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Posts written by Francis Delane

view post Posted: 6/11/2014, 22:02 The Good Extension - Recensioni
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Nuno non è mai mancato all'Halloween Contest, e anche quest'anno si presenta, adattando un racconto dell'immarcescibile Stephen King. Fa anche una buona scelta di regia (con lo specialista Mick Garris) e di cast (sempre grande Christopher Walken) e un bel lavoro di atmosfera. E tuttavia, bisogna ammettere che non si può non essere d'accordo con le critiche fino a questo momento espresse. A una prima parte che presenta un grande lavoro di atmosfera, e un bel dialogo fra il diavolo e l'uomo malato, non ne fa seguito una seconda che riesca a sviluppare queste premesse in modo avvincente e appassionante. Anzi, la sequenza delle sfortune che capitano al povero, incolpevole Tom, risulta raccapricciante e immotivata: certo, abbiamo capito l'odio dell'antipaticissimo Dave, ma un tale accanimento del diavolo non è professionale e non provoca nello spettatore certo inquietudine o paura, solo raccapriccio e incredulità. Un vero peccato, perché invece la prima parte, con il dialogo Elvid-Dave nel deserto, che citava il bellissimo Dante's Triangle di Merlino, prometteva invece ben altro, e perché lo stile resta sembra di grande livello. Probabilmente il film è stato rovinato dalla fretta di partecipare al Contest.

VOTO: 5. Mi dispiace dare questo voto, ma purtroppo non riesco a dare di più a un film che non mi ha causato alcuna emozione. Mi dispiace, perché Nuno di solito mi piace molto.
view post Posted: 6/11/2014, 17:53 San Marino Fanta Festival (Halloween Contest) 2014: A special place - Recensioni
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Mastruccio si era già avvicinato fuggevolmente all'horror con il finale a sorpresa di Mind the Gap, che nella sua efficacia spettacolare sembrava preannunciare questo debutto del produttore ufficiale nel genere. Ne preparava anche i toni, dichiarando a quale tipo di horror Mas voleva ispirarsi: quello di natura più psicologica, per certi aspetti più thriller che horror vero e proprio, senza alcun elemento fantastico e con una presenza moderata di sangue, solo nei punti necessari. L'occasione è stata infine fornita dall'incontro fra il produttore e il romanzo di Peter Straub (che, lo dico subito, mi manca), che ben si presta alle atmosfere e allo stile della vena "crudele" di Mastruccio, quella per intenderci che comprende due 'perle nere' come La variante di Luneburg e Ivan il terribile. In un certo senso, anzi, c'è da dire che questo film li mette assieme, unendo l'adolescenza travagliata e difficilissima del secondo con la malvagità razionale e quasi tranquilla del primo.

In sostanza, il film racconta l' "educazione sentimentale", per dirla con Flaubert, di un serial killer, per opera di una figura affascinante e inquietante di zio, cui Ewan McGregor dona una bonomia e una spontaneità che fanno a pugni (in senso buono, anche se a tratti risulta difficile immaginarselo) con le sue azioni efferate. Il film segue l'evolversi di questa malvagità interiore, mai spiegata e quindi apparentemente immotivata, dall'infanzia, con le prime torture sui gatti, fino alla fine dell'adolescenza (la scelta finale del college). E' proprio questa malvagità immotivata il punto forte del film, quello che provoca la maggior tensione nello spettatore. Non siamo in presenza di una famiglia disfunzionale (anche se si potrebbe pensare a una madre troppo apprensiva e a un padre superficiale, però sono solo accenni non confermati), né in situazioni di povertà e miseria, e nemmeno in presenza di difetti fisici o psicologici che provochino emarginazione in contesti come la scuola: per questo, di primo acchito, la malvagità senza fini e senza motivazioni di Keith colpisce lo spettatore come un pugno nello stomaco. Le scene con Miller (il povero Isaac Hempstead-Wright, che in puro stile Stark continua a farsi torturare), da questo punto di vista, sono agghiaccianti, anche grazie alle accurate descrizioni della sceneggiatura. Sono inoltre rese più spaventose dal fatto che non le vediamo per davvero, le scene di tortura (a parte quella sessuale, ma lì è di tipo diverso la tortura), esse ci vengono suggerite, così che la mente possa galoppare (in)disturbata.

Tuttavia, bisogna dire che esaurito il primo attimo di paura la sensazione che resta è effettivamente di un'incompiuta. Incredibile ma vero, a fine lettura si rimane con il desiderio di saperne di più, non si è affatto sazi degli orrori che si sono visti. Non è desiderio di una punizione del colpevole (c'è, ma ci abbiamo fatto il callo alla sua delusione), né negazione di ciò che si è detto sopra sulla malvagità immotivata. E' però la sensazione che di tutto questo si sia resa soltanto la superficie, che ci potesse ancora molto da lavorare in questa direzione. Ad es., i rari momenti di soprassalto morale di Keith, come la scena nella caffetteria, potevano essere allargati un po' di più, perché sono gli unici momenti in cui la sua discesa verso il male si muta da inclinazione caratteriale a vera e propria scelta morale, e non dico che siano per forza la cosa più interessante, ma certo potevano fornire delle buone occasioni. Oppure, mi sarebbe piaciuto osservare come Keith avrebbe reagito di fronte ad altre situazioni, magari altre vittime oltre al povero Miller. Sono comunque tutte cose che, sono consapevole, potrebbero essere più una critica al romanzo di Straub che all'adattamento di Mastruccio, il quale dopotutto ha solo portato sui nostri schermi una storia non originale: non è però una bella cosa, mai, che un film anche virtuale lasci lo spettatore con un senso di vuoto.

Ottima la scelta di Polanski, per cui la malvagità, la sua presenza ossessionate e grottesca, la violenza intesa come devianza mentale, sono sempre stati temi centrali di indagine. Cast molto ben scelto, dove spiccano sia McGregor sia il giovane Kodi Smith-MacPhee, ma dove tutti si fanno notare in qualche modo. Musiche sempre in tema, che mi hanno consentito per la prima volta di poter sperimentare, grazie alle mie casse di recente acquisizione, l'effetto sfumatura (vi consiglio di provarlo). Sito curato e pieno di curiosità.

VOTO: 7. Non un debutto folgorante, ma certo un solido film di genere che stabilisce un buon punto di partenza per ulteriori approfondimenti del genere, che ci auguriamo avvenga al più presto.
view post Posted: 27/10/2014, 23:36 Incontro con il cast: A Special Place - Prossimamente
CITAZIONE (Merlino* @ 27/10/2014, 23:32) 
Ed ecco un altro bell'incontro con il cast, bravo Francis!
Ci sono però un paio di cose che vorrei sapere, la prima è perché si parla di tutto ma non viene mai nominato il regista (a proposito, chi è il regista? :) ) ma soprattutto come seconda cosa vorrei sapere perché tra gli intervistati c'è il fratellino di Arisa, con tanto di foto, me poi lo stesso non appare nei credits del film?

Be', il regista è Polanski, no? E sì, la foto va cambiata.
view post Posted: 27/10/2014, 23:35 Dracula - Recensioni
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Ve lo dico subito: non aspettatevi una recensione obiettiva. Come mi è stato riconosciuto anche nel sito, io sono stato quello che più ha seguito le riprese del film, ha suggerito parte del cast, e ne è stato sostenitore fin dall'inizio. Non ne sono un co-autore perché non ho scritto una riga e non sono stato consultato su aspetti della trama, ma mi trovo comunque impossibilitato a farne una recensione obiettiva, perché... be', perché da amante di Dracula che i film sul Conte se li è visti TUTTI (quelli degni di visione, si intende) io questo film l'ho adorato (e no, non è il solo fatto che i film di Agnese, in un modo o in un altro, riescono sempre a conquistare la mia immaginazione, come a suo tempo facevano i film di Gaetano).

Alcune critiche di Mas non le trovo azzeccate. Intanto, mi sembra poco logico criticare l'assunto di base, che nessuno conosca Dracula: se l'idea è modernizzare il romanzo riproponendone la trama in epoca moderna, l'idea di base è allora quella di non considerare che gli eventi siano accaduti nell'Ottocento (è la stessa cosa che la BBC ha fatto con Sherlock Holmes nella serie con Cumberbatch). In secondo luogo, la reazione di Lucy. Per tradizione, Dracula è capace di entrare dove vuole purché lo si lasci fare, soggiogiare quasi chiunque e costringerlo a fare la sua volontà: figurarsi una ragazza che è rimasta affascinata da lui cinque minuti prima! Non è un dongiovanni qualunque, per la miseria, è DRACULA! Sulla mancata schiavitù di Jonathan, potrei già essere più d'accordo, ma anche lì, mi viene difficile non dare ragione ad Agnese quando punta al fatto che non gli conveniva.

Dove invece effettivamente, a livello di trama, sono rimasto un po' deluso, è la prima parte, fino alla morte di Lucy. Ammetto che fino a metà film, alla prima lettura, mi stavo divertendo ma continuavo a pensare: "Va be', è Dracula trasposto e basta, senza innovazioni significative". In particolare, sarebbe stato meglio aggiungere qualche scena per disegnare meglio il rapporto Lucy-Jonathan-Mina, specie in vista della seconda parte; oppure espandere la carriera "affaristica" di Dracula, magari facendone una sorta di Jordan Belfort con i canini appuntiti. Ma poi, dopo la morte di Lucy, il film parte per sentieri di rielaborazione originale del materiale (e meno male, perché la seconda parte del romanzo, la caccia al vampiro, l'ho sempre trovata una palla assurda, e non solo io) e lì trova la sua vera forza. Se fosse un film in carne e ossa, io non avrei dubbi a definire questo film come "il Dracula del XXI secolo, postmoderno e satanico".

Postmoderno: perché in pratica è una summa di tutti i Dracula precedenti, da Stoker a Coppola, citati in varia maniera, tutti omaggiati e riassunti. C'è Lugosi, ovviamente, ma come non pensare a Peter Cushing e al suo Van Helsing nella resa umana e quasi fragile che ne dà Gary Oldman? La nuova personalità di Mina, combattiva e tenace, non può che essere figlia della Winona del Dracula coppoliano, già capace di amare un mostro difendendo la propria scelta di fronte ai cacciatori del vampiro (nonostante Agnese non risparmi una frecciatina alla storia romantica della morte della moglie, meritata perché la cosa ormai è abusatissima). E quanto a Herzog, proprio nel suo Nosferatu si ritrova l'anticipazione di quella che è la vera, grande rivoluzione del film nei confronti della fonte, cioè la vittoria del vampiro, già presente in quel film come propagarsi della peste nera.

Ed è proprio qui il "satanico": nella vittoria di Dracula. Nei fatti, in questo film, Dracula vince. Muore, ma la sua progenie resta in vita, e Mina è stata resa come lui. Al dilagare dei vampiri, non c'è virtualmente fine, e anche se gli accenni finali di una più ampia consorteria di succhiasangue sono comprensibili solo ai giocatori di Masquerade, bastano per suggerire la prospettiva che essi siano una progenie diffusa in tutto il mondo, ben collocata ai posti del potere, e capace di conservarli GRAZIE AL FASCINO CHE ESERCITANO SU DI NOI. In altre parole, siamo di fronte allo sconfessamento di quasi tutti i film precedenti su Dracula, dove in qualche modo il vampiro veniva comunque ucciso e sconfitto: qui no, la sconfitta è solo apparente, e stavolta senza nessuna maschera a coprire il fatto nudo, semplice e crudo, che lo spettatore/lettore VUOLE che sia così, vuole che il vampiro vinca (salvo poi ritirarsi impaurito quando questo accade).

Certo, questo purtroppo evidenzia la pochezza della prima parte del film, dove con l'aggiunta di qualche scena in più (e chissenefrega della lunghezza, io l'ho letto d'un fiato) tutti questi sottintesi avrebbero potuto emergere con più chiarezza; ma per fortuna, torno a dire, la seconda rende evidente questo assunto con la letteralità e il coraggio proprio delle grandi epopee fantastiche (come non ricordare la Hammer?).

Regia e cast sono perfetti. Branagh è il regista giusto per una simile operazione, e no, non direi affatto che la sua scelta sia stata sopravvalutata: stiamo pur sempre parlando di un regista che è un genio quando fa Shakespeare, ma che per il resto non sempre centra il bersaglio. Il cast è composto da tutti gli attori del momento, e sono tutti, TUTTI, in parte, da Cumberbatch alla Watson a Oldman alla Dormer, con una menzione particolare per Dane DeHaan che ruba la scena a tutti quanti con un Renfield spiritato, grottesco, a tratti persino clownesco come un fool shakespeariano.

VOTO: 8, una media fra il 7 della prima parte e il 9 della seconda. E io, meno di così, scusate tanto, ma non riesco a dare: perché portarmi a fare riflessioni come quelle di cui sopra, vi garantisco che NON è risultato da poco.

P.S. Ah, sulla questione dell'editor preferisco non pronunciarmi.
view post Posted: 27/10/2014, 22:58 I promessi morsi - Calendario
Con mio grande rammarico, devo annunciare il reinvio dell'uscita di una settimana. Purtroppo lo studio per le prove del TFA mi toglie il tempo necessario a completare la revisione, aggiungere le musiche e fare il sito in questa settimana.
view post Posted: 27/10/2014, 22:55 Incontro con il cast: A Special Place - Prossimamente
Vittorio Gassman arringa la truppa come Brancaleone. Marlon Brando come don Vito accarezza il gatto. Johnny Depp come Jack Sparrow si muove storto. Alberto Sordi come Nando Moriconi inghiotte spaghetti. Robert De Niro allo specchio di Taxi Driver. Tutte queste immagini si riuniscono come tanti piccoli schermi, e compare il titolo del programma.

INCONTRO CON IL CAST - Halloween Contest 2014



Al centro dello studio, una bara, mentre attorno vediamo appesi ritratti e gigantografie dei mostri più celebri dello schermo: Dracula come Christopher Lee, Frankenstein nella versione di Karloff, Freddy Krueger, Michael Myers, la Mummia, l'Uomo Lupo. La bara si apre, lasciando uscire Francis.

FRANCIS Benritrovati tutti a questo nuovo Incontro con il Cast, in previsione dell'Halloween! Spero siate tutti pronti al prossimo 31 ottobre, la notte in cui i morti usciranno dalle tombe per perseguitarci tutti... A meno che siano già dentro di noi, i morti, e i mostri. E questa sera, in sala, abbiamo qualcuno che se ne intende. Facciamo entrare regista e cast di A special place, della Dreaming Entertainment!

Accompagnati dalla musica di The Vampire Club, entrano nello studio Roman Polanski, Ewan McGregor, Kodi Smit-McPhee, Cheryl Hines e Isaac Hempstead-Wright. Francis li accoglie con delle gran strette di mano e li fa sedere.

FRANCIS Signor Polanski, è un onore incontrarla ogni volta. Per la quarta volta nella sua carriera, lei torna all'horror, dopo averlo affrontato sia in versione comica, sia seria, sia fantasy. Questa volta, qual è il suo approccio?

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POLANSKI Buona sera Mr. Delane, è un piacere rivederla in questo contesto. Le risponderò con tutta franchezza, ho accettato di fare questo film perché avevo voglia di tornare a dirigere una storia horror dopo quindici anni dal mio ultimo La nona porta. Quindi l'approccio è stato entusiasmante, grazie anche al fatto che la sceneggiatura è davvero buona. Ho aspettato tutti questi anni nell'attesa di una storia che mi desse la possibilità di sviscerare il lato oscuro del male, con componenti anche psicologici e una manifestazione della violenza che non fosse solo fisica. Insomma, una storia con poco sangue ma eccezionalmente orrorifica, e il buon Mastruccio mi ha dato l'opportunità di realizzare il film che desideravo. Lo ringrazio, e sono felice di essere proprio io ad averlo fatto debuttare nel genere horror.

FRANCIS Il film è tratto da un racconto di Peter Straub. Quanto si assomiglia all'originale, e cosa c'è di diverso?

POLANSKI Il romanzo di Straub è geniale, molto originale, e la sua scrittura ha una potenza visiva straordinaria, ma naturalmente il film ha delle differenze, per rendere cinematograficamente valide certe situazioni. Sostanzialmente il plot è rimasto invariato, sono state aggiunte alcune scene, abbiamo tagliato alcune cose del romanzo, abbiamo adattato i dialoghi. Insomma, è stato un lavoro creativo notevole, non un semplice copia-e-incolla. Il risultato mi pare molto soddisfacente.

FRANCIS I bambini compaiono poche volte nei suoi film, ma quando lo fanno sembrano avere grande importanza. Cosa la attira dell'infanzia?

POLANSKI La potenzialità dell'essere umano quando è ancora in evoluzione. Il bambino è ancora un elemento indefinito, non sappiamo cosa sarà da adulto, se sarà un buon cittadino o se sceglierà di calpestare le regole. A me interessa proprio il momento in cui il bambino fa le prime esperienze che diventeranno fondamentali per la sua crescita, quelle che indirizzeranno le sue scelte future. A volte mi sono imbattuto in persone adulte veramente cattive, con un indole fortemente tendente alla violenza, ed ogni volta mi sono sempre chiesto cosa possa essere successo nella loro infanzia, quale fatto specifico abbia dato quell'impronta indelebile e che li ha definitivamente instradati verso quella vita. Ecco, nei miei film cerco sempre di mostrare questi aspetti. Anche Oliver Twist, tanto per citare un mio film recente, per certi versi ha lo stesso filo conduttore.

FRANCIS Capisco. Ewan, bentrovato! Questa è la tua seconda collaborazione con Polanski dopo il giallo-thriller L'uomo nell'ombra: incoscienza o ammirazione?

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MCGREGOR Solo ammirazione. Sarei stato un incosciente se avessi rifiutato. Da Roman puoi solo imparare, è un maestro del cinema mondiale, e ogni secondo passato accanto a lui è occasione di crescita professionale. Sono stato felicissimo quando mi ha telefonato per parlarmi di questo splendido personaggio, così misterioso e sfaccettato, ed onorato per aver pensato a me.

FRANCIS Nonostante l'aria da bravo ragazzo che ti ritrovi, in questo film interpreti un personaggio abbastanza inquietante e oscuro. Ce ne vuoi parlare?

MCGREGOR Lo zio Till è un uomo molto affascinante, dall'aspetto proprio accattivante. Come tutti quelli che riscuotono un certo successo, però, ha anche un lato oscuro, misterioso, che il nipote Keith inizia a conoscere fin da bambino. E ne rimane affascinato. Come ha appena detto Roman, noi entriamo proprio nel momento in cui scatta questa primissima fascinazione, e ne seguiamo l'evolversi fino al momento finale, quando la strada è irrimediabilmente intrapresa e non è più possibile tornare indietro. Ma sto parlando troppo (ride), e se dico ancora una parola Roman e Mastruccio mi fulminano. Passiamo ad un'altra domanda? (ride ancora)

FRANCIS Certamente! E guarda, ho pronta per te una domanda off topic, se permetti: da ex Cavaliere Jedi, come commenti la notizia dei tre nuovi film di Star Wars in lavorazione?

MCGREGOR Una domanda perfetta per cambiare discorso e salvarmi dai fulmini (ridono tutti). George Lucas non è certo il tipo che, non avendo altre idee, rifà le stesse cose per spremere il franchise fino all'ultima goccia. Se ha deciso di riprendere in mano Star Wars è sicuramente perché ha cose nuove da dire, e quindi va bene. In fondo i soldi sono i suoi, ed evidentemente ha un gran progetto che reputa degno e meritevole di essere realizzato. State tranquilli che se avesse avuto il minimo dubbio sulla bontà dell'operazione, non avrebbe nemmeno iniziato a pensarci.

FRANCIS I fan di tutto il mondo si augurano tu abbia ragione. Kodi, grazie per essere qui. Certo che per essere così giovane hai già titoli non da poco all'attivo: The Road, ParaNorman... è un bella responsabilità, no?

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SMIT-MCPHEE Si, senza dubbio. Ancora non ho pienamente capito perché continuino a scegliere me e non altri giovani attori, certamente più bravi di me, ma naturalmente mi fa enormemente piacere. Vuol dire che fino ad oggi ho fatto prove convincenti, e continua ad avere pure molta fortuna. Speriamo che duri. (Ride)

FRANCIS Non sei nuovo nemmeno tu, come il nostro regista, alle tematiche horror, visto che sei stato protagonista di >Blood Story, e già lì la storia era quella di un'amicizia inquietante, quella con una bambina vampiro. Stavolta, però, i problemi sono ben altri...

SMIT-MCPHEE Sì, è vero. In Blood Story ho una grande amicizia con un vampiro. In questo film, però, più che di amicizia parlerei di rapporto familiare, che all'inizio è quello di nipote-zio, ma che alla fine pare diventare qualcosa di più stretto. La storia è molto particolare, e mi è piaciuta subito.

FRANCIS Domanda ironica: preferisci i gatti o i cani? (ride) No, scherzi a parte, questo è stato il tuo primo film da protagonista, per di più diretto da un mostro sacro come Polanski. Sei stato molto teso durante le riprese?

SMIT-MCPHEE (ride anche lui) Diciamo che se da piccolo preferisco i gatti, poi inizio a prediligere anche i cani. Ma vuoi farmi spoilerare? Roman già mi sta guardando storto. (Ride) A parte gli scherzi, ho sempre considerato Polanski un nome inarrivabile, uno di quei registi che fanno già parte della storia del cinema mondiale. Un maestro, insomma. Puoi immaginare, quindi, cosa ho provato al momento di sapere che mi aveva scelto per il ruolo del protagonista. Nell'ordine: all'inizio paura, poi terrore, ed infine panico totale! Poi, quando l'ho conosciuto, tutta questa paura è svanita all'istante. Roman è una persona disponibilissima, ti da mille consigli, attenta ai particolari e capace di trarre il massimo da ognuno, dall'attore principale al tecnico delle luci, fino al runner. Tutti pendono dalle sue labbra, come si fa con un maestro, e Roman lo è. Il migliore maestro che si possa desiderare.

FRANCIS Immagino non potremmo essere più d'accordo. Mrs. Hines, piacere di conoscerla. Quanto è difficile per un'attrice che di solito si cimenta con la commedia adattarsi a un registro più serio?

Cheryl+Hines+83rd+Annual+Academy+Awards+Arrivals+LyK-Q7qY92yl



HINES Posso dire che non vedevo l'ora che qualcuno mi offrisse una parte più drammatica, e pensare che lo abbia fatto un maestro come Polanski mi riempie di felicità. Lo ringrazio ancora.

FRANCIS A lei tocca uno dei ruoli più difficili del film, se non ho capito male, quello della madre di Keith, che si trova a fronteggiare una situazione che dire "insolita" è un eufemismo. Come descriverebbe questo personaggio?

HINES La situazione, per la verità, è quella che vivono tutte le madri del mondo. Una mamma capisce subito quando c'è qualcosa che non va nel proprio figlio. Il difficile è capire cosa sia questa cosa che desta preoccupazione, perché i figli, come è naturale, ad una certa età non parlano più di sè stessi con i genitori. Il mio personaggio, Maggie, è una madre apprensiva, ma non patologica. Ha dei sospetti, capisce che c'è un pericolo, ma non ne comprende le dimensioni e neppure i contorni. Ed è sola, perché il padre di Keith, suo marito e fratello di Till, è un uomo assente perché lavora fino a tardi, e comunque ammira molto il fratello, non riuscendo così ad accorgersi di quel lato oscuro.

FRANCIS Lei ha da poco debuttato alla regia in prima persona. Immagino che guardare Polanski lavorare abbia costituito anche un'interessante fonte di ispirazione per un eventuale secondo tentativo...

HINES Mi sento infinitamente più piccola, a confronto con un monumento vivente come Roman. Ho iniziato a fare la regista, ma ancora mi sento bisognosa di imparare tanto, e quindi ho approfittato di qualsiasi momento per rubare, in un certo senso, il mestiere a Roman, naturalmente nel senso buono. Sono andata sul set anche quando non erano previste scene che mi riguardavano direttamente, perché volevo vedere come dirigeva l'intera troupe, con quale enorme carisma riusciva a far dare il massimo da ognuno. E' stata un'esperienza fantastica, e di grandissimo insegnamento.

FRANCIS Aspettiamo di vedere i risultati, allora. Isaac, piacere di conoscerti! Toglimi la curiosità, non sei un po' seccato che non ti tocchi mai qualcosa di allegro? Dall'inferno di GOT a un horror in piena regola...

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HEMPSTEAD-WRIGHT Seccato io? Per nulla. Mi diverto tantissimo, soprattutto in questo genere di film. Nel Trono di spade poi, essendo un lavoro seriale, ormai siamo una famiglia. E' un grande gioco. Qui, in A special place, mi ritrovo ad interpretare un ragazzo normale, anche se emarginato dagli altri, vittima dei bulli della scuola, ma per la verità mi diverte di più interpretare ruoli così difficili, piuttosto che ruolo facili.

FRANCIS Anche questo tuo personaggio, comunque, ha problemi non da poco, per quanto più normali: prima il bullismo, poi un amico che è, diciamo così, un po' invasivo, ma giusto un po'...

HEMPSTEAD-WRIGHT Infatti, quello del bullismo è un problema molto più comune di quanto si pensi. In tutte le scuole del mondo ci sono bulli e vittime di bulli. Certo, qui c'è anche l'amico Keith. Ma essendo l'unico amico che ha, non ha scelta, diciamo così.

FRANCIS Raccontaci un po', invece, di come è stata la collaborazione vera fra te e Kodi sul set, fuori dalle scene.

HEMPSTEAD-WRIGHT Ah, beh! Con Kodi è stato bellissimo lavorare e girare anche certe scene piuttosto particolari. Ci siamo divertiti molto fuori dal set, facendo scherzi alla troupe, proprio per scaricare la tensione e la fatica, e lo confesso, anche un certo imbarazzo per alcune scene in particolare, ma qui devo ringraziare tantissimo Roman, che ci ha messo subito a nostro agio e ci ha dato consigli utilissimi.

FRANCIS Signor Polanski, ma qui la stanno tutti osannando! Un po' di modestia! (risate) Un'ultima domanda: cosa vi aspettate lei e il produttore dal film?

POLANSKI Sono curiosissimo di vedere le reazioni del pubblico. E' un film che ha temi forti, certamente non comuni agli horror di quest'ultimo periodo. Qui non ci sono fantasmi, vampiri, zombie o altra roba del genere, ma l'orrore è latente, lo si sente come un brivido che parte piano e monta a poco a poco, e Mastruccio è curioso di vedere come verrà valutato dagli altri colleghi di Ck, soprattutto da quelli che con l'horror hanno più dimestichezza.

FRANCIS E noi aspetteremo e ve lo auguriamo! Appuntamento alla prossima intervista!


Edited by Francis Delane - 27/10/2014, 23:39
view post Posted: 22/10/2014, 22:18 CK NEWS - Prossimamente
Molto buone le notizie sulle coproduzioni, genere che sembra stare per tornare in auge qui su CK, il che è una buona cosa. E ora, una mia News.

WUNDERKAMMER E FRALUDADA: LA RESA DEI CONTI

A ormai poca distanza dall'uscita dei Promessi morsi, attesissimo progetto che vedrà l'esordio della neonata Wunderkammer, Francis Delane rende noto quello che sarà il programma per il prossimo semestre e mezzo, fino a Roma 2015, della sua nuova creatura. Si tratterà, nei fatti, di una generale "resa dei conti", che vedrà Francis riprendere e terminare tutti i progetti rimasti in sospeso prima della chiusura del Gruppo, a partire dalla "ormai eterna" (così l'ha definita Francis) coproduzione Mad as an Hatter con la Sunset Boulevard Films. "Non so Agnese - ha detto Francis - ma io spero vivamente di finire il film entro il primo semestre 2015."

Per il resto, la resa dei conti seguirà il seguente programma. Si parte nei mesi di novembre-dicembre con L'inganno sul lenzuolo, la commedia diretta da Joseph Gordon-Levitt con protagonisti Jonathan Rhys-Meyers e Natalie Dormer (da segnalare che, stando alle notizie, sarà probabilmente anche l'ultimo progetto originale del produttore, tutto il resto essendo trasposizioni). Il primo semestre 2015 si aprirà nel segno del ritorno all'amatissimo Shakespeare, nientemeno che con Hamlet, per la regia di Darren Aronofsky e l'interpretazione di Aaron Taylor-Johnson (confermata, quindi, l'assenza di Francis da un eventuale Love & Smiles 2015), e continuerà nel terzo tentativo, da parte del produttore, di cominciare la saga alternativa su 007, tratta dai romanzi di Raymond Benson, con Pierce Brosnan che tornerà a vestire i panni della spia più famosa del mondo in versione invecchiata. Gran finale con il biopic su Walt Disney diretto da Martin Scorsese e Adrien Brody protagonista, che sarà il film designato per il Festival di Roma 2015 (e proprio per questo è l'ultimo progetto in ordine di tempo), e il rilancio della saga di Dampyr, stavolta in versione apertamente cinematografica dopo il fallimentare tentativo della serie tv.

"Sì, lo so che purtroppo ciò significa scarsa produttività nell'immediato" ha riconosciuto il produttore. "Ma a parte il fatto che i tempi dei primi due film, relativamente brevi, potrebbero essere accelerati, ho fiducia nella capacità mia e dei miei collaboratori di sostenere l'impegno. Inoltre, ritengo che una produttività regolare a lungo termine non sia poi un male, anzi, è fiducia nelle capacità del gioco di andare avanti. Io almeno ci proverò."
view post Posted: 22/10/2014, 21:49 Intervista dello sviluppo - Necromanti - Prossimamente
In tempi di crisi, ognuno si aggrappa ai suoi miti. E infatti io e Agnese portiamo i vampiri, e Andrew gli zombi. Non so se il produttore riuscirà a rivitalizzare il genere ma, ehi, è il Kubrick di CK, un motivo ci sarà.
view post Posted: 22/10/2014, 21:45 Intervista dello sviluppo - Hampton's Family - Prossimamente
La vera, bella notizia è il tuo ritorno alla scrittura, Marco, indipendentemente dal soggetto. Attendo con piacere questo tuo secondo esordio.
view post Posted: 22/10/2014, 18:20 Incontro con il cast: Dracula - Prossimamente
Vittorio Gassman arringa la truppa come Brancaleone. Marlon Brando come don Vito accarezza il gatto. Johnny Depp come Jack Sparrow si muove storto. Alberto Sordi come Nando Moriconi inghiotte spaghetti. Robert De Niro allo specchio di Taxi Driver. Tutte queste immagini si riuniscono come tanti piccoli schermi, e compare il titolo del programma.

INCONTRO CON IL CAST - Halloween Contest 2014



Al centro dello studio, una bara, mentre attorno vediamo appesi ritratti e gigantografie dei mostri più celebri dello schermo: Dracula come Christopher Lee, Frankenstein nella versione di Karloff, Freddy Krueger, Michael Myers, la Mummia, l'Uomo Lupo. La bara si apre, lasciando uscire Francis.

FRANCIS Benritrovata, CK! (sospira) Pensare che non avrei mai immaginato di essere di nuovo qui ma, come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Anche perché a partire dalla scorsa settimana io e Agnese abbiamo preso ad alternarci nel condurre questa rubrica, quindi mi rivedrete abbastanza spesso. E poi, dài, quando mi ricapita di intervistare un cast di Dracula a CK? Facciamoli entrare, questi temerari che hanno portato da noi un mito del cinema e della letteratura!

La musica di The Vampire Club accompagna l’entrata di Kenneth Branagh, Benedict Cumberbatch, Emma Watson, Dane DeHaan e Gary Oldman. Francis accoglie tutti con una stretta di mano affettuosa e li fa accomodare.

FRANCIS Kenneth, bentrovato! Da questo momento, puoi andare in giro a vantarti di essere l'unico regista nella storia del cinema ad aver portato al cinema due capisaldi dell'horror gotico, Frankenstein nel 1994 e adesso Dracula. Come ci si sente?

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BRANAGH Onorato! Sono passati.. oh, mio Dio 20 anni, da quando ho fatto Frankenstein, cavolo come passa il tempo! E comunque In questa occasione ho potuto confrontarmi con la tecnologia moderna, cos'è cambiato rispetto a vent'anni fa e come si può trasporre un classico di questo tipo, è stata un occasione per riflettere e che forse presto un altro film potrebbe pure avere la luce. Peccato che il remake de L'uomo Lupo l'hanno fatto così presto....

FRANCIS Be’, c’è sempre la Mummia! (ride) Gli adattamenti moderni per te non sono certo una novità, fra Amleto nell'Ottocento e Mozart durante la prima guerra mondiale. Questo, però, presentava la doppia sfida di portare il vampiro per eccellenza nel XXI secolo senza cadere nella trappola Twilight, e senza sfigurare rispetto a una lunghissima tradizione di adattamenti. Come vi siete regolati?

BRANAGH Penso che Twilight sia qualcosa da evitare per molti amanti dei vampiri, e infatti in una battuta del film viene pure preso in giro (ride) la componente romantica della storia è stata quasi del tutto tolta, ma riguardo il non sfigurare... non ci abbiamo pensato molto, l'idea era "facciamolo bene, non pensiamo troppo ai confronti". Se iniziavamo a dire "ma questo lo fa pure Lee, ma quest'altro l'ha fatto anche Kinski" non finivamo più.

FRANCIS La fonte ufficiale della Sunset riporta che questo film è un remake del classico del 1931 di Tod Browning, con Bela Lugosi. Avete ripreso qualcosa anche dal libro e dagli altri adattamenti? E rispetto all'originale, cosa avete cambiato, a parte l'ambientazione, si intende?

BRANAGH Il film è sì il remake del film di Browning, da cui abbiamo preso parte dell'andamento della trama, qualche battuta e anche l'età dei personaggi, vero Danny? (Dane DeHaan fa l'occhiolino ridendo) Ma è soprattutto un omaggio a tutti gli adattamenti del Conte, da cui abbiamo preso piccoli dettagli senza far sembrare tutto "rubato". Riguardo alla seconda domanda, inutile dire che nel '31 il concetto di "fare film" era molto diverso, c'erano strumenti differenti e anche fare paura era più semplice, quindi qualcosa doveva essere cambiato per forza, la seconda parte del film varia di molto e abbiamo giocato non sul mistero attorno al personaggio, perché ormai tutti sanno chi è Dracula, ma anche e soprattutto sulla lotta fra bene e male, sull'essere umano che affronta qualcosa di più grande e pericoloso.

FRANCIS Benissimo! Benedict, benvenuto. La tua è decisamente una carriera costruita su personaggi iconici: Sherlock Holmes, Smaug, Julian Assande, a breve Riccardo III, e adesso Dracula!

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CUMBERBATCH eheheh, si vede che ho il viso che ispira a personaggi classici. Scherzi a parte, sono contento che quando si parla di personaggi iconici si pensi subito a me.

FRANCIS Su di te ricadeva senza dubbio l'aspettativa più elevata, dati gli illustrissimi predecessori come Lugosi, Christopher Lee, Klaus Kinski e il qui presente Gary. Chi ti ha ispirato di più, e in cosa è diverso il tuo Dracula dai loro?

CUMBERBATCH Essendo il remake del film con Lugosi ho cercato di ispirarmi soprattutto a lui, ma la sua recitazione era molto teatrale, diversa dalla naturalità che viene richiesta adesso. E comunque io credo che quando si fanno personaggi del calibro di Dracula non si può pensare "lo farei come Lee, o come Gary", anzi devi metterci del tuo il più possibile, deve essere una versione tua del personaggio, non a quelle degli altri. Devi essere originale e basta.

FRANCIS Abbiamo saputo, fra l'altro, che sul set avete avuto una visita di Christopher Lee in persona... Com'è andata?

CUMBERBATCH Beh... è stato intenso. Chris ha giocato col senso d'inquietudine che a volte dà alla gente ma si è scoperto molto gentile alla fine, mi ha dato degli ottimi consigli.

FRANCIS Meno male, non avrei voluto essere nei tuoi panni in caso contrario! Emma, è un piacere rivederti! Sembra che man mano tu stia riuscendo a liberarti dalla pesante eredità potteriana...

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WATSON A quanto pare. Ma non dimentico quello che Harry Potter mi ha dato, sono molto grata alla Rowling.

FRANCIS Mina Murray Harker, chiamiamola col doppio cognome, non sarà Dracula o Van Helsing, ma certo è anche quello un ruolo non semplice. La tua Mina Murray com'è?

WATSON E' una ragazza che si riprende da una tragedia, che sta riflettendo sulla sua vita e che ha bisogno di un cambiamento, ma è anche molto coraggiosa e che saprà prendere in mano la situazione. Ho adorato questa nuova versione perché non si limita a essere sottomessa al vampiro di turno o a essere la vittima, è una di quelle che sa prende la faccenda in pugno quando sfugge di mano agli altri.

FRANCIS Fonti di corridoio ci dicono che in questo film hai affrontato le tue prime scene "bollenti". Hai provato qualche imbarazzo?

WATSON (arrossisce) Un po', il fatto di stare mezza nuda davanti a tutta la troupe mi ha dato qualche difficoltà, tuttavia Natalie Dormer, che nel film interpreta Lucy, mi ha dato qualche consiglio e assicurato che non sarà l'ultima scena di nudo che farò nella mia carriera e che quindi devo prenderla con filosofia. Come dice Eva Green, un paio di tette sullo schermo non ha mai ucciso nessuno (ride)

FRANCIS E se lo dice lei! Dane, lieto di conoscerti! Mi è stato detto che sul set hai praticamente rubato la scena a tutti!

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DEHAAN ahahah davvero? Allora spero che il mio impegno sia ricompensato con un bel premio, magari quello dello Scream King 2014! Scherzi a parte, io faccio sempre del mio meglio, poi sta al pubblico decidere se ho interpretato bene il personaggio. Per la parte di Renfield mi hanno lasciato improvvisare molto e credo di aver scatenato fin troppo la mia scintilla di follia, come la chiamava Robin Williams.

CUMBERBATCH Confermo!

DEHAAN (ride, poi fingendo l'accento inglese) Sono lieto che il padrone sia compiaciuto. (risate)

FRANCIS (riprendendosi) Sei stato la prima scelta della produttrice, specie dopo il successo di Enter Night, e ancora una volta, nella tua carriera, interpreti il ruolo di un pazzo. Ma non è un po' monotono?

DEHAAN Da quando interpretare il pazzo è monotono? La cosa bella di una parte del genere è che ci sono molti modi di essere matti: puoi vedere il mondo da un'altra prospettiva come Lucien Carr, venire corrotto dal tuo superpotere come Andrew di Chronicle, impazzire per la disperazione come Harry Osborn... la follia ha migliaia di sfumature ed è sempre illuminante interpretare e conoscerne una nuova.

FRANCIS Per il film hai dovuto sopportare una dieta ferrea, pur di sembrare anemico e prostrato. Però adesso ti vedo bene...

DEHAAN Grazie. La produttrice, assieme a Ken, mi hanno fatto vivere d'insalate e petto di tacchino per un mese, ma alla fine delle riprese mi sono rifocillato con un bel cheeseburger offerto dalla casa. alla cena finale mi sono sfogato (ride), ma alla fine è parte del lavoro di attore cercare di essere camaleontico anche nell'aspetto fisico. Christian Bale e Matthew McConaughey insegnano.

FRANCIS E in senso opposto, anche Robert DeNiro. Gary, permettimi di farti i complimenti: da adesso sei l'unico attore, nella storia del cinema, che ha interpretato sia Dracula sia Van Helsing! Come è stato passare dall'altra parte della barricata?

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OLDMAN E' stato molto divertente, ho potuto guardare il personaggio di Van Helsing con occhi diversi, guardando il suo punto di vista della storia, è stato interessante, dire catartico.

FRANCIS Se Benedict doveva confrontarsi con grandi predecessori, anche per te non si scherzava, fra Peter Cushing, Laurence Olivier e Anthony Hopkins! Ma il tuo Van Helsing, che tipo è?

OLDMAN E' un guerriero, un uomo che ha combattuto quasi tutta la vita con i vampiri e che sa come muoversi, mischiando la scienza e la sua intelligenza con la sua esperienza di cacciatore di vampiri. E' una persona che se si è puntato un obiettivo fa di tutto per ottenere quello che vuole, per raggiungere il suo scopo, determinata. E se c'è una cosa che vuole fare e sterminare i vampiri. Ce la farà? Vedrete.

FRANCIS Ok, adesso pensa bene alla prossima domanda perché potrebbe essere fatale. Dovessi dare un tuo giudizio sul Dracula di Benedict, come mi è stato detto che hai fatto per tutte le riprese...

OLDMAN Beh… (guarda Ben) Il suo Dracula è un camaleonte, che appare come vuole lui a seconda della persona che ha davanti, anche lui vuole raggiungere uno scopo e usa i suoi mezzi, molto meno limitati dei miei. Non è il mio romanticone martire, ma un subdolo bastardo e sapete? Mi è piaciuto! Complimenti Benny. Anche se continuo a dire che ho più stile io.

CUMBERBATCH (sussurro ben udibile) Ti piacerebbe… (risate)

FRANCIS Ken, ultima domanda! Cosa vi aspettate dal film, tu e Agnese?

BRANAGH E' una trasposizione di un classico, quello che vorremmo è che piaccia e che non si sentano troppo a disagio per i cambiamenti, anche perché non è che abbiamo stravolto troppo. E sarebbe divertente se cogliessero tutte le citazioni e gli omaggi.

FRANCIS Cosa che sono sicuro faranno… almeno spero. Grazie a tutti e alla prossima, con la mia collega!
view post Posted: 21/10/2014, 22:35 Bad Taste - Film reali
NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
I viaggi di Francis nel Magico Mondo del Cinema


VIAGGIO NEL CINEMA DI PETER JACKSON - CAPITOLO 1: BAD TASTE (1987)

Locandina_Fuori_Di_Testa

Correva l'anno 1987, il mondo andava verso il crollo del muro di Berlino e, alle periferie del mondo, un 26enne nato ad Halloween progettava il suo malefico piano per la conquista dell'universo, partendo dal paese che più dimenticato dal Dio del Cinema occidentale non si può. Il piano era semplice e geniale: partire con qualche film di basso costo, costuirsi con questi una solida fama locale, quindi iniziare a fare film di altro genere che lo rendessero appetibile per Hollywood ma che non si facessero troppo vedere in giro, infine - mossa geniale - mettere su un kolossal che avrebbe sbancato in tutto l'universo conosciuto, diventando così un genio. E fu così che, con l'aiuto di una scalcagnata truppa di amici probabilmente pagati con qualche fumata di erba-pipa, il giovane Peter si mise all'opera, mettendo su un canovaccio semplice, quasi banale, su cui però esercitare tutto il suo amore per gli effetti speciali e le meraviglie visive (e chissenefrega della scarsità di fondi, pensò, meglio mostrare che siamo inventivi con quel che abbiamo).

Un gruppo di alieni occupa un paesino neozelandese e ne stermina gli abitanti, usandoli come carne da macello per una catena di fast-food intergalattica. Una speciale unità dell'esercito (pagata non un granché, a giudicare dalle attrezzature) viene inviata sul posto. Ne segue lo sterminio. Semplice, lineare, quasi banale, si è detto: in altre parole, il giusto canovaccio che lo spettatore sa tenere a mente senza troppa fatica, e che quindi consente la libertà di concentrarsi esclusivamente sulla parte visiva e tecnica (così che magari lo spettatore dimentichi i pochi soldi). E quella, è già un piccolo capolavoro: fra un montaggio serrato e dettagliato che non fa mai calare l'attenzione, trucchi e travestimenti rozzi ma efficacissimi, un umorismo nero godibilissimo molto british in alcuni punti, unito a una passione tutta americana per l'azione e i suoi trucchi di magia, questa opera prima rivela già tutto l'enorme talento del suo regista. Non solo: vi si ritrovano già alcune costanti tematiche che poi torneranno nelle opere successive, una su tutti la lotta di uno scalcagnato gruppo di grandi, piccoli eroi contro un potere inumano e apparentemente invincibile (metafora della Nuova Zelanda periferia cinematografica degli Usa, in lotta per un'autonomia?), il cui marchio si vede sui corpi deformati, distrutti, mutilati dei suoi servitori (anche se gli Orchi della Terra di Mezzo saranno più coriacei). Certo, è tutto ancora allo stato di embrione, ma cosa volete pretendere da un'opera prima?

VOTO: 7. E così, il piano ebbe inizio...
view post Posted: 16/10/2014, 22:46 I promessi morsi - Calendario
CASA DI PRODUZIONE: Wunderkammer Entertainment
DURATA: 2h 15'
REGIA: Pupi Avati
INTERPRETI: Giorgio Cantarini, Matilde Giorgi, Alessio Boni, Giancarlo Giannini, Jasmine Trinca, Riccardo Scamarcio, Franco Nero, Massimo Dapporto, Alessandro Haber, Anna Mazzamauro, Milena Vukotic, Massimo Venturiello, Sergio Assisi, Sebastiano Lo Monaco, Alessandro Roja, Johannes Brandrup, Lino
Capolicchio, Emiliano Coltorti
SALE: 183 (64 per lo sviluppo)

SINOSSI: "Quel ramo del lago di Como..." tutti noi conosciamo questa storia. Ma se non fosse la vera storia? Se ciò che è veramente successo presentasse un
colore, un aspetto, molto più cupo... diciamo sanguigno? Se la passione di don Rodrigo (A. Boni) per Lucia (M. Giorgi) non fosse una semplice lussuria, ma il
desiderio di un essere inumano i cui simili, succhiatori di sangue, stanno per lanciare un attacco al genere umano? Preparatevi a conoscere il romanzo che
Manzoni non avrebbe mai scritto, dove fra streghe, licantropi e zombi due fidanzati lottano per salvare il loro amore. Come finirà stavolta la storia?

DATA DI USCITA: 1 novembre 2014.
view post Posted: 4/10/2014, 15:06 Il fantasy - Film reali
Faccio come con i Director Deadmatch: in neretto quelli che ho visto con voto.

20. IL LADRO DI BAGDAD di Raoul Walsh (1924)

19. LADYHAWKE di Richard Donner (1985) 8/10

18. LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO di Woody Allen (1985) 9/10

17. GREMLINS di Joe Dante (1984) N/B (non lo rivedo da un po')

16. EXCALIBUR di John Boorman (1981) 8/10

15. I NIBELUNGHI di Fritz Lang (1924)

14. IL FANTASMA E LA SIGNORA MUIR di Joseph L. Mankiewicz (1947)

13. IL SIGNORE DEGLI ANELLI - LA COMPAGNIA DELL'ANELLO di Peter Jackson (2001) 9/10

12. LE AVVENTURE DEL BARONE DI MUNCHAUSEN di Terry Gilliam (1988) 8/10

11. CONAN IL BARBARO di John Milius (1982) 7/10

10. IL CIELO SOPRA BERLINO di Wim Wenders (1987)

9. BEETLEJUICE - SPIRITELLO PORCELLO di Tim Burton (1988) 8/10

8. I RACCONTI DELLA LUNA PALLIDA D'AGOSTO di Kenji Mizoguchi (1953)

7. IL LABIRINTO DEL FAUNO di Guillermo Del Toro (2006) 8/10

6. CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT di Robert Zemeckis (1988) 10/10

5. SCALA AL PARADISO di Powell&Pressburger (1946)

4. IL MAGO DI OZ di Victor Fleming (1939) - lo rivedrò tra poco

3. GROSSO GUAIO A CHINATOWN di John Carpenter (1986) 8/10

2. BIG FISH - LE STORIE DI UNA VITA INCREDIBILE di Tim Burton (2003) 10/10

1. EDWARD MANI DI FORBICE di Tim Burton (1990) 10/10


Con tutto il mio amore per Tim Burton e la mia approvazione per un così largo modo di intendere il fantasy, non sono però sicuro che Edward meriti il primo posto. Cioè, di sicuro fra i primi dieci, ma proprio al primo... E comunque, mi sorprende che di Gilliam ci sia solo Munchausen, e non ci sia invece anche Brazil, di solito considerato il suo capolavoro.

Allego la Top 10 di Watchmojo.com:

view post Posted: 4/10/2014, 14:55 Piume di struzzo - Film reali
CITAZIONE (emilgollum @ 2/10/2014, 16:39) 
CITAZIONE
Finora ho vagato più o meno a caso dentro questo fantastico posto, cogliendo un fiore di là, fermandomi a una locanda lì, libero e senza una meta stabilita.

:lol: :lol: :lol:

Contento che ti piaccia. :D
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