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Gang Bang
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Gang Bang, Arcadia Productions

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Francis Delane
view post Posted on 27/5/2012, 23:25 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Era un film che attendevo da parecchio, questo di Gennaro. Insomma, se non è vero che chi disprezza compra (io disprezzo i film porno ma a tutt'oggi non li guardo), però ammetto che c'era una certa curiosità a vedere come Gennaro avrebbe trattato il tema della pornografia, avendo fra l'altro promesso di non rappresentare scene di sesso. Esco dalla visione sorpreso ma non deluso.

Il fatto è che a me questo film non sembra raccontare davvero una storia, quanto sembra essere un dialogo platonico sulla pornografia e, più in generale, sulla ricerca della fama mediatica a tutti i costi e sull'impatto che il mondo del cinema ha sulla gente dall'altro. La gang bang che dà il titolo al film è, infatti, solo un pretesto per portarci davanti agli occhi più persone che con il mondo della pornografia e della celebrità a basso costo hanno avuto a che fare da vari punti di vista, e che con il libro e i personaggi di Palahniuk hanno in comune solo i nomi.

Ecco, quindi, in ordine di apparizione, la vecchia "leonessa" del porno Sharon Stone che non vuole morire, che è orgogliosa del suo passato e delle sue scelte, e nulla cambierebbe del suo passato; la regista Amanda Seyfried con più di una punta di misandria, di odio per il genere maschile, che usa il porno per mettere di fronte il sesso maschile all'importanza e all'indipendenza delle donne; l'altro vecchio leone del porno Mickey Rourke, relitto di un'epoca del porno forse più raffinata, dove esistevano le storie e non solo il sesso; il ragazzo Keir Gilchrist, per cui Cassie/Sharon Stone è assunta al rango di donna ideale, amante-madre ideale (tant'è che esprime il desiderio di vederla in situazioni normali); e il divo in ascesa Josh Duhamel, cinicamente interessato solo al riverbero che questo avrà sulla sua carriera, e che porta avanti per tutto il film il tema dei sacrifici fatti in nome della fama.

Che i film di Arcadia vivano più di dialogo che di azione, è un aspetto che ho sempre fatto fatica ad accettare, specie in casi come Mercoledì delle Ceneri, dove a un certo punto il dialogo continuo rischia di appesantire la visione. Ma stavolta, forse grazie anche al tema, la cosa funziona perfettamente, rendendo il film non, appunto, una storia, ma una descrizione di un mondo su cui, ipocritamente, molti chiudono gli occhi con la scusa del moralismo e della facile demonizzazione, oppure della "fabbrica dei sogni" la cui unica funzione è the show must go on.

In altre parole, Gennaro, ce l'hai fatta: questa volta, il mio applauso è di sincero apprezzamento, senza "se" e senza "ma". Anche se rimango dell'idea che qualche azione in più non avrebbe fatto male al risultato complessivo.

Ottima la regia di Avary, validissima la prova di tutto il cast che può aspirare all'Award come Miglior Cast. Poco ricco graficamente, ma pieno di tutte le notizie necessarie, il sito; la locandina è la copertina del libro di Palahniuk.

VOTO FINALE: 87/100. Ma sì, diamo anche a questo film un voto molto alto per gli standard di CK e miei. E' la seconda volta che lo dò in questo semestre, ma in entrambi i casi (l'altro è stato Cinque centimetri al secondo) è stato, a parer mio, pienamente meritato.

 
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