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La grande bellezza (di Paolo Sorrentino)

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Arcadia1983
view post Posted on 11/4/2013, 11:32




dunque, io di Garrone ho visto Primo amore, l'ho trovato discreto ma molto pesante (e l'attore principale non ha suscitato la mia simpatia, ma credo fosse voluto), Reality invece mi ha un po' deluso sulla lunga distanza. comunque Garrone ha una sua idea di cinema, credo, però Sorrentino e Garrone per me sono allo stesso livello.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 11/4/2013, 13:53




CITAZIONE (World ^_^ @ 11/4/2013, 12:22) 
Garrone più maturo di Sorrentino?? Perchè ha fatto Gomorra???

Naaa, per me siamo lì, con Sorrentino con una marcia in più (Il Divo, cinematograficamente parlando ma non solo, vale molto più di Gomorra, secondo me).

Garrone non ha sbagliato un film (per me "This must be the place" è una vaccata boriosa), inoltre Sorrentino cinematograficamente è pura accademia, un cinema in cui l'enfasi dello stile la fa la padrone, ma quando esso non è sostenuto da un soggetto adeguato (e l'incarnazione del potere del Nosferatu Andreotti è il vero centro totale della sua carriera) rischia di girare solo a vuoto. Garrone ha uno stile visivo personale ed è un regista completo, il dolly e i piani sequenza del felliniano incipit di "Reality" sono diversi dal grado zero dello sguardo di "Gomorra", tanto per dirne una. comunque credo che Sorrentino che si confronta con la decadenza della Roma contemporanea possa fare faville
 
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emilgollum
view post Posted on 11/4/2013, 15:06




CITAZIONE
Garrone non ha sbagliato un film (per me "This must be the place" è una vaccata boriosa), inoltre Sorrentino cinematograficamente è pura accademia, un cinema in cui l'enfasi dello stile la fa la padrone, ma quando esso non è sostenuto da un soggetto adeguato (e l'incarnazione del potere del Nosferatu Andreotti è il vero centro totale della sua carriera) rischia di girare solo a vuoto.

trattasi dell'80% dei registi americani
 
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Arcadia1983
view post Posted on 12/4/2013, 22:26




comunque anche in Garrone lo stile è abbastanza importante...
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 12/4/2013, 22:48




e dove avrei detto il contrario?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 12/4/2013, 22:51




errore mio, avevo dimenticato la citazione. sorry.
 
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World ^_^
view post Posted on 13/4/2013, 12:15




Visto al cine, il trailer è ancora più bello. Mai vista forse la Città Eterna raffigurata così, in un ... "film" (ma aspettiamo comunque di vedere il film, ovviamente ;) )
 
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view post Posted on 16/5/2013, 10:51
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Cinefilo Ad Honorem

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ROMA - Sarà uno degli eventi del prossimo festival di Cannes, è uno dei film più attesi della manifestazione e sarà in sala il 21 maggio: è La grande bellezza, unico titolo italiano in gara in questa 66esima edizione, protagonista Toni Servillo (il cast è ricchissimo e vede fra gli altri Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Pamela Villoresi, Roberto Herlitzka, Isabella Ferrari), segna il ritorno a Cannes di Paolo Sorrentino dopo la prova di This must be the place, con Sean Penn, presentato nel 2011, mentre nel 2008 aveva conquistato il Gran premio della giuria con Il Divo e prima ancora, nel 2004, era stato sulla Croisette con Le conseguenze dell'amore. Ideato e scritto dallo stesso Sorrentino con Umberto Contarello, ambientato e girato a Roma, La grande bellezza è la foto di una società fatta di parvenu, di politici e criminali d'alto bordo, di nobili decaduti e intellettuali decadenti, giornalisti, attori, alti prelati e di trame e inciuci sullo sfondo di case, ville e terrazze fra le più belle della capitale. Nel dedalo si muove Jep Gambardella, disincantato scrittore 65enne e spettatore di quest'umanità in via di decomposizione. In esclusiva per il nostro sito, la sceneggiatura della prima scena del film. Siamo a Roma, vicino al Fontanone del Gianicolo...

Scena 1

GIANICOLO. ESTERNO. MERIGGIO.

Dal nero all’indietro.
Quel buio era l’interno della canna del cannone del Gianicolo.
Appena siamo fuori: BUM. Fumo e una gran botta. All’unisono.
Gli uccelli si issano in volo di scatto contro il cielo di un azzurro irripetibile.
È mezzogiorno, e Roma adesso lo sa.
Regna un sole bellissimo, estivo.
Pochi spettatori applaudono allo sparo.
Svanito il rimbombo del cannone, ecco remota, diegetica, soave, una musica sacra.

Appare l’imponente statua di Garibaldi sulla sommità del Gianicolo.
Alla base della scultura, un reduce fissa la scritta scolpita: «Roma o morte».
Tra i busti che costeggiano il viale, una donna sulla sessantina, fuma all’ombra e legge il
giornale.

Discreti, appollaiati sull’esterno della maestosa finestra della chiesa del Gianicolo, possiamo
sbirciare all’interno. Un coro di adulti, in sobri abiti neri, sta perfettamente eseguendo la
musica sacra.
È I lie di David Lang.
E ci fa venire i brividi.
Ma restiamo qui per poco.

Ci allontaniamo, per poi scorgere il bel fontanone antistante la chiesa.
Ora la musica sacra è di nuovo attutita, lontana ma presente e s’impasta con le parole di una
guida turistica sulla quarantina. Donna, corpulenta, un ombrellino rosso chiuso tenuto in alto
per non disperdere un gruppo di turisti giapponesi di mezz’età che ascoltano diligenti la sua
pappardella a memoria sui monumenti. La guida, un microfono appeso al collo, racconta storia
e bellezza del Fontanone con un inglese fortemente condizionato da una spiccata cadenza
romanesca.

Un giapponese sulla cinquantina si stacca dal gruppo.
Richiamato da qualcosa di più interessante, si allontana. Attraversa la strada lentamente, si
avvia verso la balaustra che dà sulla città.
Noi lo seguiamo.
Dietro di lui, in fondo, un pullman turistico, l’autista all’esterno che fuma e parla al telefonino.
E, ora extra diegetica, la musica sacra riprende volume.
Il giapponese arriva al parapetto e noi con lui, rivelandoci come in un sogno vero, di sotto, in
tutta la sua straripante bellezza: Roma.
Il sole la bagna. La musica sacra, al suo apice di commozione, accarezza la città più bella del
mondo.

Il giapponese, di fronte a questo panorama straordinario, ha gli occhi illuminati dalla gioia
della bellezza.
Afferra la sua Canon ultra tecnologica e prende a scattare come un forsennato.
Ma poi si ferma, lascia cadere la Canon che gli pende come un diapason sulla pancia.
Si porta una mano al petto. Suda e sbianca. Sposta la mano sotto l’ascella. Gli occhi se ne vanno
all’insù. Si chiama infarto. Cade a terra. Davanti a Roma. La musica sacra va avanti.
Rumore di passi, di tacchi bassi.
La prima ad arrivare al corpo senza vita del giapponese è la guida turistica. Seguono trafelati
tutti gli altri giapponesi.
La musica sacra svanisce di colpo quando la guida si avvicina al giapponese steso a terra.
La guida turistica comunica,con la voce amplificata dal microfono, in tono cronachistico,
all’indirizzo dell’autista del bus.
GUIDA TURISTICA
Ahò, qua m’è morto l’asiatico.

L’autista del bus, infastidito dall’irritante contrattempo, sbuffa e butta con stizza la sigaretta a
terra. Ripone il telefonino. Contro voglia, si avvia verso il capannello di vivi attorno al morto.

L’ultima immagine è per Roma, lì dietro, ferma e assolata, monumentale e bellissima.
E insensibile.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 16/5/2013, 10:57




molto bella. soprattutto come scrittura...
 
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view post Posted on 16/5/2013, 12:09
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Arcadia1983 @ 16/5/2013, 11:57) 
molto bella. soprattutto come scrittura...

Sicuramente corrisponde a 2 minuti di film. :P
 
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Arcadia1983
view post Posted on 16/5/2013, 12:15




CITAZIONE (marenarobros @ 16/5/2013, 13:09) 
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 16/5/2013, 11:57) 
molto bella. soprattutto come scrittura...

Sicuramente corrisponde a 2 minuti di film. :P

probabile... però ovviamente quello che intendevo dire è che proprio molto coinvolgente, molto "narrativa", poco tecnica (come, almeno così si dice nei corsi, dovrebbe essere la scrittura di una sceneggiatura).
 
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Andrew.
view post Posted on 16/5/2013, 12:26




Mah, ho qualche dubbio a credere che sia la vera sceneggiatura, dato che somiglia più a una poesia. Il fatto che poi sia stata pubblicata magari è un modo per farsi pubblicità.
 
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view post Posted on 16/5/2013, 12:48
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CITAZIONE (Andrew. @ 16/5/2013, 13:26) 
Mah, ho qualche dubbio a credere che sia la vera sceneggiatura, dato che somiglia più a una poesia. Il fatto che poi sia stata pubblicata magari è un modo per farsi pubblicità.

ricordiamo che Sorrentino è anche autore letterario e poi scrive per stesso, non è lo sceneggiatore professionista hollywoodiano che deve vendere il suo script quindi guai se non rispetta tutti i crismi (soprattutto quello 1 pagina 1 minuto - che era una battuta)
 
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World ^_^
view post Posted on 16/5/2013, 13:06




io penso non ci siano dubbi sulla sua autenticità.
Molto bella. :)
 
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mastruccio
view post Posted on 16/5/2013, 14:46




Penso anche io che sia autentica, e che vedremo sullo schermo proprio ciò che è descritto.
E' uno stralcio, ma si vede subito che è scritta da un regista/scrittore, che ha scritto per se stesso e non doveva vendere lo script a nessuno, il cui stile di scrittura si avvicina molto ad un testo letterario (ho pensato subito allo stile di Gaetano). Scommettiamo che uscirà subito dopo il libro della sceneggiatura?
Una sceneggiatura scritta da uno sceneggiatore professionista, ormai, non è più hollywoodiana, ma universale. In tutto il mondo si scrive così, senza alcuna indicazione di tecnicismi registici di inquadratura o di campi.
Sulla questione 1 pagina=1 minuto, che Papele usa a sfottò, ci rido su anche io. ;)
Ma prova ad inviare uno script di 70/80 pagine ad un produttore, o di 150/160 pagine. Se vuole fare un film di due ore ti dirà, "papele papele" (cit. Lino Banfi in uno dei film mitici di anni fa), di scriverlo in 120 pagine o giù di lì.
 
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167 replies since 12/8/2012, 14:12   1846 views
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