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The Good Thief
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The Good Thief, World Entertainment

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view post Posted on 14/4/2012, 20:46

Attore/Attrice

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Finalmente sono tornato a CK. Volevo farlo già ieri sera, ma il film è lungo e alla fine della lettura ero abbastanza distrutto, così ho rimandato la recensione a oggi.

Un film che aspettavo da tantissimo, fin da quando Gaetano ne aveva parlato la prima volta, e che mi ero immaginato un po' diverso, più spinto sul tono dell'immaginifico. Ma alla fine, nonostante in certi punti il film ricordi più Tim Burton (in certi punti si sente che siamo dalle parti di Sleepy Hollow) che Terry Gilliam, il film non mi ha deluso per niente. L'ultima opera di World si riallaccia alle brumose atmosfere del gotico fine Ottocento, fra un pizzico di Dickens, evidente sia nell'inizio all'orfanotrofio sia nell'ironia di fondo comune all'intera operazione, e tanto, tanto humour nero all'inglese condito col gotico. In queste atmosfere è trascinato il piccolo e menomato Ren/Jared Gilmore, dalla performance commovente e intensa, per opera di uno scapestrato duo di mattatori in grandissima forma, Robert Downey jr. e Geoffrey Rush, avvezzi a questo genere di ruoli divertenti e carismatici, in cui esibire le proprie qualità attoriali in grande spolvero. E devo confessare che i due finiscono per surclassare nettamente il piccolo Gilmore, per merito della maggiore esperienza.

Il film va avanti un bel po', accumulando particolari e personaggi in maniera veramente tipica di Gilliam (ben noto per non saper contenere la propria capacità immaginativa), e non importa davvero la soluzione del mistero delle origini di Ren, ma proprio il viaggio di Ben, Tom e del ragazzo, lo sviluppo della loro relazione in un mondo grottesco e ostile, popolato di inquietanti caratteristi, dove i "buoni" sono i ladri e i "cattivi" le cosiddette persone normali. In questo, il film è un continuo e divertentissimo crescendo, accompagnato dalle musiche fantasy di Danny Elfman e Andres Delpiatz, un accumulo di tensione immaginativa che si scioglie nel finale con l'entrata in scena di Silas McGinty, grandissimo Peter Stormare cattivo in ottima forma.

In questo, è anche il principale difetto del film, che effettivamente, come nota Andrew, perde a tratti un po' il filo, con la storia commovente del nano che però non rientra nella trama principale. Forse, se il film fosse stato un attimo più stringato sarebbe stato meglio, ma chiariamoci: non troppo, perché il suo fascino è proprio l'andamento picaresco e slegato, molto molto gillamiano.

VOTO: 85/100. Promosso a pieni voti, complimenti Gaetano! Il film ha tutte le carte in tavola per giocarsela benissimo agli Awards, e credo proprio che lo farà.
 
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Atamàz
view post Posted on 15/4/2012, 13:18




Mi sorprende sempre come World riesca a rendere leggeri e affrontabili script che oltrepassano i 200.000 caratteri e anche “The good thief” non sfigura nella produzione della casa partenopea. Le vicende di Ren, orfano sfortunato cresciuto nel classico istituto per bambini in cerca di famiglia, si sviluppano in eventi tanto divertenti quanto drammatici, in un connubio a volte paradossale che permette allo spettatore di arrivare al finale senza neppure accorgersene. E’ incredibile come ci si riesca a immedesimare nei panni del bambino, adottato da una coppia di “simpatiche canaglie” che Ren non mette mai in discussione come propria nuova famiglia, nonostante le discutibili pratiche a cui è dedita. Anche lo spettatore, così come l’orfano, finisce per simpatizzare con i due truffatori, impersonati da due attori del calibro di Robert Downey Jr. e Jeoffrey Rush, per non parlare dell’assassino Dolly.
Merito di una sceneggiatura scritta molto bene come al solito da World, ma anche ben curata nei dettagli, in cui forse echeggia la sensazione di qualche modifica od omissione, ma che in fondo risulta perfettamente scorrevole nonostante la lunghezza. Bello il contesto, soprattutto la città di North Umbrage, che nel suo essere goticamente cupa e tenebrosa nasconde segreti che fanno luce sul passato di Ren e giustifica la scelta di Terry Gilliam alla regia, concentrata stavolta più sul racconto di questa favola che sull’intento di sorprendere con immagini visionarie (aspetto che ho apprezzato, per le necessità di questo soggetto).
Jared Gilmore (il piccolo protagonista della serie tv Once upon a time che sto seguendo con passione) è bravissimo nel prestare corpo e volto a un personaggio che è al tempo stesso protagonista, spettatore e motore dell’intera pellicola. Tutto ruota intorno a lui e anche gli eventi del passato sono riconducibili a eventi che lo riguardano. Credo che l’interpretazione del ragazzino possa ambire a entrare in cinquina, agli awards, con l’augurio di avere più fortuna rispetto al suo quasi coetaneo collega Asa Butterfeld che l’anno scorso centrò la nomination grazie al film che World ha citato nell’intervista e che per le atmosfere si può effettivamente in parte legare a questo.
Molto belle le musiche, capaci di creare il giusto “mood” per ogni scena in cui sono state collocate. Credo che anche su questo fronte World potrà togliersi delle soddisfazioni.
Sito assente, ma locandina che rimane impressa e che è in grado di cogliere il nucleo centrale del film, ossia il rapporto tra Ren e Ben (mancano i credits in fondo, ma va be’).
Chiudo sintetizzando così: mi aspettavo (forse per errore mio) un pizzico di magia che non c’è stata, ma la forza dei personaggi, la loro interazione e la palpabile atmosfera fiabesca hanno cancellato questa mia fallace aspettativa, lasciandomi la sensazione di aver gustato un piacevolissimo e ammaliante racconto d’avventura e sentimenti.
 
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Nuno Vox
view post Posted on 17/4/2012, 09:08




Soggetto: Ho atteso a lungo l'uscita di questo film. Mi piaceva l'idea e mi è piaciuto come è stata sviluppata. Soggetto molto cinematografico. Chissà perché non ci hanno fatto ancora un film. 8
Sceneggiatura: Non sono certo io a scoprire il talento di Gaetano e anche stavolta lo script è a mio avviso di altissima qualità. Troppo lungo? No, non sono d'accordo. I tempi sono giusti, non avrei tolto niente. Scorre talmente bene e coinvolge così tanto lo spettatore che la lunghezza non si fa minimamente sentire. 8,5
Regia: Adoro Gilliam e in questo film ci sguazza indubbiamente alla grande. 8
Cast: A mio avviso uno dei punti di forza del prodotto. Cast impeccabile con Gilmore sugli scudi, la coppia Downey Jr. - Rush da incorniciare e in forte odore di statuette. Il resto tutti ben scelti con uno Stormare perfetto. Di diritto favoritissimo per il premio come “miglior cast”. 9
Locandina: Prendere la copertina del libro come locandina non mi ha convinto molto. Io avrei fatto una scelta diversa. 6,5
Musiche: Come sempre scelte con molta cura e spesso fondamentali per assorbire lo spettatore nel modo giusto. 8
Sito: Troppo minimal. Per un film del genere avrei anche voluto un bel sito. 6
Voto complessivo: Come detto lo aspettavo da tanto, con quel piccolo timore di rimanere deluso, anche se mi fido delle capacità di Gaetano. Beh, nessuna delusione. Mi è piaciuto molto. Storia intrigante, a tratti divertente, a tratti emozionate, a tratti quasi commovente, cast perfetto, sceneggiatura impeccabile. Pollice su alla grande per quello che è, a mio giusto, il migliore film del semestre e che diventa di diritto una delle perle della World Entertainment. ;) 8,5
 
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World ^_^
view post Posted on 20/4/2012, 10:46




Mi scuso se vi rispondo con così tanto ritardo.
Comincio proprio dalle prime due recensioni ricevute, che poi sono pure quelle un po' più freddine e severe (almeno in termini di voti)... Mastruccio e Little Tin...

Entrambe le recensioni si attestano su una valutazione discreta che non è certo negativa (7 pieno) ma se nella rece di Mastruccio si intuiscono quelli che sono gli aspetti che non lo hanno convinto, in quella di Little Tin non mi sono stati fatti notare particolari difetti, tranne il fatto che traspare forse una sua leggera "delusione" nell'aver visto un film fantastico "babbano" (inusuale ma efficace come definizione ^_^ ) privo di effettivi elementi magici.

Tornando alla recensione di Mastruccio, i difetti principali che mi si fanno notare sarebbero una certa approssimazione nella scrittura nella parte finale e, soprattutto, dei rilievi tecnici (come le mancate indicazioni di luogo e tempo) che hanno fatto storcere il naso a Mastruccio, che ha parlato quindi di "racconto" e non di sceneggiatura.

Che dire? Con lo stesso Mastruccio mi sono già un po' confrontato, in diretta e su msn, alla fine della premiazione di Cortimatik. Ribadisco brevemente qui il mio pensiero: a parte che non concordo più di tanto sulla presenza di errori da "mancata rilettura/ristesura" nel finale, sull'altro discorso - ben più ampio - dello stile di sceneggiatura posso solo dire di comprendere i rilievi di Mastruccio, al quale però faccio notare la soggettività della cosa e come, in Cinematik, si scrivano "film virtuali" più che sceneggiature reali vere e proprie.

Tutto il rispetto e la considerazione per chi lo fa, ma invito Mastruccio a intuire la differenza tra le due cose, facendogli anche notare che a voler essere pignoli le stesse sceneggiature reali di norma non contengono indicazioni precise sui movimenti di macchina (quelli spettano al regista) nè tantomeno con indicazioni di musiche e interpreti. Le sceneggiature reali seguono esattamente i canoni indicati dallo stesso Mastruccio, le quali però sono abbastanza diverse da ciò che comunemente facciamo qui sopra, dove lo scopo principale è quello di "rendere visibili" e cioè "facili da immaginare" le nostre storie, che infatti definiamo film virtuali, per il loro particolare uso di descrizioni, movimenti di macchina e scelta di registi e interpreti.
Alla fine il suo giudizio sul film mi è parso molto influenzato dalla sua critica, più generale, allo stesso stile di scrittura, che comunque va per la maggiore dalle nostre parti.

Con molta onestà credo al riguardo ognuno possa sentirsi libero di usare lo stile che trova a lui più congeniale e più adatto allo scopo che ci prefiggiamo. Per quel che mi riguarda posso dire che se questo modo di scrivere ha raggiunto una certa diffusione in anni di gioco è perchè, per sua stessa natura, rende più fruibile, immediata, visiva e coinvolgente la lettura dello script e la conseguente "immaginazione" del film virtuale stesso.
Storicamente anche in Ck si iniziò con un metodo di scrittura molto più secco, diviso in scene con coordinate di luogo e tempo ben definite a inizio scena, ma poi le stesse esigenze del gioco hanno portato col tempo a uno stile più immediato e "descritto", ma meno professionale.
Come su msn, rifaccio a Mastruccio l'esempio di un articolato montaggio alternato nel quale vediamo l'operare in contemporanea di un certo numero di personaggi, in luoghi e tempi differenti: in un linguaggio più semplicemente descrittivo riesci ad adottare una immediatezza e un'unità "di tempo" altrimenti assai più difficile, soprattutto perchè pesante da leggersi.
Mastruccio mi dice che non è così, io dico che la cosa sarà pure soggettiva, ma personalmente preferisco uno script meno professionale e preciso ma più coinvolgente ad uno stile che sarà sicuramente più corretto ma meno da "film virtuale", non so se mi spiego. Comunque sia, la discussione è lunga e andrebbe forse affrontata in maniera più ampia e generale, ma nel frattempo il consiglio che posso dare a Mastruccio è quello di giudicare forse i nostri film in base a una maggiore riuscita "generale" e non sullo stile usato, anche perchè credo che sia proprio questo il punto principale che non l'ha convinto del film.
Un'ottica che tenda a vedere maggiormente il risultato più che il mezzo: sei riuscito a "vederlo" nonostante le inesattezze da sceneggiatore che hai fatto notare? Allora vuol dire che il film è riuscito nel suo essere "virtuale".

Io, personalmente (e magari è un mio limite e lo ammetto tranquillamente), non riesco proprio a leggere le sceneggiature reali (lente e grevi con quelle descrizioni onnipresenti di luoghi, location, personaggi e coordinate spazio temporali) mentre le sceneggiature cinematikine hanno tutt'altro passo, proprio perchè non sono sceneggiature professionali ma "solo" film virtuali.

 
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view post Posted on 21/4/2012, 09:14
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Quoto ogni sillaba, non sarei riuscito a esprimermi meglio...
 
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Clint1994
view post Posted on 21/4/2012, 15:37




THE GOOD THIEF by Clint94

Dopo un film abbastanza deludente e un cartoon delizioso, World torna alla ribalta con una nuova pellicola lunga e ambiziosa, che si impone prepotentemente tra le migliori del semestre. Ambientato negli Stati Uniti della seconda metà dell'800, è la storia delle avventure di Ren, un ragazzino cresciuto in un orfanatrofio che viene reclutato nella banda di un bizzarro truffatore e insieme a lui resta coinvolto in una vicenda che riguarda il suo passato. Per l'ambientazione, si potrebbe quasi definirlo un western, ma le atmosfere fantastiche e avventurose lo allontanano completamente da tale genere. La storia è senza dubbio uno dei punti forti del film, perché riesce continuamente a rinnovarsi nella sua originalità grazie a una lunghissima serie di svolte narrative che la rilanciano e catturano lo spettatore proprio quando rischiava di annoiarsi. È un film lungo e complesso, pieno di vicende e personaggi. La prima parte si limita a presentarci Ren, il giovane protagonista, a mostrarci il suo incontro con Benjamin Nab e il suo inserimento nel mondo del furto e della truffa. I trucchi che la banda si inventa per racimolare denaro sono tutti molto spassosi e originali (fanno leva sulla pietà della gente di fronte alla mano monca di Ren, disseppelliscono e derubano i morti, vendono intrugli spacciandoli per elisir miracolosi), e il divertimento è assicurato. La svolta avviene quando il gruppetto, di cui fa parte anche Tom, vecchio amico di Ben, arriva nella cupa cittadina di North Umbradge, dove spadroneggia il proprietario di una fabbrica per topi, McGinty. Qui i protagonisti faranno la conoscenza di una serie di personaggi bizzarri (una vedova sorda, un nano che vive su un tetto, un gigantesco assassino che era stato sepolto vivo) e Ren scoprirà la verità sul suo passato e sul motivo per cui gli manca una mano. È proprio in questa seconda parte che si concentrano le avventure più pericolose, i drammi più tristi, le rivelazioni più sorprendenti. La cosa più riuscita del film probabilmente è proprio questa: la capacità di rilanciare sempre la storia grazie a un nuovo incontro, all'introduzione di un nuovo personaggio, a un evento inaspettato, a un colpo di scena sorprendente. È molto riuscita anche la carrellata su questi personaggi strampalati e divertenti, ai quali è impossibile non affezionarsi. Ren è uno dei pochi ragazzini protagonisti di un film che sembra davvero reale, vivo, con i suoi sogni, le sue paure, le sue fantasie, il suo coraggio, mentre spesso i ragazzini al cinema sono rappresentati in modo superficiale. Benjamin è la classica simpatica canaglia, ma ha un fascino, un'intelligenza e anche un'ambiguità irresistibili. Tom, il partner di Ben, svolge egregiamente il ruolo di spalla del protagonista: il suo personaggio, che poteva sembrare il solito ubriacone, si scopre in realtà essere molto profondo, con un tragico segreto alle spalle (l'aver causato la morte di un amico, di cui forse era anche innamorato) e un senso di colpa, un rimorso, che non riesce a espiare. Anche la vedova Sands e Dolly sono bei personaggi, ma sono rimasto colpito soprattutto da McGinty, che, seppur compaia solo nel finale, riesce a lasciare davvero il segno: un cattivo coi fiocchi, spietatissimo, che cattura subito l'interesse dello spettatore alla prima battuta (la storia del maiale, l'ho trovata geniale come battuta introduttiva del personaggio). Ho notato che in realtà non sono personaggi particolarmente originali, anzi, alcuni corrispondono a determinati stereotipi (Ben è la simpatica canaglia, Tom l'ubriacone, Dolly il gigante buono, McGinty il cattivo senza cuore, la vedova Sands la vecchia sorda), ma sono tutti ben approfonditi e sviluppati, cosa che permette loro di andare ben oltre lo stereotipo. Tutti i protagonisti si evolvono nel corso del film: pian piano cominciamo a conoscere il loro passato, i loro segreti e rispetto a come sembravano all'inizio, cominciamo ad avere una visione molto diversa di tutti loro. Ben e Tom meritano una riflessione a parte, perché sono due figure estremamente ambigue: nel complesso il giudizio dello spettatore su di loro è sicuramente positivo, soprattutto dopo il riscatto finale di Ben, ma è indubbio anche che spesso il loro comportamento è molto discutibile (il fatto che spogliano e derubano i morti, o quando costringono i bambini a lavorare). Il personaggio meno riuscito secondo me è il nano, che poteva tranquillamente essere tagliato perché ai fini della storia è quasi inutile, non contribuisce in nessun modo al procedere degli eventi; poteva essere una figura interessante, ma gli è stato dedicato poco spazio e a quel punto secondo me era meglio tagliarlo del tutto. Anche perché se c'è un difetto nel film forse è la pesantezza. World non riesce mai a scrivere film scorrevoli, che si riescano a leggere tutti in una volta, e infatti anche in questo caso ho dovuto fare diverse pause durante la lettura perché è uno script lungo e abbastanza stancante. Ma questo, più che un difetto, è una caratteristica peculiare di World. Un altro personaggio poco riuscito è Pilot: dopo la sua entrata in scena così teatrale sembra che debba spaccare il mondo, invece poi fa ben poco e nel finale si arrende molto facilmente. Anche in questo caso, forse si poteva ridimensionare il personaggio (se si fosse evitata quell'entrata in scena così plateale, il personaggio sarebbe stato solo una comparsa, ma nessuno avrebbe avuto nulla da ridire). Inoltre la storia presenta a tratti qualche coincidenza un po' forzata, ma considerando che in fondo è quasi una favola, ci può stare. Ho apprezzato invece alcune scelte tecniche, come la rappresentazione delle fantasie di Ren, o i flashback per rivelare i retroscena su un personaggio, o il montaggio alternato nel finale di Ren nelle mani di McGinty e Dolly che va alla sua ricerca. Bellissime anche le musiche, sempre perfettamente intonate alle scene. Non ho praticamente nulla da ridire su nessun brano, anzi, alcuni sono davvero bellissimi (quello iniziale del carillon, per esempio) e le sequenze notevoli accompagnate dalla musica sono parecchie. Per quanto riguarda il cast, nel complesso è ottimo, ma confesso che avrei preferito vedere Hugh Jackman al posto di Robert Downey Jr. nel ruolo di Benjamin. Downey Jr. ormai sembra la scelta più scontata quando si parla di personaggi simpatici ed eccentrici; Jackman lo vedevo più adatto sia perché meno scontato come scelta, sia perché più elegante, sia perché più giovane. Comunque anche Downey è adatto e fa un ottimo lavoro. Tra gli altri, mi sono piaciuti molto Rush, Stormare e la McDormand, oltre al piccolo Gilmore. Un po' sprecata invece Alison Lohman, che dopo essere stata la protagonista assoluta di “Visioni di morte”, qui si limita a comparire in un paio di flashback. Terry Gilliam alla regia è la scelta più adatta, senza dubbio.
Nel complesso, “The Good Thief” è un film quasi perfetto nei tempi, nella capacità di rilanciare sempre la storia, nei personaggi, nei colpi di scena, nella colonna sonora. Secondo me lo script poteva essere alleggerito un po' di più, perché l'ho trovato un po' pesante e mi pare che qualche personaggio potesse essere tagliato senza compromettere il risultato complessivo, ma ciò non toglie che questa pellicola è la dimostrazione che World è tornato in grande spolvero: “The Good Thief “ è senza dubbio un gran film e potrà dire la sua in molte categorie agli Awards.

VOTO: 8-
 
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Andrew.
view post Posted on 21/4/2012, 17:52




Molto d'accordo con la recensione di Clint che in pratica è identica alla mia, in particolare quando parla del nano e Pilot. Su questi personaggi sono curioso di sentire World.
 
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mastruccio
view post Posted on 22/4/2012, 23:28




CITAZIONE (World ^_^ @ 20/4/2012, 11:46) 
Tornando alla recensione di Mastruccio (...)

Ciao, rispondo volentieri al tuo post. Ti assicuro che è per me un arricchimento ineguagliabile potermi confrontare sui vari aspetti della nostra comune passione.
Grazie, intanto, per aver contribuito a farmi ulteriore chiarezza sulla "filosofia" di CK, perché ancora non sono entrato completamente nel gioco, anche, e soprattutto, su come è meglio creare un film "virtuale".
Ho una formazione specificamente cinematografica, e non ho ancora quell'esperienza che in tanti anni vi ha insegnato a "giocare" così bene.
Quando scrivo un film, lo faccio da sceneggiatore/regista, quindi scrivo anche i movimenti di macchina (che, condivido, in una vera sceneggiatura per altri registi non vanno messe). Proprio perchè quel film lo dirigerò io. Immagino che sia già questo il primo errore che faccio: perchè se affido il film ad un dato regista più o meno noto, dovrei scrivere il film per come lo dirigerebbe realmente lui. Sbaglio?
Tutto il resto, musiche, foto degli attori e delle scenografie, sono un necessario dippiù che inserisco per rendere il più possibile "reale", anzi "virtuale" il film.
Ribadendo che considero il tuo un buonissimo film, rispondo ai tuoi appunti.
(...)i difetti principali che mi si fanno notare sarebbero una certa approssimazione nella scrittura nella parte finale (...)
Ho scritto che ho notato diversi errori non corretti (refusi, soprattutto) nella seconda metà del film. Quindi non mi riferivo ad approssimazione, ma a mera svista per forse troppo poco tempo a disposizione. Averlo scritto in soli due mesi è senz'altro prova di grande talento; mi insegni, però, che rileggere lo script a distanza di tempo aiuta a rivedere certi errori, sia sintattici che lessicali, e a ridisegnare, quando serve, l'intera struttura di una scena. Il risultato non può che essere migliore della prima stesura.
La scena migliore mi è parsa proprio la prima, quella che scrivesti più di un anno fa. Riscrivendola non penso che l'hai lasciata così com'era, copiandola tale e quale, vero?
Non sono ancora convinto che sia "pesante" e "difficile" leggere un" film virtuale" come la intendo io.
L'orologiaio, Alda Cara e Onoff, anche se cortometraggi, e l'incipit di Amnésia mi parevano abbastanza fluidi e dalla scrittura non pesante.
Per farti un esempio concreto, ho provato a scrivere la prima parte del tuo incipit (spero che non te la prenderai se l'ho fatto). Ho modificato l'impostazione tecnica e, dove necessario, aggiunto una battuta.

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Schermo nero.
Compare il globo che ruota sulla pellicola cinematografica, logo della World Entertainment.
Il logo scompare, spazzato via da uno sbuffo di neve.

fade in

EST. CONVENTO - NOTTE

Vediamo un paesaggio notturno su cui cade fittamente la neve.
In lontananza scorgiamo una figura ammantata di scuro, che procede difficoltosamente in mezzo alla neve, tenendo stretto al petto un piccolo fagotto.

Cominciamo a sentire: “Fable Music Theme”, di Danny Elfman


La figura avvolta nel mantello si avvicina al portone di un vecchio convento immerso nel buio.
Il portone ha una piccola porticina in basso, lasciata aperta.
La persona allontana il piccolo fagotto da sé e lo posa accanto alla porticina.


Solo ora sentiamo il vagìto di un neonato.


La persona si allontana in fretta, lasciando tracce nella neve.


La Mdp rimane fissa su un bimbo di poche settimane, dalle guance rosee e paffute.
Alza entrambe le braccine e comincia ad agitarle.
Dettaglio del braccio sinistro della piccola creatura: in realtà è un piccolo moncherino, cicatrizzato all’altezza del polso, dove non c’è più la manina.

fade out

La musica in sottofondo, finora simile a quella di un delicato carillon, cambia registro e ci accompagna per tutti i titoli di testa, che vediamo comparire su sfondo buio, con elegante carattere antico, accompagnate da silhouette e vecchie illustrazioni.

THE GOOD THIEF
Jared Gilmore
Robert Downey Jr.
Geoffrey Rush
Frances McDormand
Peter Stormare
Abraham Benrubi
Jonathan Pryce
Michael Heath
Verne Troyer
Alison Lohman
Jennifer Ehle
David Oakes
Emily Haigh
Soundtrack by Danny Elfman & Alexandre Desplat
Directed by Terry Gilliam

Sull’ultima illustrazione (la silhouette di un vecchio cimitero) si concludono i titoli di testa.

fade in

INT. CONVENTO - GIORNO

La mdp inquadra in C.L. il chiostro di un vecchio convento.
All’interno di esso, c’è una lunga fila di ragazzini di età compresa tra i quattro e i quindici anni, disposti in rigoroso ordine crescente.

Sono tutti vestiti umilmente e hanno un’espressione molto seria, mentre un uomo robusto li passa in rassegna fissandoli attentamente, accompagnato da un frate magro e alto (MICHAEL HEATH). Il suo nome è Padre John.

La Mdp carrella sui i volti dei bambini in fila.
Chi se ne sta serio serio, chi lancia un sorriso, chi ancora se ne sta tutto impettito per dare meglio mostra di sé.
L’uomo robusto si ferma davanti a due ragazzini biondi, praticamente identici.
Lusingati da tanta attenzione, i due gemelli si danno di gomito e si alzano sulle punte dei piedi.
Padre John li fissa severamente, tirando fuori una piccola verga dalla manica della tonaca.
L’uomo riprende a ispezionare la fila, per poi fermarsi di nuovo davanti a un ragazzino dagli occhi verdi e i capelli castani (JARED GILMORE), fermo sull’attenti, con le braccia dietro la schiena.
Il suo nome è Ren.

UOMO
Quanti anni hai?



Il ragazzino apre la bocca per rispondere, ma è l’uomo a parlare.

UOMO
Suppongo tu abbia undici, dodici anni…
Io cerco un ragazzo che sia abbastanza grande da aiutarmi nei campi ma abbastanza piccolo da far pensare a mia moglie di avere un bambino. Un ragazzino onesto e volenteroso a cui insegnare. Pensi che potresti essere tu?



P.P. del piccolo Ren, speranzoso.

PADRE JOHN
(all'uomo, con un sussuro)
Lui no.

UOMO
(confuso)
E perché?

PADRE JOHN
(indicando il braccio di Ren)
Fagli vedere.



Ren, improvvisamente più serio, non si muove.

Sentiamo “Nothing Lasts” di Alexandre Desplat

La mdp, in soggettiva, inquadra il viso severo del frate e la verga che fa minacciosamente capolino dalla manica.

Ren chiude gli occhi con rassegnazione e tende le braccia.
La Mdp si sofferma sul braccio sinistro, che termina in un moncone proprio lì dove avrebbe dovuto esserci la mano.

L’Uomo, cercando di nascondere il proprio disgusto, riprende a perlustrare la fila.
La Mdp rimane per un po’ fissa su Ren.

UOMO (F.C.)
Questo mi pare perfetto.

PADRE JHON (f.c.)
E’ un bravo figliolo…

UOMO (f.c.)
Che cosa succede a quelli che nessuno prende?



La mdp si avvicina al P.P. del viso triste di Ren.

PADRE JHON (F.C.)
Vengono arruolati nell'esercito.

UOMO (F.C.)
Certo, non è una vita facile...

PADRE JHON (F.C.)
E' la volontà di Dio. Noi non giudichiamo il suo operato.



(STACCO) All'esterno del convento il carro con a bordo l’uomo e il bambino da lui appena adottato si sta allontanando; i ragazzini sono tutti assiepati nel chiostro e guardano il carretto che si allontana.

In sottofondo continuiamo a sentire la stessa musica.

Tra di loro notiamo Ren e i due gemelli biondi, i cui nomi sono Ichy e Brom.

PADRE JOHN
(in mezzo ai ragazzini)
Penso che dovremmo tutti recitare una preghiera per il piccolo William…



ICHY
Non ne ha bisogno.

PADRE JOHN
Abbiamo tutti bisogno di una preghiera, soprattutto quando ci accade qualcosa di buono. La cattiva sorte segue sempre quella buona.

ICHY
(annuendo)
Giusto. Scommetto che sulla strada del ritorno qualcuno li deruba.



BROM
E quando arrivano, trovano la casa che va a fuoco!

Uno ad uno tutti i ragazzini cominciano a mormorare, ridacchiando.

RAGAZZINO (f.c.)
Oppure si ammalano di gotta, di varicella o di peste!

PADRE JOHN
(brandendo la verga)
Basta così! E’ solo un modo di dire! Adesso filate tutti dentro, che è l’ora della preghiera!



I ragazzi la smettono subito e cominciano a rientrare dentro, silenziosamente.

La mdp inquadra Ren, che continua a guardare il carretto sempre più lontano, poi segue tutti gli altri.

La musica sfuma.

stacco su

INT. CAMERATA - NOTTE

La mdp inquadra in C.L. i ragazzi dell’orfanotrofio che fanno capannello al centro della camerata, intenti a guardare qualcosa a terra.

Dettaglio ravvicinato di una piccola sacca aperta da cui fuoriescono tanti sassolini, di diversa forma e colore.

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World ^_^
view post Posted on 23/4/2012, 10:37




CITAZIONE (mastruccio @ 23/4/2012, 00:28) 
CITAZIONE (World ^_^ @ 20/4/2012, 11:46) 
Tornando alla recensione di Mastruccio (...)

Ciao, rispondo volentieri al tuo post. Ti assicuro che è per me un arricchimento ineguagliabile potermi confrontare sui vari aspetti della nostra comune passione.
Grazie, intanto, per aver contribuito a farmi ulteriore chiarezza sulla "filosofia" di CK, perché ancora non sono entrato completamente nel gioco, anche, e soprattutto, su come è meglio creare un film "virtuale".
Ho una formazione specificamente cinematografica, e non ho ancora quell'esperienza che in tanti anni vi ha insegnato a "giocare" così bene.
Quando scrivo un film, lo faccio da sceneggiatore/regista, quindi scrivo anche i movimenti di macchina (che, condivido, in una vera sceneggiatura per altri registi non vanno messe). Proprio perchè quel film lo dirigerò io. Immagino che sia già questo il primo errore che faccio: perchè se affido il film ad un dato regista più o meno noto, dovrei scrivere il film per come lo dirigerebbe realmente lui. Sbaglio?
Tutto il resto, musiche, foto degli attori e delle scenografie, sono un necessario dippiù che inserisco per rendere il più possibile "reale", anzi "virtuale" il film.
Ribadendo che considero il tuo un buonissimo film, rispondo ai tuoi appunti.
(...)i difetti principali che mi si fanno notare sarebbero una certa approssimazione nella scrittura nella parte finale (...)
Ho scritto che ho notato diversi errori non corretti (refusi, soprattutto) nella seconda metà del film. Quindi non mi riferivo ad approssimazione, ma a mera svista per forse troppo poco tempo a disposizione. Averlo scritto in soli due mesi è senz'altro prova di grande talento; mi insegni, però, che rileggere lo script a distanza di tempo aiuta a rivedere certi errori, sia sintattici che lessicali, e a ridisegnare, quando serve, l'intera struttura di una scena. Il risultato non può che essere migliore della prima stesura.
La scena migliore mi è parsa proprio la prima, quella che scrivesti più di un anno fa. Riscrivendola non penso che l'hai lasciata così com'era, copiandola tale e quale, vero?
Non sono ancora convinto che sia "pesante" e "difficile" leggere un" film virtuale" come la intendo io.
L'orologiaio, Alda Cara e Onoff, anche se cortometraggi, e l'incipit di Amnésia mi parevano abbastanza fluidi e dalla scrittura non pesante.
Per farti un esempio concreto, ho provato a scrivere la prima parte del tuo incipit (spero che non te la prenderai se l'ho fatto). Ho modificato l'impostazione tecnica e, dove necessario, aggiunto una battuta.

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Schermo nero.
Compare il globo che ruota sulla pellicola cinematografica, logo della World Entertainment.
Il logo scompare, spazzato via da uno sbuffo di neve.

fade in

EST. CONVENTO - NOTTE

Vediamo un paesaggio notturno su cui cade fittamente la neve.
In lontananza scorgiamo una figura ammantata di scuro, che procede difficoltosamente in mezzo alla neve, tenendo stretto al petto un piccolo fagotto.

Cominciamo a sentire: “Fable Music Theme”, di Danny Elfman


La figura avvolta nel mantello si avvicina al portone di un vecchio convento immerso nel buio.
Il portone ha una piccola porticina in basso, lasciata aperta.
La persona allontana il piccolo fagotto da sé e lo posa accanto alla porticina.


Solo ora sentiamo il vagìto di un neonato.


La persona si allontana in fretta, lasciando tracce nella neve.


La Mdp rimane fissa su un bimbo di poche settimane, dalle guance rosee e paffute.
Alza entrambe le braccine e comincia ad agitarle.
Dettaglio del braccio sinistro della piccola creatura: in realtà è un piccolo moncherino, cicatrizzato all’altezza del polso, dove non c’è più la manina.

fade out

La musica in sottofondo, finora simile a quella di un delicato carillon, cambia registro e ci accompagna per tutti i titoli di testa, che vediamo comparire su sfondo buio, con elegante carattere antico, accompagnate da silhouette e vecchie illustrazioni.

THE GOOD THIEF
Jared Gilmore
Robert Downey Jr.
Geoffrey Rush
Frances McDormand
Peter Stormare
Abraham Benrubi
Jonathan Pryce
Michael Heath
Verne Troyer
Alison Lohman
Jennifer Ehle
David Oakes
Emily Haigh
Soundtrack by Danny Elfman & Alexandre Desplat
Directed by Terry Gilliam

Sull’ultima illustrazione (la silhouette di un vecchio cimitero) si concludono i titoli di testa.

fade in

INT. CONVENTO - GIORNO

La mdp inquadra in C.L. il chiostro di un vecchio convento.
All’interno di esso, c’è una lunga fila di ragazzini di età compresa tra i quattro e i quindici anni, disposti in rigoroso ordine crescente.

Sono tutti vestiti umilmente e hanno un’espressione molto seria, mentre un uomo robusto li passa in rassegna fissandoli attentamente, accompagnato da un frate magro e alto (MICHAEL HEATH). Il suo nome è Padre John.

La Mdp carrella sui i volti dei bambini in fila.
Chi se ne sta serio serio, chi lancia un sorriso, chi ancora se ne sta tutto impettito per dare meglio mostra di sé.
L’uomo robusto si ferma davanti a due ragazzini biondi, praticamente identici.
Lusingati da tanta attenzione, i due gemelli si danno di gomito e si alzano sulle punte dei piedi.
Padre John li fissa severamente, tirando fuori una piccola verga dalla manica della tonaca.
L’uomo riprende a ispezionare la fila, per poi fermarsi di nuovo davanti a un ragazzino dagli occhi verdi e i capelli castani (JARED GILMORE), fermo sull’attenti, con le braccia dietro la schiena.
Il suo nome è Ren.

UOMO
Quanti anni hai?



Il ragazzino apre la bocca per rispondere, ma è l’uomo a parlare.

UOMO
Suppongo tu abbia undici, dodici anni…
Io cerco un ragazzo che sia abbastanza grande da aiutarmi nei campi ma abbastanza piccolo da far pensare a mia moglie di avere un bambino. Un ragazzino onesto e volenteroso a cui insegnare. Pensi che potresti essere tu?



P.P. del piccolo Ren, speranzoso.

PADRE JOHN
(all'uomo, con un sussuro)
Lui no.

UOMO
(confuso)
E perché?

PADRE JOHN
(indicando il braccio di Ren)
Fagli vedere.



Ren, improvvisamente più serio, non si muove.

Sentiamo “Nothing Lasts” di Alexandre Desplat

La mdp, in soggettiva, inquadra il viso severo del frate e la verga che fa minacciosamente capolino dalla manica.

Ren chiude gli occhi con rassegnazione e tende le braccia.
La Mdp si sofferma sul braccio sinistro, che termina in un moncone proprio lì dove avrebbe dovuto esserci la mano.

L’Uomo, cercando di nascondere il proprio disgusto, riprende a perlustrare la fila.
La Mdp rimane per un po’ fissa su Ren.

UOMO (F.C.)
Questo mi pare perfetto.

PADRE JHON (f.c.)
E’ un bravo figliolo…

UOMO (f.c.)
Che cosa succede a quelli che nessuno prende?



La mdp si avvicina al P.P. del viso triste di Ren.

PADRE JHON (F.C.)
Vengono arruolati nell'esercito.

UOMO (F.C.)
Certo, non è una vita facile...

PADRE JHON (F.C.)
E' la volontà di Dio. Noi non giudichiamo il suo operato.



(STACCO) All'esterno del convento il carro con a bordo l’uomo e il bambino da lui appena adottato si sta allontanando; i ragazzini sono tutti assiepati nel chiostro e guardano il carretto che si allontana.

In sottofondo continuiamo a sentire la stessa musica.

Tra di loro notiamo Ren e i due gemelli biondi, i cui nomi sono Ichy e Brom.

PADRE JOHN
(in mezzo ai ragazzini)
Penso che dovremmo tutti recitare una preghiera per il piccolo William…



ICHY
Non ne ha bisogno.

PADRE JOHN
Abbiamo tutti bisogno di una preghiera, soprattutto quando ci accade qualcosa di buono. La cattiva sorte segue sempre quella buona.

ICHY
(annuendo)
Giusto. Scommetto che sulla strada del ritorno qualcuno li deruba.



BROM
E quando arrivano, trovano la casa che va a fuoco!

Uno ad uno tutti i ragazzini cominciano a mormorare, ridacchiando.

RAGAZZINO (f.c.)
Oppure si ammalano di gotta, di varicella o di peste!

PADRE JOHN
(brandendo la verga)
Basta così! E’ solo un modo di dire! Adesso filate tutti dentro, che è l’ora della preghiera!



I ragazzi la smettono subito e cominciano a rientrare dentro, silenziosamente.

La mdp inquadra Ren, che continua a guardare il carretto sempre più lontano, poi segue tutti gli altri.

La musica sfuma.

stacco su

INT. CAMERATA - NOTTE

La mdp inquadra in C.L. i ragazzi dell’orfanotrofio che fanno capannello al centro della camerata, intenti a guardare qualcosa a terra.

Dettaglio ravvicinato di una piccola sacca aperta da cui fuoriescono tanti sassolini, di diversa forma e colore.

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Interessante dimostrazione, Mastruccio. E infatti direi che non è cambiato nulla: il film funzionava prima e funziona altrettanto bene "dopo": si tratta di scelte stilistiche.
Anche se ti farei un appunto: tutta la sequenza con montaggio alternato con Ren da McGinty e Dolly che scopre la verità sul passato di Ren parlando con la suora. Anche quella si poteva rendere in maniera più "ortodossa" come ci hai mostrato tu, ma non credo con la stessa immediatezza...
Cmq sia, non ti sto ovviamente mettendo alla prova :D chiedendoti di rifarmi pure quella scena in maniera più "tecnicamente corretta" ma volevo solo ribadire il mio punto di vista dove secondo me non è tanto importante il "come" ma ciò che racconti, ragion per cui - nonostante la tua esauriente spiegazione - continuo a credere che questa diversità di vedute di tipo "tecnico" abbia pesato forse un tantino più del dovuto sulla tua valutazione finale... ;)
 
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World ^_^
view post Posted on 23/4/2012, 12:56




Qualche altra risposta "in generale", ad aspetti che mi sono stati fatti notare da più di qualcuno tra voi critici...

La faccenda di Dolly: Secondo me non è tanto importante, nel senso che può essersi trattata, plausibilmente, di un caso di "morte apparente" (molto frequenti una volta, quando non si dichiarava la morte in seguito a elettroencefalogramma piatto) oppure, più semplicemente, di una sepoltura affrettata, con l'assassino che in realtà era soltanto svenuto!

I personaggi del Nano e di Pilot: Soprattutto col secondo (Pilot) concordo sul fatto che alla fine hanno goduto di poco spazio e potevano, quindi, essere anche tagliati (oppure esserci, ma senza un volto). La verità è che entrambi, nel libro, godevano di uno spazio ancora maggiore, che io ho abbondamente sforbiciato. Nel caso del nano, invece, anche col senno di poi preferirei comunque lasciarlo, perchè mi piace l'idea di mostrare un altro "perseguitato" per la sua diversità dai cosiddetti normali: un altro personaggio strambo e "diverso", insomma, da unire alla già scombinata combriccola di imbroglioni patentati, alcolizzati omosessuali, assassini, sordi e menomati.

La Lunghezza: Non pochi tra voi alla fine hanno notato una lunghezza un po' eccessiva. Forse avete ragione: ho sforbiciato e riassunto molto, e forse avrei potuto fare qualcosina di più per rendere il film ancora più compatto ma alla fine credo che il film sia comunque molto scorrevole, coi tempi giusti, anche grazie a una storia continuamente "ad effetto" che ha contribuito a tener viva l'attenzione.
 
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Oren productions
view post Posted on 23/4/2012, 23:46




Eccomi a recensire il nuovo film di World.

Il film racconta la storia di Ren, piccolo orfano a cui manca una mano, abbandonato in un convento. Il signor Nab, lo adotta, e per il piccolo protagonista inizia una serie di avventure insieme al suo padre adottivo (che poi si scoprirà essere il vero papà del bimbo) ed a Tom un burbero dal cuore tenero. i tre vivendo di espedienti tirano a campare come possono. Ma Nab ha un piano, un piano che alla fine del film scioglierà la matassa (mai prevedibile) svelando tutte le carte in gioco.

Questo è il nuovo bellissimo film di World. Scritto in maniera impeccabile, il film, anche se veramente molto lungo (letto purtroppo in più riprese ) non annoia e scorre bene in ogni filone. Il cast è veramente al top. Tutti gli attori alla fine portano a casa una buona parte. Robert Downey jr è spettacolare nella sua parte, così come il piccolo Jared Gilmor che da vita ad un personaggio al quale non puoi non affezionarti durante il film. quello che mi è piaciuto forse un po' meno è dolly. L'ho trovato un po' scontato come personaggio, il classico gigante buono che sa di già visto in molte pellicole. Anche se carine erano le scene dove vediamo nascere la sua amicizia con Ren.
Il finale mi ha un po' deluso. Non perché non mi sià piaciuto, anzi, adoro gli Happy end, ma si è calcata troppo la mano su questo lieto fine. Persino il sole che non batteva mai su questa cupa città, alla fine decide di far capolino e degnare della sua luce la cittadina dopo la morte del cattivo di turno.

Ottima locandina, perfettamente intonata al film e deliziosa la colonna sonora. Segno che World ci ha dedicato parecchio tempo.

In conclusione un ottimo film, il più bello del semestre fino a questo momento. Con un finale che se fosse rimasto più in linea con il resto del film mi avrebbe portato a dare un punto più alto.

Voto: 8.2

PS: riguardo a Dolly, io penso che non fosse morto, ma i suoi aggressori scambiandolo per tale lo abbiano sepolto ancora vivo.
 
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World ^_^
view post Posted on 24/4/2012, 08:19




Grazie mille anche a te, Oren, per la tua recensione.

Ti ringrazio per i complimenti e vado direttamente ai "difetti" che mi hai fatto notare... ;)

CITAZIONE (Oren productions @ 24/4/2012, 00:46) 
Quello che mi è piaciuto forse un po' meno è dolly. L'ho trovato un po' scontato come personaggio, il classico gigante buono che sa di già visto in molte pellicole.

Non sono mica tanto d'accordo, sai? Più o meno come gli altri personaggi principali del film, Dolly è un personaggio assai ambiguo. Non lo definirei tanto il "classico gigante buono", anche perchè è un assassino spietato che non esita a dire di sè, che è "nato per uccidere", perchè uccidere è l'unica cosa che sa fare.
Diciamo che è "buono", ma molto relativamente, così come anche gli stessi Ben e Tom, nei confronti dei quali non ho assolutamente influenzato in positivo alcun giudizio avendo voluto calcare la mano sull'immoralità agghiacciante del loro crimine del dissotterrare e vendere cadaveri... ;)

CITAZIONE
Il finale mi ha un po' deluso. Non perché non mi sià piaciuto, anzi, adoro gli Happy end, ma si è calcata troppo la mano su questo lieto fine. Persino il sole che non batteva mai su questa cupa città, alla fine decide di far capolino e degnare della sua luce la cittadina dopo la morte del cattivo di turno.

Beh, anche se dark e ambigua (moralmente parlando), siamo pur sempre dalle parti della favola, quindi non lo vedo poi tanto stonato, soprattutto se si tratta di un happy end dove alla fine a "vincere" sono comunque dei mascalzoni patentati e ultraricercati. :ph34r:




 
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Oren productions
view post Posted on 25/4/2012, 13:25




CITAZIONE (World ^_^ @ 24/4/2012, 09:19) 
Grazie mille anche a te, Oren, per la tua recensione.

Ti ringrazio per i complimenti e vado direttamente ai "difetti" che mi hai fatto notare... ;)

CITAZIONE (Oren productions @ 24/4/2012, 00:46) 
Quello che mi è piaciuto forse un po' meno è dolly. L'ho trovato un po' scontato come personaggio, il classico gigante buono che sa di già visto in molte pellicole.

Non sono mica tanto d'accordo, sai? Più o meno come gli altri personaggi principali del film, Dolly è un personaggio assai ambiguo. Non lo definirei tanto il "classico gigante buono", anche perchè è un assassino spietato che non esita a dire di sè, che è "nato per uccidere", perchè uccidere è l'unica cosa che sa fare.
Diciamo che è "buono", ma molto relativamente, così come anche gli stessi Ben e Tom, nei confronti dei quali non ho assolutamente influenzato in positivo alcun giudizio avendo voluto calcare la mano sull'immoralità agghiacciante del loro crimine del dissotterrare e vendere cadaveri... ;)

CITAZIONE
Il finale mi ha un po' deluso. Non perché non mi sià piaciuto, anzi, adoro gli Happy end, ma si è calcata troppo la mano su questo lieto fine. Persino il sole che non batteva mai su questa cupa città, alla fine decide di far capolino e degnare della sua luce la cittadina dopo la morte del cattivo di turno.

Beh, anche se dark e ambigua (moralmente parlando), siamo pur sempre dalle parti della favola, quindi non lo vedo poi tanto stonato, soprattutto se si tratta di un happy end dove alla fine a "vincere" sono comunque dei mascalzoni patentati e ultraricercati. :ph34r:

Pensandoci bene sul finale non posso darti torto, Pur se dark come hai detto tu siamo pur sempre nei paraggi delle favole, quindi potrebbe starci. Suu Dolly invece mi ha dato quell'impressione. Ciò che dici è vero, è un assassino ma sarà che in molte pellicole si vedono questi giganti buoni appunto, mi ha dato quella sensazione.
 
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mastruccio
view post Posted on 15/5/2012, 17:39




Ho appena corretto in firma il mio voto per questo film.
Alla luce del tempo trascorso dalla mia lettura dello script, ed avendo acuto modo di riflettere e metabolizzare meglio quanto letto, alzo il mio voto a 80/100.
Anche se confermo quanto detto in precedenza su quelli che considero difetti, comunque lo considero un bel film.
 
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World ^_^
view post Posted on 16/5/2012, 16:58




CITAZIONE (mastruccio @ 15/5/2012, 18:39) 
Ho appena corretto in firma il mio voto per questo film.
Alla luce del tempo trascorso dalla mia lettura dello script, ed avendo acuto modo di riflettere e metabolizzare meglio quanto letto, alzo il mio voto a 80/100.
Anche se confermo quanto detto in precedenza su quelli che considero difetti, comunque lo considero un bel film.

Grazie cmq per la "rivalutazione", in effetti mi dispiaceva essere il tuo, personale, "fanalino di coda"...
 
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32 replies since 30/3/2012, 23:27   2681 views
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