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Habemus papam, di Nanni Moretti

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Arcadia1983
view post Posted on 15/4/2011, 11:28




Nemmeno io leggo, spero di andare a vedere il film già oggi, anche perché Domenica vado da mio fratello e torno tra 10 giorni, e non so se il film ci sarà ancora. Comunque, come ti dicevo ieri, ho nasato una recensione nella quale si accusava Moretti di non essere stato per nulla anticlericale o simili. Ma sinceramente non credo fosse questa la sua intenzione.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 16/4/2011, 12:40




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 15/4/2011, 12:28) 
Nemmeno io leggo, spero di andare a vedere il film già oggi, anche perché Domenica vado da mio fratello e torno tra 10 giorni, e non so se il film ci sarà ancora. Comunque, come ti dicevo ieri, ho nasato una recensione nella quale si accusava Moretti di non essere stato per nulla anticlericale o simili. Ma sinceramente non credo fosse questa la sua intenzione.

Visto appunto ieri al primo spettacolo. Non male davvero: Piccoli ottimo, bella scrittura, ritmo costante, personaggi interessanti. Poi, sì, non è anticlericale o simili, ma anche perché a Moretti interessano gli uomini e le loro interazioni, non accusare (anche perché sarebbe caduto nel già detto, forse).
 
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view post Posted on 17/4/2011, 14:50
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MILANO - «Bocciamo Habemus Papam al botteghino. Saremo noi a decretare il successo di questo triste film, se ci lasceremo convincere ad andare a vederlo, perché il pubblico laico si annoierebbe a morte e infatti diserterà le sale. È su di noi che si fa conto per recuperare l'investimento cospicuo che è stato fatto per ricostruire la Sistina in uno studio». Lancia il proprio appello il giornalista vaticanista, Salvatore Izzo, in una lettera ad Avvenire. «Alla disinvoltura con la quale i media trattano i temi religiosi ormai ci siamo abituati - rileva - Il fatto nuovo di questi gironi è invece come alcuni opinionisti cattolici trattano il film di Moretti Habemus Papam. Così l'ospitalità che chiedo è per lanciare un appello: non fidiamoci dei critici cattolici, anche se preti, che lo assolvono (con una ben curiosa giustificazione: Moretti poteva essere molto più cattivo)». «Se vogliamo respirare l'atmosfera del Conclave - sollecita Izzo - andiamoci direttamente alla Sistina: per i giorni della beatificazione i Musei Vaticani hanno prolungato l'orario di apertura e dimezzato il costo dei biglietti. Perché dobbiamo finanziare chi offende la nostra religione?».

«LASCIA STARE I SANTI» - «Non mi sembra - osserva - che regga il solito argomento che dobbiamo conoscere per giudicare: non è che debbo saltare giù dal sesto piano per capire che potrei farmi male. Di motivi per non vedere il film di Moretti ce ne è almeno uno fortissimo, quello che ci hanno insegnato le nostre mamme: "Gioca con i fanti e lascia stare i santi". Non è un bello spettacolo vedere scimmiottare la figura del Capo della Chiesa cattolica con la farsa (per quanto garbata essa sia) dell'elezione impossibile di un candidato fragile e bisognoso di aiuto». Il papa, dice Izzo, «non si tocca: è il Vicario di Cristo, la Roccia su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa». Insomma di «Habemus Papam - conclude - non abbiamo bisogno, noi il Papa ce lo abbiamo per davvero».

PRIMO AL DEBUTTO - Intanto Habemus Papam è primo al botteghino nel giorno del debutto in sala con 227 mila euro in 380 copie, tra i 250 mila e i 300 considerando le 460 totali. Un risultato da film «atteso», considerando il grande battage per il lancio. Per Domenico Procacci che con lo stesso Nanni Moretti lo ha prodotto «è un buon segnale per il cinema italiano in generale, un'attenzione del pubblico non solo alle commedie». «Negli ultimi tempi - dice all'Ansa Procacci - si è gridato al miracolo per i risultati delle nostre commedie, e io come produttore di Qualunquemente di Antonio Albanese posso certo dirmi contento, ma i dati di Habemus Papam sono incoraggianti proprio perché testimoniano l'esistenza di un pubblico interessato anche ad altro e se nel film di Nanni ci sono spunti di commedia Habemus Papam è anche tanto altro».
 
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view post Posted on 17/4/2011, 19:02

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Giornalista idiota. La Chiesa è anche istituzione umana, e come tale può essere presa in giro senza problemi. Se non si scade nella bestemmia (ma direi che Moretti è abbastanza intelligente da non farlo), allora tutto è lecito, e io che sono cattolico questo film me lo vedrò il prima possibile. Magari non durante la Settimana Santa, però sicuramente lo vedrò.
 
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view post Posted on 18/4/2011, 12:06
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ROMA - Un film centrato sull'elezione infinita di un Papa in fuga, sulla messa in scena di un lungo e tormentato Conclave, su un singolare connubio tra la Chiesa e la psicoanalisi, non poteva non suscitare reazioni forti. Anche se Habemus Papam 1, la commedia di Nanni Moretti sbarcata da due giorni nelle nostre sale, finora aveva suscitato, nei critici cattolici, critiche più benevole che astiose. Anche perché, va detto, la pellicola racconta il pontefice neoeletto, così come i cardinali, con affetto, partecipazione umana; e senza mai mettere in dubbio l'onestà e la forza della loro fede. Ma adesso arriva la presa di posizione, decisamente più bellicosa, del vaticanista (nonché firma dell'agenzia Agi) Salvatore Izzo. Che in una lettera ripresa da vari blog, e pubblicata oggi dall'Avvenire, invita senza mezzi termini al boicottaggio: "Bocciamo la pellicola al botteghino - scrive il giornalista - saremo noi a decretare il successo di questo triste film, se ci lasceremo convincere ad andare a vederlo, perché il pubblico laico si annoierebbe a morte e infatti diserterà le sale. E' su di noi che si fa conto per recuperare l'investimento cospicuo che è stato fatto per ricostruire la Sistina in uno studio". Replica il regista, ospite in serata di Fabio Fazio a Che tempo che fa. "Sul mio lavoro c'è libertà di opinione, chiunque può dire qualsiasi cosa, ma io non commento. Dopo averlo visto possono boicottare".

Un linguaggio forte, quello ospitato dalle pagine del quotidiano dei vescovi. "Alla disinvoltura con la quale i media trattano i temi religiosi ormai ci siamo abituati - si dice ancora nella lettera di Izzo - il fatto nuovo di questi gironi è invece come alcuni opinionisti cattolici trattano il film Habemus Papam... non fidiamoci dei critici cattolici, anche se preti, che lo assolvono (con una ben curiosa giustificazione: Moretti poteva essere molto più cattivo)". E dunque, prosegue la missiva, "se vogliamo respirare l'atmosfera del Conclave andiamoci direttamente alla Sistina: per i giorni della beatificazione i Musei Vaticani hanno prolungato l'orario di apertura e dimezzato il costo dei biglietti. Perchè dobbiamo finanziare chi offende la nostra religione?". Conclusione del ragionamento: il Papa "non si tocca: è il Vicario di Cristo, la Roccia su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa. Del film non abbiamo bisogno, noi il Papa ce lo abbiamo per davvero".

Tra le reazioni negative già espresse dal mondo cattolico su Habemus Papam, va segnalata quella di monsignor Roberto Busti, responsabile delle sale parrocchiali, che ha definito il film "una ruffianata". Radio Vaticana, invece, ha promosso il film: "Nessuna ironia, nessun macchiettismo. Tutto molto umano".

In attesa di vedere se ci saranno ulteriori reazioni, c'è da dire che la pellicola - distribuita dalla 01 di Rai Cinema in 500 sale - venerdì 15, al suo debutto nei cinema, ha incassato circa 250 mila euro. Primo incasso della giornata.

ps: Moretti infastiditissimo da Fazio ieri, che raccontava tutto il film per filo e per segno. Gli ha dato del "mito" e Nanni gli ha risposto "tanto lo dici a tutti". :lol:
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 18/4/2011, 12:19




CITAZIONE (marenarobros @ 18/4/2011, 13:06) 
tutto il film per filo e per segno. Gli ha dato del "mito" e Nanni gli ha risposto "tanto lo dici a tutti". :lol:

questa me la sono persa.però ho visto quando alla fine ha sbuffato dicendo "vabè ma così l'abbiamo raccontato tutto"...
 
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view post Posted on 19/4/2011, 08:13
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CITAZIONE (Mr.Noodles @ 18/4/2011, 13:19) 
CITAZIONE (marenarobros @ 18/4/2011, 13:06) 
tutto il film per filo e per segno. Gli ha dato del "mito" e Nanni gli ha risposto "tanto lo dici a tutti". :lol:

questa me la sono persa.però ho visto quando alla fine ha sbuffato dicendo "vabè ma così l'abbiamo raccontato tutto"...

Infatti il finale ha preferito raccontarlo lui, direttamente. E quando Fazio ha parlato di finale aperto, Moretti ha detto "non si possono avere i finali che si aspettano".
 
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view post Posted on 19/4/2011, 09:32
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MILANO - I pappagalli animati battono il Papa dubbioso di Moretti. La classifica degli incassi dice che il cartoon in 3D Rio di Carlos Saldanha, ambientato a Rio de Janeiro, è il più visto del weekend con 1 milione 674 mila euro in 626 sale. Habemus Papam, il film di Nanni Moretti, uscito venerdì e che sarà in concorso al Festival di Cannes, si piazza al secondo posto, sfiorando 1 milione 300 mila euro in 447 sale e con una media per sala superiore a Rio (2.905 euro contro 2.675). Per il film di Moretti è un ottimo risultato, visto che il successo di Rio era largamente prevedibile (negli Usa è primo con 40 milioni di dollari di incasso).

Intanto dal mondo cattolico si levano ancora voci di dissenso (spesso preventivo) contro la pellicola. Se domenica su Avvenire il vaticanista Salvatore Izzo aveva invitato a boicottare il film («Il Papa non si tocca: è il vicario di Cristo, la roccia su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa. Per questo bocciamo al botteghino Habemus Papam di Nanni Moretti!»), ieri ci ha pensato Daniele Venturi, presidente dell'Associazione nazionale Papaboys, a parlare di «stupida pellicola»: «Non potevamo aspettarci opere d'arte da Nanni Moretti, e questo è chiaro. Ma doversi trovare a vedere un filmetto di seconda categoria che sa di cine-uovo (per i cine-panettoni c'è il periodo natalizio) proprio non ce lo aspettavamo. Non c'è niente in questo film, zero via zero, un niente nascosto dietro ad un tentativo di fare "cassetta" sfruttando le imminenti festività della santa Pasqua ed a scapito dell'intelligenza e della sensibilità. 2.000 anni di storia non si piegano neanche di mezzo millimetro di fronte ad un tentativo esasperato che puzza di illuminismo francese, di allagare una stanza, quella della sensibilità e del buon gusto, con acqua stagnante, con una storiella neanche tanto originale, di un pontefice in piena crisi di personalità che abbandona il suo posto». Alla faccia di chi ha parlato di «idea geniale» (e in effetti così pareva, visto che film su questo tema non ne girano molti).

Chi dissente e chi denuncia: offesa all'onore o al prestigio del Papa. È questo l'oggetto della denuncia presentata alla Questura di Bari dal sito cattolico tradizionalista Pontifex contro Moretti. Chi più ne ha, più ne metta: il sito ha sporto denuncia anche contro il produttore Domenico Procacci, la co-produttrice Rai «nella persona del suo presidente», nonché contro il conduttore Fabio Fazio che ha ospitato Moretti «senza contraddittorio, abusando del servizio pubblico».

Intanto, come in una scena di Habemus Papam in cui lo psicoanalista Moretti svela ai cardinali che i bookmaker avevano dato le quote per l'elezione a Papa, gli allibratori esteri per il Festival di Cannes puntano più su Sorrentino che Moretti: danno a 13,00 il trionfo di This must be the place del regista napoletano, mentre Habemus Papam rimane in fondo al tabellone, a quota 34,00. (Nel film i bookmaker avevano sbagliato le loro previsioni).
 
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view post Posted on 21/4/2011, 08:33
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Visto ieri. Ci devo pensare.

Recensione di Guzzano e a seguire solito articolo sulle polemicucce del clero.

CITAZIONE
Morto un papa non se ne può fare un altro se l'eletto è un uomo fragile che si sente inadeguato non solo al soglio di Pietro, ma al confronto con gli altri e con se stesso. Ovvero è un essere umano. Totalmente umano. Morto un Papa non se ne può fare un altro, neppure se ad assisterlo viene chiamato lo psicanalista <più bravo di tutti>; perché siamo in un film di Nanni Moretti e Lui (Nanni, non il papa) emana dubbi da ogni ruolo in commedia e i ruoli sono tutti un po' suoi, e sia fatta la Sua volontà: piccole/grandi nevrosi condivise anche da chi sostiene di detestarlo, inquietudini puntigliose in cerca di un paradiso – possibilmente poco affollato – in cui perpetuarle all'infinito.
Mentre il terapeuta rimane in Vaticano a insegnare con foga la pallavolo ai cardinali (la Chiesa non ha gradito), il paziente d'alto rango viene trasferito alle cure della sua ex moglie. E sia reso merito al work in progress su se stessa dell'ormai perfetta Margherita Buy: in cattedra dall'altro lato del lettino, affibbiando ogni trauma adulto a <deficit di accudimento infantile>, dopo aver scalato ogni gradino della cine-nevrosi.
Moretti ha già diretto un religioso in crisi (se stesso) in La messa è finita. E ha interpretato uno psicologo in La stanza del figlio. Ma queste affermazioni, sentite un po' ovunque da quando la trama di Habemus Papam è stata rivelata, sono banalità incomplete: Moretti ha sempre indossato la psicologia e la veste da buon samaritano frustrato. Sempre, da quando fa cinema.
All'inizio ha praticato una strepitosa autocoscienza egocentrica che pretendeva – in senso buono, anzi divertente – di essere politica: flagellarsi di parole per non doversi confessare incapace di agire. In Sogni d'oro, Freud è persino protagonista di una parodia della propria vita. Il padre che perde il primogenito in un incidente subacqueo e non riesce a impedire che il dolore travasi in famiglia e con i pazienti, giunge tre anni dopo la galoppata notturna di Aprile in cui Moretti celebra la nascita del figlio Pietro (Prodi era solo un pretesto). Come non cogliervi un timore rivolto al futuro, la sorpresa di una nuova ossessione in colui che in Bianca era incapace di relazionarsi persino con le piante, ma già dichiarava: <e' triste morire senza figli>?
E non è forse la parte 'sociale' de Il caimano (quella non da tinello) uno slancio di psico/indignazione capace di mettere il naso curioso non solo negli affari, ma in pensieri, parole, opere e omissioni del Cavaliere? Anche al netto delle profezie – non impossibili, ma descritte con un'esattezza che raggela – sull'odierno assedio a un tribunale.
Dopo aver tanto scandagliato se stesso, tormentato gli amici, sbertucciato i critici, inseguito Jennifer Beals, seppellito il Pci (La cosa), infranta e poi resuscitata la famiglia, setacciata Roma, affogato lo sport (Palombella rossa) scampata la malattia (Caro Diario), esorcizzati il lutto e Berlusconi, a Moretti non restava che psicanalizzare la divinità. Non è credente, ma gli sono simpatici i preti. Ecco dunque un papa quasi laico. Alzando lo sguardo, Nanni e i suoi co-sceneggiatori (Francesco Piccolo e Federica Pontremoli) hanno di certo colto la serena non-necessità di alzare anche il tiro: si trattava di plasmare ancora una volta una depressione intelligente, un libero turbamento. Spiazzanti, ma non radicali. Fragili nella delicata sostanza, ma solidi nella forma: quella affidata allo splendido 85enne Michel Piccoli che ha negli occhi, nel passo e nelle rughe, la musicalità del mimo: madre pianista (francese), padre violinista (italiano), 225 film girati, giusta reincarnazione di Tati al prossimo festival di Cannes, dove Habemus Papam sarà in concorso.
E' un film che non si pone il sacro problema a monte: se un dio sia in ascolto, o in agguato. Perché ad affannare (molto) e a consolare (poco) il nostro percorso, sono le quotidianità e le idiosincrasie. E lo Spirito Santo, forse è solo una mano amica che muove le tende per simulare la presenza di qualcuno che non c'è, come qui fa una Guardia Svizzera per ingannare i cardinali mentre il papa in fuga incontra la vita per le vie di Roma.
Dal funerale iniziale, che è quello di Giovanni Paolo II, approdiamo a una rappresentazione de Il gabbiano di Cechov che chiude – anche fisicamente – il protagonista in una gabbia che potrà spezzare solo compiendo il gran rifiuto che Dante attribuisce a Celestino V. Per viltade? Per evitare la vertigine di affacciarsi da quel balcone benedetto che viene inquadrato con maledetta angoscia e significa il tuffo negli altri che nessun personaggio morettiano vuole o è in grado di fare.
Habemus Papam finisce con la presa di coscienza di un fallimento, come era quello di don Giulio in La messa è finita. Se questo sia un messaggio di impotenza, o un'autocoscienza matura e finalmente benefica, è il mistero di una fede non svelata che rimane – quanto mai prima in Moretti – affidato alla percezione di spettatori che è lecito temere più curiosi che numerosi. Perché le consuete gag esistenziali questa volta si perdono nella foschia emotiva, o sono affidate a caratteri macchietta come gli sciocchi cronisti televisivi. Rimarranno delusi coloro che speravano che il sempre meno autarchico Nanni facesse il diavolo a quattro in Vaticano. Quelli che, dalla poltrona del cinema, gli urleranno invano: <di' qualcosa di sinistro! Di' qualcosa di sinistro!!>.

(da DOMENICA de IL SOLE 24 ORE del 17 aprile)

CITAZIONE
«Strumento di Satana», «mezza tacca», «vigliacco» e «malato di mente». Se la gerarchia vaticana ancora si astiene dai giudizi sul nuovo film di Nanni Moretti 'Habemus Papam', non tutto il clero ha mantenuto il silenzio.

Il più duro di tutti è Antonio Vacca, vescovo emerito di Alghero. Per lui il regista di "Ecce Bombo" sarebbe addirittura un «un mezzo al servizio di Satana per allontanare l'uomo da Dio», e invita i suoi colleghi porporati a essere «maggiormente forti e dire la loro, anche se esiste il rischio di amplificare certe visioni ignobili».

Moretti è «una mezza tacca» e «avrebbe bisogno lui di uno psicologo», accusa monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, già noto per aver affermato che «l'omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia perché si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura».

A dare più noia alle eccellenze della Chiesa Romana è soprattutto l'idea che il Papa sia psicanalizzato. «Siamo al delirio» commenta monsignor Gerardo Pierro, arcivescovo emerito di Salerno, se si pretende di «analizzare il Papa alla luce della visioni psicoanalitiche». Pierro va anche oltre, e dice che se fosse uscito un film del genere in un paese musulmano «gli islamici forse avrebbero incendiato i cinema o tentato di uccidere per blasfemia il regista. Credo che molti oggi approfittino della tradizionale mitezza dei cattolici, che spesso viene presa per dabbenaggine o rassegnazione».

Non ha mancato di dire la sua neanche monsignor Arduino Bertoldo, il vescovo emerito di Foligno che definì «una ragazzata» le feste di Silvio Berlusconi e «contro natura» Nichi Vendola, che avrebbe «la stessa utilità teologica del Diavolo». Ora sostiene che «anche un pazzo o un cretino, se parla male della Chiesa, riesce ad ottenere vendite e consensi» e che «questo film sia ancora più subdolo, perché confonde e manda in confusione i cattolici e pensa che la Chiesa sia oggi che nel passato sia stata guidata da gente senza fede o poco sana di mente».

C'è da dire che tutti i monsignori affermano di non aver visto la pellicola, e di non volerla vedere. Ma anche tra i laici non va molto meglio. Se dalle colonne di 'Avvenire' il vaticanista dell'Agi, Salvatore Izzo, ha chiesto ai cattolici di boicottare e «bocciare al botteghino» il film di Moretti, sempre su Pontifex lo psichiatra Alessandro Meluzzi afferma che «esiste una cultura diffusa che secolarizzata, cerca di offendere e umiliare i valori dei cattolici e Moretti ne fa parte» e che il regista «mi sembra sia permanentemente in crisi e cura da uno psicanalista e dunque proietta negativamente questa situazione personale nel resto del mondo. Siccome lui é mentalmente nel fango, per non dire altro, pensa che tutto il resto del mondo sia fango».

 
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Mr.Noodles
view post Posted on 21/4/2011, 23:06




insomma a parte Arc chi l'ha visto? io alzo la mano e mi è pure piaciuto parecchio. sicuramente tra i migliori visti finora (a dire la verità per ora un'annata abbastanza media-mediocre). e stasera nello stesso cinema ho rivisto "Roma città aperta" :wub:

FRANCESCOOOOOO
(qui ci voleva il video di jugger, fatto nello storico raduno napoletano image)
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 22/4/2011, 13:10




sono d'accordo con chi ha parlato di "Habemus Papam" come opera dall'anima sdoppiata, che vive proprio nella sua contraddizione e che trova in Michel Piccoli un perfetto e umanissimo interprete.
è l'ennesimo film di Moretti sullo stato di "crisi", attraverso quello che dovrebbe essere un personaggio fuori dall'ordinario, cioè il Papa. Melville è infatti stato prescelto da Dio (o da un caso fortuito) tra tanti cardinali che temevano di diventare pontefici: il deficit di accudimento, come lo chiama la Buy, o tanta insoddisfazione repressa, emerge all'improvviso mettendolo in uno stato di depressione. all'arrivo dello psicanalista il film si spezza in due: da una parte il laico Moretti che conduce i cardinali come bambini; i momenti migliori sono quelli stranianti tipici dell'autore romano, che sfodera alcune battute stupende tra cui quella in cui dice "eh me lo dicono tutti! anche mia moglie me lo diceva: tu sei il più bravo di tutti! infatti non reggeva il confronto e mi ha lasciato", che sembra un po' il prosieguo della battuta egocentrica di "Ecce Bombo" ("Perchè piangi? perchè sono un grande artista?") :P ma anche la partita a scopone, quando ubriaca di discussioni i cardinali, oppure la divisione in continenti per il torneo di pallavolo, e ancora l'entrata a mo' di commando dei cardinali a teatro, possiedono tutti i tic del Moretti che conta; dall'altra lato troviamo Melville alla scoperta del mondo e soprattutto a confronto, grazie al teatro di Cechov, di se stesso e dei limiti umani. "Habemus Papam" è un film profondamente amaro, proprio perchè alla fine un Papa non c'è: Melville anima gentile e sincera preferisce lasciare tanto potere a chi è capace non di sopportarlo ma di gestirlo.

un'opera davvero buona che però mostra anche un Moretti meno attento alla regia e che forse avrebbe potuto insistere di più sul dialogo a distanza tra il suo personaggio (che, come ha fatto notare sat, è quello che rimane in Vaticano) e quello di Melville: mi sarebbe piaciuto dopo la sequenza finale vedere proprio lo psicanalista che osserva da lontano il Papa.
in soldoni, Nanni mostra però di avere molto da dire e che quando decide a parlare non lo fa in maniera banale.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 27/4/2011, 06:49




Alla fin fine concordo con Noodles (anche se per me l'annata non è malaccio, per ora, e devono ancora uscire Malick e Von Trier). Comunque, posto la rece del fumettista Recchioni, che ok non è un "tecnico", ma stranamente trovo più interessanti le sue opinioni da "spettatori" che non quelle dei "tecnici" (vabbe' che se dobbiamo affidarci a voi-sapete-chi stiamo freschi): http://prontoallaresa.blogspot.com/2011/04...l-vaticano.html

CITAZIONE
Glauco, nel film di Boris, dice che la prima regola per scrivere un cinepattone è prendere i personaggi negativi, e farli diventare personaggi positivi.
E questa cosa mi ha aiutato a capire l'ultimo film di Nanni Moretti che, altrimenti, mi sarebbe rimasto del tutto oscuro.

Habemus Papam è un cinepanettone per la gente con i maglioncini di lana e con le camicie sotto, gli occhiali appesi al collo e le pashmine da uomo, sopra le giacche.
Un cinepanettone per il PD, insomma.
E visto in questa chiave, tutto si spiega.
Si spiega che i più alti cardinali del Vaticano, gente che è arrivata a gestire il potere a livelli altissimi, vengano rappresentati come un gruppo di vecchietti simpatici e picchiatelli.
Si spiega perché il conclave sia un momento in cui, i suddetti picchiatelli, votino in serenità e seguendo solo la loro spiritualità, tutti desiderosi di non diventare loro il Papa.
Si spiega perché venga eletto come Papa un outsider totale senza che ci venga data motivazione alcuna di questa scelta subitanea.
Si spiega perché si sia scelto di ricalcare la caratterizzazione del Papa su quella di un personaggio ben noto al pubblico televisivo: Giovanni Rana.
Si spiegano i personaggi macchietta (fantastico il giornalista Rai e strepitosi i due psicologi, di cui uno magistralmente interpretato da Nanni Moretti stesso).
Si spiega la reiterazione dei tormentoni tanto cari a quel mattatore comico di Nanni Moretti (il momento della partita, per esempio, oppure l'immancabile scena musicale).

Purtroppo, come tutti i cinepanettoni, Habemus Papam ha i difetti tipici di questo genere di produzioni:
una predominante vena populista alla volemose bene, una satira all'acqua di rose, personaggi tagliati con l'accetta, un andamento distrofico della narrazione, una trama principale superficiale e mal gestita che sembra utile solo come scusa per incollare, l'una con le altre, le varie scenette comiche e un finale che la butta in caciara che tanto cosa importa? Il pubblico pagante parte talmente ben disposto che non lo noterà nemmeno (e qui mi torna in mente Boris e la sua Locura).
Comunque sia, e nonostante tutti questi difetti, il film è un passo da gigante in avanti per i cinepanettoni. E un salto nel baratro per Moretti.


TRADUZIONE PER I SOTTOTITOLATI DEL BLOG;
è il più brutto film di Moretti. Aprile compreso.

Comunque, io le polemiche non le capisco: il film è chiaramente non anticlericale (anche perché, diciamocelo, se lo fosse stato, si sarebbe scaduti nelle banalità).
 
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view post Posted on 28/4/2011, 13:00
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Cinefilo Ad Honorem

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Un'altra stroncatura, che onestamente a leggerla tenevo il conto: 1-0 per Nanni, 2-0 per Nanni, 3-0 per Nanni, ecc. ecc. ^_^

HABEMUS PAPAM (film) di e con Nanni Moretti, Italia 2011
"Verosimiglianza", si legge nei dizionari, è la caratteristica di ciò che è simile o conforme al vero. In tribunale, il giudice è tenuto a valutare la verosimiglianza dei fatti riportati da un testimone. Se stiamo leggendo il giornale, è giusto sorvegliare che l'articolo riporti fatti veri e non inventati o distorti, e ciò si fa usando anche il criterio della verosimiglianza.
Al cinema è tutta un'altra cosa perché nessun film, salvo quelli che se lo propongono volontariamente, è tenuto a raccontare il vero. Anzi, la narrazione è di per sé arbitraria e in larga misura "deve" riflettere il punto di vista personalissimo degli autori. Altrimenti, non sarebbe arte.
Eppure, esiste a mio avviso un concetto di verosimiglianza anche al cinema, se pur di tipo diverso. E' quello che ti fa accettare i fatti narrati, anche se dichiaratamente inventati, senza obiezioni, senza farti esclamare: "che stupidaggini!". Certe volte i fatti sono talmente assurdi che, fuori della sala cinematografica, li bolleresti immediatamente come follie o fandonie; ma nel buio di un cinema tutto cambia. E così generano stupore, ma si fanno accettare per come sono, le cose più sbalorditive: per esempio l'impossibilità degli ospiti di varcare la soglia di casa nel Fascino discreto della borghesia di Luis Bunuel. Il collante che li sorregge non è sempre lo stesso: può essere l'effetto poetico, ad esempio in Otto e mezzo di Fellini, o un certo richiamo a simboli condivisi, o tanto altro. L'importante è che un collante ci sia, e funzioni.
In Habemus Papam questo collante non c'è. Le stranezze non risultano "verosimili", nel senso che ho detto. Cardinali che giocano a pallavolo, papi che fanno i mistery clients nei grandi magazzini, psicanalisti in conclave... non voglio negare a un regista imaginifico la facoltà di metterceli in scena; dico però che a Nanni Moretti manca il fiato e nulla di ciò che vediamo, francamente, appare credibile.
La storia è semplice: un novello Celestino Quinto, interpretato da un ottimo Michel Piccoli, una volta eletto al soglio di Pietro va in tilt e rifiuta di affacciarsi al balcone. Panico generale. Viene assoldato uno psicanalista (Nanni Moretti stesso), ma il papa fugge e girovaga per Roma, soprattutto in àmbito teatrale, fra le prove di una pièce cechoviana. Fino al ritorno in Vaticano e al finale annunciato.
Le scene più belle del film sono quelle iniziali, quando i cardinali in conclave, anziché (come ci si attenderebbe) ambire alla nomina, pregano tutti in silenzio di non essere eletti. "Non me, ti prego!" sussurrano a Dio i poveruomini, tutti - anche i più "papabili" - schiacciati dal senso di inadeguatezza. E i sussurri, nella finzione cinematografica, si assommano, si avvitano fra loro fino a diventare un coro di grida disperate. Qui Moretti dà prova di una vis critica che non è solo caustica e distruttiva, come spesso gli accade, ma per una volta ricca di pietas e di umanità. Frutto forse di personale ammirazione per il Papa santo? Le scene iniziali del film, scene vere del funerale di Woytila, sembrano suggerirlo, ma non possiamo esserne sicuri.
Poi però sulla scena irrompe lo psicanalista Moretti con la sua fastidiosa sicumera, non recitata ma proprio sua personale, con quella parlata supponente, da primo della classe, che gli viene tanto bene perché non deve costargli alcuna fatica. E tutto cambia: in men che non si dica il tono scivola dal solenne al ridicolo e tutti i personaggi regrediscono al ruolo di minuscole pedine dalle mosse prevedibilissime, in mano al regista deus ex machina. Le prudenze, i silenzi, le diplomazie vaticane sono messe alla berlina, ridotti a spunti di greve comicità: cosa fin troppo facile dalla prospettiva nichilista del nostro. E in barba ai divieti e alle costrizioni del luogo, Moretti diventa leader del collegio cardinalizio, spingendo questi alti prelati - scoperti nel loro lato indifeso e vulnerabile - a combinarne delle belle, compreso un torneo di pallavolo nell'austero cortile di San Pietro. Altro che ispirazione divina, dietro il Conclave. Moretti ce lo spiega: c'è solo un gruppo di poveri cristi incapaci di vivere e di capire, di godersi il dono della vita e di agire da uomini.
Un po' superficiale, direi. Avrà letto, il buon Moretti, qualcosa del Papa nuovo, del teologo Joseph Ratzinger? Si sarà reso conto della profondità di pensiero che soccorre certi personaggi? Ne dubito, così come dubito che Moretti sia il miglior giudice di riti antichi come quelli della Chiesa, di simboli affondati nell'essenza stessa dell'uomo, o se si vuole nella sua divinità, di gesti forse miseri se confrontati con l'eterno, ma che l'eterno intendono richiamare. No, Moretti non c'entra nulla, e il suo film ne è la miglior dimostrazione.
E sia detto per inciso, questo primino della classe (che peraltro si rende conto di esserlo e sembra addirittura un po' soffrirne, ma solo a tratti) si pappa in un boccone anche la psicanalisi, mettendone in ridicolo diagnosi vuote e terapia inconcludente. Solo lui conta davvero; Dio e l'umanità intera, con le loro debolezze, sono carne di porco nel macinino, meri ingredienti della magistrale sachertorte di Moretti.
Spunti suggestivi certo non mancano, come ad esempio il parallelismo fra rito religioso e recita teatrale: un filone che meriterebbe approfondimenti (e che nuovamente richiama il Woytila giovane, che fu attore in teatro). Ma nel complesso la prova non appare proprio riuscita e quando una prova non riesce tante cose vanno storte. Perfino il montaggio è molto confuso: ci sono scene non collegate fra loro (l'incontro fra il segretario di stato e il neoeletto papa ai Fori imperiali non è annunciato e si fa fatica a capire che si devono esser dati appuntamento; i cardinali che irrompono in teatro durante la rappresentazione e iniziano ad applaudire al Papa, che è in incognito in un palco: perché tutto il pubblico lo applaude? chi li ha avvertiti?, E perché il pazzo che recita Cechov e viene internato lo ritroviamo poco dopo sul palcoscenico ed è un attore vero? ecc. ecc.).
Alla fine del film rimane la grande interpretazione di Michel Piccoli e la forte impressione per quel finale con il balcone e la finestra vuota, le tende che si agitano al vento e, dietro, soltanto il buio. Un'immagine molto inquietante e direi da manuale di regia, ma troppo poco per dar vita e senso a un film che, per l'idea di partenza, poteva essere molto di più, ma avrebbe avuto bisogno di altri autori, di un altro regista.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 1/5/2011, 17:59




ieri hanno fatto uno speciale di IN ONDA con Telese e la Costamagna: ospite in studio Nanni Moretti! a seguire hanno trasmesso "La messa è finita" (che ho registrato). contemporaneamente su rai tre c'era Fazio a casa di Camilleri: quando le trasmissioni si accavallano...! :P
 
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Arcadia1983
view post Posted on 19/5/2011, 18:33




Rivisto: un amico mi ha chiesto di accompagnarlo. Rinnovo le belle parole che ho avuto dopo la prima visione.
 
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60 replies since 20/5/2009, 12:27   613 views
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