?) ma ci riesce quasi del tutto.
Nonostante tutto l'opera, alla fine, "riesce" bene, anche grazie a questo forse... tra ammiccamenti, qualche furbata e il nuovo comandamento, facile facile, che il redivivo Gesù lascia all'umanità: Fate i bravi.


Regia: MacFarlane non ha convinto neanche me. Il film spesso e volentieri lascia la sua patina di leggerezza e di satira per diventare "serio" e lo fa con efficacia. MacFarlane finora non solo non ha dato prova di una tale maturità ma, potrei sbagliarmi, non ha nemmeno lasciato intuire che lo farà.


Personaggi & Cast: Cast azzeccato, senza strafare. Leto che fa Gesù praticamente si è... proposto da solo, vista la somiglianza. :D La sua è una buona interpretazione, ma non vorrei che partisse favorito solo per il ruolo divino che ricopre, anche perchè mi ha impressionato di più qualche altra interpretazione.
Ho apprezzato sicuramente di più il Dio di Jeff Bridges, attore sempre azzeccato, ma che qua rifà quasi simpaticamente il "Drugo", per il piacere di molti.

Considerazioni finali: Questo A volte ritorno è l'ennesima dimostrazione di quanto Hermetico sia diventato un produttore esperto e uno sceneggiatore a suo agio anche con generi e storie assai diversi tra loro. Il film in questione l'ho apprezzato non poco, tuttavia dopo qualche settimana "mi è un po' sceso" come valutazione, ritenendolo sì un buonissimo film, ma allo stesso tempo ridimensionandolo un poco a causa dei suoi frequenti cambi di registro e di una morale un po' facile, per fare facilmente breccia negli spettatori. Un po' ruffiano, quindi, ma con gusto. ^_^ Il mestiere si vede anche da queste cose, per me un'altra buona prova, anche se non siamo ai livelli di Scomparsa nè, soprattutto, a quelli di Il mondo dei ragazzi normali.

Voto: 7.5
 
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view post Posted on 4/7/2013, 13:12
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CITAZIONE (World ^_^ @ 4/7/2013, 13:35) 
anche se non siamo ai livelli di Scomparsa

Film che ho liquidato con un 6, noto che Hermes pure ha già la sue pietre di paragone a ostacolargli la via... :rolleyes:
 
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Clint1994
view post Posted on 4/7/2013, 13:25




Io invece sono convinto che i due film migliori in assoluto di Hermes siano i due che ha scritto questo semestre... Prima "A volte ritorno" e poi "Un bravo ragazzo". Mi sono piaciuti moltissimo entrambi, mentre ho sempre trovato sopravvalutato "Il mondo dei ragazzi normali" e, se paragonato ai due film di questo semestre, anche "Scomparsa" perde qualche punto.

Secondo me Hermes sta compiendo un percorso di continuo miglioramento che l'ha già portato a vertici altissimi. Quello che gli manca ora è un'altra bella sceneggiatura originale che segni un ulteriore passo avanti da "The evil inside me" (che era già un ottimo film): per questo attendo con molta curiosità "Second time".
 
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70 replies since 16/2/2013, 13:56   4300 views
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