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La grande bellezza (di Paolo Sorrentino)

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Arcadia1983
view post Posted on 9/10/2013, 08:31




da recuperare senz'altro The Hunt con Mikkelsen :)
 
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mastruccio
view post Posted on 8/12/2013, 22:54




Siamo noi che non abbiamo capito questo film, oppure all'estero ne sanno più di noi di cinema?
CITAZIONE
08/12/2013
“La grande bellezza” trionfa agli Oscar europei
Servillo premiato come miglior attore: l’Italia è geniale, basta autoflagellarci

La grande speranza adesso si concentra sugli Oscar. Ieri sera a Berlino La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha ottenuto quattro riconoscimenti: miglior film europeo, miglior regia, Toni Servillo migliore attore, miglior montaggio Cristiano Tovaglioli. Non c’è miglior viatico per la corsa americana del riconoscimento ottenuto ieri dalla massima Accademia del cinema europeo. A ricevere il premio insieme al protagonista Servillo, all’attrice Iaia Forte, i produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano emozionatissimo.
Assente invece Paolo Sorrentino membro della giuria presieduta da Martin Scorsese al festival di Marrakash.
Suonano quasi profetiche le parole che Servillo aveva pronunciato nel pomeriggio: «Esiste, evidentemente, una qualità italiana che all’estero sanno riconoscere». Da noi, al contrario, si tende ad essere più esigenti: «È una vecchia discrepanza, in Italia si ha vita più difficile, mentre all’estero si è apprezzati. Io credo nel genio italiano e, nonostante la nostra mania per lo sport dell’autoflagellazione, penso che all’estero quello che di noi si apprezza di più è la cultura, la nostra industria migliore».
Insomma, mentre Sorrentino prepara il nuovo film The future con Michael Caine, La grande bellezza continua la sua marcia trionfale. A Cannes, dopo la proiezione non tutti i pareri italiani furono favorevoli, anzi: «Ogni critico ha la sua opinione, il film è stato accolto mediamente bene, ma nelle sale è andato stra-bene, raggiungendo i 7 milioni di euro di incassi, per non parlare delle classifiche sulle vendite dei dvd. Insomma, il pubblico fa la sua parte e capisco che non è facile esprimere giudizi alla prima impressione. Come nel teatro, ciò che conta è il rapporto con gli spettatori, e quello si stabilisce dopo. Io stesso capisco la qualità di un lavoro solo in scena». I paragoni con la Dolce vita hanno avuto il loro peso: «Fellini - dice l’attore - scrive il film in un Paese animato dallo slancio della ricostruzione, si sa che avrebbe dovuto chiamarsi La bella confusione. Era come se si fosse appoggiato a una balaustra e osservasse il panorama che la capitale gli offriva, Sorrentino quella balaustra non l’ha trovata e ci si è tuffato dentro».
La corsa, adesso, riguarda gli Oscar: «Nel giorno degli Oscar - ridacchia Servillo - recito ad Avellino... Comunque il film negli Stati Uniti è stato accolto in modo sorprendente e questi sono segnali incoraggianti. Entrare in cinquina sarebbe già un riconoscimento importante, anche perchè è da un po’ che non succede». Non è difficile, sostiene Servillo, riconoscersi nel protagonista Jep Gambardella: «E’ un cinico sentimentale deluso, un provinciale partito all’attacco della grande città, divenuto moralista in seguito alla delusione, una figura che si può ritrovare a tutte le latitudini, animata da sentimenti leggibili ovunque». E poi, naturalmente, c’è Roma: «Una metropoli impressa nell’immaginario collettivo, di una bellezza che colpisce, ma che non riesce a trasfigurarne le interne meschinità». Gambardella, dice Servillo, richiama personaggi reali: «Ho pensato soprattutto a uno scrittore come Soldati che viveva la propria autobiografia. Sorrentino lo ha trasformato in un personaggio di fantasia che tenta, senza riuscirci, di scrivere un romanzo sul niente, e questo è l’aspetto che di lui fa innamorare». Infine i costumi: «Non c’è stata intervista in America che non si sia chiusa con la stessa, puntuale, domanda "chi era il sarto?"».
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 9/12/2013, 00:04




ma che intendi con "noi"?

poi non è che ci sia molto da capire, di tutto si può tacciare Sorrentino, fuorché di ermetismo asd
 
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mastruccio
view post Posted on 9/12/2013, 13:54




Noi che lo abbiamo più o meno stroncato. In america è osannato, in Europa è vincente.... niente niente va a vincere l'Oscar. Scommettiamo?
 
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view post Posted on 9/12/2013, 13:58
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L'ho visto un po' di tempo fa e non ho avuto neanche la forza di scrivere qualcosa.
Un film estenuante, davvero estenuante. La prima mezz'ora ti ammalia, poi però (dato che i concetti ripetuti sono sempre gli stessi) stanca e annoia. Non bastava un film di appena un ora e mezza che trasmettere le stesse idee?
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 9/12/2013, 14:28




CITAZIONE (mastruccio @ 9/12/2013, 13:54) 
Noi che lo abbiamo più o meno stroncato. In america è osannato, in Europa è vincente.... niente niente va a vincere l'Oscar. Scommettiamo?

ok, in Europa è vincente, e pure per me è un ottimo candidato per gli Oscar. ma Sorrentino ormai ha un'ottima fama. lo sappiamo tutti come si vincono premi come gli Efa o gli Oscar, no? quindi non c'entra niente se noi abbiamo capito o meno il film :P
 
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view post Posted on 9/12/2013, 14:50
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CITAZIONE (mastruccio @ 8/12/2013, 22:54) 
Siamo noi che non abbiamo capito questo film, oppure all'estero ne sanno più di noi di cinema?

Nessuna delle due. Io l'ho capito, mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato. All'estero non penso ne sappiano o capiscano più di noi, sono premi, quindi come ha ben detto Noodles, c'entra poco.

Fa piacere, senz'altro, e se lo meriterebbe, un Oscar. Per farci poi cosa, si vedrà.
 
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Merlino*
view post Posted on 12/12/2013, 16:08




Golden Globe, nomination per Sorrentino

Il mondo va così, gli americani, e non solo, si innamorano e si lasciano ammaliare da pellicole provenienti da "mondi lontani" e da culture per loro strane e antiche (come la nostra), mentre noi a nostra volta ci innamoriamo e ci lasciamo ammaliare da pellicole provenienti da "mondi lontani" e da culture per noi strane e antiche (come quelle orientali).
 
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view post Posted on 12/12/2013, 16:17
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CITAZIONE (Merlino* @ 12/12/2013, 16:08) 
Golden Globe, nomination per Sorrentino

Il mondo va così, gli americani, e non solo, si innamorano e si lasciano ammaliare da pellicole provenienti da "mondi lontani" e da culture per loro strane e antiche (come la nostra), mentre noi a nostra volta ci innamoriamo e ci lasciamo ammaliare da pellicole provenienti da "mondi lontani" e da culture per noi strane e antiche (come quelle orientali).

tu l'hai visto Maury?
 
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Merlino*
view post Posted on 12/12/2013, 16:33




Non ancora, cmq è li sull'HD in attesa,. Negli ultimi mesi, complice il Sondaggio Oscar, sono decisamente indietro con i film nuovi "seri" anche perché quando ho tempo preferisco svagarmi con qualcosa di poco impegnativo. Cmq me lo guarderò di sicuro.
 
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view post Posted on 12/12/2013, 17:37
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ROMA - «Con "La grande bellezza" è stato premiato il coraggio, spero serva da incentivo al cinema italiano». Quella di Paolo Sorrentino, vincitore di quattro Oscar europei sabato sera a Berlino, è un augurio ambiguo. Il regista ha brindato alla vittoria con Martin Scorsese e gli altri membri di giuria del Festival di Marrakesh, in Marocco.

Sorrentino, il cinema italiano manca di coraggio?
«Uno dei fattori di impoverimento del nostro cinema deriva dal fatto che, con la crisi e la scarse risorse, i registi e gli inventori di storie hanno ripiegato su “cavalli sicuri”. Ecco quindi l’esplosione della commedia e il ridimensionamento di tutto quello che non lo è e che comporta qualche rischio. In queste condizioni diventa oggettivamente difficile realizzare un’opera prima degna di questo nome, piuttosto che un film amatoriale spacciato per professionale».

Il coraggio paga?
«Sì, il mio film può piacere o no, ma anche la nutrita schiera di detrattori gli riconosce l’essersi preso rischi sul linguaggio, l’azzardo di uscire dal seminato del realismo. Al momento difficile non si reagisce con il pessimismo ma con l’ambizione. Non c’è niente di male a usare questa parola. Certo, c’è il rischio di esporsi al fallimento, alla denigrazione. Ma anche di fare qualcosa che rimane».

Mai avuto paura del fallimento, del ridicolo?
«Per me fare un film è divertente solo quando è azzardo e ambizione, altrimenti ripiegherei sulla scrittura, da dove vengo. Mi piace coltivare l’illusione di poter fare un grande film. Di fronte alla paura si cerca di piacere a tutti, si appiattisce il linguaggio, si scende a compromessi. La commedia garantisce una boccata d’ossigeno al cinema italiano, è bene che ci sia. Ma non c’è solo questo. E azzardo non significa fallimento economico, lo dimostrano "Gomorra", "La migliore offerta", "La grande bellezza" ».

Facciamo qualche conto.
«Sì, ma facciamoli bene, perché troppo spesso si fanno i conti su quando guadagna il film solo in base agli incassi in sala. "La grande bellezza" è costato otto milioni di euro. Ai sette incassati in sala vanno aggiunte le vendite all’estero, i diritti televisivi, i dvd. Un buon risultato. È il segnale che bisogna ritrovare quel coraggio che è stata una risorsa del nostro cinema, quello irripetibile di maestri come Leone, Fellini, Bellocchio, Bertolucci. Penso alla libertà di Nanni Moretti in "Palombella rossa". Opere possibili perché sostenute, malgrado l’alto rischio. La deriva più pericolosa è l’autocensura dei narratori, la riproposizione di un modello stantio e asfittico di commedia che sembra essere l’unica possibilità di cinema».

Chi sono i coraggiosi della sua generazione?
«Matteo Garrone, per linguaggio e stile. Giuseppe Tornatore, capace di passare da un affresco come "Baarìa" a un film di genere. Valeria Golino che ha debuttato con "Miele", progetto inseguito da anni, e Valerio Mieli, regista di un solo film, "Dieci inverni", ha osato fare un genere quasi dimenticato, un film sentimentale nella più nitida delle definizioni ».
 
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emilgollum
view post Posted on 12/12/2013, 23:09




candidato anche ai Golden Globe.
 
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view post Posted on 13/12/2013, 13:16
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CITAZIONE
Mai avuto paura del fallimento, del ridicolo?

Domanda riciclare nelle interviste cinematikine :B):

CITAZIONE
bisogna ritrovare quel coraggio che è stata una risorsa del nostro cinema, quello irripetibile di maestri come Leone, Fellini, Bellocchio, Bertolucci. Penso alla libertà di Nanni Moretti in "Palombella rossa".

Interessanti i nomi fatti, penso tutte sue fonti di ispirazione e modelli. Manca qualcuno?

CITAZIONE
Chi sono i coraggiosi della sua generazione?
«Matteo Garrone, per linguaggio e stile. Giuseppe Tornatore, capace di passare da un affresco come "Baarìa" a un film di genere. Valeria Golino che ha debuttato con "Miele", progetto inseguito da anni, e Valerio Mieli, regista di un solo film, "Dieci inverni", ha osato fare un genere quasi dimenticato, un film sentimentale nella più nitida delle definizioni ».

Questa è una bella risposta. Non so se manca Muccino per scelta :P e se i vari Virzì e Luchetti li considera più anziani o poco coraggiosi.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 13/12/2013, 13:41




forse entrambi. comunque Luchetti è "minore", mentre Virzì è tra i migliori in Italia, ce ne si dimentica sempre...
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/12/2013, 13:52




grande Virzì!
 
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167 replies since 12/8/2012, 14:12   1846 views
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