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American Psycho
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American Psycho, Arcadia Productions

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mastruccio
view post Posted on 8/1/2013, 23:34




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
L'ultimo film di Arcadia, un remake, è "American Psyco". Celebre il romanzo di Bret Easton Ellis da cui è tratto, altrettanto il film reale del 2000 diretto da Mary Arron, dobbiamo riconoscere al produttore la grande dose di coraggio che ha avuto nel riproporre, a rischio di continui confronti con i precedenti, la storia di Patrick Bateman, e la spietata e cinica descrizione dell'America degli anni '80, che è anche quella dei gioni nostri. Opportunamente Arcadia sposta l'ambientazione ad oggi, citando addirittura la rielezione di Barack Obama alla Casa Bianca, per mostrarci come sia, innegabilmente, immutato anzi per certi versi peggiorato, lo stato in cui versa la classe sociale rampante dei giovani yuppies americani, assolutamente privi di qualsiasi valore che non sia il denaro, l'arrivismo a tutti i costi, il potere, il sesso, il metro con cui vengono giudicate le persone a seconda di come ci si veste e il disprezzo per tutti quelli che vivono al di sotto delle loro stesse possibilità.
Senza bisogno di dire alcunchè della trama, che conosciamo tutti, dico che il film, com'era prevedibile, è indubbiamente molto particolare ed interessante, e di ciò va dato gran parte del merito alla solidità del romanzo su cui Arc si è fedelmente appoggiato, ma anche alla capacità del produttore di trasporre dal libro le atmosfere di surreale schizofrenia che vive il protagonista, i suoi pensieri surreali e folli, l'ambiente sociale in cui vivono i personaggi, attraverso la maniacale cura delle descrizioni di tutti gli aspetti di facciata delle persone, degli oggetti di lusso che usano (le marche degli abiti, per esempio) e degli ambienti che li vedono presenti, per lo più locali e ristoranti per veri ricconi, dove il solo esserci è uno status symbol. Divertentissima, ne cito una, la scena del confronto dei biglietti da visita.
A differenza di altri colleghi che mi hanno preceduto nelle recensioni, non trovo del tutto sbagliato che Arcadia si sia attenuto alla precisa e puntigliosa descrizione delle marche dei vestiti o dei prodotti, così come li leggiamo anche nel romanzo.
Credo che la domanda che dobbiamo porci sia se una certa scena, il modo in cui è mostrata, sia giustificata o no nell'economia dell'intreccio narrativo, e se sia coerente e tecnicamente corretta.
In fin dei conti, questo è e rimane un film "sulla carta", e potrei dire che finisce per essere quasi indispensabile tratteggiare così questi aspetti, per inquadrare al meglio i personaggi e gli ambienti in cui si muovono. A ben pensarci non riesco a individuare altro modo per trasmettere al pubblico (che legge e non vede) questi aspetti fondamentali.
La cosa, quindi, non mi ha affatto disturbato, ed anzi mi ha fatto venire in mente la maniacale cura dei particolari che aveva il grande Luchino Visconti nei suoi set. Leggendarie rimangono le sue incazzature, ad esempio, quando, durante le riprese del "Gattopardo", si accorgeva che i mobili di scena non contenevano esclusivamente abiti ed oggetti originali dell'epoca della storia raccontata da Tomasi di Lampedusa (1860). Per inciso: nel film, quegli armadi non vengono mai aperti.

La sceneggiatura, com'era da attendersi, è scritta molto bene, e poco o nulla importa, ai fini del giudizio sulla pellicola, se uno stesso attore interpreta due o tre personaggi minori differenti. Certo è giustificata la curiosità che Andrew e Clint hanno correttamente fatto notare. Altro aspetto sulla scenegiatura che vorrei sottolineare, è la puntigliosa descrizione dei dettagli durante alcuni amplessi sessuali. Non mi hanno disturbato per la loro crudezza, mi hanno fatto sorridere perchè sono dettagli che nel film non vedremmo, dato che viene scritto da Arcadia che sono inquadrati solo i volti o le spalle. Ma è un sorriso bonario, conoscendo ormai la passione che l'autore nutre per quel genere. Quindi è un errore facilmente perdonabile.
Non mi appare, inoltre, del tutto fuori luogo l'eccessiva violenza che ci viene mostrata nel compimento degli efferati delitti da parte di Patrick. E' giustificata anche quella, a descrizione della terrificante follia che si impadronisce della mente del giovane ragazzo. Arcadia è stato, forse, fin troppo fedele al romanzo. Anzi no. Nella scena del topo, ci risparmia la visione del video in cui il protagonista mangia parti di un cadavere. A parte le battute, in risposta alla domanda che mi pongo sempre durante la visione di ogni singola scena, nel caso delle violenze, io credo che siano giustificate. Certo, il film se fosse reale andrebbe incontro ad un'infinita serie di polemiche e denunce, ma sono convinto che gli estimatori sarebbero molti di più dei critici.
Ciò che, invece, ritengo sbagliata è la scena in piano sequenza quando vediamo tutta la fase preparatoria di Patrick prima di uscire di casa, durante la prima parte del film. Non sono tempi cinematografici. Meglio sarebbe stato omettere il dettaglio tecnico del piano sequenza, e lasciare allo spettatore l'immaginazione degli stacchi di inquadratura.
Il film termina con la domanda che tutti ci siamo posti: è stata tutta un'immaginazione o è tutto vero? Neanche il libro risolve la questione, ma sarebbe errato che lo facesse. E quindi anche Arcadia il problema non se lo pone. Giusto.

Una cosa che, invece, ritengo sbagliata è la scelta di Brian De Palma per la regia. Avrebbe mai girato il film così come è scritto? Non credo. Penso avrebbe edulcorato alcuni dettagli veramente truculenti. Forse era meglio un altro regista, più avvezzo a questa crudezza estrema. Ma probabilmente è stato scelto De Palma per omaggio al suo film "Omicidio a luci rosse", feticcio di Patrick, che lo affitta innumerevoli volte. Mi sorge spontanea la domanda (per sorridere): ma perchè non se lo compra il dvd?

Il cast è ottimamente assortito, e su tutti primeggia, com'è ovvio, l'ottimo Robert Pattinson. Non mi ha sorpreso, perchè lo abbiamo già visto in un ruolo quasi assimilabile, recentemente, nel "Cosmopolis" di Cronemberg.
Di tutti gli altri non mi rimane grande traccia, sono sincero.

Le musiche sono tante e ben scelte, ma come al solito mi ha infastidito dover attendere la fine degli spot pubblicitari.
Il sito è certamente buono, e contieneo spunti di raffronto con il libro e il fim originale, cosa davvero interessante. La locandina è semplice ma molto efficace. Credo che possa avere ottime chance per entrare in nominaton.

Un film, quindi, degno del miglior Arcadia. A parte qualche piccola imperfezione, credo che questo film sia un buon prodotto, certamente troppo sopra le righe per ambire ad entrare nel cuore della maggior parte del pubblico. Diciamolo, è un film per stomachi forti, per spettatori smaliziati. Perciò non credo che potrà concorrere al premio per miglior film del semestre. Ma per diverse altre categorie, anche quella per miglior attore, può tranquillamente dire la sua.
Voto: 74/100
 
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view post Posted on 15/2/2013, 14:45

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Colpevole di un immenso ritardo, eccomi a recensire un film di cui, lo dico subito, non ho capito NIENTE, ma mi è piaciuto tantissimo. E la cosa non è strana, nemmeno di 2001 ho mai capito nulla, però l'ho sempre giudicato un capolavoro.

Partiamo, quindi, dal poco che ho capito della storia. Protagonista uno yuppie, Patrick Bateman, che sarebbe da prendere a calci in faccia (in culo fanno troppo poco male, per uno come lui) dalla mattina alla sera, la cui vita è ossessionata dal raggiungimento della perfezione in tutti gli ambiti, dall'appartamento alle donne alla sua posizione economica. Più che azzeccata e opportuna, quindi, la descrizione minuziosa e accurata fatta da Gennaro delle marche dei vestiti che indossa, dello shampoo che usa, del dopobarba che si mette: ha ragione Mastruccio nel dire che, in un film virtuale, è l'unica maniera per rendere bene l'ambiente di Patrick, ambiente che è - deve essere - un vero e proprio personaggio del film, non solamente uno sfondo (non a caso Mas ha citato Visconti: be', credo che per una volta il paragone col grande Luchino sia azzeccatissimo).

Dall'ossessione per la "semplice" perfezione nasce la mania omicida del nostro antieroe, il quale si dedica a massacrare allegramente povere ragazze, la cui unica colpa è di essere superficiali, colleghi che vanno meglio di lui, barboni la cui colpa è di non essere perfetti. E devo dire che, da questo punto di vista, l'attualizzazione risulta di un'ironia atroce: perché, a vent'anni di distanza da quelli in cui il romanzo è nato, la classe yuppie di Wall Street, responsabile della crisi mondiale, sta attraversando una fase di tremenda crisi, e la follia omicida di Patrick è il contrappeso psicologico ideale della situazione politica che vive la sua classe.

Non so quanto il film sia fedele al romanzo, ma è chiaro che Gennaro non fa sconti allo spettatore, in fatto di sesso e violenza. Cosa che non mi ha minimamente scandalizzato: certo, nel mondo reale sarei svenuto di fronte alla prima di queste scene, ma a CK posso sopportare la cosa, e comunque il fatto che io svenga non significa che il regista debba cambiare qualcosa per rispetto a me. Dopodiché, si può dire che, forse, non tutte le scene erano necessarie: ad esempio, quella del topo ci poteva essere risparmiata, più che altro perché venendo per ultima nulla aggiunge e nulla toglie al film.

Che poi alla fine lo spettatore si trovi completamente disorientato, senza una spiegazione, privo di qualsiasi indizio per costuirne una, è un altro punto di forza del film, oltre che fedeltà al testo. Una spiegazione razionale, per quanto folle, avrebbe comunque restituito un senso al film, ma è evidente che il film non deve avere un senso, altrimenti la sensazione di crisi angosciante che emana ne sarebbe diminuita di molto, e l'effetto andrebbe perso.

Insomma, io non concordo con quanti hanno trovato in questo film i difetti di cui sopra, che a me anzi paiono tasselli di uno dei film migliori di Gennaro, che dopo l'incompiuto Il desiderio, fin troppo breve e stringato, qui ci regala una grandissima pellicola, cinico e spietato ritratto di un'epoca come la nostra. Il miglior film di Gennaro dell'ultimo semestre? Sì, decisamente.

Sono invece d'accordo sul fatto che DePalma forse non era il regista giusto. Non ho visto molto di suo, ma effettivamente lo splatter così esagerato non mi sembra che sia mai stata una sua caratteristica. L'ironia e il cinismo sì, ma lo splatter no... forse si poteva scegliere qualcun altro.

Meritato Award a Pattinson, su cui per il momento non dico nulla, perché rientro fra quelli che hanno detestato Twilight proprio per l'idea e il buonismo di fondo: ma prima di giudicare LUI, aspetto di vederlo altrove. Buono il resto del cast, anche se non emerge allo stesso livello.

VOTO: 80.
 
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Oren productions
view post Posted on 15/2/2013, 17:12




CITAZIONE
Insomma, io non concordo con quanti hanno trovato in questo film i difetti di cui sopra, che a me anzi paiono tasselli di uno dei film migliori di Gennaro, che dopo l'incompiuto Il desiderio, fin troppo breve e stringato, qui ci regala una grandissima pellicola, cinico e spietato ritratto di un'epoca come la nostra. Il miglior film di Gennaro dell'ultimo semestre? Sì, decisamente.

Scusa Francis, non per fare il pignolo, ma com'è che a campo di fuoco hai dato 87 e a questo qui 80, eppure questo è il miglior film di Arc dello scorso semestre???
 
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view post Posted on 15/2/2013, 21:00
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Francis Delane @ 15/2/2013, 14:45) 
E la cosa non è strana, nemmeno di 2001 ho mai capito nulla, però l'ho sempre giudicato un capolavoro.

L'avrai fatto qualche tentativo di capirlo, o no? Certe affermazioni le lascerei a qualche non cinefilo, scusami eh.

ps: e poi leggo l'ultimo commento di Oren e penso che certe cose non sono cambiate. Poi non dite che sono io, eh, qua non ce l'ho con nessuno personalmente però se tutto va a rotoli qualcuno che porta la croce ci vuole. :unsure:
 
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Oren productions
view post Posted on 15/2/2013, 23:22




Il mio commento si riferiva al fatto che, a parer mio, alle volte Francis giudica in modi che per me sono incomprensibili.
 
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Clint1994
view post Posted on 15/2/2013, 23:26




CITAZIONE (Oren productions @ 15/2/2013, 23:22) 
Il mio commento si riferiva al fatto che, a parer mio, alle volte Francis giudica in modi che per me sono incomprensibili.

Ma infatti credo che Pap nel suo commento criticasse Francis, facendo riferimento alle tue parole, non te. ;)

Ed è vero... da un punto di vista dei voti, spesso Francis è molto contraddittorio.
 
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Andrew.
view post Posted on 16/2/2013, 12:35




Beh, io a Francis gliel'ho chiesto sempre, anche privatamente quando i suoi voti agli awards o ai contest non corrispondevano ai voti che dava ai film. La sua risposta, se vogliamo molto genuina, era che lui non ci rifletteva molto sul voto e sui voti precedenti che ha dato, lasciandosi trasportare dall'entusiasmo del momento e dando voti alti senza problemi. Ormai l'ho accettato così :P

Riguardo la sua rece, io ho storto il naso per questa frase:
CITAZIONE
Insomma, io non concordo con quanti hanno trovato in questo film i difetti di cui sopra, che a me anzi paiono tasselli di uno dei film migliori di Gennaro

Perchè le recensioni mie e di clint (quelle che hanno fatto scalpore) parlavano praticamente degli stessi difetti da lui riscontrati e la polemica è nata per altre cose.
 
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view post Posted on 16/2/2013, 15:43
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CITAZIONE (Clint1994 @ 15/2/2013, 23:26) 
CITAZIONE (Oren productions @ 15/2/2013, 23:22) 
Il mio commento si riferiva al fatto che, a parer mio, alle volte Francis giudica in modi che per me sono incomprensibili.

Ma infatti credo che Pap nel suo commento criticasse Francis, facendo riferimento alle tue parole, non te. ;)

Ed è vero... da un punto di vista dei voti, spesso Francis è molto contraddittorio.

Sì, Oren, ti citavo in bene, in questo caso.

Francis (ma non è stato il primo, spero sia l'ultimo, se non prende male anche questo mio legittimo desiderio) ha il vizietto di votare in sede critica o ai premi, secondo il criterio del momento, che spesso significa "a casaccio". Perchè saremmo tutti bravi a dire oggi mi è piaciuto, domani no, dopodomani mi piace di nuovo, tra un mese me ne sono dimenticato, tra tre mesi voto per quell'altro che m'aveva fatto schifo. Non credo farebbe piacere nemmeno a Francis, vedersi i film giudicati in modo così aleatorio.
 
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Oren productions
view post Posted on 16/2/2013, 19:11




CITAZIONE
Sì, Oren, ti citavo in bene, in questo caso.

Ma sai, con te non si sa mai... Sto sempre sulla difensiva :P
 
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38 replies since 29/12/2012, 09:42   1651 views
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