| IN THE WOODS by Clint94
“In the woods” è un horror puro, di pregevole fattura, come c'era da aspettarsi da un veterano come Nuno, per il quale pellicole come questa sono come il pane. Un horror puro che non risparmia allo spettatore scene piuttosto crude e che sorprende con un finale che è tutto tranne che consolatorio. Il soggetto è piuttosto abusato e non ha proprio nulla di originale, ma nonostante questo riesce a catturare lo spettatore grazie a personaggi ben caratterizzati, interpretazioni più che buone, una sceneggiatura sintetica ma coinvolgente, e soprattutto un'atmosfera estremamente cupa e angosciante. L'idea del paese di campagna tenuto in scacco da un'orda di creature mostruose non è di certo nuova, e infatti il film stenta un po' a decollare, o almeno per quanto mi riguarda all'inizio non mi ha preso molto. Poi però, man mano che si comincia a capire qualcosa della situazione in cui si trova la comunità e di ciò che ci si aspetta da Michael, l'interesse cresce, anche perché l'atmosfera si fa sempre più tesa e l'orrore sale. La situazione in cui si trova la famiglia Cayle provoca davvero angoscia: come se fossero in una gabbia, non c'è niente che possano fare se non obbedire ai Reietti e fare tutto ciò che essi vogliono. Non possono fuggire, non possono ribellarsi. Ed è interessante la tensione che si viene a creare proprio all'interno della famiglia, e in particolare nel rapporto tra Michael e Christine, perché entrambi devono tenere all'oscuro del coniuge le proprie scoperte per il bene della famiglia. Ci si ritrova quindi in una situazione tale che anche i propri familiari diventano persone inaffidabili e quasi estranee. Davvero convincente inoltre la rappresentazione dei Reietti, esseri umani vittime di un terribile virus che li ha resi creature mostruose con straordinarie capacità: sembra che siano ovunque, che sentano ogni discorso, e sono pronti a tutto affinché nessuno abbandoni la comunità e riveli il segreto della loro esistenza. La loro descrizione esteriore, unita alla sensazione che essi siano dovunque, li rende davvero spaventosi. Ottimi i personaggi: Mark Whalberg riesce a rendere perfettamente la condizione di terrore, solitudine, angoscia e rassegnazione finale del dottor Cayle, ma ho apprezzato molto anche l'interpretazione di Melissa George, nel ruolo della moglie incinta con la quale Michael non riesce più a comunicare. Bravo anche Richard Jenkins. Interessante anche la figura di Lady Zellis: all'inizio pensavo che difendesse la comunità dai Reietti, ma poi si scopre essere lei stessa una mezza Reietta. Lo script è ottimo: un po' povero di descrizioni, ma molto sintetico e diretto, in grado comunque di soffermarsi sui particolari più rilevanti. Non mi ha convinto molto l'uso della voce fuori campo, che ho trovato un po' eccessiva: in diversi punti la voce di Michael esagera davvero, arrivando a sostituire quasi la descrizione della scena. Insomma, è un buon espediente per far capire certe cose, ma mi è sembrato un po' abusato e troppo letterario. Dal punto di vista della scrittura, non ci sono molti errori, però in più punti sono presenti riferimenti alla prima persona (scommetto che il libro era scritto in prima persona), dovuto ad una comprensibile disattenzione dell'autore. Diverse scene comunque restano impresse: il primo incontro con Rosy, l'uccisione di Page da parte di Michael in quello che lui pensava essere un sogno, il combattimento con Lady Zellis, l'uccisione di Phillip. Il finale, con la nascita del piccolo demonio, è sicuramente sorprendente, perché arriva proprio quando tutto sembrava volgere per il meglio, ma è un po' prevedibile (fin da quando si dice che Christine è incinta ho pensato che avrebbe dato alla luce non un bambino normale) e non del tutto chiaro. Forse è anche troppo negativo. Nel complesso comunque “In the woods” è un'ottima pellicola, tra le migliori del semestre.
VOTO: 7,5
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