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Gomorra trionfa agli EFA
07/12/2008 - En plein per Garrone, 10 anni dopo La vita è bella: "Anche Benigni fu Grand Prix a Cannes, ora speriamo negli Oscar"
“Il cinema è un’arte collettiva”. Così Matteo Garrone, premio miglior regista, celebra l’en plein di Gomorra, miglior film ai 21esimi European Film Awards, invitando sul palco tutti gli artefici di una serata indimenticabile a Copenhagen: il produttore Domenico Procacci, il miglior attore Toni Servillo, i migliori sceneggiatori (con lui e Saviano) Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio e Massimo Gaudioso, e il premio Carlo di Palma per la migliore fotografia, Marco Onorato. 5 nominations tutte concretizzate, con il premio a Toni Servillo in co-abitazione con Il Divo di Paolo Sorrentino, il grande deluso della serata, con 5 candidature e il solo premio per l’interprete.
Gomorra conferma a Copenhagen la sua marcia inarrestabile, e centra il premio al miglior film e al miglior regista che per l’Italia mancava da 10 anni, ovvero dalla vittoria di Roberto Benigni nel 1998 con La vita è bella: “Come noi, Benigni aveva vinto anche il Grand Prix a Cannes – ricorda Garrone – speriamo sia di buon auspicio per gli Oscar”, dove La vita è bella vinse tre statuette per il film, l’attore protagonista e la colonna sonora.
Di fronte alla stampa internazionale, il regista sottolinea: “Sono stato vicino ai personaggi di Gomorra, ma senza giudicare. Mi piace mostrare, senza dire al pubblico ciò che deve pensare: il cinema è fatto di immagini, non di giudizi”.
Viceversa, Toni Servillo, subito ripartito per San Pietroburgo, dove stasera debutta con La trilogia della villeggiatura di Goldoni, non fa preferenze tra il lavoro con Garrone e quello con Sorrentino: “Ho scelto di interpretare Gomorra e Il Divo per un’affinità artistica e culturale con i due registi: hanno il mio stesso modo di pensare. Ho avuto la fortuna di interpretare due opere che si occupano della complessità del reale, in particolare quella italiana, con un linguaggio molto originale”.
Candidato italiano nella corsa al miglior film straniero degli Academy Awards, dove potrà concorrere per tutte le statuette grazie a un’uscita nelle sale americane il 19 dicembre, una nomination agli Spirit Awards, il premio del cinema indie Usa, applaudito a scena aperta dopo la proiezione per il pubblico danese, Gomorra “conferma di comunicare emozioni forti – dice Garrone – su una realtà, quella della camorra, densa di contraddizioni, un meccanismo senza fine in cui si viene coinvolti senza esserne consapevoli: è una guerra, come racconta il film e ancor prima il libro di Saviano”. Se il successo italiano e internazionale di Gomorra “ha messo all’ordine del giorno il tema camorra, ora sta però ai politici prendere i provvedimenti necessari”, prosegue Garrone, e conclude: “Oramai Gomorra va da sé, io sono un regista, e voglio rimettermi al lavoro al più presto”.
Federico Pontiggia