| Recensione di freddy_k
SOGGETTO: La città arrabbiata è un western dai toni fortemente drammatici, cosa non molto comune per questo genere di film. I terribili avvenimenti che danno il via alla storia susciteranno reazioni diverse nei vari personaggi: ci sarà il padre della ragazza violentata e della bambina uccisa in cerca di vendetta, lo sceriffo integerrimo che cercherà di impedirlo e, in mezzo ai due, il giovane vicesceriffo, vero protagonista della storia, che nonostante sia colpito molto da vicino da questi fatti (la ragazza violentata è la sua fidanzata), sarà combattuto tra il desiderio di applicare la legge e quello di farsi giustizia da sè. Alla fine sarà quest'ultimo a prevalere, anche se non è del tutto una sorpresa: infatti, durante tutto il film, Jesse se la prenderà più volte con i colpevoli, aggredendoli anche fisicamente, cosa che sta ad indicare il fatto che il desiderio di vendetta viene represso con sempre più fatica. La storia scorre via senza particolari sorprese o sussulti ma è comunque appassionante da seguire. SCENEGGIATURA: Scorrevole e semplice, senza errori, buchi o incongruenze. Non ci sono nemmeno punti morti o parti che possano annoiare lo spettatore. Bene così. REGIA E CAST: Redford alla regia mi sembra un'ottima scelta, credo che io stesso avrei scelto lui (oppure Eastwood, pensando a Gli spietati). Nel cast si distingue il giovane protagonista Gordon-Levitt nel ruolo di Jesse, personaggio in preda a tremendi conflitti interiori e messo davanti a scelte difficili: qualunque avesse fatto, avrebbe incontrato la disapprovazione di qualcuno. Bravi, ma non altrettanto sfaccettati, gli altri personaggi: mi vengono in mente lo sceriffo di Redford e il padre di Gibson, entrambi con convinzioni ferree che non cambieranno in tutto il film. MUSICHE: Mi sono piaciute, pochi brani ma ottimamente inseriti. SITO E LOCANDINA: Sito assente, locandina ben fatta e adatta al film.
VOTO: 7+
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