CITAZIONE (marenarobros @ 19/6/2015, 19:26)
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 18/6/2015, 13:27)
viste le tensioni razziali in Europa e USA...
'sto film non parla solo di Lincoln, parla anche del mondo di oggi. pure per questo lo considero un vero capolavoro.
Approfondisci. (ovviamente i fatti di cronaca li conosco)
vedo se riesco, poi forse, chissà, è una supposizione mia.
ci ho ripensato quando ho riletto questa frase del soldato di colore che Lincoln incontra all'inizio (e che, come dicevo, mette in crisi il presidente, come tutti i personaggi):
CITAZIONE
Now that white people have accustomed themselves to seeing negro men with guns fighting on their behalf, and even getting the same pay, in a few years perhaps they can abide the idea of negro lieutenants and captains. In fifty years, maybe a negro colonel. In a hundred years, the vote.
quando la sentii al cinema, mi sembrò più una frase legata al contesto in cui il film è ambientato, perché è presumibile che frasi del genere tra persone di colore circolassero (come è presumibile che personaggi come quello interpretato da Jackson in
Django Unchained esistessero: dopotutto, non dimentichiamo che nei lager nazisti operarono i kapo e i sonderkommando, che erano gli stessi internati).
ma se non fosse così, ho pensato poi? se, cioè, con una coraggiosa scelta "astorica", Spielberg e Kushner (che io considero, a tutti gli effetti, co-autore del film, per quanto lui inizialmente è stato assunto per riscrivere il copione di un altro sceneggiatore, secondo una prassi comune a Hollywood) hanno deciso di far dire a quel personaggio le parole, i pensieri dei neri, gay (a proposito: Sabato s'è aggiunto un altro esempio reale), donne insomma, di tutte le minoranze di oggi? fateci caso: subito dopo questo dialogo, c'è un primo piano di profilo (se non ricordo male) di Lincoln, che pensa. e,
come dice la recensione degli Spietati (che, al netto di alcune cose, trovo molto bella),
CITAZIONE
la teoria deve necessariamente tradursi in pratica
ma, sembrano presupporre Spielberg-Kushner (che, non dimentichiamolo, con
Munich hanno scritto una profonda e acuta analisi sul conflitto in Terra Santa), la teoria è rimasta teoria, nonostante Luther King (guarda caso: quasi cent'anni dopo la Guerra di Secessione avvenne la marcia su Washington, col discorso I Have a Dream), nonostante Rosa Parks, nonostante Mandela e la fine dell'apartheid, nonostante Obama, nonostante Harvey Milk e i tanti attivisti gay e le tante attiviste femministe, nonostante i tanti che combattono per la pace (non i militari) nei tanti conflitti in mezzo mondo (Israele-Palestina, Iraq, Afghanistan, Ucraina)...
non lo so, secondo me, è un film biografico solo per dovere di "rubrica", in realtà è un film attualissimo: e secondo me i tanti dettagli "banali" (come per esempio le didascalie iniziali sulla democrazia o la citazione di Euclide, che non a caso viene detto essere "vecchia" di 2000 anni) tali non sono.
poi non lo so, magari sono supposizioni mie.