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Love and Smiles Contest: 7 and 8, Sunset Boulevard Films

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Andrew.
view post Posted on 17/2/2013, 13:20




Recensione della Chimera.

Potremmo discutere a lungo sulla questione remake, su quando questi sono utili e quando non lo sono, sul merito da dare a uno sceneggiatore che fa un'operazione simile. E non ne verremmo a capo, anche se personalmente tendo a non lodare mai troppo un remake perchè viene a mancare lo spirito di inventiva che può esserci in una trasposizione o ancor di più in un film originale.
La fonte in questo caso non era sublime, il film di Ficarra e Picone era infatti simpatico ma niente di eccelso, quindi non c'era il pericolo di rovinare qualcosa, però allo stesso tempo non ho avuto la sensazione di miglioramento, anzi il film di Agnese dura di meno, ci sono meno risate e quello che cambia sono i personaggi e l'ambientazione.
La storia la conosciamo, parla di due persone che vengono scambiate nelle culle e che per caso si incontrano da grandi, scoprendo di non essere i figli di chi credevano di essere. Ha il via quindi un viaggio (mentale e materiale) per la riscoperta delle proprie origini.
Come dicevo, al film manca la componente comica che caratterizzava il film italiano, ma probabilmente è una cosa voluta perchè il tutto è molto più serio, a partire dai personaggi e dal loro rapporto con i genitori. Da un lato c'è Tom che vuol scoprire chi è il suo vero padre, dall'altro Dan ha bisogno di sistemare il rapporto col padre e dirgli finalmente la verità. E' nella parte finale che il film (abbastanza monocorde per tutta la sua durata) fa un piccolo balzo qualitativo nel quale possiamo assistere a scene toccanti di riconciliazione. E' descritta molto bene infatti la storia del padre hamish e ho apprezzato anche il montaggio finale che ci mostra i personaggi e il loro sviluppo.
La sceneggiatura non presenta errori grossolani (anche se una rilettura avrebbe evitato degli errori di distrazione abbastanza evidenti tipo parole mancanti) e l'ho trovata anche ben impaginata e più compatta rispetto alle precedenti di Agnese.

La regia di Reiner la trovo molto adatta al genere di film (sicuramente non era cosa per Allen): una commedia sui sentimenti e i rapporti tra i personaggi è perfetta per lui. Se dovessimo chiederci se nella realtà avrebbe fatto un film simile: perchè no? La storia in fondo era molto simpatica ed essendo un film italiano erano ampie le possibilità di miglioramento. Forse bisogna dire che questo miglioramento non è poi così evidente, ma la scelta di Reiner è comunque insindacabile.
Nulla da dire sul cast che è scelto altrettanto bene. Franco e Cavill sono molto bravi, anche se il primo in certe occasioni è descritto come un diciottenne e non come un trentenne. Mi rendo conto che era una cosa voluta per il personaggio, ma mi è parso un po' eccessivo vederlo rientrare a casa e chiudersi in camera con le cuffie proprio come un qualsiasi adolescente. Forse prendere degli attori più giovani sarebbe stato più credibile e avrebbe giovato a tutto il film.
Bravi comunque i comprimari tra cui spicca Tom Wilkinson e una Kristen Dust intraprendente.
Le musiche sono bene scelte, come al solito quando si parla di un film della Sunset.

Voto: 6


Non mi sento di dare più della sufficienza per una serie di motivi. Il primo è che il remake non ha aggiunto poi così tanto al film originale, per cui non ho capito il motivo di quest'operazione che si limita a riproporre la stessa storia con un cambiamento dei personaggi e delle ambientazioni, quindi con poco sforzo inventivo da parte di Agnese che avrebbe invece potuto osare di più (e che avrebbe ottenuto sicuramente almeno un 7 da parte mia se il film fosse stato originale, perchè lo merita). Il secondo è che il film non regala particolari guizzi emotivi, non annoia per carità ma non riesce a coinvolgerti più di tanto (forse anche perchè conoscevo già la storia ed ero interessato più a capire cosa ci sarebbe stato di diverso).
Agnese ha dimostrato di essere in grado di scrivere buone sceneggiature con dialoghi ormai credibili e buoni personaggi. Forse quello che gli manca ancora è riuscire a capire cosa in una storia è necessario far emergere, le emozioni dei personaggi in particolare, ovviamente motivate da trame che lo permettano.
 
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view post Posted on 19/2/2013, 14:12
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Critico

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7 and 8 rappresenta l’esordio di Agnese nella commedia, genere difficile già di per sé, e siccome alla produttrice piacciono le sfide, in questo caso c’è da aggiungere un altro elemento di difficoltà, ovvero il fatto che la pellicola in questione è il remake di un film di Ficarra e Picone, uscito pochi anni fa.
La storia è semplice, non originalissima, ma perfetta per una commedia brillante. Tom e Dan, i due protagonisti si incontrano a causa di un incidente e scoprono di essere stati scambiati il giorno della loro nascita. I genitori dell’uno sono quindi in realtà i genitori dell’altro. Inizia così un divertente gioco delle parti con Dan che deve reprimere la sua attrazione per Mary e Tom, l’eterno Peter Pan, che sfotte di continuo il suo amico e la sua famiglia medio borghese. I protagonisti metteranno quindi in discussione tutte le loro certezze e, coraggiosamente, daranno una svolta alla loro vita rispettando realmente i propri desideri e realizzando i loro sogni.
Se c’è una tesi che il film porta avanti con fermezza è proprio quella secondo cui i veri genitori non sono quelli biologici ma quelli che ti crescono e ti educano. Senza contare poi il tema del rispetto della propria natura, in quanto a aspirazioni, desideri, sogni. Ecco di spunti per dare profondità al fine ce n’erano diversi ma Angese è andata un po’ troppo spedita, trattando molte questioni in modo frettoloso.
E’ vero che si tratta pur sempre di una commedia brillante che vuole solo far sorridere e intrattenere, ma secondo me un po’ di approfondimento in più avrebbe giovato a tutto il film. Si poteva tranquillamente aggiungere qualche scena senza rischiare di annoiare, ma anzi arricchendo di sfaccettature i protagonisti. Quando scoprono di essere stati scambiati nella culla, Tom e Dan non sembrano turbarsi più di tanto anzi lo superano in modo piuttosto agile. Anche il rapporto tra i due secondo me avrebbe giovato con qualche scena in più.
Il film però rimane comunque molto piacevole da seguire e la sua forza sta tutta nel duo Tom/Dan e nei loro continui e divertentissimi battibecchi. Il ritmo c’è (come già detto, forse troppo, andava rallentato), i protagonisti pure, la vicenda è fresca e divertente. Manca solo un po’ di cura in più nei personaggi e nei loro rapporti (spesso nascono e muoiono troppo facilmente, ad esempio Mary il giorno prima è felice di sposarsi, il giorno dopo ci prova con Dan). La strada comunque è quella giusta e continuando ad alternare progetti originali a trasposizioni, Agnese troverà sicuramente il giusto equilibrio.

Reiner alla regia mi sembra la scelta più giusta. Le atmosfere leggere della pellicola mi sembrano perfettamente in linea con il regista e i suoi lavori precedenti. Ben assemblato il cast, con James Franco e Henry Cavill che emergono su tutti. I loro volti sono perfetti e insieme hanno un’ottima alchimia. Sprecata invece Kirsten Dunst in un ruolo marginale oltre che piuttosto antipatico.

Buona anche la colonna sonora, anche se alcuni brani molto rock li ho trovati un po’ fuori contesto.

Locandina semplice e pulita, fa il suo dovere. Stesso discorso per il sito con le info basilari sul film.

7 and 8 è una commedia brillante, molto piacevole e che se non fosse per il film originale italiano, potrebbe essere tranquillamente scambiata per un commedia tipicamente americana. Buon ritmo, riusciti e divertenti i duetti tra Franco e Cavill, storia semplice ma coinvolgente. A volte però il film è troppo frettoloso e i personaggi che di per sé hanno un gran potenziale, finiscono per risultare un po’ superficiali. Agnese però è sulla strada giusta e dopo la sbandata avuta con Danger Days ora si è rimessa decisamente in carreggiata. 68/100

PS: sulla questione remake sì remake no, non mi sono espresso, ma se non scandalizza il remake fatto da Fincher di un film uscito a malapena un anno prima, direi che anche in questo caso specifico l’operazione di per sé non è criticabile.
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 20/2/2013, 00:35




grazie per le recensioni
Allora, su Freddy non ho molto da dire, mi fa piacere che il film sia piaciuto. Reiner l'ho scelto proprio per film come Harry it presento Sally e Non è mai troppo tardi, in cui le colonne portanti sono le alchimie fra i personaggi
Andrew, le differenze forse sono piccole ma ho cercato counque di non renderlo una copia dell'originale, dando nei protagonisti una sorta di crescita interiore (quello che dice poi Dan a un certo punto) cosa nel primo film non c'era.
Hermes, io non direi che i personaggi si riprendano subito dalle "botte": Dan che fino ad allora era il tipico bravo ragazzo inizia a farsi le canne, ad esempio :D e poi dalla telefonata di Dan e la partenza dei due passa una settimana, Mary intanto avrebbe chiesto spiegazioni, mollato Alex e iniziare a guardare Dan in un certo modo più deciso

Sulla questione Remake ... io penso che un reamke di un film non di culto può fare bene sia alla pellicola originale che al remake, vedi quello de "l'ultimo bacio" o di "uomini che odiano le donne"
 
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view post Posted on 20/2/2013, 22:45

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


La questione "remake" la si esaurisce in due parole: farli, li si può fare, poi si giudica il risultato. E' lo stesso meccanismo degli adattamenti da romanzi: a essere giudicata non dev'essere l'intenzione, ma il risultato. E un remake fatto bene, anche se non raggiunge l'originale, non è disprezzabile, specie se non si limita a essere una fotocopia. Poi è chiaro che anche l'originale deve prestarsi al rifacimento, che è il motivo per cui nessuno rifarà mai Guerre stellari (troppo originale), ma rifare un film di per sé non è atto di lesa maestà: lo è farlo male.

Detto questo, passiamo al film. Non ho visto l'originale, sono anzi abbondantemente digiuno di film italiani, ma poco importa, perché a essere giudicato dev'essere il risultato. Risultato che conferma quanto è stato detto, nell'ultima rubrica, sui pregi e sui difetti di Agnese come sceneggiatrice.

Pregi: dialoghi e caratterizzazione dei personaggi. In un film brevissimo, Agnese è riuscita a tratteggiare personaggi simpaticissimi e tutti molto ben caratterizzati, con le loro luci e le loro ombre. I dialoghi, forse debitori dell'originale, sono scoppiettanti, divertenti, scorrevoli e fluidi, con molte scenette ben congegnate e descritte. E il cast - altro pregio - si adatta come un guanto, è facilissimo immaginarsi Franco e Cavill discutere.

Difetti:la brevità, davvero eccessiva. Certi passaggi sono un po' tirati via, come tutto quello che ad esempio riguarda Mary (che lascia il fidanzato in due minuti; sì, ok, è passata una settimana, ma allora fallo intuire che è passata una settimana, con una didascalia almeno) e Alison (d'accordo che deve fare solo la stronza, ma è stata la ragazza di Dan per cinque anni!), come anche le reazioni dei personaggi alla scoperta scioccante per entrambi. Il tempo che passa, infatti, va fatto intuire, non può essere lasciato all'immaginazione del lettore/spettatore.
Si ha, in un certo senso, la fastidiosa sensazione del "film a scenette", retaggio delle abitudini da fanfiction one-shot di Agnese: bellissimi singolarmente, ma che fanno fatica a stare assieme. C'è però da dire che, rispetto a Danger Days, siamo su tutt'altro piano di consequenzialità logica e di compattezza, in positivo per quest'ultima opera: sarà stata probabilmente la presenza di un film da rifare a fare da elemento migliorativo? Probabilmente, il che dimostra che siamo sulla strada giusta.

VOTO: 65/100 (7 al sondaggio). Ad essere sincero, dovessi giudicare solo il film, gli darei 6, ma voglio incoraggiare Agnese (credo ne abbia bisogno) e dirle che è comunque sulla strada giusta. Che ci volete fare, sono troppo buono. ;)
 
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emilgollum
view post Posted on 20/2/2013, 23:43




CITAZIONE
La questione "remake" la si esaurisce in due parole: farli, li si può fare, poi si giudica il risultato. E' lo stesso meccanismo degli adattamenti da romanzi: a essere giudicata non dev'essere l'intenzione, ma il risultato. E un remake fatto bene, anche se non raggiunge l'originale, non è disprezzabile, specie se non si limita a essere una fotocopia. Poi è chiaro che anche l'originale deve prestarsi al rifacimento, che è il motivo per cui nessuno rifarà mai Guerre stellari (troppo originale), ma rifare un film di per sé non è atto di lesa maestà: lo è farlo male.

Non fa una grinza. :)
 
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view post Posted on 20/2/2013, 23:48
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CITAZIONE (emilgollum @ 20/2/2013, 23:43) 
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La questione "remake" la si esaurisce in due parole: farli, li si può fare, poi si giudica il risultato. E' lo stesso meccanismo degli adattamenti da romanzi: a essere giudicata non dev'essere l'intenzione, ma il risultato. E un remake fatto bene, anche se non raggiunge l'originale, non è disprezzabile, specie se non si limita a essere una fotocopia. Poi è chiaro che anche l'originale deve prestarsi al rifacimento, che è il motivo per cui nessuno rifarà mai Guerre stellari (troppo originale), ma rifare un film di per sé non è atto di lesa maestà: lo è farlo male.

Non fa una grinza. :)

Quoto. Ho già scritto sopra come la penso in merito.
 
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mastruccio
view post Posted on 21/2/2013, 00:20




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
E brava Angese, che con questa sua ultima fatica cinematografica mostra sul campo di essere sulla strada giusta e di stare macinando esperienze su esperienze.
Io, sinceramente, sulla polemica aperta circa i "remake", la penso come Francis. Quello che conta è il risultato. Poi se uno si avventura in imprese impossibili, tipo remake di "2001 Odissea nello spazio", cavoli suoi e di chi lo finanzia. Ma qui parliamo di un filmetto italiano, carino per carità (io l'ho visto), ma senza alcuna pretesa di arte o rivoluzione cinematografica.

Agnese ha assoluto bisogno di cimentarsi con "traduzioni" cinematografiche di opere altrui, e ha considerato buono come primo passo un remake facile facile, dove i dialoghi sono frizzanti, anche divertenti (ma che molto spesso richiamano alla mente Fic & Pic, per alcune battute proprio uguali all'originale), la storia è esilina, ma che regala uno sprazo di puro svago mentale.
Anzi, mi correggo! Che dovrebbe regalare uno sprazo di svago mentale. Invece la troppa brevità del film impone alla mente di porsi delle domande a cui il film risposte non da. E' questo il grande difetto di "7 and 8".
Non si arrivano a capire una serie di cose, e come si arrivi a certe situazioni. Per esempio, e magari sono io ad essere distratto, come si è capito subito che quella notizia sul giornale di moltissimi anni prima che citava l'episodio all'ospedale, aveva causato uno scambio in culla?
E' tutto troppo frettoloso, e non si ha il tempo di entrare in piena sintonia con i personaggi. Peccato.
Se Agnese avesse speso più pagine, e nemmeno tantissime in più, all'approfondimento delle reazioni dei personaggi alla scoperta di essere stati scambiati, il film ne avrebbe giovato certamente.
Comunque, vorrei sottolineare l'efficacia delle scene più divertenti, scritte con mano ben più sapiente e attenta ad andare all'essenziale. Un ottimo progresso.

Ciò che è da migliorare, invece, è la forma. Non ci sono differenze tra le descrizioni e i dialoghi, e spesso ci si confonde. La semplice regoletta che vuole i dialoghi staccati dalle descrizioni, anche solo di una o due tabulazioni, meglio al centro, non è campata in aria.

Il cambio di regia è stato senza dubbio una cosa ottima. Nemmeno mi immagino cosa avremmo scritto se fosse rimasto Allen alla regia. Rob Reiner è senza dubbio più adatto.
James Franco ed Hanry Cavill mi sono sembrati quelli più in parte; con buone prove attoriali hanno disegnato i due ruoli affrancandosi abbastanza bene dai due attori siciliani, anche se, come ho già scritto, alcune battute, troppo uguali al'originale, me li hanno fatto ricordare.
Gli altri attori non si fanno, purtroppo, ricordare. Hanno ruoli troppo stereotipati ed affettati: dalla soralla Mary al padre poliziotto, alla fidanzata rompipalle e prevaricante. Ma anche l'originale, più o meno, è così. Il film poggia praticamente tutto sui due comici.

La colonna sonora è buona, ma Agnese è un nome ed una garanzia. Tutte belle canzoni. Però qualche brano solo musicale a commento di qualche scena io la metterei sempre.
La locandina è carina, ed anche il sito, con qualche curiosità e news sul film originale, è pulito e ben fatto.
Complessivamente, quindi, un ulteriore passo della S.B.F. nella scalata al successo, che presto arriverà.
Non con questo film, però, che è troppo di poche pretese già nel suo originale, ed Agnese, ma nemmeno uno dei veterani, immagino, riuscirebbe a far diventare un brillante puro un pur onestissimo e lucentissimo pezzo di vetro colorato.
VOTO: 65/100
 
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Andrew.
view post Posted on 21/2/2013, 13:15




CITAZIONE (emilgollum @ 20/2/2013, 23:43) 
CITAZIONE
La questione "remake" la si esaurisce in due parole: farli, li si può fare, poi si giudica il risultato. E' lo stesso meccanismo degli adattamenti da romanzi: a essere giudicata non dev'essere l'intenzione, ma il risultato. E un remake fatto bene, anche se non raggiunge l'originale, non è disprezzabile, specie se non si limita a essere una fotocopia. Poi è chiaro che anche l'originale deve prestarsi al rifacimento, che è il motivo per cui nessuno rifarà mai Guerre stellari (troppo originale), ma rifare un film di per sé non è atto di lesa maestà: lo è farlo male.

Non fa una grinza. :)

Concordo anch'io, ma soprattutto, quando si fa un remake, bisogno avere secondo me un obbiettivo. Si deve dire: "voglio fare una parodia", oppure "voglio fare un film migliore del precedente" o "voglio fare un film con la stessa trama ma allo stesso tempo totalmente diverso".
E infatti ritengo inutili remake tipo Funny Games, praticamente identico, fatto al solo scopo di far conoscere e distribuire un film in un altro paese.
Nel film di Agnese quello che per me è mancato è proprio l'obbiettivo. Se voleva fare un film migliore non ha centrato l'obbiettivo perchè la sceneggiatura reale è comunque più complessa e articolata della sua (lungi dal paragonarci agli sceneggiatori reali, spesso perdiamo in partenza tutti quanti). Se voleva fare un film diverso, probabilmente non ha osato più di tanto. E' vero, il suo è un pò più serioso, ma non così tanto da giustificare l'intera operazione.
Per questo motivo ho anche abbassato di qualcosina il voto che altrimenti sarebbe stato un po' più alto.
Questo è il mio pensiero, se non siete d'accordo parliamone.
 
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Clint1994
view post Posted on 22/2/2013, 19:13




7 AND 8 by Clint94

Il nuovo film di Agnese, dopo il buon risultato di “Masquerade” e il deludente “Danger Days”, è il remake di un film di Ficarra e Picone, “Il 7 e l'8”. Operazione discutibile, dunque, dato che il film è ancora molto recente. Agnese resta fedele alla storia, ma la traspone negli Stati Uniti, sostituendo i due comici siciliani con un'altra affiatata coppia, formata da James Franco e Henry Cavill. Per quanto riguarda l'operazione in sé, io faccio fatica a giudicarla non avendo visto il film di Ficarra e Picone, ma in sostanza concordo con gli altri: sì ai remake, a patto che non siano una fotocopia dell'originale e che comunque siano fatti bene. Non avendo visto l'originale, la storia era per me nuova e non sapevo nulla sullo svolgimento. Alla fine l'ho trovato un film carino, ma ancora pieno di ingenuità e qualche incongruenza. Innanzitutto è l'idea di base in sé a essere molto poco credibile: possibile che due persone qualsiasi che in una grande città fanno un incidente in realtà siano proprio quei due bambini che erano nati nello stesso giorno ed erano stati scambiati di culla? È vero, siamo al cinema, però sta di fatto che è una situazione per nulla credibile. A mio avviso bisognava inventarsi qualcosa per fare incontrare i due personaggi in maniera diversa, più verosimile. Per il resto, la storia si lascia leggere con estrema rapidità: è scorrevole e non annoia, ma non riesce mai nemmeno a coinvolgere pienamente o a suscitare emozioni. I personaggi sono caratterizzati bene, ma rientrano tutti in determinati stereotipi: Tom è il giovane bulletto ribelle e protettivo con la sorella, Dan il classico bravo ragazzo, Christopher il tipico padre rigido e severo, Alison la fidanzata stronza che pensa solo al lavoro, e così via. Insomma, sono tutti ben fatti, ma sanno tutti di già visto. La storia racconta questa strana amicizia tra due persone così diverse, Tom e Dan, appartenenti a mondi così diversi, ed è qui che troviamo il vero punto di forza del film: perché il rapporto tra i due amici, che prima si detestano ma poi pian piano si conoscono fino a diventare inseparabili, è sicuramente riuscito, e i loro battibecchi sono la cosa più divertente di tutto il film. Dal punto di vista dei dialoghi, infatti, Agnese sembra aver fatto molti passi avanti, forse aiutata dall'originale: sono proprio i dialoghi, con le reciproche prese in giro tra i due amici e i vari giochi di parole circa la loro particolare situazione, la cosa più bella del film. Per il resto la storia è molto esile e presenta diversi passaggi poco credibili, ma riesce a risollevarsi abbastanza verso la fine, grazie al personaggio interpretato da Christopher Lee: la scoperta della verità sul suo conto è un bel colpo di scena inaspettato ed è forse l'unica scena che riesce anche in qualche modo a emozionare. Prevedibile poi (e un po' fastidioso) il super happy end finale.
Il cast è scelto bene e in particolare Franco e Cavill formano una bella coppia, affiatata e convincente. Ben scelti anche i comprimari, da Tom Wilkinson a Kirsten Dunst, passando per Ashley Greene.
Rob Reiner alla regia è una buona scelta e il film rientra senza dubbio nelle sue corde.
In definitiva, “7 and 8” è un film che si mantiene al livello medio degli ultimi film di Agnese: ci presenta una storia carina e divertente, ma i personaggi restano ancora schiacciati dagli stereotipi e non sono mai memorabili, e in generale il coinvolgimento emotivo è ancora assente. Mi hanno sorpreso in positivo invece i dialoghi, freschi, originali e divertenti. A livello di storia e personaggi, però, Agnese deve fare ancora passi avanti.

VOTO: 63

Edited by Clint1994 - 27/2/2013, 20:54
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 23/2/2013, 12:44




grazie mille per le recensioni, dunque.
Francis: beh, io lo faccio dire a Dan "Partiamo fra una settimana", forse ti è sfuggito ... non so ...
Mas: Tom era arrivato a quella conclusione solo per ragionamento, per intuizione, per questo ha iniziato a indagare anche per vedere se la sua tesa era giusta. In molti gialli un indagine parte da un'intuizione ^_^ e sì, alcuni dialoghi li ho presi dall'originale perchè mi sembravano troppo divertenti per non metterli, e un po' hanno aiutato :D
Clint: Guarda, tempo fa mi pare a Milano è successo un caso analogo: due bambini di 10 anni erano nella stessa classe, i genitori si sono accorti che erano nati lo stesso giorno e nello stesso ospedale e poi dando un'occhiata alle foto di parenti e di famiglia hanno sospettato e scoperto uno scambio di culla. Quindi questi casi succedono e si scoprono per puro caso.
 
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Andrew.
view post Posted on 23/2/2013, 13:00




Effettivamente anche nell'originale se non ricordo male i due si incontravano per caso.
 
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Oren productions
view post Posted on 23/2/2013, 21:33




Della questione remake, se ne già parlato abbastanza e non mi va tanto di continuare, però devo per forza fare un appunto che è essenziale per la mia recensione.
Penso che un remake di un film vecchio o meno, debba sempre nascere con lo scopo di aggiungere, migliorare o più semplicemente rivestire in base al proprio punto di vista una vicenda già raccontata in passato. In questo remake del 7 e l'8 di Ficarra e Picone, questo non accade. Little tin si è limitata più che altro a cambiare l'ambientazione ed a dare un approccio un po' più serio al racconto.
Sebbene in film mi sia piaciuto, non ho trovato giustificata quest'operazione di rifacimento, perché si è aggiunto veramente pochissimo al film originale, anzi, devo dire che mi era sembrata più complessa e articolata la versione nostrana.
Poco da aggiungere a tutto il resto, non riassumo la storia perché comunque la conosciamo già. Il punto forte del film, sono la coppia di protagonisti e i loro battibecchi continui ed i loro dialoghi, anche questi spesso simili a quelli del film da cui è tratto. Purtroppo il tutto è un po' troppo velocizzato per poter dare il modo e il tempo allo spettatore di poter legare in qualche modo con gli altri personaggi. Mi è parsa un po' sprecata la Dunst che copre un ruolo un po' marginale per un'artista del suo calibro.

Mi spiace fare il cattivo della situazione dato che ho visto voti molto alti, addirittura un 7, però mi è parsa più un operazione di "copia e incolla" piuttosto che uno sforzo creativo. Forse sviluppare un po' le varie situazioni e aggiungere qualcosa dando più peso emotivo alla pellicola avrebbe sicuramente giovato.

voto 55

Bella locandina, anche le musiche non sono male. Mi spiace per il voto basso, avevo delle buone aspettative su questo film ma sinceramente, mi risulta difficile dare di più.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 27/2/2013, 20:28




RECENSIONE DELLA GRANATO PRODUCTION

Non amo molto Ficarra e Picone. Come comici teatrali riescono certamente a creare una certa empatia con il pubblico, ma non li reputo personaggi in grado di "bucare lo schermo". In fondo questo è il motivo per cui non amo i loro film. Tuttavia non posso negare che proprio quei film, da me così poco apprezzati, hanno raggiunto un notevole successo di pubblico proprio grazie alle loro performance. La loro è una commedia che si regge tutta sul carisma siculo recitativo. Un marchio di fabbrica assoluto, che piace e fa divertire la gente. Oltre a questo non molto altro da aggiungere. Niente cinema di qualità, ma semplice intrattenimento. Dunque l'aspetto narrativo della trama passa ovviamente in secondo piano, perchè tutto si regge sulla recitazione di questa coppia di attori.
Leggendo la sceneggiatura scritta da Agnese, ho subito notato un forte distacco dai personaggi principali. Spostare l'ambientazione italiana, in America, credo che abbia solo peggiorato le cose. Perchè il 7 e 8 ha profonde radici di una commedia tipica italiana. Il cinema americano non ci azzecca niente. Persino i due attori protagonisti, non riescono a trasferire qualla vivacità e quella teatralità, che si riscontra nel film originale.
Per quanto riguarda la sceneggiatura Agnese si conferma una valida narratrice, in virtù del suo stile asciutto ed essenziale, che si traduce in immagini dirette nella mente del lettore. Io ho un debole per le descrizioni di luci e ambienti, ma ovviamente non erano elementi necessari in questo film. L'unica nota negativa è il format troppo pasticciato e compatto. Davvero fastidioso alla lunga.
Ammetto che il mio giudizio non è positivo. Dopo Leo and I ero certo che Agnese avesse trovato la strada giusta dove indirizzare i suoi lavori futuri, ma credo che questo film rappresenti un piccolo passo indietro per la sua filmografia.

Voto 50/100

Non me ne volere Agnese per questo giudizio. Io sono convinto che la tua creatività possa offrire davvero di meglio. Hai preso un indirizzo coraggioso con i "musical". Il mio consiglio è quello di dedicarti davvero bene ad un bel film che ti rappresenti, perchè è un talento tutto tuo. Sicuramente unico. Mentre questo film appare più come un freddo esercizio di stile.

Avessi aggiunto qualcosa di diverso al film, credo sarebbe cambiato relativamente il risultato. Perchè la commedia non si fonda tanto sulla trama, quanto più su una scrittura frizzante e credibile, nonostante possano esserci spunti fuori dalle righe.
 
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World ^_^
view post Posted on 16/5/2013, 09:57




7 and 8 - Sunset Boulevard Films

Soggetto & Sceneggiatura: Il soggetto lo conosciamo ed è lo stesso (salvo qualche lieve modifica) del film Il 7 e l'8 dei nostri Ficarra e Picone. Operazione rischiosa già a priori, questo "trasporto" dall'Italia agli USA alla fine riesce ma senza aggiungere, appunto, nulla di nuovo.
Nel farlo, Agnese preferisce giocare di sottrazione: film più breve, meno comico rispetto all'originale (con qualche punta di sentimentalismo in più), ancor meno originale per ovvi motivi. Ne risulta un film che ho trovato credibile come commediola americana ma che oltre a non avere particolari novità, ho trovato anche un po' al di sotto dell'originale.
E ciò per vari motivi, innanzitutto perchè la coppia protagonista Franco-Cavill come duo comico funziona sicuramente meno bene del duo Ficarra-Picone, in seconda battuta per una brevità maggiore, che accelera le situazioni, in qualche punto le rende ancora meno verosimili, puntando tutto sulle battute fulminee (che comunque non sono merito di Agnese ma dell'originale). Non tutto è negativo, comunque. Considerando la difficoltà di partenza (paradossalmente, la sua troppa facilità), Agnese dimostra un altro passo avanti nella sceneggiatura, sostanzialmente una maggiore capacità dei propri mezzi, anche se ancora una volta manca una trama bella solida che esalti la "storia" e dei personaggi più veri, realistici e approfonditi psicologicamente. Ma su questo tornerò dopo.

Regia: Uno degli aspetti più positivi, perchè alla fine Reiner alla regia di un film del genere ci sta tutto. Risulta credibile alla direzione di una commediola divertente ma senza particolari guizzi. Sono contento di essere stato tra quelli che, all'epoca, sconsigliarono con decisione la scelta di Allen alla regia, che avrebbe portato a paragoni ancora più ingenerosi oltre a un'ulteriore "ansia da prestazione" per la nostra Agnese.


Personaggi & Cast: A parte qualche sfumatura e qualche lieve modifica, i personaggi sono gli stessi dell'originale. Anche questo film poggia tutto sulle spalle dei due protagonisti e, sebbene il duo protagonista Franco-Cavill se la cavi comunque abbastanza bene (pur risultando meno comici degli originali) va anche detto che forse, visto qualche loro atteggiamento un po' bambinesco, non avrebbe guastato la scelta di due interpreti un po' meno maturi.
Il resto dei personaggi rimane sullo sfondo, con una tipizzazione abbastanza stereotipata. Originale la storia del padre (che per Agnese diventa hamish) e buona l'interpretazione di Tom Wilkinson. Abbastanza sprecata, invece, Kirsten Dunst, in un ruolo molto piccolo oltre che antipatico.

Colonna sonora, locandina & sito: Agnese sceglie sempre con cura le colonne sonore dei propri film. Anche qui c'è un certo lavoro da apprezzare, locandina così così ma che non mi ha fatto impazzire, sito ai minimi termini ma io non ci ho mai dato molta importanza.

Considerazioni finali: C'era proprio bisogno di questo remake? Forse no, come della maggior parte dei remake - anche reali - che vediamo così spesso. Nel volerlo fare Agnese sicuramente si sarà tolta uno sfizio e quindi già per questo, almeno per lei, ne è valsa la pena. Il risultato è un'opera che non aggiunge nulla di nuovo ma che comunque funziona come commedia assai leggera senza troppe pretese, quindi non è nemmeno il caso di essere troppo severi, dal momento che la severità sarebbe ingiustificata nel caso di un film come questo che parte comunque senza troppe pretese. Più in generale si è notato qualche sicurezza in più nell'Agnese produttrice, mentre come sceneggiatore continua a latitare una storia bella solida intorno alla quale costruire un intreccio e dei personaggi degni di nota. Finora si è cimentata con opere originali, film semioriginali ispirati a concept album, remake azzardarti... sarò ripetitivo ma mi chiedo: a quando una bella trasposizione? Sono sicuro che da una solida base letteraria Agnese potrà imparare molto, potrà mettere la sua scrittura al servizio di una trama e di personaggi meglio delineati, da cui poter trarre anche quell'esperienza necessaria di cui far tesoro quando vorrà tornare a script originali. Resta il fatto che, dopo un lungo apprendistato, è arrivato il momento del definitivo salto di qualità. Questo film non lo è stato ancora.

Voto: 6
 
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Merlino*
view post Posted on 19/5/2013, 00:30




Lo spettatore addormentato

Un paio di settimane fa ero alla multisala Ck con amici e abbiamo visto che davano questo film che non conoscevo ma una mia amica ha detto che era un rifacimento del film dei due di striscia la notizia e così abbiamo deciso di andarlo a vedere. Quando è iniziato mi è venuto in mente che avevo visto l’inizio dell’originale in tv perché era molto simile ma non avendo poi visto il primo fino alla fine mi sono goduto questa nuova pellicola che è molto ben fatta e ha dei passaggi veramente divertenti. Gli attori sono bravi e James Franco mi è sembrato perfetto per la sua parte ma anche Cavill se la cava più che bene. La regia è solida e anche la sceneggiatura soprattutto con la bella pensata della parte finale con il viaggio in Alaska (un po’ meno con lo scambio che è un po’ confuso) e anche se la mia amica dice che il film è inutile perché quasi uguale all'originale io direi che la produzione americana ha fatto proprio un bel lavoro per far sì che anche il pubblico USA potesse capire e andare a vedere questo film. Lo consiglio perché è divertente, con un buon ritmo e di buona fattura. Gli do un bel 7 anche per alzare la media.
Ennio, 23 anni, Pescara. (19 Maggio 2013)
 
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32 replies since 16/2/2013, 00:04   1367 views
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