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Gang Bang
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Gang Bang, Arcadia Productions

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Andrew.
view post Posted on 2/6/2012, 15:18 by: Andrew.





Recensione della Chimera.


Ho avuto modo di adocchiare un po' di discussioni su questo film, ma non le ho lette perchè volevo prima recensirlo.
Gang bang è uno dei film che più incuriosivano i cinematikini, perchè fare un film che abbia il sesso come protagonista non può non attirare, qualunque sia l'idea personale verso questo genere tanto controverso.
Il film ha per protagonista una pornostar al finire della sua carriera, che decide di realizzare un record particolare e questo fatto diventa lo spunto per parlare della pornografia (ma non solo). Accanto a Cassie e Shila ci saranno infatti tre personaggi particolari che occuperanno il tempo in attesa della performance a parlare di diversi temi, tutti più o meno incentrati sul mondo del porno.
Ho apprezzato il fatto che il film non vuole dare un'idea univoca e incrollabile di questo aspetto della società, perchè ascoltiamo tanti pareri diversi, ognuno ha la sua idea e le motivazioni giuste per portarla avanti. C'è chi la critica aspramente, chi la difende, chi l'accetta semplicemente.
La sceneggiatura è particolare perchè la prima parte è ricchissima di dettagli, anche troppi dato che viene descritta minuziosamente ogni scena nei suoi minini particolari (cosa che nel film dubito si sarebbe vista) un po' come si trattasse di romanzo. Andando avanti però questo aspetto viene un po' a ridursi e prevalgono soprattutto i dialoghi. Dialoghi che non sempre sono riusciti ad appassionarmi, infatti ho riscontrato lo stesso difetto che trovai in Mercoledì delle ceneri. I personaggi spesso e volentieri si lasciano andare a disquisizioni filosofiche, citazioni, frasi particolari, che nel complesso mi hanno un po' annoiato. Mi rendo conto che forse l'obbiettivo era proprio quello di rendere il tutto più filosofico, di creare dei personaggi colti e non banali, ma si è un po' esagerato e il film per i miei gusti è risultato un po' pesante e artefatto. Questa cosa è resa più evidente per il fatto che non c'è una trama vera e propria o eventi particolari, ma solo personaggi che discutono tra loro.

Di Roger Avary non ho visto nulla, mi è difficile giudicarlo, mentre posso dire che mi sono piaciute molto le scelte di cast. Tutte azzeccate, senza minimizzare l'importanza di certi attori (mi riferisco in particolare a Rourke) e valorizzando alcuni nastri nascenti come Gilchrist. La Stone è quella che rimane più impressa, per la bravura nell'affrontare una parte tanto delicata.
Buone le musiche, e bella la locandina. Il sito è ricchissimo di curiosità.

Voto: 69
(il fatto che abbia dato questo voto è una coincidenza e non c'entra niente con la pornografia, voglio precisarlo :P )

Il film, nel suo piccolo, era molto ambizioso perchè parlare di un argomento del genere senza cadere nello scontato o nel volgare non era facile (penso a un altro tentativo del genere a cinematik, Blue Movie, che trovai pessimo) e Arcadia è riuscito in questo, creando un personaggio particolare (Cassie) che si lascia amare facilmente grazie alla sua forza ma anche fragilità. Non ho apprezzato però alcuni aspetti della sceneggiatura come il cambiamento di stile che si sente tra la prima e l'ultima parte e l'eccessiva filosofia dei dialoghi, cosa che ha reso la lettura a volte un po' pesante.
Nel complesso ho avuto la spiacevole sensazione che Arc si sia concentrato più sulle innumerevoli citazioni che sul film in sè.



Passo a rispondere a qualcosa:

CITAZIONE
Un voto sicuramente maggiore a quello che dò al film scritto da me. Devo dire di non essere affatto soddisfatto del risultato finale. Nell'intervista di Francis ho fatto un po' lo spaccone, ma stavolta sono sincero, non mi è piaciuto come è venuto: i personaggi sono odiosi (e, forse, superficiali), alcuni dialoghi forzati, la narrazione in alcuni punti è farraginosa, a volte non si capisce perché certi personaggi facciano determinate cose, la musica è secondo me poco adatta e così via. Mi conoscete, lo sapete che non dico 'ste cose per fare il piacione. Al film scritto da me dò 5, massimo 5,5: se il film fosse scritto da qualcun altro direi 7, ma dipenderebbe da come è scritto.

Ho apprezzato molto questa dichiarazione di Arcadia e gli chiedo come si spiega (perchè io non me lo spiego, sarò sincero) certi voti stratosferici :P

CITAZIONE
- Un difetto del tuo film?
E' un po' (troppo?) volgare, oltre i difetti che ho già detto.

No, come ho detto nella rece, io non ho notato volgarità. Si vedono dei nudi, qualche scena di sesso, ma era il minimo in un film del genere.

CITAZIONE
- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Penso le categorie attoriali: un po' ci spero nella nomination per la Stone. Ma comunque autocandiderò il film in tutte le categorie.

Penso che la nomination non gliela toglie nessuno.



Per quanto riguarda l'eterna questione delle sceneggiature, rispondo così: quando si critica un film, ci vuole il buon senso.
Sbagliano quelli che dicono che la sceneggiatura può essere alla stregua di un romanzo o che non debba avere nessuna regola, ma sbagliano anche quelli che si fissano con le regole senza considerare la sostanza, quello che conta.

Se io inizio una scena così:
"Ci troviamo in aperta campagna, il solo è tramontato, Marco avanza lentamente".

Oppure così:

"EST, CAMPAGNA - NOTTE
Marco avanza lentamente"

Mi spiegate che differenza c'è? Per me nessuna, sono solo dettagli tecnici che in un contesto come cinematik dove si valuta il film virtuale, non ha senso criticare.

Stesso discorso sull'impaginazione. Se un film è scritto tutto attaccato, senza spazi tra dialoghi e scene e ti fa venire il mal di testa a leggere, allora è giusto criticarlo (io l'ho fatto spesso con gli esordienti).
Ma se il film è scritto con i giusti spazi e i dialoghi sono ben separati dalle scene, è assurdo andare a criticare il fatto che le descrizioni andrebbero al centro anzichè a sinistra, perchè ai fini della visione della scena non ti cambia neinte e la critica non diventa più costruttiva ma piuttosto fine a se stessa.

 
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