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Gang Bang
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Gang Bang, Arcadia Productions

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Clint1994
view post Posted on 5/6/2012, 16:48 by: Clint1994




GANG BANG by Clint94

Il nuovo film di Arcadia si preannunciava una pellicola scottante per il tema trattato, ma anche molto appassionata: era evidente quanto il produttore ci tenesse a quest'opera. Nonostante il tema rischioso, il film non scade quasi mai nell'eccessiva volgarità (eccetto forse qualche dialogo, penso per esempio a quello tra il regista e Cassie all'inizio) o nella pornografia vera e propria, ma si limita a descrivere questo mondo e le persone che lo popolano. Che sono pur sempre persone, per l'appunto. Arcadia ha dichiarato di essersi ispirato anche a “The Wrestler” per la realizzazione di questo film, e in effetti il personaggio di Cassie, star del porno sul viale del tramonto, che vuole chiudere in bellezza la sua carriera, ricorda molto altri personaggi tragici del cinema come appunto il Mickey Rourke del film di Aronofsky o la Gloria Swanson di “Viale del tramonto”. Ciò che interessa ad Arc è raccontare ciò che sta dietro al mondo della pornografia, e quindi le motivazioni psicologiche che portano certe persone a interpretare certi film e altre persone a guardarli. In questo si può dire che il film sia riuscito: la caratterizzazione di Cassie è molto profonda, il suo desiderio di non essere dimenticata e la sua volontà di lasciare il segno a qualunque costo sono resi molto bene. C'è anche spazio per una riflessione generale su cosa rappresentava la pornografia in passato e su cosa rappresenta al giorno d'oggi, su com'erano gli interpreti di una volta in contrapposizione a quelli odierni, e il tutto dona al film un alone di amarezza e malinconia affascinante. Dove la sceneggiatura lascia più a desiderare è a livello di storia, nel senso che l'intero film si limita ad essere semplicemente ciò che doveva essere: la lettura è scorrevole e godibile, ci sono buoni personaggi e ottimi spunti di riflessione, ma la vicenda rimane sempre troppo lineare, manca il guizzo, la svolta che aumenti l'interesse dello spettatore, che lo colpisca. Invece si arriva alla fine della lettura, come dire, quasi troppo facilmente. Mi sono piaciuti la maggior parte dei dialoghi e ho apprezzato gli aneddoti raccontati da 137: molti hanno detto che sono troppo pesanti, ma io li ho trovato tutti piacevoli e interessanti da leggere, oltre che sempre adatti al contesto (alcuni li conoscevo anch'io, per esempio quello su Lee Van Cleef). E poi contribuiscono enormemente a definire la personalità di 137, star televisiva sicura di sé e delle proprie scelte. Oltre a Cassie, infatti, sono ben approfonditi anche tre delle persone che attendono di partecipare alla gang bang: oltre a 137, ci sono 72 e 600. Molto bella l'idea di chiamare questi personaggi semplicemente con un numero, come se la loro partecipazione al film di Cassie quasi li privasse della loro umanità, in contrapposizione alla loro caratterizzazione che invece mette in risalto proprio la loro umanità. Dei tre personaggi il più debole mi è sembrato 72, ragazzo ossessionato da Cassie e dai suoi film; la prova migliore invece la offre Mickey Rourke, vecchio rudere a fine carriera, star dimenticata e ormai disillusa. È piuttosto riuscita anche la figura di Sheila, la regista del film, femminista convinta, sprezzante nei confronti degli uomini, convinta della necessità di girare il film anche per motivi ideologici. Amanda Seyfried offre una buona performance. Il resto del ricchissimo cast è dovuto alla presenza di moltissime comparse, veri attori e attrici porno, la cui presenza dovrebbe dare un maggior senso di realismo all'opera, ma che sinceramente ho trovato non necessaria, anzi; la mia sensazione è che Arc ne abbia approfittato più che altro per inserire i suoi attori e le sue attrici preferite e per mostrare la propria conoscenza del settore, senza che la storia lo richiedesse.
Alla regia Roger Avary è adatto e svolge un buon lavoro; non mi ha colpito particolarmente invece la colonna sonora, che ho trovato poco adatta alle scene corrispondenti.
In definitiva, “Gang Bang” è un buon film con tanti meriti, per quanto riguarda personaggi, dialoghi e spunti di riflessione, ma che pecca di una storia un po' troppo lineare e senza svolte che a lungo andare rischia di diventare prevedibile e forse anche un po' ripetitiva. Comunque è sicuramente un buon prodotto, superiore al precedente film di Arc.

VOTO: 7

 
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43 replies since 29/4/2012, 12:51   3591 views
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