| Dopo averne fatto l'articolo per Ck2.0 mi sono incuriosito e mi è venuta la voglia di riscoprire questo film e ho fatto molto bene perché me lo sono proprio goduto. L'ho visto in pausa pranzo e con la giusta spensieratezza tanto da non essermi nemmeno accorto di alcuni difettucci che, giustamente, alcuni recensori fecero notare al momento dell'uscita. Per quel che mi riguarda, il fatto che sia un'opera completamente originale ma così realisticamente realizzabile me la rende istintivamente simpatica, se aggiungo che per tutta l'ora e mezza della visione mi sono lasciato trasportare dall'atmosfera leggera che mi ha riportato non solo ai film anni '80, ma addirittura alle mie vecchie letture anni '70, ecco che mi sciolgo completamente e mi lascio andare in complimenti forse anche eccessivi, ma di certo sinceri e sentiti. La visione di questo film mi ha riportato a una serie di libri che lessi da ragazzino, anzi potrei dire da bambino visto che si parla di prima media e quindi circa 12 anni, sto parlando della serie "I tre investigatori" una serie di gialli per ragazzi della Mondadori che "divorai" uno dopo l'altro e che, forse, aiutarono non poco la mia formazione di bambino amante di gialli e cinema. Sì, anche di cinema, perché tutta la collana era presenta da un signore che tutti noi conosciamo, e il primo di questi libri, intitolato "Il castello del terrore", iniziava così: """ Buongiorno ragazzi. lo sono Alfred Hitchcock. Ciò dovrebbe bastare a presentarmi, credo. Voi siete i prossimi lettori di questo giallo. Innanzitutto una piccola raccomandazione: non lasciatevi impressionare dal titolo. A mio modo di vedere, infatti, di terrore in questo volume ce n'è davvero poco, a meno che non si voglia definire terrificante qualche bazzecola tipo un cadavere che all'improvviso ha deciso di tornare in vita. C'è qualcuno tuttavia che non è assolutamente d'accordo con me: e si tratta proprio de I Tre Investigatori, cioè dei protagonisti di questa storia. Essi sono: Jupiter Jones, il capo; Rete Crenshaw, il suo secondo, e Bob Andrews, il ricercatore. I tre baldi giovani, fondatori di una agenzia di investigazioni, sono riusciti con inenarrabile faccia tosta a strapparmi una presentazione e anche il loro primo incarico. Cosi ora stanno cercando per me un castello adatto alla realizzazione di un mio film. Suppongo che riusciranno a trovarlo, almeno prima della fine di questo giallo: ma qualcosa mi dice che si tratterà di un castello fin troppo adatto allo scopo. Ah, ah, ah. Alfred Hitchcock """ Il buon vecchio Alfred anche se accettò di apparire "fisicamente" in un paio di libri, ci metteva solo il nome per le presentazioni, ma tanto basta per rendere indimenticabile la serie. Ora, tornando a "The Hospital", dopo avermi fatto recuperare memoria di quanto appena scritto, potrei non averlo amato con tutto il cuore? Per me è un ottimo film con un inizio fantastico (i bambini sul tetto) e impreziosito da un finale che gli permette un ulteriore salto d qualità che lo pone una spanna sopra ai soliti film per ragazzi nei quali alla fine tutto finisce come deve finire. Complimenti quindi a Simone e ad Andrew.
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