Scomparsa - Hermes ProductionSoggetto & Sceneggiatura: Dopo il riuscitissimo
Il mondo dei ragazzi normali Hermes si riconferma grande autore di drammi psicologici complessi e assai realistici. Anche stavolta non sbaglia, con la storia atroce di un rapimento, che nella seconda parte si arricchisce di elementi quasi "giallo", non meno inquietanti. Accade così che una storia apparentemente non nuova, non solo riesce a rapire anche lo spettatore ma lo riempia di sincera angoscia, grazie a uno script che ho trovato davvero impeccabile, quasi completamente esente da difetti (lo dico subito, per me miglior sceneggiatura in assoluto di questo festival), che non strafà nelle descrizioni (sempre estremamente lucide e realistiche) pur portando a livelli di empatia inimmaginabili. La storia di Annie è un vero e proprio incubo nel quale ci si ritrova immersi quasi subito. Nel momento in cui la donna riuscirà a trovare la libertà, dopo oltre un anno di incredibili umiliazioni e violenze (psicologiche oltre che fisiche) ci si accorge però che si è quasi a metà film, ed ecco dunque iniziare una seconda parte che non è assolutamente meno tesa ed è anzi terribile per come, nel finale, ci si ritrovi in un dramma familiare a tinte fosche dove risalta il folle personaggio della madre di Annie.
Finale aperto a una flebile speranza: ridotta a un lumicino, però, se si pensa all'enorme trauma col quale la giovane prota dovrà convivere per il resto della sua vita. In definitiva, dunque, un'opera shockante e riuscita, che vede proprio in uno script lucido e assai crudo, il suo maggiore punto di forza.
Regia: Ben Affleck rappresentava un po' una scommessa. O, meglio, come regista si conoscevano bene le sue qualità, rimaneva il punto interrogativo di vederlo alle prese con una storia del genere, e bisogna dire che Affleck risulta credibile, e il suo lavoro è proprio facilitato e nobilitato da uno script che è impeccabile, anche nelle descrizioni di scene e movimenti di macchine, oltre che per le già citate psicologie dei personaggi.
Personaggi & Cast: Annie protagonista assoluta, ma non è ovviamente l'unico personaggio degno di nota in questo film drammaticissimo. Personalmente ho trovato azzeccatissima Natalie Portman, in una delle sue migliori performance in assoluto. Intensa e bravissima nella prima parte durante la quale assistiamo alla sua terribile prigionia, ma ugualmente sofferente e credibile nella seconda parte, dove la vediamo venire difficoltosamente a conoscenza dell'atroce verità dietro il suo rapimento. Andrò per ordine di importanza, e quindi subito dopo la Portman ecco la straordinaria interpretazione di Jessica Lange, che pian piano esce fuori, fino a risaltare nel finale per la sua lucida interpretazione della folle madre di Annie (si prenota per una nomination anche lei, a mio avviso).
Ottima scelta anche quella di Josh Brolin, il crudele rapitore, che però è tratteggiato con una tale "verità" (e senza manicheismi) da indurre persino lo spettatore, in qualche punto, a comprenderlo o a provarne, in una certa misura, compassione. Gran terzetto di attori, dunque, per un film che regge molto sulle loro interpretazioni e sulle psicologie dei rispettivi personaggi.
Una menzione la meritano anche Timothy Oliphant e J.K.Simmons. Se la cava sempre bene Winona Ryder, anche se forse ci sarebbe stata bene anche un'attrice un po' meno di "lusso".
Colonna sonora, locandina & sito: Colonna sonora piena di ottimi brani tristi tratti da diverse soundtrack. Personalmente ho trovato azzeccate tutte le musiche e non mi è dispiaciuta la riproposizione di alcune musiche in determinate scene "simili". Locandina molto bella e di grande effetto, giustamente incentrata sul viso di Natalie Portman, che ne è la protagonista. Sito che si arricchirà di ulteriori contenuti, ma che nel frattempo già promette bene.
Considerazioni finali: Non ha più senso ormai parlare della raggiunta maturità di Hermetico. La Hermes Production è, già da qualche semestre, una realtà importante di questo gioco, ma va detto però che tale maturità la si sta dimostrando con una serie di film davvero ottimi, sempre riusciti e "importanti", non solo per le tematiche ma per la messinscena, la sceneggiatura e le risorse messe in campo. Nello specifico,
Scomparsa è uno di quei film che ti shockano sul serio e che hanno il pregio (o difetto?
) di rimanerti impressi nella memoria, non solo per alcune scene particolarmente efferate e drammatiche, ma per la buona impressione che in generale il film lascia nello spettatore. I miei complimenti, anche perchè si tratta del miglior film di questo Festival, quasi a pari merito con
Looking for Hope, dal quale comunque differisce parecchio ma non nella qualità, che è molto molto alta.
Voto complessivo: 8