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Il Desiderio (Festival di Roma 2012)
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Il Desiderio (Festival di Roma 2012), Arcadia Production

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Oren productions
view post Posted on 5/10/2012, 13:06




Si, ovviamente, è così. Forse mi sono spiegato male.
Intendevo dire che non mi sono mai avvicinato a questo genere di film prima d'ora. Quindi, alcune cose del film che io non ho capito magari dipendono dalla mia "distanza" e poca familiarita con questo genere di pellicole.
 
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canepa
view post Posted on 5/10/2012, 17:26




RECE by Tomcat: IL DESIDERIO
Un film patinato


Dopo un action duro e puro e forse uno dei migliori di CK, sembra che il buon Gennaro, sia tornato alla sua grande passione, le storie pregne di desiderio e un amore viscerale per quelle storie che pescano nell’eros, senza mai cadere nel volgare e nel trash. Anzi in questo caso potrei dire che seppur gli argomenti trattati non siano leggeri, con la regia di un Cronenberg in grande spolvero e un cast notevolissimo, abbiamo visto un film patinato e onirico. Uno di quei film che mi hanno ricordato quelle ambientazioni bohemiene, con la versione libertina del professore icona e adulato, seppur particolare e fuori dagli schemi. In questo la presenza scenica di Murphy riesce ad arricchire un personaggio Dandy, libertino, sui generis, che fa da cicerone al serioso e dannatamente palloso ai suoi occhi, professore classico interpretato da un altro grandissimo attore come Jude Law. Questo film dotato di ottimi dialoghi mai banali, mette in scena una serie di personaggi molto sfaccettati, che ci mostrano un cambiamento culturale e soprattutto sessuale. Se all’inizio non ci fosse stata la TV con il TG, dalle location e dall’atteggiamento dei protagonisti, avrei pensato proprio al periodo Bohemiene, ma in salsa English. Una storia affascinate che con un ritmo pacato, riesce a tenere sempre viva l’attenzione dello spettatore che scopre un mondo fumoso, dove le fantasie toccano la realtà. Sembra quasi che la casa di appuntamenti gestita dalle due donne fuori del tempo (la Swinton e la Sanda), sia una specie di paese dei balocchi dove tutto è permesso e dove si riesce ad amplificare il piacere e se questo piacere emerge prepotente in un professore classico come Kenneth, si rischia di perdere il controllo. Niente è scontato in questa pellicola, dove si immagina e si provano emozioni forti. Con un finale poi che mette un freno a quel Kenneth che forse si è fatto trascinare troppo da Paul, che sembrava la sua antitesi. Una pellicola dove, seppur sul finale, non si esita a far scomparire uno dei protagonisti. Ma tornando sulle figuri femminili, devo dire che bisogna complimentarsi con la Laurent, che anche se non è presente per tutta la pellicola è colei che fa cambiare e vacillare tutte le sicurezze di Kenneth. Così come è brava la Hall, nel ruolo della rigida e un po frigida compagna di Kenneth. Figura particolare è quella di Ian, che con i suoi sogni interrompe la solitudine di Kenneth.
Da dire che questo è forse il film in cui si fuma di più e in cui le sigarette durano giusto un paio di battute.
C’è però da dire che nonostante alla fine la storia si dipani bene, sembra che sul finire abbia avuto una specie di impennata, forse per i problemi di tempo dati da una scadenza.
Sito seppur semplice, completo al 100%. Una locandina evocativa e che riesce a trovare la chiave del film che è proprio il desiderio.
Una colonna sonora curata da Shore e composta da brani tratti da altre colonne sonore, che riesce sempre a convincere e a rendere ancor più pressante o onirica la scena in cui viene inserita.
Concludendo un film che come quello di Andrew, seppur per altre ragioni è da far sedimentare, Una pellicola che accompagna lo spettatore in un viaggio fatto di personaggi surreali e particolari, che accerchiano il protagonista votato alla serietà del suo ruolo e della sua morale. Una pellicola patinata che non punta sulla spettacolarizzazione della storia, ma su questa strana alchimia che la permea.
Voto complessivo: 75/100
Otto al sondaggio
PS e con questa sono in pari per i film in sala.
 
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Clint1994
view post Posted on 7/10/2012, 14:05




IL DESIDERIO by Clint94

Ho letto il film ancora più di una settimana fa, ma sono stati giorni abbastanza incasinati e non ho avuto molto tempo prima per scriverla.
Comunque, come è già stato detto da molti, anche per quanto mi riguarda, se c'è una cosa che apprezzo dei film di Arcadia, è la loro originalità, o per meglio dire, il fatto che sono scritti più per il suo autore che per il pubblico. È evidente che Arcadia è particolarmente interessato a determinate tematiche che affronta di volta in volta nei suoi film, senza badare molto all'appeal che il film può avere sugli spettatori. Anche “Il desiderio” appartiene a questo tipo di pellicole e personalmente non mi attirava molto prima della lettura; invece è un film che mi ha sorpreso abbastanza in positivo. Arcadia imposta il film intorno al regista scelto, il suo amato David Cronenberg, e affronta tematiche cui il regista canadese si è effettivamente interessato nei suoi film (l'autocontrollo che cede, l'esplosione degli impulsi, l'animalità insita nell'uomo). La storia è quella di Kenneth, un professore tranquillo, dalla vita schematica e regolare, che prima inizia una relazione molto fredda con una donna, Victoria, e poi, spinto da un collega dal grande carisma, comincia a frequentare una prostituta da cui comincia a essere ossessionato. Alla fine perderà entrambe. Ho trovato interessante all'interno del film la continua contrapposizione dei vari personaggi: Kenneth e Paul rappresentano due aspetti opposti dell'animo umano (la razionalità e l'impulso), così come Victoria ed Emma rappresentano due tipi opposti di relazione amorosa (una relazione acculturata ma senza passione la prima, mentre una esclusivamente passionale la seconda). L'intero film è ricco di personaggi e situazioni opposti. Forse proprio la struttura della pellicola è così: una prima parte lenta, che ci presenta il protagonista, il suo mondo e la sua vita tranquilla, e poi una seconda molto più sensuale, inquietante, anche surreale (penso alle assurde conversazioni tra Kenneth, Paul e lo scrittore di cui non ricordo il nome nella Casa delle Bambole). Punto di svolta della narrazione è sicuramente l'arrivo nella Casa delle Bambole, il posto che simboleggia la lussuria e il cedimento ai propri impulsi più animaleschi, che Paul esalta e che Kenneth tenta invano di controllare. Fino ad arrivare ad un finale secco, sorprendente, che mi ha molto spiazzato sul momento ma che poi ho apprezzato. In particolare mi piace l'interpretazione per la quale quel gesto di rinuncia a Emma da parte di Kenneth simboleggia la sua prima, vera, unica decisione propria.
Restano comunque diversi punti poco chiari. Per esempio, la scelta di far interpretare a Dominique Sanda i due ruoli dell'albergatrice e della proprietaria della Casa delle Bambole, come a indicare un lato oscuro presente anche in quella che sembrava una donna buona e gentile. Oppure i sogni di Ian, sempre molto enigmatici, e il suo inspiegabile suicidio, proprio quando sembrava avesse raggiunto la serenità. O anche i già segnalati dialoghi tra Kenneth, Paul e lo scrittore, in cui si arriva a esaltare addirittura l'atto dell'omicidio, trattando le donne come degli oggetti.
Il cast è più che buono: spicca ovviamente il protagonista, Jude Law, che offre un'interpretazione secca ed essenziale, priva di fronzoli ma assolutamente convincente. Notevole anche Cillian Murphy, mentre mi ha un po' deluso Melanie Laurent, il cui personaggio in fin dei conti spicca solo per la bellezza, non per il carattere. Mi è piaciuta di più Rebecca Hall.
In conclusione “Il desiderio” è un film particolare e interessante, che soprattutto nella seconda parte diventa forse un po' troppo enigmatico, con troppi punti oscuri. In ogni caso mi ha convinto più di altre pellicole recenti di Arc (tipo I morti o Don Giovanni).

VOTO: 7-
 
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World ^_^
view post Posted on 7/10/2012, 22:31




Il desiderio - Arcadia Production

Soggetto & Sceneggiatura: Arcadia continua a seguire sentieri "tutti suoi" e stavolta si cimenta con coraggio con un autore da lui molto amato e tutt'altro facile da trattare cinematikianamente parlando: David Cronenberg.
L'occasione per farlo gli si presenta con questa libera trasposizione di un libricino di Yukio Mishima, che Arcadia traspone in una sceneggiatura che si può definire semioriginale. Soggetto molto semplice, se vogliamo. "Educazione sentimentale" di flaubertiana memoria, ma declinato al maschile, con un uomo apparentemente frigido e misuratissimo, che scopre dapprima la sua natura vogliosa e sessualmente animalesca, salvo poi rinunciare anche a questa in un finale apparentemente "sospeso", sul quale però tornerò dopo. Soggetto, dunque, allo stesso tempo esile (rischioso proprio per paura di avere poco materiale) ma corposo... perchè problematiche e magmatiche sono tutte quelle riflessioni di cui il film è farcito e che ben delineano la psicologia dei personaggi. E veniamo proprio ai loro, ai personaggi: quasi tutti con forte valore simbolico, quasi degli archetipi, poco approfonditi realisticamente ma proprio per questo funzionali nell'evoluzione del comportamento del personaggio di Kenneth.
Sceneggiatura comunque non perfetta. Personalmente ho trovato un po' troppo lenta e frammentata la prima parte, mentre nella seconda metà la sceneggiatura sembra procedere molto più fluida, mostrandoci il percorso di conoscenza di se stesso, intrapreso da Kenneth. Tuttavia il pregio principale di un'opera così particolare e personale è senza dubbio nelle atmosfere sospese e quasi oniriche che accompagnano lo spettatore per tutta la durata della pellicola. L'intero film sembra infatti essere sospeso in una situazione al di fuori dello spazio e del tempo (sembra ambientato in un'epoca da anni 30 ma in effetti potrebbe essere ambientato in qualsiasi periodo storico, mentre non si capirà mai di preciso in che città è ambientato). Non tutto è conoscibile quindi e ciò contribuisce nel tenere lo spettatore anch'egli sospeso in questa ambientazione nebbiosa. Le scene più evocative, a tal proposito, sono quelle nelle quali Kenneth parla con l'ex soldato Ian, i cui agghiaccianti incubi mettono sincera inquietudine) e quelle nella "Casa delle bambole" (la più surreale delle quali è quando Kenneth scambia con Paul e Aaron i racconti delle proprie crudeli fantasie erotiche).

Regia: Penso ci siano molte delle tematiche trattate da Cronenberg nei suoi film. Arcadia ha dimostrato di conoscere bene il suo autore preferito, perchè il regista canadese non è affatto usato a sproposito. Sulla attinenza ci siamo, dunque. Quel che mi ha convinto un po' meno è stata la descrizione di alcune scene. Mi spiego meglio: tutte le scene sono composte con grande accuratezza formale, ma sono oggettivamente un po' troppo gratuite e insistite le inquadrature su sigari e sigaretti, a quanto pare fresca passione del neotabagista Gennaro. ^_^


Personaggi & Cast: Jude Law protagonista se la cava bene in una interpretazione volutamente ultra-trattenuta e sotto le righe. Rende comunque molto bene la sua evoluzione, da persona esageratamente misurata a uomo che lentamente scopre la sua natura. Sul finale, apparentemente irrisolto, solo io ci ho visto una sua rinuncia al "nuovo" Kenneth, ma non per tornare ad essere il vecchio bacchettone di prima, ma per approdare a una nuova fase, più matura ed equilibrata, con cui affrontare i propri sentimenti e la propria sessualità? In tal caso il film si configurerebbe, tra le altre cose, come un'inconsueta (e inaspettata) opera di formazione. Altri personaggi molto simbolici, come dicevo poco più sopra. Tra questi quello che ho apprezzato di più è stato il personaggio di Paul (un magnetico Cillian Murphy), che ha introdotto Kenneth a conoscere il suo lato oscuro. Un po' più defilate le donne, stavolta (ed è un po' sorprendente, con Arcadia). La bellissima Melanie Laurent fa il suo col consueto mestiere, ma si tratta più di una donna trofeo, importante nella economia del racconto più come oggetto della liberazione sessuale di Kenneth che come personaggio a sè. Ancor meno importante il ruolo della pur brava Rebecca Hall. Merita una menzione particolare, infine, il personaggio di Ian, il reduce della guerra (chissa che guerra? primo conflitto mondiale??) che racconta spesso a Kenneth i suoi impressionanti incubi. La notizia del suo suicidio, pur non sorprendendomi, mi ha molto dispiaciuto e mi ha portato a chiedermi quale fosse il suo reale peso all'interno di tutta questa storia, desiderando magari saperne di più (ecco, forse si sarebbe potuto approfondire ma comprendo anche che la cosa avrebbe distolto l'attenzione dal protagonista)...

Colonna sonora, locandina & sito: Colonna sonora ottima, tutte musiche di Howard Shore da film cronenberghiani. Spesso (soprattutto nella prima parte) la musica contribuisce in maniera fondamentale nel delineare attivamente l'atmosfera malata e profondamente cupa di molte scene. Quando le musiche non sono solo un orpello ma un valore aggiunto non da poco. Locandina che pure mi piace e che ho trovato intonata allo spirito del film.

Considerazioni finali: Non è la prima volta con Arcadia, ma forse stavolta lo è un po' di più: Il desiderio è un film che suscita più domande che risposte, inoltre nel suo andante quasi-sognante è un film magmatico all'interno del quale fluiscono tante tematiche, prima di tutto quello della libertà dalle convenzioni, col dilemma non da poco su quale sia il limite di tale libertà (penso che ciò lo si possa interpretare nel surreale dialogo a tre tra Kenneth, Paul e Aaron). Come già detto prima, io penso che nel finale (anch'esso abbastanza surreale con Kenneth che esce dalla Casa delle Bambole "inseguito" dalle due ripetitive tenutarie) il protagonista abbia trovato un terzo stadio evolutivo. In generale comunque non è un azzardo dire che si tratta di un'opera molto analitica, psicologicamente parlando. Sotto questo aspetto, forse, la più complessa tra le sceneggiatura di Arcadia. In quanto alla sua riuscita tecnica penso che il produttore stesso possa ritenersi soddisfatto del lavoro svolto.



Voto complessivo: 7.5
 
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Andrew.
view post Posted on 6/11/2012, 00:34




Prima che anche questa venga dimenticata, riporto in vista la discussione per vedere se Arc risponde. :)
 
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World ^_^
view post Posted on 6/11/2012, 00:46




Gennà ma sinceramente, tanto siamo tra amici, ma come mai non ti va di rispondere? Non può essere solo mancanza di tempo... :unsure: Nel caso de Il Desiderio io penso anche che il film sia stato ben accolto quindi, sinceramente, non comprendo questa tua "ritrosia" nel voler rispondere alle rece. (posso capire magari nel caso di un film "trattato male", la cosa dispiace ed è difficile rispondere, ma non mi pare questo il caso)...
Tutto questo lo dico ovviamente non per metterti a disagio ma in modo amichevole e con la voglia magari di aiutarti a "rompere il ghiaccio". :)
 
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Arcadia1983
view post Posted on 6/11/2012, 08:41




sì, avete ragione. è che ogni volta che mi dico di cominciare a raccogliere le recensioni c'è qualche evento che non me lo fa fare (essenzialmente, la scuola di comics e tutto quel che è legato a essa, e non solo). venerdì mattina le raccolgo e rispondo, promesso :)

ps: comunque è una prassi piuttosto comune, tra gli autori, di non rispondere. Tolstòj alle recensioni di Anna Karenina non rispose affatto. però è pur vero che io non sono Tolstòj ed è una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha letto il film :)
 
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Arcadia1983
view post Posted on 11/11/2012, 14:03




Ed ecco finalmente le risposte :D.

Cominciamo ovviamente dalla prima, Little Tin/Agnese.

CITAZIONE
da un libro giapponese abbiamo la trasposizione occidentale di una "strana brutta storia" come direbbe Lucarelli.

Più che un libro nel senso classico, credo si possa definire un racconto.

CITAZIONE
Ma non brutta nel senso che è brutto il film, ma perchè fa vedere i lati oscuri delle persone e come questi le riducono allo stremo.

Che è un po' la poetica cronenberghiana, se ci si pensa :)

CITAZIONE
che lo conduce a quella che lui pensa sia "libertà" ma fino a dove si può spingere un uomo per la "libertà"?

Mi verrebbe da dire che un uomo, per la libertà, dovrebbe fare di tutto, fino alle estreme conseguenze. Ma in effetti a volte le conseguenze possono essere disastrose...

CITAZIONE
Non so se al bordello quando si parlava di omicidi stessero scherzando o dicevano sul serio, e inquel caso avrei aggiunto qualche servizio del telegiornale.

Nel racconto, si trattava di un sogno del protagonista... io l'ho messo perché mi piaceva e trovavo il tutto molto cronenberghiano...

CITAZIONE
I dialoghi sono un po' difficili da capire, alla "cosmopolis", ma poi diventano più fluidi

Ammetto di aver avuto un po' di difficoltà, perché come al solito non ho scritto appunti di dialoghi ma sono andato a istinto, dico sempre che devo scrivere anche appunti per i dialoghi e poi non lo faccio. Ah, il discorso della lezione è preso, parola per parola (o quasi) da un saggio di Lévi-Strauss contenuto in Antropologia strutturale, in cui peraltro lo stesso antropologo francese parla di tatuaggi...

CITAZIONE
e devo dire che alcune scene fra Paul e Kenneth sono un po' ambigue: quando parlvano nell'ufficio di Paul la tensione erotica era talmente tanta che mi aspettavo una scena di sesso omosessuale coi fiocchi, poi non è successo e vabbè.

C'avevo pensato, ma credo avrebbe stonato con quello che era il senso del film: ho voluto essere più implicito che esplicito. Anche per questo le scene con Emma sono molto "fredde".

CITAZIONE
Fare quello che si vuol fare (quindi anche atti spregievoli) o la parola "libertà" ha un senso che va oltre questo significato?

Citando una frase del film (che cita in fondo metà degli studi linguistici del Novecento ^_^), libertà è semplicemente un insieme di suoni e lettere senza un significato preciso. Ognuno in fondo vede la libertà per quello che crede.

Mastruccio/Andrea

CITAZIONE
L'ultimo film presentato al Festival di Roma è, certamente, quello più controverso.

Oddio, non direi: anche Il paradiso del diavolo è stato abbastanza forte e controverso, forse più del mio, certamente più esplicito, ma l'ho detto: è stata una cosa che ho fatto scientemente, anche perché Maestro David non è mai totalmente esplicito, anche quando lo sembra...

CITAZIONE
ci aveva anticipato solo poche parole, e ci annunciava il film come incentrato sull'attrazione morbosa di un uomo verso una prostituta di un bordello

Voleva essere una storia simile, ma poi credo che in realtà la storia abbia preso una direzione diversa, e del tutto inaspettata. Anche per questo, Emma è alla fine un personaggio "irrisolto".

CITAZIONE
Confessiamolo, abbiamo un po' tutti pensato che solo un insensato o un incosciente come Arcadia, l'unico produttore fuori dalle righe ancora attivo a CK

Grazie, ma non esageriamo ;)

CITAZIONE
Oddio, alla fine del film, la prima impressione che ho avuto è che, più che "cronemberghiano", questo film potrebbe essere molto più simile ad un film di Bergman o di Antonioni, appartenente cioè a quel "cinema dell'incomunicabilità" di cui i due geni si sono fatti portatori nel mondo.

Ammetto che a loro due non avevo pensato, perché li conosco poco (ma quel poco che conosco lo amo): è però un paragone che mi inorgoglisce. Magari, chissà, ci fosse stato una specie di Ck negli anni '60 li avrei usati volentieri :)

CITAZIONE
Sembra più mosso da una sorta di curiosità, ma in realtà è solo trascinato dagli eventi, torna da lei perchè anche quella è diventata quasi un'abitudine

Sì. Però io non parlerei di abitudine nel senso comune del termine: forse è più "ossessione", anche se non è manifesta.

CITAZIONE
Non sapremo mai come sarà la sua vita d'ora in avanti, ma intuiamo che sarà molto diversa da prima.

Credo di sì. Sottolineo "credo" perché in realtà non so come vivrebbe Kenneth, ora :) è un personaggio autonomo dal suo creatore, oramai ^_^. Non escludo peraltro che potrebbe tornare da Emma :)

CITAZIONE
Di Cronemberg abbiamo l'assenza di emozioni di Kenneth, maschera quasi inespressiva e insensibile, l'impassibilità della recitazione che ricorda, per certi versi il personaggio di Eric del suo ultimo "Cosmopolis"

Eric, ma non solo: Jung nel bellissimo (e sottovalutato, qui in Italia soprattutto) A Dangerous Method, il Gallimard di M Butterfly, il Ballard di Crash.

CITAZIONE
Abbiamo anche il vuoto delle relazioni, dove non traspare neanche un minimo di passione e reale interesse verso l'altro, ma che in realtà è solo il riempimento temporaneo di uno spazio.

In effetti i sogni di Ian (su cui molti si sono soffermati), inventati di sana pianta da me, e che fanno il paio con quello di Jung nel finale del penultimo film (scusate lo spoiler), avevano questo scopo. Hanno tutti a che fare con la violenza tra esseri umani, se si vede bene. Anche Ian in effetti sembra non tanto un amico, quanto un conoscente, e Kenneth sembra rivolgergli le domande tanto per fare conversazione...

CITAZIONE
Qualche altro elemento mi è meno chiaro, come per esempio la ragazza, nell'ufficio di Kenneth, che trafigge ripetutamente un pupazzo di lana con la punta di una matita. E' messa lì solo per un dare un tocco di colore? Non credo.

Nel racconto era un dettaglio che appariva una sola volta. Io l'ho lasciato perché mi piaceva e dava come un senso onirico, e soprattutto ossessivo, perché lei lo fa quasi come una macchina, ripetutamente...

CITAZIONE
In conclusione, un film certamente di non immediata comprensione, e che necessita di tempo per essere correttamente interiorizzato. Come Arcadia ci ha abituato. Complimenti.

Grazie. Non so se occorre tempo per essere ben interiorizzato, ma certo so che mi ha divertito molto scriverlo.

CITAZIONE
Dopo tanti anni di attività e una quantità pressocchè industriale di pellicole prodotte e premi vinti, a Gennaro, presidente della Arcadia Production, non importa granchè di proporre quel tipo di film che coincidano con le mode del momento e che incontrino il gusto del grande pubblico. Oggi può permettersi il lusso di non preoccuparsi di incassi e numero di settimane di permanenza in classifica, e , giustamente, si concede il piacere di fare solo film che piacciano, soprattutto, a se stesso.

E' un bellissimo complimento, grazie davvero :)

Hermetico/Matteo

CITAZIONE
Ormai è appurato che ad Arcadia (diventato ormai un produttore di film di nicchia) interessano ben poco gli incassi ed è per questo che non ha paura di proporre storie spesso di non facile comprensione e molto poco mainstream.

Come ho detto quando ho ritirato il premio della giuria, credo che il cinema debba permettere allo spettatore di pensare, sia quando è d'accordo, sia quando, soprattutto, non è d'accordo. Penso sia anche questa la funzione del cinema, e siccome su Ck scriviamo i film che ci piacerebbe vedere al cinema, ecco qua un film simile, che credo non troverebbe mai la strada del cinema reale...

CITAZIONE
Il desiderio non fa certo eccezione e anzi, secondo me, è il film più oscuro, ermetico e “celebrale” che Arcadia abbia mai prodotto.

Sono d'accordo. Anzi, confesso di aver ritardato così tanto a rispondere perché alcuni dettagli sono ignoti perfino a me.

CITAZIONE
Innanzitutto c’è una freddezza generale che caratterizza tutte le scene

Credo che se il film fosse girato nella realtà avrebbe dei toni blu metallici, come Crash, a conti fatti il modello principale della mia sceneggiatura. Non a caso, il film più controverso del regista :)

CITAZIONE
Kenneth vive mantenendo sempre un gelido distacco da tutto e tutti; persino quando è in intimità con le due amanti risulta trattenuto e distante

Credo in effetti che il modello principale del mio protagonista sia Meursault, il protagonista de Lo straniero di Camus, bellissimo romanzo che lessi nel 2007 (un mese dopo la morte di mia nonna). Romanzo esistenzialista sull'indifferenza del mondo e il vuoto esistenziale. Lui però resta fedele a se stesso, se così si può dire, fino alla fine, Kenneth invece un cambiamento ce l'ha, anche se non so fin quanto positivo.

CITAZIONE
C’è poi anche la magnetica e affascinante sensazione che sia tutto un sogno. Un’atmosfera onirica che pervade tutta la pellicola, grazie proprio alla struttura del film e alle sue scene che spesso si ripetono in modo quasi circolare seguendo uno schema preciso.

Più che un sogno, un incubo :) Lo schema è nato, anche lui, quasi da sé.

CITAZIONE
Oppure lo straniante finale in cui Betsy e Lydia ripetono ininterrottamente le stesse frasi, come fossero dischi rotti

Questo dettaglio è uno dei pochi presi dal racconto originale (come l'inizio, parte dell'incontro tra Victoria e Kenneth, il dialogo sulle donne). Anche qui, alla fin fine, a farla da padrone è l'ossessione per i gesti e il linguaggio.

CITAZIONE
Molto curate e sottilmente inquietanti anche le atmosfere all’interno del bordello in cui i corridoi del piacere sono sempre oscuri e con questi lunghi drappi rossi

Ho cercato di rendere, come spesso accade con Maestro David, gli ambienti un vero e proprio corpo: per esempio, scusate la brutalità, quando verso la fine Emma emerge dalla porta nera circondata dai drappi, a conti fatti ho simboleggiato una vagina, quasi come se Emma fosse una bambina appena nata...

CITAZIONE
Grande attenzione soprattutto ai dettagli, in particolare alla bocca (tutti i personaggi del film fumano come ciminiere!)

Molti hanno scritto di questa cosa. E' vero, nel film si fuma tantissimo (Cronenberg nei suoi film non mostra quasi mai personaggi che fumano, a parte un paio di casi). Ma è una cosa voluta: volevo rendere l'idea del vizio che sottilmente è presente in tutti i personaggi, anche in quelli apparentemente più probi come Kenneth o più perbenisti come Victoria, che fuma le Gitanes, le sigarette preferite di Buñuel: voi ce la vedete una come Victoria che condivide una cosa con una persona che le è lontanissima in tutto? Emma invece fuma le Gauloises senza filtro, le sigarette preferite di Sartre (io ho provato quelle con filtro), Paul le Dunhill, quelle fumate tra gli altri da Hunter Thompson (giusto per rendere chiare le varie marche). Anche perché sigarette e sigari (Kenneth fuma i Toscani :D) hanno un che di fallico, non scordiamocelo (Freud perché fumava i sigari, secondo voi?). Infatti, nessuno ha notato (forse perché a causa dell'isteria antifumo, per me inutile e senza successo: i fumatori crescono sempre più purtroppo, che va tanto per la maggiore ormai sta diventando sempre più raro vedere nei film tutti i personaggi che fumano) che tutti i personaggi, dal rettore (la cui descrizione ricorda quella di Cronenberg) in giù, bevono alcol, dalla birra al vino al brandy. Il vizio, insomma, serpeggia nel film in ogni dettaglio.

CITAZIONE
Il film propone indubbiamente spunti di riflessione interessanti (il piacere, la libertà sfrenata ad ogni costo, la natura selvaggia dell’uomo) ma ciò che mi ha realmente colpito è l’estetica del film, le sue atmosfere, le sue immagini.

In effetti ho lavorato molto sulle atmosfere, proprio perché non volevo dare risposte univoche. Avessi voluto dare risposte univoche, avrei fatto un film a tesi e tanti saluti. Ma è un tipo di film che almeno per ora non mi interessa, e anche se lo facessi probabilmente cercherei di dare una tesi sfumata e non netta.

CITAZIONE
In alcuni momenti ho provato quasi fastidio, soprattutto quando Paul esprime, con una certa saccenza, le sue teorie e parla delle donne come fossero animali utili solo a farsi montare

Ovviamente non lo penso ;) cerco di rendere i personaggi con pensieri diversi da quelli che sono i miei :)

CITAZIONE
Complimenti quindi ad Arcadia per aver portato a CK un film così particolare in barba alle “leggi del mercato”. E spero anche riuscirà a chiarire le numerose scene (apparentemente) “inspiegabili”

Grazie e sto ora rispondendo, non so quanto in maniera adeguata...

Andrew/Andrea

CITAZIONE
Arcadia fa dirigere a Cronenberg un film che si basa su un tema molto caro al regista, il sesso e la libertà intesa come appagamento dei propri istinti. Tema già affrontato in molte sue opere e che mi ha ricordato in particolare A dangerous Method, coi discorsi tra Jung e Gross

Non direi solo loro due, ma anche Ballard/Vaughn di Crash, anche se in fondo Cronenberg è uno di quei registi che in fondo fa sempre lo stesso film...

CITAZIONE
Oltre a questa trama ce n'è una più defilata, incentrata sugli incuibi di un uomo. Affascinanti, ma di difficile comprensione a una prima lettura il senso di tali incubi e il loro rapporto con quello che accade ai personaggi.

Non è una trama secondaria, e come ho detto, il senso si trova in quello che diceva Mastruccio...

CITAZIONE
atmosfere stupende che a tratti ricordano Cronemberg, altre Kubrick

Kubrick in effetti è presente, essendo come si sa il mio preferito, anche il bordello ricorda più o meno quello di Eyes Wide Shut.

CITAZIONE
Il problema è che non esplodono mai, come accade nei film di Cronenberg

Uhm... non vorrei essere brutale, ma credo sia un errore considerare Cronenberg quello che fa film sempre disturbanti che devono shockare lo spettatore: l'esempio più recente sono appunti gli ultimi due film, che sembrano quanto di più "normalizzati" possibile (anche nel penultimo il tutto sembra represso), e invece sono cronenberghiani al 100%. Così è anche nel mio, in cui lo scontro non avviene con la fisicità, ma con le parole.

CITAZIONE
Arcadia nell'intervista parla di film coraggioso, invece secondo me è mancato proprio il coraggio di osare e spingersi oltre

Non direi, durante la scrittura non mi sono autocensurato, anzi. Ritengo ancora che il film sia coraggioso. Perché? Perché è insolito, un film che difficilmente (anzi, proprio per nulla) non verrebbe mai prodotto (non solo qui in Italia ma nel mondo), quindi penso sia abbastanza per definirlo tale. Il coraggio non sta solo nel mostrare, che ne so, squartamenti e sesso sfrenato o cose simili (che peraltro stanno diventando dei cliché), il coraggio sta anche nel tentare strade diverse quando si propone un soggetto e lo si racconta. Io avrei potuto benissimo mettere, che so, Emma che pratica sesso orale a Kenneth (scusate la brutalità), spiegando il tutto per filo e per segno, ma semplicemente un approccio simile (che, oserei dire, sarebbe usato dal 99% degli sceneggiatori, basta vedere le produzioni messe in piedi, parlo di cinema reale: ci si è invaghiti di un Quasi amici che è di una banalità sconcertante, per non dire che si sono versati fiumi di belle parole per Inception, che ho adorato ma pesca a piene mani da quello che è venuto prima, e non è in fondo così "diverso" dal cinema attuale) non mi avrebbe soddisfatto.

CITAZIONE
Insomma, non ho visto in questa trama elementi particolarmente disturbanti o estremi, non accade nulla di insolito o gravoso per i personaggi

Il personaggio principale mette in questione tutto il mondo che aveva costruito. Se non è insolito, questo, cos'è insolito, allora? :)

CITAZIONE
ho colto anche della tensione omosessuale che non viene però approfondita

Ripeto, avrebbe decisamente stonato. Proprio perché banale e scontata. E magari l'avessi messa sarebbe stata considerata un difetto ;)

CITAZIONE
gli incubi di Ian non hanno il giusto inquadramento nel contesto del film e sembrano messi lì solo per bellezza, come dei quadri

Ripeto, questo dettaglio l'ha bene inquadrato Mastruccio.

CITAZIONE
Infine lo sfondo in cui si muovono, con un accenno a dei disordini sociali, è solo appena accennato

Più che disordini sociali, uno sfondo in cui il vizio sembra farla da padrone. Ma è accennato in maniera voluta, perché l'intento non era di dare precise coordinate spazio-temporali.

CITAZIONE
Non so sei il tutto sia stato voluto, ma con delle basi simili molto promettenti mi sarei aspettato di vedere almeno un filo di emozioni, invece tutto fila liscio come se niente fosse e se non fosse stato per le buone atmosfere create, il film non avrebbe lasciato poi granchè.

Non direi che il film non lascia niente, anzi: non era un film fatto per far battere il cuore e cose simili. Fa pensare lo spettatore, cosa c'è di meglio? E poi, in fondo, "Cronenberg [...] è sempre stato un cineasta “mentale” : freddo, raziocinante, glaciale" (Gianni Canova, dalla sua bellissima e riuscita e illuminante recensione ad A Dangerous Method).

CITAZIONE
David Cronenberg, come ho detto, è un regista perfetto per il soggetto trattato, dato che si parla di mutazioni (in questo caso interiori) e pulsazioni sessuali, ma allo stesso tempo lo trovo un po' sprecato per un'opera che pur essendo nelle sue corde, non riesce a sprigionare tutto il suo potenziale, risultando come costretto in una sceneggiatura che non osa più di tanto. E' sempre ingiusto fare paragoni coi film reali, ma pensando a un film simile per tematiche come M. Butterfly, là ricordo una componente emotiva e drammatica che era alle stelle, in confronto a quest'opera.

Mah, anche M Butterfly è abbastanza freddo, se si esclude la parte finale, comunque filmata in maniera freddissima.

CITAZIONE
Melanie Laurent è affascinante come poche, ma il suo personaggio è stato poco approfondito e risulta poco credibile nel suo innamoramento che avviene nel giro di qualche scena. Anche lei sembrava inizialmente piena di potenzialità drammatiche (una donna usata come schiava e che ama esserlo) ma tali elementi rimangono sospesi senza essere approfonditi e in lei non notiamo un barlume di sofferenza.

In realtà, noi non sappiamo se quello che dice e fa è "vero" oppure no...

CITAZIONE
Non è la prima volta che commento un film d'Arcadia in questo modo. Buon soggetto con grosse potenzialità, ma non sfruttato a dovere, risultanto un po' troppo breve e non permettendoci di gustare in pieno le emozioni che avrebbe potuto darci. Qua la delusione è doppia, perchè se in film come Don Giovanni o Gang Bang forse non c'era poi molto altro da approfondire, le premesse e gli obiettivi questa volta erano molto alti.

Anche Gang Bang aveva da approfondire, ed è simile a questo, no?

CITAZIONE
Non so se il problema sia il poco tempo a disposizione (ultimamente Gennaro mi sembra arrivare sempre all'ultimo minuto quando si tratta di scrivere un film con una scadenza), in ogni caso noto nei suoi ultimi lavori una riduzione dell'impegno messo rispetto ad altri film del passato che erano più lunghi e dettagliati.

Il film, è vero, l'ho finito all'ultimo giorno (la revisione), ma appunto perché ci ho pensato su. L'impegno è sempre lo stesso: se non scrivo sceneggiature dettagliatissime (ma American Psycho per ora lo è) è semplicemente perché so che potrebbe annoiare il lettore.

CITAZIONE
Sperando che mi perdoni per le parole dure che ho usato (ma con un veterano come lui posso permettermele) e per l'ultimo commento che è una pura considerazione personale, gli auguro comunque di continuare a fare tanti film, perchè comunque i suoi lavori non sono mai banali e si differenziano da quelli che di solito guardiamo.

Figurati, e grazie.

Francis/Francesco

CITAZIONE
E lì iniziano i guai, perché gli eventi successivi sembrano essere radunati lì senza però essere stati ordinati

Se vogliamo, la cosa è voluta perché così si mostra anche il cambiamento interiore del protagonista.

CITAZIONE
I dialoghi con le fantasie brutali, la partenza di Paul, il crescere del sentimento: accade tutto troppo in fretta, non ci viene dato il tempo di sentire le situazioni, di tentare non dico di capire (scelta coraggiosa ma riuscita quella di non far mai parlare Paul di sé, facendoci vedere solo le sue azioni), ma almeno di viverle.

Mah, l'identificazione coi personaggi può essere anche un'arma a doppio taglio, considerando che potrebbe portare a una giustificazione che spesso e volentieri sa di assoluzione. L'ho detto, io non voglio dare la pappa pronta: voglio che lo spettatore mi dica senti-io-non-sono-d'accordo. E se questo significa non far empatizzare coi personaggi (ma i miei, a partire da Holden, sono sempre stati freddi), poco male.

CITAZIONE
Si arriva a un finale ambiguo e senza risposte, anche sgradevole e aperto (qualità anche questa apprezzabile, per chi già prevedeva una facile tragedia), quasi di getto.

C'ho pensato a lungo sul finale, avevo anche previsto un suicidio di Kenneth, ma poi l'ho scartata questa idea perché mi sembrava banale e non in linea con l'atmosfera del film.

CITAZIONE
Se nei film di Cronenberg, dice Canova, "si sente la fatica del pensare", be', qui allora viene quasi a dire che Gennaro sia crollato sotto il peso di questa fatica a un certo punto, e si sia trascinato fino alla fine con le poche idee rimaste.

No, le idee c'erano, l'assicuro.

CITAZIONE
Un capolavoro mancato, come Mercoledì delle Ceneri (ma più riuscito).

Quello non lo riterrei un capolavoro mancato, anche se è un buon film. Ognuno comunque preferisce i film secondo quelli che sono i suoi gusti.

Oren/Orazio

CITAZIONE
L'uomo sembra che la ignori, ed infatti alcune "tenerezze" tra i due, come quando si sfiorano le dita e si sorridono, sembrano quasi delle note stonate che non appartengono al suo personaggio.

Come per le sigarette, questo dettaglio sta a indicare qualcosa che sottilmente c'è.

CITAZIONE
Insomma, abbiamo assistito a tutta la sua resistenza ma ci siamo persi il momento in cui ha ceduto, si è liberato. Eppure tutta la pellicla fino a quel punto faceva perno solo su quel momento

Non direi che faceva perno solo su quello. Comunque, l'ho omesso proprio perché non volevo raccontare tutto per filo e per segno.

CITAZIONE
Il desiderio è un film lontanissimo da me, sono molto più "superficiale"

Ma no ;)

Tomcat/Marco

CITAZIONE
Anzi in questo caso potrei dire che seppur gli argomenti trattati non siano leggeri, con la regia di un Cronenberg in grande spolvero e un cast notevolissimo, abbiamo visto un film patinato e onirico

Sull'onirico ho detto, sul patinato, non saprei: però è una forma, sotto è incandescente (cito/parafraso la frase finale di Pacilio al penultimo film del regista, un'altra recensione ben riuscita e illuminante, nonché una delle poche positive).

CITAZIONE
Se all’inizio non ci fosse stata la TV con il TG, dalle location e dall’atteggiamento dei protagonisti, avrei pensato proprio al periodo Bohemiene, ma in salsa English

In effetti, l'ho detto: l'ambientazione è volutamente fuori dal tempo e dallo spazio, anche se diciamo che potrebbe essere datata tra gli anni '60 e '90 del secolo scorso... se non altro per la TV, la cui presenza non è comunque così pervasiva...

CITAZIONE
Con un finale poi che mette un freno a quel Kenneth che forse si è fatto trascinare troppo da Paul, che sembrava la sua antitesi

In effetti, in certo senso, nel finale Kenneth diventa come Paul, ma lui sembra non accettarlo.

Clint/Diego

CITAZIONE
Comunque, come è già stato detto da molti, anche per quanto mi riguarda, se c'è una cosa che apprezzo dei film di Arcadia, è la loro originalità, o per meglio dire, il fatto che sono scritti più per il suo autore che per il pubblico

Sì, ma ovviamente cerco di non fare semplicemente "masturbazione", scusate la parola. Come sempre, scrivo per me ma anche per i lettori.

CITAZIONE
Arcadia imposta il film intorno al regista scelto, il suo amato David Cronenberg, e affronta tematiche cui il regista canadese si è effettivamente interessato nei suoi film

Sì, ma credo lo facciamo tutti quando scegliamo un regista, no?

CITAZIONE
così come Victoria ed Emma rappresentano due tipi opposti di relazione amorosa (una relazione acculturata ma senza passione la prima, mentre una esclusivamente passionale la seconda)

Ovvio :) infatti dicono anche la stessa battuta, quella sul sesso, non so se ve ne siete accorti.

CITAZIONE
L'intero film è ricco di personaggi e situazioni opposti. Forse proprio la struttura della pellicola è così: una prima parte lenta, che ci presenta il protagonista, il suo mondo e la sua vita tranquilla, e poi una seconda molto più sensuale, inquietante, anche surreale

E' una cosa a cui non avevo pensato, prima di scrivere il film, poi però si è presentata.

CITAZIONE
Per esempio, la scelta di far interpretare a Dominique Sanda i due ruoli dell'albergatrice e della proprietaria della Casa delle Bambole, come a indicare un lato oscuro presente anche in quella che sembrava una donna buona e gentile

Mi piaceva affrontare, anche se di striscio, il tema del doppio, che è del resto comunque presente.

CITAZIONE
Oppure i sogni di Ian, sempre molto enigmatici, e il suo inspiegabile suicidio, proprio quando sembrava avesse raggiunto la serenità

Il suicidio è senza senso, come la vita, no? ;)

World/Gaetano

CITAZIONE
Arcadia continua a seguire sentieri "tutti suoi" e stavolta si cimenta con coraggio con un autore da lui molto amato e tutt'altro facile da trattare cinematikianamente parlando: David Cronenberg

In realtà devo dire di non averlo trovato difficile. Sarà che lo "conosco", ma la lavorazione è andata molto spedita.

CITAZIONE
L'intero film sembra infatti essere sospeso in una situazione al di fuori dello spazio e del tempo (sembra ambientato in un'epoca da anni 30 ma in effetti potrebbe essere ambientato in qualsiasi periodo storico, mentre non si capirà mai di preciso in che città è ambientato)

All'inizio pensavo di ambientarlo a Stoccolma (cioè, prendere proprio quelli che sono i monumenti e le vie, senza citarla), che è forse una città "sconosciuta" ai più, però avrei dovuto fare delle ricerche approfondite, quindi ho deciso di non dare precise coordinate. Ed è una scelta che rifarei.

CITAZIONE
Sul finale, apparentemente irrisolto, solo io ci ho visto una sua rinuncia al "nuovo" Kenneth, ma non per tornare ad essere il vecchio bacchettone di prima, ma per approdare a una nuova fase, più matura ed equilibrata, con cui affrontare i propri sentimenti e la propria sessualità? In tal caso il film si configurerebbe, tra le altre cose, come un'inconsueta (e inaspettata) opera di formazione

E' una lettura che non mi sento di escludere: come ho scritto, Kenneth in un certo senso diventa come Paul (almeno questa era l'idea), ma non l'accetta. Solo che appunto non sappiamo quello che ci sarà dopo. Ma, ripeto, è una lettura interessante e anche condivisibile.

CITAZIONE
Un po' più defilate le donne, stavolta (ed è un po' sorprendente, con Arcadia)

Questo semestre ho deciso di lasciare un po' in disparte le donne ;)

CITAZIONE
Merita una menzione particolare, infine, il personaggio di Ian, il reduce della guerra (chissa che guerra? primo conflitto mondiale??)

Potrebbe essere la prima, come la seconda, come la guerra in Iraq o Afghanistan ;)

CITAZIONE
La notizia del suo suicidio, pur non sorprendendomi, mi ha molto dispiaciuto e mi ha portato a chiedermi quale fosse il suo reale peso all'interno di tutta questa storia, desiderando magari saperne di più

Sì, ma poi come scrivo avrebbe probabilmente distratto...

CITAZIONE
In generale comunque non è un azzardo dire che si tratta di un'opera molto analitica, psicologicamente parlando. Sotto questo aspetto, forse, la più complessa tra le sceneggiatura di Arcadia

Sì, è probabile. Come ho scritto, alcuni dettagli non sono chiari nemmeno a me :P, può sembrare una battuta ma è così.

CITAZIONE
In quanto alla sua riuscita tecnica penso che il produttore stesso possa ritenersi soddisfatto del lavoro svolto

Sì, ne sono soddisfatto.

Grazie a tutti. E scusate per il ritardo :)






 
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