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Alice in Wonderland
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Alice in Wonderland

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view post Posted on 19/3/2010, 11:39

Attore/Attrice

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No, va be', fate pure a meno di leggerla. Sto trovando conferma che, per giudicare bene un film, bisogna vederlo due-tre volte. La prima ti lascia sempre indeciso, nella maggioranza dei casi.

Detto in altre parole: mi sta sorgendo l'orrendo dubbio che abbiate ragione...

QUOTE
Secondo me è un buon film, ma niente di eccezionale. Nel Paese delle Meraviglie ci sono un sacco di invenzioni e personaggi caratterizzati benissimo: lo Stregatto, il cane, il Brucaliffo, il leprotto matto, il Bianconiglio e i mitici Pinco e Panco, oltre al Cappellaio Matto, sono tutti dei bei personaggi, che divertono e a cui ci si affeziona in fretta. Anche le due sorelle, la Regina Rossa e la Regina Bianca, sono tratteggiate benissimo: isterica, tremenda, capace solo di odiare e di essere temuta in quanto nessuna la ama la prima; sciocchina e viziata la seconda. Bravissime le due attrici, Helena Bonham Carter e Anne Hathaway: mi ha sorpreso soprattutto il personaggio di quest'ultima: io pensavo fosse la classica regina bella, brava e buona, mentre l'idea di farne un personaggio per nulla simpatico è geniale, e, come ha detto Francis nella sua bella recensione, fa sì che il Bene e il Male non siano poi così nettamente definiti. La stessa Alice, interpretata da una bravissima Mia Wasikowska, è tratteggiata molto bene, ed è la protagonista assoluta del film. Sugli effetti speciali, l'ambientazione e i personaggi, quindi, non ho nulla da ridire: sono veramente ben fatti, e visivamente il film è davvero un piacere per gli occhi.

L'aspetto del film da cui mi aspettavo decisamente molto di più è proprio la storia. Non ho letto i libri di Carroll e non ricordo niente del film della Disney, che ho visto qualche secolo fa, ma per quel che si vede nel film di Burton, la storia di Alice in Wonderland è la classica idea del paese magico dominato dalla regina cattiva che i ribelli cercano di sconfiggere, trama presente in centinaia di libri fantasy. Alla fine, gratta gratta, è di questo che parla Alice in Wonderland: di una ragazza che arriva in un mondo magico ed è la solita Prescelta, unica in grado di sconfiggere il drago cattivo con la spada magica e far tornare la pace nel regno. Poi, come detto, i personaggi e l'ambientazione sono molto riusciti, ma la trama è piena di stereotipi da film fantasy (la Prescelta, la spada magica, il drago cattivo, il mostro brutale che in realtà è buono, la regina dispotica, gli animali parlanti: a me ha ricordato un sacco la storia di Le Cronache di Narnia) e per nulla originale. Io mi aspettavo qualcosa di molto più originale, graffiante, assurdo; invece siamo di fronte alla classica storia del regno in pericolo.
Comunque, bello il finale in cui Alice decide di tornare nel Mondo Reale e cercare nuove avventure nella realtà cominciando un viaggio su una nave.

Insomma, l'impressione che ho avuto io è che a Tim Burton siano riusciti meglio i dettagli, gli aspetti secondari, rispetto alla storia in sè. Poi non dico che il film non mi sia piaciuto, anzi: Alice è sicuramente un film gradevole, piacevole e divertente, che non mi sono affatto pentito d'aver visto. Però da uno come Tim Burton, che io ho sempre apprezzato, è lecito aspettarsi di più.

VOTO: 7-

Mi scuso con Clint per l'immenso ritardo. Sono sostanzialmente d'accordo con buona parte di quello che hai scritto, non credo di dover correggere molto. Purtroppo la storia è effettivamente il punto debole, però una persona che conosco ha detto che potrebbe essere la parodia stravolta dei film fantasy: in fondo, ne viene minata le due condizioni di fondo, cioè (1) che Bene e Male siano chiaramente divisibili, (2) che tra mondo reale e mondo fantastico non ci sia nessun contatto. Però non so, eh, magari me la faccio spiegare meglio poi ne parliamo.
 
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World ^_^
view post Posted on 19/3/2010, 22:31




Aspetterò di riordinare un po' le idee per parlarne meglio ma per ora posso dire che il film è veramente noioso, fiacco... brutto in poche parole. Siamo arrivati a un punto che non mi sarei aspettato da Burton. Non più a una disquisizione su quanto un film contenga ancora qualche traccia del vecchio Burton o meno... nel vederlo mi sono trovato proprio di fronte a un film brutto, scialbo, che mi ha annoiato terribilmente, un po' Narnia e un po' La bussola d'ora con l'aggravante di aver avuto alla base una storia che era molto superiore... e questa è una cosa che, almeno finora, al di là di come la si pensi sul regista di "Edward mani di forbice" non mi sarei mai aspettato.
 
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emilgollum
view post Posted on 19/3/2010, 23:05




CITAZIONE
Mi scuso con Clint per l'immenso ritardo. Sono sostanzialmente d'accordo con buona parte di quello che hai scritto, non credo di dover correggere molto. Purtroppo la storia è effettivamente il punto debole, però una persona che conosco ha detto che potrebbe essere la parodia stravolta dei film fantasy: in fondo, ne viene minata le due condizioni di fondo, cioè (1) che Bene e Male siano chiaramente divisibili, (2) che tra mondo reale e mondo fantastico non ci sia nessun contatto. Però non so, eh, magari me la faccio spiegare meglio poi ne parliamo.

Na. Non è la parodia dei film fantasy è la parodia dei film di Burton, c'è una bella differenza.
 
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Andrew.
view post Posted on 20/3/2010, 00:13




Visto stasera.
Io gli do un 6,5. E' lo stesso 6,5 che darei a un film tipo Le cronache di Narnia. Storiella abbastanza classica e adatta a un pubblico giovane, quella dell'eroe che si ritrova in un mondo a lui sconosciuto ed è destinato a sconfiggere il cattivo (appunto Le cronache di Narnia, ma è una storia vista già nel Signore degli anelli, Matrix, e potrei continuare ancora all'infinito).
Personaggi molto piatti, dialoghi scontati che sembrano essere fatti apposta per essere citati nei link di facebook dai ragazzini. Insomma, film molto commerciale adattissimo a un pubblico giovane e senza grosse pretese (mio fratello ad asempio si è divertito parecchio), il pubblico che va al cinema a guardare film d'avventura per ragazzi.
Unico aspetto positivo è che almeno la storia è parecchio diversa da quella del cartone animato, per cui ho almeno visto una trama nuova.

Detto ciò, ribadisco con ancora più convinzione che trovo esageratissime le stroncature che molti hanno fatto. Le trovo ancora più assurde dell'esaltazione di Francis.
Perchè in fin dei conti è un normale e banale (ma sufficente) film, e di questo tipo se ne vedono a dozzine nei cinema.

E' un pò come se andaste a vedere il nuovo film d'animazione "piovono polpette" e tutti a stroncarlo perchè non è un capolavoro. In questo modo sono quelli che si lamentano a cadere nel ridicolo... Insomma, cosa vi aspettavate dal Burton di oggi? Sapevate già dal principio che non sarebbe stato nulla di che, quindi perchè questo accanimento? Burton ormai fa film per le masse, e che piacciono alle masse, fatevene una ragione.
 
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emilgollum
view post Posted on 20/3/2010, 14:25




CITAZIONE
(ma sufficente)

Te lo faccio notare, è già un pò che fai quest'errore. Sufficiente si scrive con la i.

Andrew seguendo la tua filosofia di critica non dovremmo mai argomentare e parlare di niente, ma ripeto, non siamo spettatori medi che si accontentano del: è un film per ragazzi, è un film senza grandi pretese. Qui si cerca di capire l'andamento di un regista, le sue debolezze e le sue forze.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 20/3/2010, 14:34




CITAZIONE (emilgollum @ 20/3/2010, 14:25)
Andrew seguendo la tua filosofia di critica non dovremmo mai argomentare e parlare di niente, ma ripeto, non siamo spettatori medi che si accontentano del: è un film per ragazzi, è un film senza grandi pretese. Qui si cerca di capire l'andamento di un regista, le sue debolezze e le sue forze.

Sono d'accordo.

Ah, il momento della deliranza è uno dei più trash della storia del cinema.
 
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emilgollum
view post Posted on 20/3/2010, 14:42




CITAZIONE
Ah, il momento della deliranza è uno dei più trash della storia del cinema.

Secondo Tim Burton quello dovrebbe essere un collegamento di stile nella sua filmografia?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 20/3/2010, 14:44




CITAZIONE (emilgollum @ 20/3/2010, 14:42)
CITAZIONE
Ah, il momento della deliranza è uno dei più trash della storia del cinema.

Secondo Tim Burton quello dovrebbe essere un collegamento di stile nella sua filmografia?

Ne dubito fortemente. Secondo me voleva essere semplicemente divertente, ma fallisce comunque.
 
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Andrew.
view post Posted on 20/3/2010, 14:50




No, sono d'accordissimo sul parlare anche del decadimento di Tim, ma più che decadimento, direi che è passato proprio in un'altra sponda, in un altro modo di fare cinema (per cui anche il metro di giudizio dei suoi film andrebbe cambiato secondo me).
 
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World ^_^
view post Posted on 20/3/2010, 14:54




CITAZIONE (Andrew. @ 20/3/2010, 00:13)
Insomma, cosa vi aspettavate dal Burton di oggi? Sapevate già dal principio che non sarebbe stato nulla di che, quindi perchè questo accanimento? Burton ormai fa film per le masse, e che piacciono alle masse, fatevene una ragione.

Non sono d'accordo. A parte l'accanimento... che a me ha dato fastidio solo in quanto "preventivo", devo dire che qua non è questione di massa-non massa, burtoniano-nonburtoniano, Alice mi è sembrato proprio oggettivamente brutto, con scarsissimo appeal, scialbo proprio per come è fatto.
Se fosse una questione di massa... allora ti porterei l'esempio di Avatar che è anche più "di massa" di questo film ma che a me è piaciuto, perchè l'ho trovato, nonostante tutte le sue tematiche non nuove, un film veramente appassionante e uno spettacolo "che funziona".
Quindi qui a mio avviso la "massa" non c'entra, non è snobismo, non mi sarei aspettato nemmeno un film come i vecchi a cui Burton ci ha abituati, mi farei aspettato almeno un film medio (cosa già "grave" per uno come Burton)... cosa che invece Alice nemmeno è, trovandolo proprio "sbagliato" e fatto male.

p.s. Ho parlato di "Cronache di Narnia" nel mio brevissimo commento a caldo. Beh mi sono annoiato ancora di più che col film di Adamson...
 
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emilgollum
view post Posted on 20/3/2010, 15:02




CITAZIONE (Andrew. @ 20/3/2010, 14:50)
No, sono d'accordissimo sul parlare anche del decadimento di Tim, ma più che decadimento, direi che è passato proprio in un'altra sponda, in un altro modo di fare cinema (per cui anche il metro di giudizio dei suoi film andrebbe cambiato secondo me).

La sponda è quella del soldo facile, a discapito delle sceneggiature. Si può dire che Burton assomiglia a Lucas?
 
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view post Posted on 22/3/2010, 11:54

Attore/Attrice

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CITAZIONE
No, sono d'accordissimo sul parlare anche del decadimento di Tim, ma più che decadimento, direi che è passato proprio in un'altra sponda, in un altro modo di fare cinema (per cui anche il metro di giudizio dei suoi film andrebbe cambiato secondo me).

Oh, meno male che c'è qualcuno che capisce! Tim è cambiato, è inutile che ci aspettiamo il genio di "Edward" e "Nightmare". Quel genio è cresciuto, è diventato adulto. "Sleepy Hollow" e "Big Fish" hanno segnato un punto di non-ritorno: dopo quei film, il cinema di Tim non è più una semplice espressione del suo mondo interiore, ma un uso di questo stesso mondo per comunicare con gli altri.

Quando nella "Fabbrica" Charlie rifiuta di rinunciare alla sua famiglia per seguire Willy, quello è il punto cardine del nuovo Burton: non più Edward, non più Willy, genio solitario e incompreso rinchiuso nella sua torre d'avorio. Tim adesso è Charlie: vale a dire, un uomo di famiglia, un padre, che con il mondo attorno (la Società) ha scelto di comunicare, di mandargli dei messaggi. Non più, insomma, la semplice espressione di sé, la lotta donchisciottesca contro un Cinema di massa plastificato, ma il dialogo con questo stesso Cinema, il tentativo di cercare una mediazione, di essere insomma non un isolato. Avrà contribuito anche la cambiata situazione di Tim, adesso felicemente padre di famiglia rappacificato col mondo. Non bisogna più valutare Tim come un originale isolato, ma come un regista affermato, di talento, che invece di ribellarsi al Sistema tenta di dialogarci.

CITAZIONE
La sponda è quella del soldo facile, a discapito delle sceneggiature. Si può dire che Burton assomiglia a Lucas?

Emilz, "Alice" posso anche comprenderlo, ma in cosa "La sposa cadavere" e "Sweeney Todd" dovrebbero appartenere alla logica del soldo facile? Un lungometraggio in stop-motion e un musical gotico, generi che non sono certo sulla cresta dell'onda? E anche prima, la "Fabbrica di cioccolato", lo stesso "Big Fish", "Sleepy Hollow": cosa ci trovi in questi film di logica del soldo facile? La presenza di Johnny? Akira Kurosawa e Toshiro Mifune hanno fatto più o meno venti film assieme uno dopo l'altro, ma nessuno li hai accusati di "logica del soldo facile", che io sappia. L'insistenza in un solo genere? Vogliamo parlare di Hitchcock, che in trenta film ha fatto solo thriller, gialli e spionaggio? Immagini già viste? Ogni regista, non importa quanto grande, finisce per ripetersi, perché in fondo, come diceva Fellini, si fa sempre lo stesso film. E poi, scusami tanto, ma Tim non è certo quello che ha più bisogno di soldi in questo momento!
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 22/3/2010, 15:33




CITAZIONE (Francis Delane @ 14/3/2010, 16:57)
Come, non ha nessun valore di contrappunto? E i primi quindici minuti del party vittoriano dove li mettiamo, con Alice bianchissima e con le occhiaie (tratti tipici burtoniani) in mezzo a una società a pastello (per colori e posizioni) che si occupa di farla "crescere" a modo suo? E quanto al ritorno nel mondo reale, quello nell'ottica di Tim è necessario: il nostro Tim non ha mai elogiato l'Arte fine a se stessa che non serve per comunicare con gli altri. Con "Big Fish", Tim ha abbandonato l'idea dell'Arte come semplice espressione di se stessi (Edward, Ed Wood, Willy Wonka): l'Arte è fonte di comunicazione, di contatto con la realtà per abbellirla, per sè e per gli altri. Ma per farlo, bisogna accettarla, riconoscerla, crederci e controllarla.

vabè se le occhiaie e il pallore adesso sono gli stilemi burtoniani, allora ha ragione Papele a dire che Burton dovrebbe smetterla a fare il regista e iniziare a fare l'arredatore :rolleyes:
poi tutta la tua tirata sull'idea dell'Arte e della Fantasia (e per me queste non sono mai state caratteristiche del suo cinema), anche pensando al tuo ultimo messaggio non mi convincono per niente. adesso lo sputtanamento mainstream di un idolo alternativo (e che per i bimbiminkia è ancora uno di loro, tzè) viene passato come modo per comunicare con le masse? guarda che anche prima Burton comunicava con il pubblico...



CITAZIONE
E poi, che Alice torni nel mondo reale è indicativo del fatto che, per Tim, rinchiudersi nel proprio mondo non è più il Paradiso: non lo è mai stato, in effetti. Edward era condannato all'esclusione, e la sua condanna non era certo mitigata. Il Pinguino, Beetlejuice, il Joker morivano appunto perché rinchiusi nel proprio mondo. Ichabod Crane e Willy Wonka han dovuto fare i conti con la realtà, che non è più nemica: in altre parole, la nuova poetica di Tim non è quella dello scontro, ma della pacificazione.

in sostanza senza puntare l'indice sul problema chiave, stai dicendo cose che penso anche io: Burton si è "normalizzato" solo che trucca i suoi film come se fosse ancora quello di una volta. ma non si può vivere sempre di rendita, uno ci può cascare una volta dopodichè il gioco si scopre.


CITAZIONE
Fra l'altro, come mi ha spiegato un amico, applicare questa morale al commercio con la Cina non è così convenzionale (e nemmeno applicarla al commercio, se per questo, genere immobilista per eccellenza): il mondo occidentale della Cina ha paura, la tiene a distanza e le fa fare la figura del cattivo (vedi "The Dark Knight"), del pericolo. Non è certo quello che fa Alice alla fine.

no, ti prego! la politica applicata a Burton no! tutto ma non questo! poi che c'entra la figura del cattivo di "The Dark Knight"?

CITAZIONE
Ok, ti lancio una sfida: dimostrami che Sweeney Todd e Willy Wonka sono uguali. Perché a guardarli sembrano uno l'opposto dell'altro: uno fa mille smorfie, l'altro praticamente ha una sola espressione per tutto il film. Quanto al Cappellaio, come ho detto, io di gran smorfie non ne ho viste: anche perché Johnny fa il miracolo di non rubare la scena a Mia Wasikowska e si contiene, per una volta (insomma, non vampirizza il film).

allora, è inutile che mi metta a spiegarti eprchè secondo me Willy Wonka e il cappellaio matto sono più o meno interpretati alla stessa maniera (Sweeney Todd è molto più monocorde, in questo senso è diverso), perchè la recitazione è forse la cosa che si percepisce nel modo più soggettivo. quindi a una cosa che per me è pressocchè uguale, tu potresti vederci diecimila sfumature diverse.
 
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view post Posted on 22/3/2010, 17:29
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Cinefilo Ad Honorem

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Ancora non sono andato. Non se andrò (mi manca ancora Scorsese). Forse è meglio così. In ogni caso mi andrei a cercare una sala 2D per non buttar soldi.

ps: sulla prevenzione, ho risposto a World nel topic di Sweeney Todd. Francis, la tua prima recensione è scandalosa, pur senza aver visto il film sembra puro lecchinaggio. E non puoi quotare mezza frase di qualcuno e dire "sei l'unico che ragiona". Che siamo noi altri 10 tutti stron*i, scusa?
 
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view post Posted on 22/3/2010, 19:03

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Come si fa a chiudere un sondaggio? Possibile che ogni volta che a CK si parla di Tim Burton la gente deve farsi il sangue amaro? NON NE POSSO PIUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

CITAZIONE
ps: sulla prevenzione, ho risposto a World nel topic di Sweeney Todd. Francis, la tua prima recensione è scandalosa, pur senza aver visto il film sembra puro lecchinaggio. E non puoi quotare mezza frase di qualcuno e dire "sei l'unico che ragiona". Che siamo noi altri 10 tutti stron*i, scusa?

Non mi pare di aver accusato nessuno di essere un idiota, ho semplicemente sottoscritto una frase dicendo che secondo me Andrew aveva visto giusto. Lecchinaggio? Hm, spiegami che motivo avrei. O che motivo avrebbe la persona con cui sono andato al cinema, a cui Tim sostanzialmente l'ho fatto conoscere io e che è perfettamente d'accordo con me. E poi, io non nego che il film non sia riuscito come sembrava dovesse riuscire, né ho urlato al capolavoro (tu hai letto forse nella mia rece l'urlo al capolavoro?).

Rispondendo a Noodles, con un attimo più di calma:

CITAZIONE
adesso lo sputtanamento mainstream di un idolo alternativo (e che per i bimbiminkia è ancora uno di loro, tzè) viene passato come modo per comunicare con le masse? guarda che anche prima Burton comunicava con il pubblico...

La prima frase proprio non l'ho capita. Quanto alla comunicazione, adesso c'è l'intenzione di farlo, la volontà di farlo, cosa che prima (in "Edward" o "Ed Wood" o "Nightmare") mancava, se non del tutto, almeno in parte.

CITAZIONE
in sostanza senza puntare l'indice sul problema chiave, stai dicendo cose che penso anche io: Burton si è "normalizzato" solo che trucca i suoi film come se fosse ancora quello di una volta. ma non si può vivere sempre di rendita, uno ci può cascare una volta dopodichè il gioco si scopre.

Se la normalità è "La fabbrica di cioccolato" oppure "La sposa cadavere"...però, giusto una domanda: e allora, secondo voi, COSA DOVREBBE FARE? Ogni regista si normalizza, nel senso che finisce per ripetersi (e alcuni anche peggio di Tim). In fondo, diceva Fellini, "ho fatto sempre lo stesso film" (e non credo stesse scherzando). Il punto chiave è che secondo voi è decaduto, secondo me no: anzi, in certi versi il cambiamento gli ha fatto bene, lo ha fatto diventare stilisticamente più raffinato (e non sto parlando di "Alice", ma in generale).

CITAZIONE
no, ti prego! la politica applicata a Burton no! tutto ma non questo! poi che c'entra la figura del cattivo di "The Dark Knight"?

Va be', qua è un dettaglio, tranquillo che non insisto. Il cattivo di "The Dark Knight" era solo il primo esempio che mi era venuto in mente di una visione della Cina come cattivo, ma hai ragione, non insistiamo.
 
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107 replies since 4/3/2010, 23:54   1234 views
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