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Cinque centimetri al secondo
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Cinque centimetri al secondo, Clint94

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view post Posted on 24/2/2012, 18:12
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Critico

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CITAZIONE (Clint1994 @ 24/2/2012, 16:49) 
CITAZIONE
Forse qualche scena in più che si fosse concentrata sul rapporto tra i due adolescenti, avrebbe poi giustificato lo “stato depressivo” di Takaki.

Ecco, questa è la frase che mi ha lasciato più perplesso in tutta la recensione, nel senso che dirmi di concentrarmi di più sul rapporto tra i due ragazzi, in un film che è tutto incentrato sul rapporto tra i due ragazzi, è come dire che il film è stato un fallimento! :P A parte gli scherzi, non capisco cosa intendi, perché l'intensità del legame tra Takaki e Akari penso sia fin troppo evidente.

Sì infatti non mi sono spiegato bene. Intendevo dire che il film si concentra sulla parte finale del loro rapporto, sul suo epilogo. L'intensità tra i due c'è, ma è già sbocciata. Non vediamo come sia nata la loro relazione. Ad esempio mi aveva colpito il fatto che entrambi fossero cagionevoli di salute. Ecco sarebbe stato interessante vedere come si fossero conosciuti, quali fossero le cose che condividevano magari proprio in riferimento a questo aspetto che li rendeva un po' degli "outsider" rispetto ai loro coetanei. In questo modo mi sarei sentito ancora più partecipe della loro storia e avrei capito maggiormente la condizione di Takaki adulto, che a volte può sembrare esagerata.


 
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mastruccio
view post Posted on 24/2/2012, 19:17




Finalmente trovo un pò di tempo per recensire questo piccolo film di Clint. Chiedo scusa fin d'ora per la leggera ironia che mi nasce spontanea, forse perchè non amo troppo questo genere di film, così strutturato.

"Cinque centimetri al secondo" è la storia di un amore tenero e leggero come solo quello che si vive nell'adolescenza. Questo è il nocciolo della storia, raccontata con un velo di nostralgia e tristezza per tutta la breve durata della pellicola.
Il protagonista, Takaki, ormai adulto, non ha ancora superato il dolore dell'addio. Sinceramente risulta poco credibile che, alla soglia dei 40 anni, ci si possa ancora struggere per un dolce e tenero amore adolescenziale, ma vabbè, evidentemente ci troviamo davanti ad un eterno fanciullo, prigioniero dentro una gabbia di ricordi, incapace di guardare avanti e vedere la realtà.
Sono stato troppo duro? Ed invece è la realtà: ho un amico proprio così.
Meno male che la ex-fidanzatina Akari ha pensato bene di non fermare l'orologio del cuore a 14 anni: si è sposata e a quel ragazzino manco ci pensa più. Sennò perchè non fermarsi, alla fine del film, dopo che è passato il treno, ammettendo che sia lei? Comunque sembra che anche il nostro triste amico Takaki si sia finalmente rassegnato a chiudere definitivamente col lontano passato. Almeno lo spero per lui.
Strutturato come un lungo e continuo monologo e numerosi flash-back, il film scorre abbastanza bene; ma è proprio l'eccessivo uso della voce fuori campo che lo rende un tantino monotono. Avrei preferito un pò più di dinamismo. Certo non aiuta la malinconica e lenta colonna sonora.
Gli attori sono stati scelti con cura, hanno le facce giuste. Non conosco il regista, e pertanto non posso dire di più; ma se ha nelle sue corde questo genere di film allora è la scelta giusta.
Il sito e la locandina sono nella sufficenza, e personalmente preferisco la prima locandina alternativa.

Il mio voto, ovviamente, non può non essere influenzato dalla mia assoluta indifferenza al genere giapponese.
Mettiamoci pure il tipo di percorso narrativo scelto e il ritmo, quindi:
55/100
 
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Andrew.
view post Posted on 24/2/2012, 21:34




Uhm, insufficienza pesantuccia e secondo me immeritata. Perchè per quanto si possa odiare (o essere indifferenti a) un genere, bisognerebbe mettere da parte i propri gusti personali e valutare con oggettività (anche se mi rendo conto che può essere un controsenso, ma bisogna comunque provarci). Comunque basterebbe chiedersi: se il film fosse stato girato in Italia o in America, mi avrebbe fatto lo stesso effetto?
Concordo invece per la critica al percorso narrativo che è stato scelto.
 
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mastruccio
view post Posted on 24/2/2012, 23:42




CITAZIONE (Andrew. @ 24/2/2012, 21:34) 
se il film fosse stato girato in Italia o in America, mi avrebbe fatto lo stesso effetto?

Ciao Andrew, penso che se il film fosse stato solo proposto in Italia o in America, parliamo di sceneggiatura data a possibili produttori, secondo me sarebbe stato bocciato. E' dura dirlo, peggio sentirselo dire. Non voglio assolutamente svilire l'impegno di Clint nello scrivere un film su un genere a lui caro, ci mancherebbe. Lasciando da parte i gusti personali (anche se, diciamolo, tutti i veri critici cinematografici sono mossi da gusti personali), è proprio il tipo di sceneggiatura, di percorso, di scelte dell'autore, di ritmo, di assoluta mancanza di climax (io almeno non l'ho individuato, ma potrei essere stato distratto) che penalizzano tutto il lavoro svolto da Clint, sicuramente con passione.
Il cinema va fatto per il pubblico, ed il pubblico non deve addormentarsi. Se qualcuno quì ha confessato di essersi addormentato al cinema mentre assisteva alla proiezione di un film di questo genere, bè.... come diceva Peppino De Filippo... ho detto tutto!
E' un genere da cinema d'essai, per pochi appassionati.
La mia insufficienza l'ho motivata più per motivi tecnici, anche se è un genere che non mi interessa. Non penso di essere stato troppo severo (ma non si era detto di essere meno "buonisti"?), e credo che Clint non si sia offeso. Anche io ho avuto giudizi non lusinghieri per "Alda cara", ma ho accettato con spirito costruttivo.
Spero di fare un lavoro migliore con "Amnésia", al quale stò già lavorando.
 
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Andrew.
view post Posted on 25/2/2012, 00:12




Ci mancherebbe, ognuno ha le sue opinioni. Volevo solo capire quanto abbia pesato l'ambientazione giapponese, ma mi è parso di capire che il problema non sono gli attori con gli occhi a mandorla ma proprio lo stile del film.
 
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Clint1994
view post Posted on 26/2/2012, 18:51




CITAZIONE (Hermetico @ 24/2/2012, 18:12) 
CITAZIONE (Clint1994 @ 24/2/2012, 16:49) 
Ecco, questa è la frase che mi ha lasciato più perplesso in tutta la recensione, nel senso che dirmi di concentrarmi di più sul rapporto tra i due ragazzi, in un film che è tutto incentrato sul rapporto tra i due ragazzi, è come dire che il film è stato un fallimento! :P A parte gli scherzi, non capisco cosa intendi, perché l'intensità del legame tra Takaki e Akari penso sia fin troppo evidente.

Sì infatti non mi sono spiegato bene. Intendevo dire che il film si concentra sulla parte finale del loro rapporto, sul suo epilogo. L'intensità tra i due c'è, ma è già sbocciata. Non vediamo come sia nata la loro relazione. Ad esempio mi aveva colpito il fatto che entrambi fossero cagionevoli di salute. Ecco sarebbe stato interessante vedere come si fossero conosciuti, quali fossero le cose che condividevano magari proprio in riferimento a questo aspetto che li rendeva un po' degli "outsider" rispetto ai loro coetanei. In questo modo mi sarei sentito ancora più partecipe della loro storia e avrei capito maggiormente la condizione di Takaki adulto, che a volte può sembrare esagerata.

Ok, ora è chiaro, e in parte sono d'accordo (l'ho anche scritto nell'intervista, come possibile difetto, che forse avrei potuto inserire più flashback sul rapporto tra i due ragazzi quando erano ancora nella stessa città). Si capisce come si sono conosciuti (erano nella stessa classe e si erano trasferiti da poco, quindi si trovavano nella stessa situazione), però forse è vero che potevo approfondire questo aspetto (tipo il loro stato di salute).



Ringrazio anche mastruccio e rispondo.
CITAZIONE
Il protagonista, Takaki, ormai adulto, non ha ancora superato il dolore dell'addio. Sinceramente risulta poco credibile che, alla soglia dei 40 anni, ci si possa ancora struggere per un dolce e tenero amore adolescenziale, ma vabbè, evidentemente ci troviamo davanti ad un eterno fanciullo, prigioniero dentro una gabbia di ricordi, incapace di guardare avanti e vedere la realtà.
Sono stato troppo duro? Ed invece è la realtà: ho un amico proprio così.

Se hai un amico così, perché dici che è poco credibile?
CITAZIONE
Il mio voto, ovviamente, non può non essere influenzato dalla mia assoluta indifferenza al genere giapponese.

Ci può stare, però penso che quando si giudica un film bisogna cercare di essere più oggettivi e meno legati ai propri gusti personali, per quanto possibile. Ah, e comunque il "genere giapponese" non esiste :P Puoi dire che non ti piace l'ambientazione giapponese o il genere sentimentale, ma non il "genere giapponese". Per il voto, ripeto, ci può stare, ma mi pare che sei stato poco oggettivo, ecco. Penso sinceramente che il mio film non meriti un'insufficienza.
CITAZIONE
penso che se il film fosse stato solo proposto in Italia o in America, parliamo di sceneggiatura data a possibili produttori, secondo me sarebbe stato bocciato. E' dura dirlo, peggio sentirselo dire

Questo lo penso anch'io, più che altro per la brevità. Ma di tutti i film di cinematik, penso che siano davvero pochi quelli che sembrano essere davvero film reali e che potrebbero essere davvero trasposti.

CITAZIONE
assoluta mancanza di climax

Su questo non sono d'accordo, anzi, direi che tutto il film è strutturato a climax: prima la parte più lenta sul rapporto epistolare tra i due, poi la prima svolta con il viaggio, poi l'arrivo alla stazione, poi il bacio e infine l'addio... Più climax di così :P

CITAZIONE
Il cinema va fatto per il pubblico, ed il pubblico non deve addormentarsi. Se qualcuno quì ha confessato di essersi addormentato al cinema mentre assisteva alla proiezione di un film di questo genere, bè.... come diceva Peppino De Filippo... ho detto tutto!

Anche questa affermazione non la capisco. Hermes ha detto di essersi addormentato guardando Departures, e allora? Che c'entra col mio film? Departures tra l'altro non è neanche un film sentimentale, ha una storia completamente diversa. Non capisco che nesso ci sia.

CITAZIONE
Clint nello scrivere un film su un genere a lui caro

Infine ci tengo a precisare questo: il genere sentimentale non è affatto un genere a me caro né uno dei miei preferiti, anzi, parlando di film reali è uno dei generi che mi attira di meno e quando mi sono iscritto al gioco mai avrei pensato di scrivere una storia d'amore. I generi che piacciono a me sono il noir, il western, il thriller, i gangster-movie, i polizieschi, non di certo il sentimentale. Questo film è stato quindi anche una sfida personale, un tentativo di raccontare una storia diversa da quelle che sono solito vedere e raccontare, un tentativo di cambiare genere e provare qualcosa di diverso.
 
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view post Posted on 26/2/2012, 23:11

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


18/02/2012

Gli applausi cominciano ancora prima che il film sia finito, dall'ultima scena. Io non applaudo per il semplice motivo che sto piangendo come una fontana e non riesco a fermarmi. Il regista e i quattro attori giapponesi si godono il successo del film, nonostante alcuni produttori appaiano perplessi.

Dopo la recensione negativa di Mastruccio, che appioppa al film un'ampiamente immeritata insufficienza, tocca a me dare invece la recensione più positiva. Ormai ho capito che gli anime hanno per Clint il posto che per me ha Shakespeare: il soggetto amatissimo da tempo, a cui ricorrere quando si ha voglia di non affrontare una sceneggiatura complessa e al tempo stesso quando si è sicuri di andare a segno. I numerosi difetti notati da altri, infatti, per me molto semplicemente non sono difetti. Non mi ha disturbato la disposizione del film a flashback, che ho anzi trovato molto raffinata, e tantomeno la poca lunghezza della storia. In fondo, cosa c'era davvero da raccontare? Un amore adolescenziale che i due protagonisti che poi nella vita adulta non si è concretizzata. Accade a tanti, è evento comune: non c'era bisogno di grandi spiegazioni, bisognava semmai catturare tutta la bellezza e la fragilità di quel momento perduto, e la tristezza del dopo. E questo, Clint è riuscito a farlo benissimo, eliminando il secondo episodio dell'anime che sarebbe stato una digressione (ebbene sì, sono andato su Wikipedia a cercare notizie sul film originale), e concentrando tutto sul primo, sullo struggente ricordo del loro ultimo incontro.

In una sceneggiatura che fa del silenzio e della musica triste e bellissima, più che del dialogo, il suo vero punto di forza, perché in tali casi il "non detto" conta molto di più delle parole scambiate, poveri fantasmi e ombre dei nostri sentimenti, è comunque notevole l'essenzialità e l'asciuttezza, caratteristiche dello stile di Clint mai, finora, così necessarie. Bravissimi i due attori protagonisti, con ottime chance di vittoria come Miglior Coppia, e semplicemente stupenda la musica, meravigliosamente analizzata da Agnese nella sua rubrica (a cui rimando).

VOTO: 91/100. Ebbene sì, Clint, questo è il mio primo 9 da non so più quanto, ed è tuo. Quasi quasi ritengo questo film superiore persino a Millennion... o forse no, diciamo alla pari. Alla prossima, mio (spero) futuro socio: abbiamo un agente segreto da portare a CK, no?
 
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mastruccio
view post Posted on 27/2/2012, 00:38





CITAZIONE
Se hai un amico così, perché dici che è poco credibile?

L'amico ha 25 anni, ne dimostra 18/20, non vuole crescere, e a lui stà bene così, per il momento. Risulterebbe poco credibile se il mio amico avesse 40 anni.
CITAZIONE
Ci può stare, però penso che quando si giudica un film bisogna cercare di essere più oggettivi e meno legati ai propri gusti personali, per quanto possibile. Ah, e comunque il "genere giapponese" non esiste :P Puoi dire che non ti piace l'ambientazione giapponese o il genere sentimentale, ma non il "genere giapponese". Per il voto, ripeto, ci può stare, ma mi pare che sei stato poco oggettivo, ecco. Penso sinceramente che il mio film non meriti un'insufficienza.

Per genere intendevo manga o anime, ma confesso la mia totale ignoranza in materia, semplicemente perchè non mi interessa. Il mio giudizio risente in parte di ciò, ma ho precisato che ho dato un giudizio sul tipo di struttura, di percorso narrativo. E' un parere personale e non vorrei essere frainteso: apprezzo il tuo sforzo e so che sai scrivere bene. Secondo me, però, la v.f.c. è troppo presente, così come i flash-back. Chiaro che sono scelte autoriali, io critico infatti le scelte, non l'autore.
CITAZIONE
Questo lo penso anch'io, più che altro per la brevità. Ma di tutti i film di cinematik, penso che siano davvero pochi quelli che sembrano essere davvero film reali e che potrebbero essere davvero trasposti.

Bè, non so dirti, ne ho letto ancora troppo pochi. Qualcuno però l'ho trovato abbastanza pronto, certo aggiustando formato e strutura della pagina. Per esempio " Honey, I'm a tree" l'ho trovato molto buono, così come "La psichiatra".
CITAZIONE
Su questo non sono d'accordo, anzi, direi che tutto il film è strutturato a climax: prima la parte più lenta sul rapporto epistolare tra i due, poi la prima svolta con il viaggio, poi l'arrivo alla stazione, poi il bacio e infine l'addio... Più climax di così :P

Dobbiamo prima metterci daccordo sul significato di climax. Per me non sono i colpi di scena ma il culmine di una serie di accadimenti concatenati l'un l'altro che portano ad un momento particolarmente intenso, per cui è solo verso la fine del film. Nel tuo film, penso, dovrebbe coincidere con l'incontro al treno dopo tanti anni. Ecco, non mi ha emozionato più di tanto. Ripeto però che è un parere personale. Vedo che Francis invece si è emozionato molto. Questo è il bello del cinema: una cosa può non piacere a me ma ad un altro moltissimo.
CITAZIONE
Anche questa affermazione non la capisco. Hermes ha detto di essersi addormentato guardando Departures, e allora? Che c'entra col mio film? Departures tra l'altro non è neanche un film sentimentale, ha una storia completamente diversa. Non capisco che nesso ci sia.

Chiedo umilmente scusa: ho fatto un pò di confusione. E' vero, non ci azzecca una cippa.

Il mio 5 e mezzo è si una insufficienza, ma dire che è una pesante insufficienza secondo me non è vero. A scuola se mi davano 5 e mezzo in un compito di matematica brindavo! ;) Ah! Bei tempi!
 
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view post Posted on 27/2/2012, 10:41

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Il mio 5 e mezzo è si una insufficienza, ma dire che è una pesante insufficienza secondo me non è vero. A scuola se mi davano 5 e mezzo in un compito di matematica brindavo! ;) Ah! Bei tempi!

Non ho detto che è pesante, ho detto che è ampiamente immeritata. E comunque, anch'io brindavo se prendevo 5 e mezzo in matematica.
 
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view post Posted on 27/2/2012, 12:22
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Recensione di freddy_k

Contrariamente a quel che pensava Clint, questo film mi è piaciuto davvero. Mi è piaciuto per la sua leggerezza e la sua poesia, mi è piaciuto perchè sono un romantico, e soprattutto mi è piaciuto perchè nel personaggio di Takaki adulto, che a distanza di tanti anni non riesce a dimenticare un amore adolescenziale, c'è qualcosa di me.
La trama è abbastanza semplice, e si potrebbe riassumere in poche righe, ma non è lì che si trova la bellezza del film: si trova invece nelle descrizioni, e qui bisogna fare i complimenti a Clint per aver saputo rendere in maniera efficace la bellezza dei luoghi e soprattutto la purezza e la leggerezza dell'amicizia/amore tra due adolescenti, con momenti che mi hanno davvero commosso. E complimenti anche per la scelta delle musiche, davvero efficaci, e di cui parlerò meglio nella rubrica.
Niente male la locandina (nonostante la lettera mancante :P), anche se mi sarebbe piaciuta molto di più la prima delle due alternative; sito semplice, con i giusti contenuti.

Voto: 8
 
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Clint1994
view post Posted on 27/2/2012, 12:52




Che dire, dopo aver ricevuto un 5,5 mai mi sarei aspettato di ricevere due recensioni così positive. Nessuno dei miei film prima d'ora aveva diviso così tanto la critica.

Prima di rispondere a Francis e Freddy, che ringrazio, rispondo a Mastruccio.

CITAZIONE
Per genere intendevo manga o anime, ma confesso la mia totale ignoranza in materia, semplicemente perchè non mi interessa.

Questo è un pregiudizio, anche perché manga e anime non rappresentano un genere. Ci sono storie comiche e storie drammatiche, storie d'azione e storie sentimentali, storie realistiche, storie fantastiche, storie di fantascienza. Insomma, sono sicuro che anche tu troveresti degli anime o dei manga che ti piacerebbero.

CITAZIONE
Il mio giudizio risente in parte di ciò, ma ho precisato che ho dato un giudizio sul tipo di struttura, di percorso narrativo. E' un parere personale e non vorrei essere frainteso: apprezzo il tuo sforzo e so che sai scrivere bene. Secondo me, però, la v.f.c. è troppo presente, così come i flash-back. Chiaro che sono scelte autoriali, io critico infatti le scelte, non l'autore.

Sì sì ho capito. Mah, non so che dire, la struttura narrativa particolare del film ad alcuni è piaciuta e ad altri no. Io sono convinto che per raccontare questa storia, quello che ho usato fosse il metodo migliore. Può darsi che abbia esagerato con la v.f.c e coi flashback, ma era un modo per rendere un pò più movimentata una storia che di per sé, se fosse stata raccontata in modo lineare, sarebbe stata troppo prevedibile. E' una scelta che ha diviso.

CITAZIONE
Dobbiamo prima metterci daccordo sul significato di climax. Per me non sono i colpi di scena ma il culmine di una serie di accadimenti concatenati l'un l'altro che portano ad un momento particolarmente intenso, per cui è solo verso la fine del film.

Sì infatti, sono d'accordo. Gli eventi che ho indicato non sono dei colpi di scena, ma come dici tu sono concatenati fino ad arrivare al culmine dell'intensità, che dovrebbe coincidere in generale con l'incontro con Akari (quindi l'arrivo alla stazione, il bacio e l'addio). Secondo me quindi non si può dire che non ci sia un climax. Poi può darsi che non ti abbia emozionato, ma questo non significa che non è presente; significa che con te non ha funzionato.

CITAZIONE
Ripeto però che è un parere personale. Vedo che Francis invece si è emozionato molto. Questo è il bello del cinema: una cosa può non piacere a me ma ad un altro moltissimo.

Su questo siamo pienamente d'accordo ;)

CITAZIONE
Chiedo umilmente scusa: ho fatto un pò di confusione. E' vero, non ci azzecca una cippa.

Ok, tranquillo ;)



A Francis ho poco da rispondere. Sono stato felice di leggere la sua recensione, anche perché non so se mi era mai capitato di ricevere un voto così alto. Alla fine i risultati del film sono quelli che avevo detto: c'è chi è rimasto indifferente alla vicenda e c'è che si è emozionato. Certo che non mi era mai successo di ricevere voti così diversi gli uni dagli altri.

Rispondo solo a un paio di cose.
CITAZIONE
In una sceneggiatura che fa del silenzio e della musica triste e bellissima, più che del dialogo, il suo vero punto di forza, perché in tali casi il "non detto" conta molto di più delle parole scambiate,

Ecco, questo è un fattore importante del film, che Francis ha colto pienamente. Come ho detto, i dialoghi sono pochi e hanno scarsa importanza (saranno invece forse l'elemento principale in Pulp Stories). Ciò che conta davvero in questa storia sono i silenzi, le musiche, le riflessioni fuori campo. Questo fatto mi pare che ad alcuni sia piaciuto e ad altri no.
CITAZIONE
VOTO: 91/100. Ebbene sì, Clint, questo è il mio primo 9 da non so più quanto, ed è tuo. Quasi quasi ritengo questo film superiore persino a Millennion... o forse no, diciamo alla pari.

A Millennion avevi assegnato 86/100. Beh, grazie di nuovo :)

CITAZIONE
Alla prossima, mio (spero) futuro socio: abbiamo un agente segreto da portare a CK, no?

Se non abbandoni il gioco, sì! :P


Passo a Freddy. Sono contento che il film ti sia piaciuto perché pensavo che non fosse nelle tue corde. Per fortuna non è andata così :)

CITAZIONE
mi è piaciuto perchè nel personaggio di Takaki adulto, che a distanza di tanti anni non riesce a dimenticare un amore adolescenziale, c'è qualcosa di me.

Penso che sia un personaggio in cui non è difficile identificarsi. E questo dovrebbe giovare al film.

CITAZIONE
Niente male la locandina (nonostante la lettera mancante :P), anche se mi sarebbe piaciuta molto di più la prima delle due alternative

Oddio, mi sono accorto ora che manca una lettera! :o: Beh finora non se n'era accorto nessuno :P Però avete detto tutti che era meglio la prima alternativa, forse avrei dovuto scegliere quella. Beh, ne approfitto per ringraziare di nuovo Oren.

 
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Atamàz
view post Posted on 27/2/2012, 14:14




Un film molto commovente quello che Clint presenta al L&S Contest 2012. Devo dire che sono rimasto molto colpito, tanto che al termine della lettura sono andato a recuperare immediatamente la fonte originaria da cui la sceneggiatura è tratta (si trova facilmente su youtube e prende appena un’ora e un quarto: da guardare anche solo per la splendida grafica dei disegni). La visione dell’anime ha però confermato la sensazione che avevo avuto guardando il film di Clint, ossia che mancasse un qualche tipo di subplot. Una sottotrama in più (come ad esempio quella che avevo inserito io in ‘Ricordi di un vicolo cieco’, ossia il personaggio di Madelaine e la sua vicenda), avrebbe arricchito un film che nella sua trama principale è sentito e struggente. Per questo sono rimasto sorpreso nel vedere che nell’anime quell’elemento c’era. Clint ha tagliato la parte centrale della fonte originaria, probabilmente per snellire lo script, ma a mio avviso ha tolto un ingrediente importante per la preparazione del piatto che ci ha servito.
Un piatto assolutamente buonissimo, intendiamoci. Non avrei avuto lo stimolo ad andare a guardarmi l’anime, altrimenti. Però mancava di qualcosa e dopo aver visto l’originale ho capito nello specifico cosa fosse. Ammetto che non sarebbe stato facile integrare quell’episodio senza farlo apparire slegato dal resto del film, ma personalmente avrei apprezzato quello sforzo.
Mi è piaciuto invece molto l’espediente di frammentare la terza parte, distribuendola temporalmente lungo tutto l’arco della pellicola attraverso un sapiente uso dei flashback. La struttura ne ha giovato in attrattiva e intensità. Bene poi ha fatto Clint a mantenere la voce fuori campo, che non deve essere un tabù. Se funzionale alla storia raccontata, può diventare un elemento fondamentale per la buona riuscita di una pellicola.
Riguardo al soggetto e al suo sviluppo, non posso invece far altro che applaudire. Raramente ho visto un film incentrato sul tema dell’amore a distanza così toccante ed equilibrato. L’ambientazione giapponese ha aiutato molto, poiché, per la mia esperienza, il modo di pensare orientale e l’atteggiamento del popolo nipponico nei confronti dei ricordi e dei sentimenti ben si sposa con l’esasperazione che si percepisce nelle parole del protagonista. Questo film, ambientato in Europa o nel Nuovo Continente non avrebbe avuto la stessa efficacia.
Pur non perfetto, è un piccolo gioiellino, insomma, quello diretto da Yojiro Takita, regista del celebre Departures che prima o poi devo decidermi a vedere. La scelta mi sembra buona e ritengo che sia stato fatto un lavoro impeccabile, dietro la macchina da presa. Anche le prestazioni dei due protagonisti sono da ammirare, due personaggi intensi la cui capacità di esprimere sentimenti e dolori è stata messa a dura prova.
Nota di merito per la colonna sonora, che in un film come questo gioca un ruolo da protagonista. I brani sono stati ottimamente selezionati per sottolineare l’atmosfera delle scene, anche se (come ho evidenziato per Mad World nel film di Hermetico), Unchained Melody e Love Story, seppur riarrangiate, sono colonne sonore troppo legate ad altri famosi film e sentirle in un diverso contesto stona un po’.
Bello il sito, rosa come i fiori di ciliegio che a loro modo danno il titolo al film e che vengono alla luce come galeotti dell’amore di Akari e Takaki. Tra le locandine, avrei scelto la prima tra quelle alternative, ma (formato a parte) anche quella ufficiale mi sembra splendida.

 
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World ^_^
view post Posted on 28/2/2012, 12:30




Cinque centimetri al secondo - Clint94 Production

Soggetto & Sceneggiatura: Il soggetto è tratto da un anime, che Clint ha a quanto pare ripreso e modificato secondo le sue diverse esigenze cinematografiche. Ne è risultata una sceneggiatura molto lenta ed evocativa, estremamente sentimentale già nelle premesse (e in ciò non c'è nulla di male, anzi), che coinvolge però lo spettatore più per la potenza struggente del soggetto in sè che per i metodi narrativi usati.
A proposito di ciò io personalmente ho trovato veramente eccessiva e ridondante la voce fuori campo: un espediente che può andare a pennello in un'anime giapponese (appunto) ma che a lungo andare finisce con l'appesantire notevolmente la visione di un film. Poi ci sono i flashback, assai numerosi, fino a costituire l'altra caratteristica principale di uno script che, sull'andamento dei ricordi del protagonista, ha purtroppo proprio nella onnipresente voce fuori campo e nella sua struttura a flashback i suoi maggiori punti deboli. Infatti tutto "funziona meglio" quando la voce fuori campo del protagonista lascia il posto alla semplice visione dei fatti narrati.
Ciononostante dispiace essere troppo severi, perchè la storia non è priva di coinvolgimento, portando nonostante tutto lo spettatore a ciò che si ambiva in partenza: coinvolgere e commuovere.
In ciò la lente dello struggimento amoroso funziona e il finale amaro non fa che confermarlo, però rimane il rammarico per un esperimento secondo me non riuscito al cento per cento.

Regia: Non conosco il regista e anche stavolta, considerata la sua filmografia, mi fido di Clint, mai banale e preciso
nelle scelte che fa. I movimenti di macchina sono comunque ben descritti e sono fondamentali nel dare ritmo alle lunghe sequenze in flashback accompagnate dalla voce narrante.

Personaggi & Cast: Tutto gira intorno al duo protagonista e a Takaki, soprattutto. Anche se non li conosco bravi gli attori che li impersonano, rendendo bene la loro emotività. Masahiro Motoki, in special modo, ha reso bene con le sue fattezze lo struggimento di un uomo che vive nel passato.


Colonna sonora, locandina & sito: Colonna sonora adeguata al contesto e alla storia, con una uniformità tra le varie musiche adottate. Non posso però nascondere un leggero disappunto per l'uso di musiche che mi sono balzate subito all'orecchio facendomi pensare ai film che le hanno rese note (da Ghost a Love Story). Anche qui una locandina molto bella ed evocativa, mentre il sito è semplice e funzionale, senza quei troppi fronzoli che avrebbero pure "stonato" con la natura piccola del film stesso.

Considerazioni finali e voto complessivo: Il film mi trova un po' combattuto. Da una parte c'è la partecipazione emotiva dovuta a una storia amara e struggente che non può non coinvolgere anche i più duri di cuore, dall'altra c'è uno svolgimento che non mi ha convinto, nonostante l'esperienza di Clint e i suoi notevoli sforzi di non far pesare gli eccessivi flashback e le onnipresenti voci fuori campo con accurate descrizioni di luoghi e movimenti di macchina. L'impressione generale è quella di un film dalla trama tuttosommato esile, che punta troppo sul leitmotiv amoroso principale, col rischio qua e là di cadere nello strappalacrime e in una leggera noia. Non che il film sia noioso, però il rischio è incombente per tutto il film, ed è una cosa che non ti aspetti da un duro come Clint, dai suoi dialoghi taglienti e dalle sue sceneggiature quasi sempre molto "dinamiche" (come ritmo oltre che come trama).
Esperimento quindi non totalmente riuscito, a parer mio, anche se c'è da dire che ho apprezzato comunque l'azzardo e che un soggetto del genere nelle mani di qualche produttore meno capace avrebbe avuto uno svolgimento meno felice.


Voto complessivo: 6.9


Edited by World ^_^ - 27/4/2012, 12:31
 
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World ^_^
view post Posted on 28/2/2012, 12:50




CITAZIONE (Hermetico @ 24/2/2012, 18:12) 
CITAZIONE (Clint1994 @ 24/2/2012, 16:49) 
Ecco, questa è la frase che mi ha lasciato più perplesso in tutta la recensione, nel senso che dirmi di concentrarmi di più sul rapporto tra i due ragazzi, in un film che è tutto incentrato sul rapporto tra i due ragazzi, è come dire che il film è stato un fallimento! :P A parte gli scherzi, non capisco cosa intendi, perché l'intensità del legame tra Takaki e Akari penso sia fin troppo evidente.

Sì infatti non mi sono spiegato bene. Intendevo dire che il film si concentra sulla parte finale del loro rapporto, sul suo epilogo. L'intensità tra i due c'è, ma è già sbocciata. Non vediamo come sia nata la loro relazione. Ad esempio mi aveva colpito il fatto che entrambi fossero cagionevoli di salute. Ecco sarebbe stato interessante vedere come si fossero conosciuti, quali fossero le cose che condividevano magari proprio in riferimento a questo aspetto che li rendeva un po' degli "outsider" rispetto ai loro coetanei. In questo modo mi sarei sentito ancora più partecipe della loro storia e avrei capito maggiormente la condizione di Takaki adulto, che a volte può sembrare esagerata.

Questa è una obiezione con la quale concordo. Mi sono dimenticato di esprimerlo nella mia recensione, ma anch'io ho avuto il sentimento della mancanza di un prima. Nei ricordi del povero Takaki vediamo, fin da subito, la fine del loro rapporto... ma la cosa mi è sembrata un po' dissonante, perchè per meglio compenetrarmi nella storia di Takaki e Akari e partecipare al dispiacere del ragazzo per la loro storia finita male avrei dovuto prima saperne di più cu come è sbocciata e si è rafforzata. Insomma quasi sempre il capire bene cosa si è perso ti fa capire di più il dolore della perdita, insomma.

 
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canepa
view post Posted on 1/3/2012, 18:55




RECE by Tomcat: 5 CENTIMETRI AL SECONDO
Novità in casa Clint


Clint si discosta dalle sue ultime produzioni andando a produrre un film sull’amore, allontanandosi poi anche dalle sue usuali location (Francia e USA), per atterrare in Giappone.
Io non conosco molto la cinematografia orientale, ma molti film di Ck me l’hanno fatta apprezzare e l’ultimo in ordine di tempo è stato “Ricordi di un vicolo cieco” di Nightbay. Proprio in quel film, dicevo che la storia ci era utile a capire la cultura del paese del sol levante. Qui si tratta di una tipica storia orientale, pregna di magia e poesia, ma solo il ciliegio riesce a conferirgli l’aurea orientale, perchè la storia, poteva benmissimo svolgersi in qualsiasi parte del mondo e con protagonisti anche non orientali. Il problema che ho trovato io in questa pellicola è che se da un lato Andrew è stato bravissimo a inserire le immagini in un lunghissimo voice over, proprio il voice over rende la storia lenta. Di fatto solo in tre punti non è presente la voce fuori campo e alla lunga è stancante vivere questa storia d’amore unilaterale solo nel racconto di Takaki.
Sul versante della storia non è particolarmente innovativa, ma ci mostra con grazia, quanto sia stato difficile evolvere per il personaggio maschile della vicenda e di quanto sia stata segnata la sua esistenza dall’amore, prettamente platonico con Akari. A ben vedere Akari si è evoluta e seppur sia stata una storia importante, ha superato la difficoltà del rapporto a distanza, sposandosi e trovando la sua serenità. Takaki invece è involuto e riesce a vivere solo pensando al passato, distruggendo la sua vita isolandosi.
C’è da dire che come dicevo sopra la location è puramente un elemento di sfondo, dove non c’è niente che possa servire a farla diventare parte integrante della vicenda. La storia d’amore fra i due è un qualcosa di universale e seppur non essendo un vero e proprio difetto, sono rimasto un po deluso, perchè la maggiorparte dei film orientali, è figlia della cultura Giapponese, che è molto radicata in tutto ciò che fanno.
La regia di Yôjirô Takita è ben fatta e molto interessante perchè far sposare le immagini al lungo monologo non era facile e spesso sono più le immagini a parlare dei protagonisti, con particolare attenzione per il lindo paesaggio innevato e la caduta dei petali di ciliegio che sono assecondabili alla neve.
Seppur ridotto all’osso (solo tre attori), il cast è scelto bene con Inowaki che emerge su tutti, grazie alla recitazione fisica e mimica, dato anche dal fatto che non spiccica quasi mai parola. Allo stesso tempo anche Motoko ha una buona interpretazione, ma limitata dall’apparire in scena.
La locandina non è male, ma anche qui tende a essere più quadrata che rettangolare e la scritta della casa di produzione è troppo grossa e troppo appiccicata alla parte superiore. Peccato perchè l’albero di ciliegio, con la figura scura della ragazza era molto evocativa.
Il sito è ben fatto graficamente e completo con l’approfondimento sull’anime e le locandine alternative (quella scelta è la migliore); mancano solo le cusriosità, che normalmente sono una parte quasi standard dei siti.
Sul versante colonna sonora c’è subito da dire che l’utilizzo di brani tratti da colonne sonore celeberrime non mi piace. Questo perchè questi brani riportano alla mente proprio quei film e Unchained Melody (anche in versione strumentale), porta alla mente subito Ghost; stesso discorso per il brano di Love Story.. Ma il discorso vale solo per quei brani celeberrimi, perchè per esempio Lamentum è tratto dall’anime The book of bantorra, ma non essendo conosciutissimo, va più che bene. Clint sfrutta alcuni brani della colonna sonora dell’anime originale, non tanti, ma quelli che effettivamente si inseriscono a meraviglia con le scene. Forse la strada più facile da percorrere era quella di sfruttare la colonna sonora originale; invece il produttore si è arrischiato a cercare altri brani.
Per altre delucidazioni sulla colonna sonora rispondero nella rubrica apposita.
Concludendo, l’ultima fatica di Clint, si allontana di molto dalla sua produzione e si tratta di un film che si fa guardare, ma che risente, della scelta stilistica del lungo dialogo in voice over.
Voto complessivo: 67/100
 
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37 replies since 18/2/2012, 15:27   1634 views
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