Soggetto e sceneggiatura: il soggetto è sicuramente uno dei punti di forza del film che però, vista la sua ricchezza e complessità, può anche tramutarsi in un’arma a doppio taglio. Esattamente come nel primo episodio non si può non rimanere affascinati e catturati dall’enigmatico universo messo in scena dalla pellicola: i due mondi paralleli, gli inquietanti little people, la setta, il capo carismatico… tutti elementi che intrigano e fanno sì che lo spettatore voglia sempre saperne di più. L’altra faccia della medaglia però è che la storia raccontata rischia di essere così complessa e stratificata da risultare confusa e intricata. E la sensazione, ancora una volta, è che tanta complessità stia davvero stretta in un film di così poche pagine (o più semplicemente il soggetto, per quanto bello, è davvero poco adatto a una trasposizione su schermo). I personaggi agiscono, si muovono, ma è come se sembrassero in balia degli eventi e la sensazione dello spettatore è di assistere a una serie di rivelazioni/vicende che arricchiscono/complicano la trama principale senza però darne mai una visione completa. Tutto rimane ancora troppo sfocato (nonostante le diverse rivelazione di questo episodio) e non si riesce a cogliere il senso complessivo dell’opera. I personaggi stessi a volte sembrano comportarsi in maniera inspiegabile: Amanda che arriva addirittura a compiere quel gesto nel finale shock, oppure Tyler che improvvisamente decide di scoprire la verità sulla sua famiglia e suo padre. Sicuramente tutto questo è dettato dall’esigenza di dover far rientrare tanto materiale in un film di poche pagine ma a farne le spese è la profondità dei personaggi, la cui caratterizzazione risulta troppo spartana e affrettata. Complessivamente però anche questo secondo episodio intrattiene e la vicenda è ancora più affascinante e perturbante (alcuni aspetti li ho trovati quasi grotteschi, come ad esempio i momenti di “rigidità” del capo della setta con le varie adepte che decidono di “approfittarne”
).
Regia: la scelta dei Watchowski rimane azzeccata anche per questo secondo capitolo. Anche se il film ha i suoi difetti, ho visto una certa cura e attenzione nei movimenti di macchina che donano un certo “carattere” a tutta la pellicola.
Cast: buono come il primo capitolo. Qui la Paquin ha un ruolo molto più centrale, mentre Meyers sembra più in disparte. Spacey un po’ sprecato.
Musiche: buono l’accompagnamento musicale, fatto esclusivamente di canzoni conosciute.
Voto complessivo: anche 1Q84 Parte II conserva pregi e difetti del primo episodio: una trama magnetica sì, ma anche troppo complesso in cui è difficile trovare un senso e una direzione (per ora), personaggi a volte poco approfonditi che sembrano in balia degli eventi, un ritmo serrato che nell’ultima parte riserva tante rivelazione e un finale “shock”. Affinchè tutti possano godersi a pieno il capito conclusivo (in cui mi aspetti fuochi d’artificio) consiglio anche io ad Agnese a non aspettare un anno per mandare in sala il film, anche perché i dettagli da dover ricordare cominciano ad essere molti.
64/100Edited by Hermetico - 4/3/2015, 21:40