CITAZIONE (marenarobros @ 19/11/2008, 09:22)
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Certo, sempre meglio dei cinepanettoni, ma questo è scontato...
Beh, in Italia invece no. Nessuno si avventura in un'analisi del fenomeno?
Il successo di Boldi su Bond ha "sorpreso" anche me. Io i due film non li ho visti, e credo non lo farò comunque: Boldi potrei vederlo a casa, da solo, perché io i cinepanettoni li guardo a volte, non me ne vergogno, in fondo non si sta mica rubando o stuprando una donna - tanto manco mi piacciono, e potrei guardarlo per la Bush e la Mannino, che m'arrapa un casino con quel suo accento siculo - lo so, sono strano e malato -, e lo stesso dicasi per Bond, il cui
Casino Royale a me non è proprio piaciuto. Potrei guardarlo per le gnocche, ecco. Ieri su Repubblica c'era un trafiletto di Antonio Dipollina, dal titolo
Se il trash batte il pop che riporto:
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I conti si fanno alla fine, ma nel weekend al cinema Massimo Boldi ha surclassato d'incassi James Bond. "La fidanzata di papà" con Simona Ventura e una combriccola di comici e bonazze ha portato a casa un milione di euro in più del rivale. James Bold (con licenza di pernacchia) non tradisce. Soprattutto perpetua la voglia affannosa del pubblico per prodotti di questo genere, senza più collocazioni temporali. Tanto che si è costretti a inventarsi definizioni come "Il cinepanettone anticipato", visto che una volta c'era in cinepanettone a Natale e almeno si capiva: adesso a Natale manca più di un mese e nessuno ha ancora trovato un prodotto tipico di questi giorni per marchiare il film (ci sarebbero i cachi, ma forse non è il caso). Il trash che batte il pop, il pubblico che si riversa nelle sale per gli equivoci gioiosi di Boldi, così come ieri sera si è assiepato davanti alla tv per il palpitante sottofinale dell'Isola dei Famosi: e sabato si è tenuta stretta Maria De Filippi decidendo che le pretese di Pippo Baudo su un nuovo programma di classe ed eleganza erano davvero eccessive. La consolazione va cercata con il lume della ragione: per esempio nello scorso weekend il Bond di Daniel Craig aveva incassato di più rispetto all'esordio di Boldi. Ma ad annusare l'aria che tira il commento obbligato è quello boldiano: bestia, che dolore.
Ora, a parte la solita spocchia intellettualoide tipica degli "intellettuali" e del popolino di sinistra, quelli per intendersi che credono che leggere
I Fratelli Karamazov o guardare Bergman e Antonioni li faccia diventare ipso facto geni (quando in realtà i veri geni sono Dostoevskij, Bergman e Antonioni: io 'ste cose, leggere il russo, guardare i film dello svede e dell'italiano le ho fatte, ma non mi sento mica superiore a chi non lo fa, anzi), e ci chiediamo poi perché Berlusconi vince le elezioni: cari miei, Berlusca vince le elezioni non solo perché ha le televisioni - eppure io guardo Mediaset quando non guardo Sky, e odio Berlusconi e voto a sinistra, questo come lo spiegate? -, non solo perché i dirigenti della sinistra sono una banda di idioti - pubblicità
-, ma anche perché fin quando si avrà questo atteggiamento autenticamente fascista (perché il fascismo, parafrasando Adorno riguardo Auschwitz, inizia laddove si dice: "tu sei un cretino perché guardi Maria De Filippi, i film di Boldi e De Sica e ascolti Gigi D'Alessio" e sia chiaro, io parlo di un fascismo filosofico, non politico, alla Mussolini, Videla, Salazar, Franco), Berlusconi avrà campo libero. Fine della digressione. Dicevo: a parte la spocchia (condivisa del resto da parecchi giornalisti del quotidiano per cui Dipollina scrive, come Maltese, la Aspesi e Augias - una delle firme più stupide della storia del giornalismo mondiale), Dipollina ha quasi colto nel segno: io credo che la gente vada a vedere più Boldi che Bond non tanto perché le persone che guardano questi prodotti sono ignoranti, stupide e così via (e chi lo stabilisce?), ma semplicemente perché forse trovano più interessante guardare Boldi che Bond. Poi, certo, è vero che il cast del film di Boldi è formato per lo più da personaggi televisivi, per cui si crea una sorta di "corto circuito" in cui il cinema e la televisione si sovrappongono senza possibilità di distinzione, e dunque la gente è portata a vedere volti "familiari" che sconosciuti. Io, comunque, mi atterrei più a giudicare i film piuttosto che a giudicare le persone che guardano i film: del resto, non è detto che chi va a vedere Bond sia per forza di cose Claude Levi-Strauss o Jean-Paul Sartre. Ah, e l'idea di Baudo che fa un programma di classe ed eleganza è una contraddizione in termini, perché anche i programmi di Baudo sono spazzatura, nonostante l'assenza di urla, casi umani e cose del genere: Baudo ormai ricicla se stesso e i suoi programmi. E anche questo è trash. Scusate la condusione nell'esposizione, ma ho scritto le idee così come mi venivano.