Cinematik.it - Il gioco del Cinema

Posts written by Francis Delane

view post Posted: 6/12/2014, 09:59 Il Cinema Reale di Cinematik - Film reali
Wow! Non conoscevo questa iniziativa! Ci sto!

E se a Pap va bene, possiamo organizzarci per Chronicle. Io non l'ho visto, me ne ha solo parlato Agnese.
view post Posted: 6/12/2014, 09:55 Hollywood Party - radio3 - Film reali
Nemmeno io, ma in generale ammetto che io non seguo molto la radio.
view post Posted: 6/12/2014, 09:48 Risultati dello sviluppo dal 21 al 28 Novembre 2014 - Calendario
Effettivamente forse pubblicare i voti non sarebbe una cattiva idea, dietro consenso dei produttori, si intende. Non si tratta mica di elezioni politiche, in fondo, almeno si chiacchiera un po'.
view post Posted: 6/12/2014, 09:34 Festival di Roma 2014 - Festival di Roma - Edizione Autunnale: Summary Movies
Il regolamento di Luca è valido, e mi dispiace davvero dover purtroppo confermare il mio forfait. Non ho nulla di pronto, e non credo di riuscire a scrivere in due settimane, anche contando che ho il diploma di licenza da discutere in Normale. Come recensore, è un'altra storia, lì ce la faccio.

Per quanto riguarda la proposta di Papele, con vostra grande sorpresa, sono il primo a dire: "Ok". Cortimatik, contest "indipendenti", Cortimatik, contest "indipendenti". Si faccia.
view post Posted: 6/12/2014, 09:23 Creature del cielo - Film reali
Heavenly_creatures

Produzione: Nuova Zelanda, 1994
Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Frances Walsh, Peter Jackson da fatti realmente avvenuti
Musiche: Peter Dasent
Dir. fotografia: Alun Bollinger
Montaggio: Jamie Selkirk
Scenografia: Grant Major
Interpreti: Kate Winslet, Melanie Lynskey, Sarah Peirse, Diana Kent, Clive Merrison, Simon O’Connor, Jed Brophy, Peter Elliott, Gilbert Goldie

Nuova Zelanda, 1954. Le due adolescenti Pauline Parker (M. Lynskey) e Juliet Hulme (K. Winslet, esordiente) - la prima figlia di una famiglia middle class del luogo, la seconda arrivata dall'Inghilterra - iniziano una relazione di profonda amicizia che pian piano sfocia in un vero e proprio legame omosessuale. Si sentono entrambe sole, uniche e rigettate da un mondo che non le comprende (anche perché i genitori di entrambe, ognuno con i loro segreti, non vedono molto bene la cosa), e prendono a iniziare a rifugiarsi in un mondo fantastico tutto loro, ricreato con statuine di fango, e modellato sulle canzoni di Mario Lanza, il loro idolo. Ma con l'andare del tempo e l'oppressione dei genitori, ben presto il loro rapporto degenera in una vera e propria ossessione che le porterà a uccidere la madre di Pauline (S. Peirse).

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Il fatto centrale del film è reale: nel 1954, Pauline Parker e Juliet Hulme uccisero per davvero la madre di quest'ultima, finendo poi in prigione per cinque anni. Vennero liberate con la tacita promessa che non si rivedessero mai più: Juliet divenne poi scrittrice di gialli (ironia della sorte), Pauline si trasferì in Inghilterra e ora dirige una scuola per bambini. La storia venne proposta a Peter dalla moglie e co-sceneggiatrice fidata, Frances Walsh, fin da bambina affascinata da questa storia (che aveva già ispirato un film francese del 1971). I due scrissero la sceneggiatura consultando con meticolosa attenzione tutte le fonti, dagli atti processuali alle dichiarazioni di chi aveva conosciuto le due ragazze, e ancora più meticolosa fu la ricostruzione precisa della Nuova Zelanda anni '50, tanto che la stessa sorella di Pauline diede la sua approvazione al film una volta uscito - più contenuta, invece, la reazione di Juliet, che ha affermato che loro due non furono mai delle lesbiche (ovvero, interpreto io, non ebbero mai una chiara autocoscienza della propria sessualità "alternativa"). Anche il casting venne fatto con attenzione, tanto che un agente fu mandato in Inghilterra a cercare una giovane attrice per interpretare Juliet, capitando in questa strana bambolina di porcellana dai capelli rossi e l'aria saputella di nome Kate Winslet, che così fece la sua prima apparizione sulla scena internazionale. Avendo visto il film in lingua, ovviamente, non posso dire quanto il doppiaggio abbia perso l'originale commistione degli accenti. Si arrivò addirittura a girare il film negli stessi luoghi della vita e dell'omicidio delle due ragazze, tranne la casa di Pauline ricostruita in studio perché andata distrutta con il tempo. Alla sua uscita, il film fu un successo critico mondiale, e vinse il Leone d'Argento per la regia a Venezia, dove si guadagnò il parere favorevole di David Lynch e Quentin Tarantino: quest'ultimo, in particolare, giunse a dire che questo film in pratica era quanto avrebbe voluto fare lui con Assassini nati se Oliver Stone non ne avesse modificato la sceneggiatura.

heavenly-creatures-1

Ogni grande regista ha il film che da lui non ti aspetteresti mai: Una storia vera per Lynch, ad esempio, o Hugo per Scorsese. Bene, questo è il film che da Peter Jackson uno non si sarebbe mai aspettato mai, né quando è uscito (Peter all'epoca era ancora solo l'autore di splatter) né adesso dopo le due Trilogie. Quando ho iniziato a vederlo, non sapevo bene cosa aspettarmi, anche perché proprio il primo dei due film citati sopra mi ricordava che, talvolta, proprio il film che non ci si aspetta da un regista è uno dei suoi migliori. Alla fine, devo dire che il film è bello, capisco la fama che ha avuto e ha ancora, ma non so se è veramente tra i migliori di Peter; personalmente, anzi, direi di no. E il punto non è affatto che Peter non riesca a coinvolgere: tutt'altro, la ricchezza psicologica e la caratterizzazione inquietante delle due ragazze è riuscitissima, anzi è il vero punto di forza del film, grazie anche all'apporto di due attrici giovani ma bravissime (anche se non posso dire che l'esordiente Kate faccia molta tenerezza, ma credo sia voluto). La lenta discesa delle due dentro l'ossessione che le porta all'omicidio, in risposta a un mondo adulto descritto come grottesco, moralmente rigido e talvolta ipocrita, è ancora oggi bellissima a vedersi, con tutti i suoi richiami cinematografici (il santuario con le foto di Lanza e altri divi è una geniata, anche se è almeno discutibile l'esclusione di Orson Welles da esso, con Juliet/Kate che lo definisce "the most hideous man alive" - stendiamo un velo pietoso, povero Orson). Il problema è che il film soffre di una certa discontinuità nei suoi modi e nei suoi stili, specie quando entrano in scena le parti fantastiche, per una volta il punto debole di tutta la storia, con quelle figurine di fango a grandezza naturale che risultano quantomeno risibili. Commedia, dramma, film fantasy, una sequenza da horror/thriller, c'è di tutto in questo film, ed è proprio l'amalgama che non riesce, dandogli un tono molto discontinuo, che in certi punti raffredda la tensione emotiva della storia del delitto. Ma probabilmente è solo il risultato del primo, faticoso tentativo di Peter di dare un ordine alla propria immaginazione, nel tentativo di rispettare una storia vera senza ridurla a documentario: in questo, il film è riuscito.

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VOTO: 7/10. La visione è consigliata, per riscoprire un Peter alternativo a quello più mainstream di oggi, ma a mio parere questo film manca della compattezza di intenti di Splatters o Sospesi nel tempo (non dico le Trilogie perché quelle sono ben altro paio di maniche).
view post Posted: 6/12/2014, 08:45 Divorzio all'italiana - Film reali
Oscar alla miglior sceneggiatura, capolavoro assoluto, Mastroianni grandioso, la Sandrelli bellissima.
view post Posted: 6/12/2014, 08:44 Interstellar - Film reali
CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 5/12/2014, 21:17) 
visto, e non mi è dispiaciuto anzi. Molto d'effetto e la storia prende parecchio.
Non capisco tutti quelli che dicono che è incomprensibile, sono io il genio che ha capito subito dopo la fine o sono tutti scemi? E non c'è nemmeno il dettaglio che ti fa scervellare come in Inception... boh...

Ma infatti non c'è nulla di incomprensibile nel senso che non si capisce, è solo molto difficile entrare nella logica (pseudo)scientifica del film. E' forse uno dei motivi del suo "fallimento", quello di voler assolutamente spiegarsi.
view post Posted: 6/12/2014, 08:42 Ondacinema - I migliori film americani degli anni 2000 - Film reali
CITAZIONE (marenarobros @ 2/12/2014, 10:55) 
CITAZIONE (Francis Delane @ 1/12/2014, 21:45) 
Troppi 10 immotivati? Francamente non mi pare. Tenenbaum, Big Fish, 25 ora, Mulholland Drive e Gran Torino: quantitativamente sono 5 su 13, neanche la metà, e qualitativamente sono film giudicati o dei capolavori, o comunque tra i migliori nella produzione dei rispettivi registi.

E il resto non sono vere stroncature. Quelle per Tarantino sono sospensioni di giudizio, negli altri casi si tratta di film che ho visto una volta sola, e di cui ho solo un ricordo sbiadito. In altre parole: se sui 10 sono sicuro, su tutto il resto non c'è una decisione razionale.

Concordate? Anche con le posizioni? Sostanzialmente sì, è una lista che potrei approvare.

Quali film mancano? Be', di Anderson Moonrisepotrebbe anche battere I Tenenbaum. Non avrei messo Kill Bill, forse, ma lì risente la mia sospensione di giudizio. Per il resto ci dovrebbe essere senza dubbio The Wolf of Wall Street, magari al posto proprio di Kill Bill, e o Inception o The Dark Knight (non tutti e due) al posto magari di The Social Network.

Quali film Italiani, europei o extra-Usa meriterebbero un posto nella top 20 e a scapito di quali? Di sicuro Lord of the Rings, e quello non c'è bisogno di spiegarlo. In ambito italiano, poi, non potrebbero mancare né Romanzo criminaleGomorra, non fosse altro che perché hanno ispirato le omonime serie tv. Anche La migliore offerta meriterebbe un posto in graduatoria. Fuori dall'Italia, francamente non saprei.

Il film di Tornatore io non l'ho proprio digerito... e fondamentalmente suggeriresti titoli mainstream e anche abbastanza baracconi/blockbuster... insomma per te (in questo momento della tua maturità critica) il cinema da tramandare resta questo?

Consapevole come Socrate della mia ignoranza, non dirò nè di sì nè di no. O meglio, sia sì che no.

- Sì, io penso che questo sia un cinema che sia bene tramandare. Il cinema popolare di alto livello (e Jackson e Nolan appartengono a quella categoria) è forse uno dei settori cinematografici più interessanti e ricco di possibilità, in quanto più vicino di certo cinema non-popolare ai gusti, ai sogni, alle mitologie della gente che lo guarda. E' quello che più facilmente forgia l'immaginario collettivo, rispolverando nuovi miti o inventandone di nuovi, e spesso in tal modo diventa più profondo e ricco di quanto si riesca a vedere: è in fondo il motivo che rende ancora belli, a distanza di anni e gusti, gli horror Universal e Hammer, i film di Poe di Roger Corman, gli spaghetti western, il poliziottesco all'italiana, la maggioranza dei film di Totò e quelli di Franco e Ciccio. Tutti generi che non sono il cinema, si intende, ma senza i quali il cinema sarebbe gravemente mutilo.

- No, ovviamente non penso che questo sia il cinema da tramandare. Sono consapevole che esiste ed esisterà molto altro, anche più meritevole. Tuttavia, siccome in questo momento della mia "maturità critica" (termine che mi fa sinceramente ridere :D, ma va be') il mio interesse è tutto o quasi per questo tipo di cinema, ho risposto da quella che adesso è la mia prospettiva, parzialissima si intende.
view post Posted: 1/12/2014, 22:13 Splatters - Schizzacervelli - Film reali
Splatters

Titolo originale: Braindead
Paese d'origine: Nuova Zelanda 1992
Sceneggiatura: Stephen Sinclair, Frances Walsh, Peter Jackson
Musiche: Peter Dasent
Dir. fotografia: Murray Milne
Montaggio: Jamie Selkirk
Scenografia: Kevin Leonard-Jones
Interpreti: Timothy Balme, Diana Penalver, Elizabeth Moody, Ian Watkin, Stuart Devenie, Brenda Kendall, Jed Brophy

Nuova Zelanda, anni '60. Il giovane Lionel Cosgrove (T. Balme) vive schiavo di una madre autoritaria e repressiva (E. Moody), in una vecchia casa di Wellington. Innamoratosi della giovane negoziante Paquita (D. Penalver), inizia a corteggiarla, ma durante una gita allo zoo la madre, che l’ha seguito per spiarlo, viene morsa da una “scimmia-ragno” di Sumatra: come effetto, diventa un’ingombrante, vorace e poco controllabile zombi. Lionel prova a tenerla a bada, ma i suoi sforzi per impedire l’espandersi del contagio risultano vani: alla fine, sarà necessaria una soluzione drastica.

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Batti il ferro finché è caldo, o lo splatter finché è sanguinante. Peter Jackson ci riprova con lo splatter dopo quel gioiellino che è Bad Taste, potendo però stavolta contare su un budget più alto, anche se non ancora ai livelli che poi conoscerà in seguito, nonché sull'aiuto della moglie co-sceneggiatrice Fran Walsh e dell'amico Stephen Sinclair, autore del soggetto, che mancavano quella prima volta. 11 settimane di riprese attorno a Wellington, attori locali a noi ignoti ma di grande bravura, effetti speciali già più sviluppati, e sopratutto l'umorismo nero di Meet the Feebles in pratica riproposto pari pari. A fine riprese, erano avanzati ancora 45.000 dollari neozelandesi, e Jackson ne approfittò per girare la scena che è forse la più divertente del film, quella al parco, dove Lionel deve tenere a banda l'odiosissimo bambino zombie. Il film uscì in sordina nel 1992, poco notato dalla critica e dal pubblico, ma in seguito è assunto a cult movie, ha ispirato L'alba dei morti dementi di Simon Pegg (per ammissione dello stesso Pegg, si intende) ed è oggi visto come un capolavoro del genere. Peter Jackson, senza barba, fa un cameo come l'assistente del becchino.

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Ora, io non sono un fan del genere splatter né dei film di zombie, ma stavolta non posso che essere d'accordo con gli ammiratori del film. Splatters è infatti il primo "vero" film di Jackson, una sorta di compendio dei due precedenti. Riprende da Fuori di testa il programmatico cattivo gusto, la demolizione del corpo, l'abbondanza di effetti speciali sanguinolenti, e anche l'atmosfera "epica" della lotta di un eroe sprovveduto e ingenuo contro una forza maligna a lui superiore. Da Meet the Feebles viene invece l'umorismo nero, demenziale, a tratti vomitevole, ma anche il sottile romanticismo che pervade la pellicola: che, ricordiamocelo, è anche la prima, vera storia d'amore del cinema jacksoniano. Il cocktail di generi che viene qui proposto sotto le spoglie di un horror (avventura, commedia sociale, umorismo da cartoon) descrive qui la maturazione di un ragazzo vittimizzato dalla madre possessiva e gelosa, che diventando zombie e poi un mostruoso essere a forma di topo-scimmia minaccia di castrarlo definitivamente e distruggere la sua storia d'amore. La lotta contro gli zombie (che non a caso devono qui essere completamente distrutti) è, da parte di Lionel, la lotta per la propria libertà contro un Potere malvagio che la vuole annullare, in questo caso la madre. Questa storia coincide con la meraviglia visiva, le (auto)citazioni, fino al liberatorio bagno di sangue che prelude a una vera e propria rinascita: quella, forse, del cinema jacksoniano, che esorcizza e massacra i fantasmi del provincialismo neozelandese per aprirsi, invece, al mondo, passo che avverrà con il successivo Creature del cielo.

VOTO: 8/10. Divertentissimo (da antologia la scena con il bambino al parco), sentimentale e tenero nella parte romantica senza essere sdolcinato, un'orgia di liberatorio cattivo gusto che non manca mai di divertire e appassionare. Well done, mr. Jackson.
view post Posted: 1/12/2014, 21:45 Ondacinema - I migliori film americani degli anni 2000 - Film reali
Troppi 10 immotivati? Francamente non mi pare. Tenenbaum, Big Fish, 25 ora, Mulholland Drive e Gran Torino: quantitativamente sono 5 su 13, neanche la metà, e qualitativamente sono film giudicati o dei capolavori, o comunque tra i migliori nella produzione dei rispettivi registi.

E il resto non sono vere stroncature. Quelle per Tarantino sono sospensioni di giudizio, negli altri casi si tratta di film che ho visto una volta sola, e di cui ho solo un ricordo sbiadito. In altre parole: se sui 10 sono sicuro, su tutto il resto non c'è una decisione razionale.

Concordate? Anche con le posizioni? Sostanzialmente sì, è una lista che potrei approvare.

Quali film mancano? Be', di Anderson Moonrisepotrebbe anche battere I Tenenbaum. Non avrei messo Kill Bill, forse, ma lì risente la mia sospensione di giudizio. Per il resto ci dovrebbe essere senza dubbio The Wolf of Wall Street, magari al posto proprio di Kill Bill, e o Inception o The Dark Knight (non tutti e due) al posto magari di The Social Network.

Quali film Italiani, europei o extra-Usa meriterebbero un posto nella top 20 e a scapito di quali? Di sicuro Lord of the Rings, e quello non c'è bisogno di spiegarlo. In ambito italiano, poi, non potrebbero mancare né Romanzo criminaleGomorra, non fosse altro che perché hanno ispirato le omonime serie tv. Anche La migliore offerta meriterebbe un posto in graduatoria. Fuori dall'Italia, francamente non saprei.


view post Posted: 1/12/2014, 01:08 Following - Film reali
Anche perché il protagonista di Inception si chiama Cobb...
view post Posted: 1/12/2014, 01:07 Ondacinema - I migliori film americani degli anni 2000 - Film reali
Questa volta mi sono sorpreso da solo: ne ho visti 13 su 20. Sto migliorando con il tempo. :P Ed ecco i miei pareri e voti:

20) The Social Network 7/10: la storia dell'invenzione di Facebook e delle magagne connesse è raccontata con il piglio giusto e attori adeguati. Gli manca però un po' di vero mordente.

19) Bastardi senza gloria N/D: qui il voto non lo dò perché l'ho visto una sola volta, al cinema, e non mi fece impazzire. Tuttavia, all'epoca ero in piena fase di rifiuto di Tarantino e del suo cinema, quindi sicuramente questo ha influenzato il mio voto. Dovrei rivederlo.

17) Memento 8/10: visto ere geologiche fa in un corso di cinema al liceo. Ricordo con piacere la botta allo stomaco. Grande esordio per un grande regista, nonostante il fatto che, rivisto oggi, potrebbe sembrare più un gioco di prestigio che altro.

16) I Tenenbaum 10/10: forse la miglior commedia americana degli anni 2000, e fino a Moonrise Kingdom il miglior film di Wes Anderson. Succede, quando metti insieme Woody Allen e Roald Dahl.

15) Non è un paese per vecchi 9/10: visto solo una volta al cinema, ma se ci ripenso ne ho un gran bel ricordo. Western crepuscolare, violento, senza eroi ma con un grande killer come Javier Bardem.

13) The Master 6/10: francamente non ci ho capito nulla.

12) Nemico pubblico 7/10: un po' più corto non sarebbe stato male. La tensione finisce per dileguarsi e la storia si incasina, nonostante la bravura di Johnny Depp, Christian Bale e Marion Cotillard.

7) La 25° ora 10/10: capolavoro di tensione, dramma e resurrezione dalle proprie ceneri. Straordinario Edward Norton.

6) Big Fish 10/10: Tim Burton, lontano dal gotico, racconta una poetica storia sul potere della fantasia. Piango ogni volta che lo vedo.

5) Kill Bill N/A: non so se veramente sia superiore ai Bastardi, ma mi riservo un giudizio migliore per una revisione.

3) Gran Torino 10/10: come utilizzare le rughe per demolire la propria immagine e commuovere il pubblico. Clint Eastwood è un grandissimo regista.

1) Mulholland Drive 10/10: è come 2001 di Kubrick, non si capisce 'na mazza ma è talmente bello che te ne dimentichi. Un fenomeno della natura da ammirare.
view post Posted: 1/12/2014, 00:46 Interstellar - Film reali
CITAZIONE (emilgollum @ 26/11/2014, 20:22) 
Secondo me francesco ha il pregio di vedere sempre qualcosa di positivo anche nelle opere brutte.

Grazie dell'apprezzamento, Emilz. :D Ma invece ha per lo più ragione Andrew: per lo più, se so che un film mi fa schifo, io evito di guardarlo. Non è però vero che non stronco mai niente, leggetevi la critica che ho fatto al Giovane favoloso, dove ho salvato in pratica solo la ricostruzione.

Non mi sorprende che il film abbia guadagnato meno di quanto si aspettavano i produttori e il regista, e che le sue possibilità di vincere siano poche. Come ho detto, non è brutto, ma è crollato sotto il peso delle sue ambizioni.
view post Posted: 22/11/2014, 23:52 Il giovane favoloso - Film reali
Avevo grosse speranze per questo film, fin da quando è stato annunciato. Martone mi aveva colpito favorevolmente con Noi credevamo, inoltre Leopardi è soggetto che sembrava prestarsi abbastanza per un cinema come il suo, e capace anche di dire molto alla nostra epoca. Su Germano avevo forti dubbi, ma so che è un bravo attore e quindi ho aspettato. Alla fine, l'ho visto: e ne sono rimasto deluso.

Spiego il perché in tre punti.

1) Elio Germano NON è Leopardi: e non perché non sia bravo. Il fatto è che Elio Germano, a me, dà sempre l'impressione di essere un attore a metà strada fra Pinocchio e Mastroianni. E' un attore che (mi) comunica serenità, ironia, placidità molto romana, con una punta di fanciullezza birichina in quei bellissimi occhi neri. Tutte cose bellissime, insomma, ma che sono quantomai inadeguate se devi poi interpretare Leopardi, che di tutto quello che ho appena detto è l'antitesi pura e semplice. Quando entra nel bordello napoletano (scena orrenda, per inciso), o quando si aggira nei salotti della Firenze risorgimentale, il Leopardi di Germano ha l'aria curiosa e indiscreta di un monello mai cresciuto, quando invece dovrebbe esprimere l'alterigia e l'orgoglio intellettuale derivati dal fatto di essere l'unico, coraggioso pessimista in un mondo di sciocchi ottimisti. Nulla di tutto questo mi comunica la sua recitazione, malgrado reciti le poesie dal grandissimo attore che è.

2) Scelte sbagliate di sceneggiatura: incredibilmente, Martone ha scelto il periodo sbagliato della vita di Leopardi da raccontare. Quando è saltato da Recanati a Firenze, con un balzo di 10-15 anni, senza dire nulla della parte in mezzo, già il film ha cominciato a piacermi di meno, finendo poi per essere definitivamente affossato nella lunga, noiosa, lenta e inconcludente parte napoletana (peraltro, di tutta la vita del poeta la parte in assoluto meno interessante). E' stato completamente saltato il periodo pisano-recanatese dei Grandi Idilli, l'unico - a mio parere - che era possibile raccontare sullo schermo senza doverlo sminuire più di tanto. La parte di Firenze, infatti, sarebbe stata sicuramente interessante, ma a patto di rendere chiaro, a noi, che le persone che Leopardi aveva davanti non erano degli imbecilli inesperti di poesia, bensì la generazione che stava gettando le basi per il Risorgimento, e se non capiva Leopardi era perché non poteva capirlo: una cosa che, però, in un film non si può fare. Se il film si fosse concentrato sul lungo scontro fra Leopardi e la sua famiglia, finendo con la partenza definitiva da Recanati, avrebbe fatto capire le radici della sua poesia e del suo pensiero, l'avrebbe raccontato, in maniera da un lato più efficace per il pubblico e dall'altro senz'alcun dubbio più completa ed esauriente.

3) Didascalismo vs. incompletezza: e no, non mi sto riferendo alle belle scene dove Germano legge fuoricampo le poesie (le uniche che davvero suscitino qualche emozione). Mi sto riferendo alle frasi riprese paro paro dalle lettere e messe nella sceneggiatura come fossero dei dialoghi, che mi hanno dato un'impressione di falsità incredibile, quasi si pensasse che per spiegare Leopardi basti fargli declamare le proprie idee nel modo in cui ce le ha tramandate (mi avevano dato già fastidio, nel Totò di Mastruccio cose simili, ma lì in misura minore). Non emozionano e non spiegano: suonano solo ridicole. E d'altro canto, io non lo proietterei affatto nelle scuole, perché al di là di qualche aneddoto non racconta davvero come Leopardi è divenuto Leopardi, non spiega in che misura personaggi come Paolina e Carlo, Ranieri, Fanny siano stati importanti per lui. Il film fa l'errore gravissimo di presupporre che lo spettatore sappia già di Leopardi e della sua vita, ritenendosi perciò libero di mettere assieme episodi staccati, senza soluzione di continuità, quasi a caso, che non raccontano davvero una storia ma danno solo dei lampi della personalità del poeta. Lampi che però non diventano mai il ritratto unico, potente, affascinante come pure sarebbe dovuto essere. Qui di Leopardi c'è solo la superficie, e anche quella resa non certo benissimo.

VOTO: 6. Grandissima ricostruzione, gran bel cast, ma emozione e pathos zero, e con un personaggio come Leopardi la cosa è gravissima. Un film volenteroso e di buone intenzioni, ma inesorabilmente impari al compito.
view post Posted: 22/11/2014, 23:29 Mike Nichols (1931-2014) - Film reali
Bellissimo Il laureato, anche il mio voto. Mi mancano, purtroppo, gran parte degli altri, con l'eccezione di Piume di struzzo, che è molto carino (ma poco di più).
3589 replies since 10/1/2008