| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS L'ultima fatica della Hermes Production, "The Evil Inside" appartiene al filone molto in voga in questi ultimi tempi, e di cui lo stesso produttore è appassionato: il genere horror con incursioni nel thriller-psico-fanta-splatter. L'operazione, lo dico subito, riesce molto bene, e ci dà la conferma dell'assoluta bontà della vena creativa di Hermetico, qui al suo primo lungometraggio originale. Bene ha fatto a scegliere, per questo suo "debutto", un progetto del genere che risulta totalmente nelle sue corde, avendone certamente fagocitato le peculiari caratteristiche e i rigorosissimi meccanismi dopo la visione, immagino, di tantissime pellicole che hanno fatto la storia dell'horror mondiale.
Infatti, in questo lavoro, Hermetico ha inserito tutti, ma proprio tutti, gli ingredienti che hanno fatto la fortuna di numerosissimi film: la casa decrepita in mezzo al bosco, dove anni prima una madre ha sterminato la propria famiglia, all'interno del quale succedono oggi cose dell'altro mondo; il diavolo, la vecchia rattrapita, il neonato in culla, il prete, la coppie di giovani e belli che fanno sesso, il ragazzo che diventa motore della vicenda e si perde nella follia più abominevole. Dimentico qualcosa? Ah si! Gli zombie, non mancano neppure quelli; e non mi dimentico del cannibalismo, delle droghe, e per ultimo, il nocciolo della storia, quella che è il vero colpo a sorpresa, veramente ben riuscito, della doppia storia, che vediamo sullo schermo scorrere parallelamente, in uno spiazzante doppio binario, nel quale il protagonista assoluto, un perfetto JOEL KINNAMAN, è, in uno, un fascinoso giovane di belle speranze letterarie alla ricerca di ispirazione per un suo prossimo libro, che diventa via via protagonista di un'orrorifica storia che lo vede precipitare nel vortice del male assoluto, e contemporaneamente, nell'altro binario, un ragazzo tossicodipendente, fallito, senza alcun reale talento, senza più un soldo, che viene divorato dalla follia e ne rimane vittima. Non racconto nulla della trama, come mia consuetudine, a maggior ragione quando si tratta di storia con colpo di scena finale.
Insomma, gli ingredienti ci sono tutti, realmente ben amalgamati, uniti insieme da una struttura narrativa superlativa, che ha fatto breccia, lo confesso, anche ad un criticone come me. Perchè la storia c'è. Ed è una bella storia. Non particolarmente originale, certamente; piena zeppa di stereotipi, l'ho appena detto; infarcita di dettagli truculenti spesso forzati o esagerati, ma ci stan tutti; ma è una storia che mi è piaciuta, e che giustifica tutto ciò, anche alcune situazioni di sceneggiatura inspiegabili ed inspiegate, ma che il buon Hermetico ci ha raccontato poi nei commenti a qualche recensione.
La regia di Rob Zombie ci sta perfettamente, e la scelta di un cast di attori non famosi è da me molto condivisa. Su tutti, come già accennato, il bravissimo Joel Kinnaman; ma non dispiacciono per nulla le belle Lauren German, Taryn Manning e Jordan Ladd. Buona l'interpretazione di Clancy Brown, nella parte del prete, mentre Ryan Kwanten ha un ruolo non molto significativo.
Le musiche sono molto belle ed attinenti, per lo più prese dalla colonna sonora del game Silent Hill. Purtroppo ho dovuto spesso attendere, per ascoltarle, la fine degli spot. Non che mi dia tanto fastidio, ma se si può ovviare, perchè no? Questo vale un po' per tutti, eh?
La locandina è fantastica! Complimenti! E' opera tua? Una candidatura alla categoria nei prossimi award non te la toglie nessuno.
Il sito, invece, è inspiegabilmente assente. Peccato.
In conclusione, "The Evil Inside" è un film di ottima fattura, con qualche peccato di esagerazione, ma abbastanza perdonabile, che denota solo la passione ed il divertimento che Hermetico ha avuto nello scrivere una storia tutta farina del suo sacco. A questo punto, quindi, basta trasposizioni, e per un lungo periodo. Vogliamo ora bei film originali. Il ragazzo ci sa fare!
Voto: 80/100
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