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The Evil Inside
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The Evil Inside, Hermes production

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view post Posted on 26/11/2012, 17:38
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Critico

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A World e a Clint non ho molto da ribattere. Li ringrazio per le belle parole perchè proprio non mi aspettavo che il film sarebbe stato accolto così bene. In particolare pensavo che a Clint non sarebbe piaciuto e invece no, beh devo dire che nelle previsioni non ne ho beccata una. :P
Sulla violenza eccessiva mi sono già espresso e penso che alla fine della fiera la scena dell'omicidio di Angie è quella dove effettivamente ho insistito un po' troppo. Con il tempo imparerò anche il senso della misura... forse.:rolleyes:
Grazie ancora ad entrambi. :)
 
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Clint1994
view post Posted on 26/11/2012, 19:47




Guarda, sinceramente nemmeno io pensavo che mi sarebbe piaciuto granché, e invece... ^_^
 
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mastruccio
view post Posted on 1/12/2012, 23:33




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
L'ultima fatica della Hermes Production, "The Evil Inside" appartiene al filone molto in voga in questi ultimi tempi, e di cui lo stesso produttore è appassionato: il genere horror con incursioni nel thriller-psico-fanta-splatter. L'operazione, lo dico subito, riesce molto bene, e ci dà la conferma dell'assoluta bontà della vena creativa di Hermetico, qui al suo primo lungometraggio originale. Bene ha fatto a scegliere, per questo suo "debutto", un progetto del genere che risulta totalmente nelle sue corde, avendone certamente fagocitato le peculiari caratteristiche e i rigorosissimi meccanismi dopo la visione, immagino, di tantissime pellicole che hanno fatto la storia dell'horror mondiale.

Infatti, in questo lavoro, Hermetico ha inserito tutti, ma proprio tutti, gli ingredienti che hanno fatto la fortuna di numerosissimi film: la casa decrepita in mezzo al bosco, dove anni prima una madre ha sterminato la propria famiglia, all'interno del quale succedono oggi cose dell'altro mondo; il diavolo, la vecchia rattrapita, il neonato in culla, il prete, la coppie di giovani e belli che fanno sesso, il ragazzo che diventa motore della vicenda e si perde nella follia più abominevole.
Dimentico qualcosa? Ah si! Gli zombie, non mancano neppure quelli; e non mi dimentico del cannibalismo, delle droghe, e per ultimo, il nocciolo della storia, quella che è il vero colpo a sorpresa, veramente ben riuscito, della doppia storia, che vediamo sullo schermo scorrere parallelamente, in uno spiazzante doppio binario, nel quale il protagonista assoluto, un perfetto JOEL KINNAMAN, è, in uno, un fascinoso giovane di belle speranze letterarie alla ricerca di ispirazione per un suo prossimo libro, che diventa via via protagonista di un'orrorifica storia che lo vede precipitare nel vortice del male assoluto, e contemporaneamente, nell'altro binario, un ragazzo tossicodipendente, fallito, senza alcun reale talento, senza più un soldo, che viene divorato dalla follia e ne rimane vittima.
Non racconto nulla della trama, come mia consuetudine, a maggior ragione quando si tratta di storia con colpo di scena finale.

Insomma, gli ingredienti ci sono tutti, realmente ben amalgamati, uniti insieme da una struttura narrativa superlativa, che ha fatto breccia, lo confesso, anche ad un criticone come me.
Perchè la storia c'è. Ed è una bella storia. Non particolarmente originale, certamente; piena zeppa di stereotipi, l'ho appena detto; infarcita di dettagli truculenti spesso forzati o esagerati, ma ci stan tutti; ma è una storia che mi è piaciuta, e che giustifica tutto ciò, anche alcune situazioni di sceneggiatura inspiegabili ed inspiegate, ma che il buon Hermetico ci ha raccontato poi nei commenti a qualche recensione.

La regia di Rob Zombie ci sta perfettamente, e la scelta di un cast di attori non famosi è da me molto condivisa. Su tutti, come già accennato, il bravissimo Joel Kinnaman; ma non dispiacciono per nulla le belle Lauren German, Taryn Manning e Jordan Ladd. Buona l'interpretazione di Clancy Brown, nella parte del prete, mentre Ryan Kwanten ha un ruolo non molto significativo.

Le musiche sono molto belle ed attinenti, per lo più prese dalla colonna sonora del game Silent Hill. Purtroppo ho dovuto spesso attendere, per ascoltarle, la fine degli spot. Non che mi dia tanto fastidio, ma se si può ovviare, perchè no? Questo vale un po' per tutti, eh?

La locandina è fantastica! Complimenti! E' opera tua? Una candidatura alla categoria nei prossimi award non te la toglie nessuno.

Il sito, invece, è inspiegabilmente assente. Peccato.

In conclusione, "The Evil Inside" è un film di ottima fattura, con qualche peccato di esagerazione, ma abbastanza perdonabile, che denota solo la passione ed il divertimento che Hermetico ha avuto nello scrivere una storia tutta farina del suo sacco. A questo punto, quindi, basta trasposizioni, e per un lungo periodo. Vogliamo ora bei film originali. Il ragazzo ci sa fare!

Voto: 80/100
 
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view post Posted on 5/12/2012, 19:57
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Grazie anche a Mastruccio. Rispondo a qualcosina.

CITAZIONE (mastruccio @ 1/12/2012, 23:33) 
Infatti, in questo lavoro, Hermetico ha inserito tutti, ma proprio tutti, gli ingredienti che hanno fatto la fortuna di numerosissimi film: la casa decrepita in mezzo al bosco, dove anni prima una madre ha sterminato la propria famiglia, all'interno del quale succedono oggi cose dell'altro mondo; il diavolo, la vecchia rattrapita, il neonato in culla, il prete, la coppie di giovani e belli che fanno sesso, il ragazzo che diventa motore della vicenda e si perde nella follia più abominevole.

Sì, infatti tutti quei clichè tipici dei film horror li ho inseriti anche come omaggio a un genere che amo molto. Avendo impostato la storia in un certo modo, ho potuto inserirli tranquillamente proprio perchè il protagonista è un appassionato di horror e quindi avrà assorbito nel corso della sua vita tutti i codici tipici del genere. Avevo messo anche qualcos'altro ma poi arrivato agli zobie ho preferito fermarmi sennò rischiava di diventare una parodia.


CITAZIONE (mastruccio @ 1/12/2012, 23:33) 
La locandina è fantastica! Complimenti! E' opera tua? Una candidatura alla categoria nei prossimi award non te la toglie nessuno.

L'immagine di fondo l'ho presa da internet. Io ho aggiunto la casa, gli occhi del protagonista e ovviamente il titolo.
Riguardo al sito ho deciso che probabilmente non lo farò più. Sono negato per certe cose e ci esco pazzo anche solo per fare una pagina.

Grazie per le belle parole. Il fatto che ti sia piaciuto un film così lontano dalle tue corde è per me una bella soddisfazione.
Inutile negare, quando i complimenti arrivano per un film originale il piacere è doppio, ma (ahimè :P ) il prossimo sarà una trasposizione perchè per ora non ho trovato nessuna idea convincente per un'altra pellicola originale.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 8/12/2012, 03:22




Recensione della Granato Production.

Il film di Hermes è certamente il più controverso che abbia mai letto a Cinematik. Una grande sorpresa, considerando le scarse aspettative che nutrivo per questo progetto, ma non me ne voglia Hermes. Gli horror, in linea di massima, difficilmente mi appassionano. Soprattutto quando la trama tratta eventi soprannaturali. Preferisco a tutto questo, film più fedeli alla realtà, perchè credo che non vi sia nulla di più terrificante del male che conosciamo.
La storia del film potrebbe quindi trarre in inganno; inizialmente vengono evidenziati fenomeni paranormali legati ad una casa abbandonata, situata nel cuore di un bosco, teatro di una strage familiare. Questo luogo lugubre, diventa oggetto d'interesse di un giovane scrittore, il quale decide di sfruttare questa opportunità per trovare l'ispirazione necessaria a scrivere il suo primo romanzo. Entrando nell'abitazione, si imbatte in fenomeni soprannaturali e terrificanti. Inizialmente scorgiamo semplici ombre, che col tempo prendo forma, rivelando creature mostruose provenienti da una dimensione parallela. Nel corso dell'opera, la storia subisce dei forti cambiamenti. L'intreccio narrativo, snoda il racconto, mostrando una seconda dimensione in cui vive il nostro protagonista; egli non è più uno scrittore, ma un drogato fallitto, vittima di forti allucinazioni legati all'astinenza di droga. La sua vita degenera improvvisamente portandolo a compiere feroci omicidi.
Spiegare in modo sensato la trama richiederebbe troppo tempo, e soprattutto, andrebbe a rovinare il colpo di scena sul quale si regge l'intero film. Un film splatter, e nauseante, a volte sopra le righe e proprio per questo motivo, cattura l'attenzione dello spettatore, immergendolo in un modo inverosimibe. L'aspetto più positivo, riguarda i numerosi enigmi, che trovano una spiegazione ragionevole alla fine, giustificando così le tante scene di sangue e di sesso, che spesso degenerano in sequenze di violenza fine a se stessa. Il chè non deve essere necessariamente visto come un difetto, ma spesso si ha la sensazione che Hearms voglia esagerare con lo scopo di stupire. Si percepisce un certo autocompiacimento nel descrivere situazioni, che probabilmente, nel grande schermo non verrebbero mai mostrate. Io personalmente, non ricordo di aver mai visto film così forti da questo punto di vista, ma potrei sbagliarmi. Comunque sia, il problema verò, è che l'impegno profuso per queste descrizioni nauseabonde non viene altrettanto dedicato per ricercare soluzioni narrative esaltanti e sconvolgenti. Il film, anche nella rivelazione finale, coinvolge senza sorprendere. Non emoziona. Manca quel pizzico di drammaticità che avrebbe conferito ulteriore credibilità alla storia. Serviva un pizzico di quel cinema d'autore, capace di porta il film su alti livelli.
Complimenti ad Hearm anche per la sceneggiatura, che vede sviluppare un racconto ideato dalla sua fantasia. Tuttavia vorrei fare un appunto sulla qualità dello script; non si può negare uno stile sobrio e maturo, ma anche l'occhio vuole la sua parte. Il film è scritto in modo disordinato, i dialoghi a volte sono al centro della pagina, delle volte a sinistra, e il formato non segue minimamente quelle che sono le più elementari basi di una sceneggiatura. Io trovo che sia una forte mancanza da parte di un veterano e svilisce in un certo senso il prodotto. Arte ed eleganza vanno a braccetto.

Voto 77/100
 
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view post Posted on 8/12/2012, 16:57
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Rispondo anche a Sascha.

CITAZIONE (SaschaGranato @ 8/12/2012, 03:22) 
Il chè non deve essere necessariamente visto come un difetto, ma spesso si ha la sensazione che Hearms voglia esagerare con lo scopo di stupire. Si percepisce un certo autocompiacimento nel descrivere situazioni, che probabilmente, nel grande schermo non verrebbero mai mostrate. Io personalmente, non ricordo di aver mai visto film così forti da questo punto di vista, ma potrei sbagliarmi.

Capisco che a chi non è un appassionato di horror il film risulti violento in maniera insostenibile, ma ti assicuro che ci sono horror (molto ben fatti, non quella roba da quattro soldi con la salsa di pomodoro) molto più pesanti sotto questo aspetto. Un esempio tra i tanti può essere il film francese A L'interieur (se qualcuno lo ha visto, sa di cosa parlo). Non è autocompiacimento il mio, semplicemente non do così tanta importanza alle scene di violenza quando sono inserito in un contesto così surreale. Credo di aver dimostrato in altri film che quando non è necessario evito totalmente scene violente o morbose.

CITAZIONE (SaschaGranato @ 8/12/2012, 03:22) 
Comunque sia, il problema verò, è che l'impegno profuso per queste descrizioni nauseabonde non viene altrettanto dedicato per ricercare soluzioni narrative esaltanti e sconvolgenti. Il film, anche nella rivelazione finale, coinvolge senza sorprendere. Non emoziona. Manca quel pizzico di drammaticità che avrebbe conferito ulteriore credibilità alla storia. Serviva un pizzico di quel cinema d'autore, capace di porta il film su alti livelli.

Paradossalmente credo di aver curato di più le soluzioni narrative insolite piuttosto che i dettagli truculenti. Anche perchè ho dovuto curare molto l'aspetto narrativo in modo che ogni cosa avesse la sua "logica" spiegazione una volta finito il film. Ho cercato anche di approfondire in maniera degna la psicologia del protagonista. Certo, non pretendevo di far venire la pelle d'oca perchè altrimenti avrei fatto un altro tipo di film. Nel finale però ci ho provato a dare un tocco, non dico poetico, ma almeno un po' emozionante.

CITAZIONE (SaschaGranato @ 8/12/2012, 03:22) 
Complimenti ad Hearm anche per la sceneggiatura, che vede sviluppare un racconto ideato dalla sua fantasia. Tuttavia vorrei fare un appunto sulla qualità dello script; non si può negare uno stile sobrio e maturo, ma anche l'occhio vuole la sua parte. Il film è scritto in modo disordinato, i dialoghi a volte sono al centro della pagina, delle volte a sinistra, e il formato non segue minimamente quelle che sono le più elementari basi di una sceneggiatura. Io trovo che sia una forte mancanza da parte di un veterano e svilisce in un certo senso il prodotto. Arte ed eleganza vanno a braccetto.

Non so questo a cosa sia dovuto. Io usando Word ho tutto perfettamente allineato, forse tu hai usato un altro programma per aprire il file? Non vorrei che anche gli altri abbiano avuto lo stesso problema.

Grazie comunque anche a Sascha. :)
 
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Oren productions
view post Posted on 9/1/2013, 23:59




Eccomi in ritardissimo questo semestre a recensire la nuova pellicola di Hermes.

Ho capito una cosa, in tutte le sue trasposizione Hermes si è limitato, si è dovuto attenere alla trama si partenza non potendo spingersi oltre. Questo invece è un progetto tutto suo, e si è dato alla pazza gioia. L'horror è un genere che mi è sempre piaciuto, ma tutto il sangue che ho visto in questo film non penso sarà facile rivederlo. :)

Tralasciando i fiumi di sangue che Hermes si è divertito a mostrarci, The Evil inside è una pellicola che inizialmente devo ammettere, ho fatto molta fatica a capire e inquadrare, Le due storie parallele che si snodavano con il medesimo protagonista ma con due vicende totalmente opposte, diverse. Inizialmente non riuscivo a dare un collegamento agli avvenimenti fino a che il colpo di scena mi ha illuminato.

Hermes ci mostra due lati, due facce della stessa persona. Un anima dilaniata dal male che se da un lato lo asseconda, dall'altro ci lotta costantemente. Una lotta interna, dentro di se Mike infatti combatte una guerra estenuante che ci viene mostrata come se avesse una propria coscienza .

Molti sono anche i risvolti psicologici che la pellicola ci offre, Il passato di Mike ad esempio ed il rapporto che ha con la sua famiglia. Il legame con la madre e la storia distruttiva della droga.
I vari sviluppi ci portano all'amara consapevolezza che Mike in realtà è un assassino spietato ridotto in fin di vita dalla sorella di una delle sue vittime ed in punto di morte, anche il suo lato interiore arriverà alla pace, liberandosi da ciò che lo tormenta.

Bellissimo infatti il finale dove vediamo Mike rifugiarsi in eterno in quell'infinito senso di pace che lo ricolega almeno nella sua mente o ciò che ne resta con la madre.

Hermes crea un film difficile da seguire ma che circa a metà film, da il meglio di se. Il protagonista porta a casa una grandissima prova, mentre il resto del cast a parer mio non colpisce molto. Penso che qualche nome più famoso avrebbe non avrebbe guastato.

Ottime le musiche, splendida come tutte le altre la locandina.

Voto 77

Altri suoi film mi sono piaciuti di più ma non si può negare che questo sia un bel film che reinterpreta l'horror in una chiave fresca ed originale. Se se pensa che si tratta di una storia originale, il risultato è sicuramente più che ottimo.
 
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21 replies since 10/11/2012, 11:54   1746 views
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